Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

Ebbene, ho fatto male. Ma sono sempre in tempo

per dirmi: “lascia andare”. Ma non le ho dato

tua salute?” ¶ “Baba, sì. Ma tu soltanto per far

lo conosci il proverbio?” ¶ “Ma quale proverbio?” ¶ “A buon

come vorresti fare credere, ma per fare piacere a

affettuosa e volontaristica autorità: “Ma no, ma no, sono

volontaristica autorità: “Ma no, ma no, sono tutte storie

voluto gridare: “No, fermati.” Ma non ho fatto a

e poi ha detto: “Ma no, basta.” Ho capito

senti bene?” ¶ “Sto bene, ma non ho voglia di

sua casa di appuntamenti.” ¶ “Ma quella non era la

e neppure il numero, ma saprei andarci anche con

una tenda sugli occhi.” ¶ “Ma dov’è?” ¶ “Se vuoi

due tre mesi.” ¶ “Già.” ¶ “Ma quei due tre mesi

sicuro?” ¶ “Direi di sì. Ma non importa. Torniamo a

andare sotto una macchina, ma poi è morto e

seggiola, oppure un vaso.” ¶ “Ma quando è stato che

le aveva raccomandato Cora.” ¶ “Ma che cosa le aveva

Cora era sua madre.” ¶ “Ma Baba non ha provato

che andava a telefonare ma invece non è più

almeno in certe circostanze. Ma c’è stata anche

ha avuto una delusione. Ma suppongo che può anche

Cora non c’era.” ¶ “Ma come, Cora non era

programma di musica leggera, ma in sordina. C’era

diretta e così profonda.” ¶ “Ma dove stavano Baba e

il pezzo di legno, ma non l’ha trovato

ansimante, le guance rosse; ma con gli occhi, al

un’altra Baba.” ¶ “Già, ma meglio di me. Io

Cora in quella casa. Ma il cane, lui, chissà

eventi, di una vicenda; ma sarà pura illusione perché

del perché ci sia. ¶ Ma al tempo stesso, in

paura che lei scappasse.” ¶ “Ma Baba sapeva che cosa

non è venuto nessuno.” ¶ “Ma come fai a sapere

se ne è andata; ma non è venuto nessuno

non gli è piaciuta.” ¶ “Ma come poteva vederla dal

essere veduta, questo sì, ma non voleva vedere.” ¶ “E

di non essere curiosa. Ma forse, a pensarci bene

Appunto come un oggetto.” ¶ “Ma che faceva Baba?” ¶ “Cora

aspettato che Cora tornasse, ma questa volta si è

Ha detto così?” ¶ “Sì.” ¶ “Ma che faccia aveva?” ¶ “Nessuna

me l’avevi chiesto.” ¶ “Ma che ora era in

era contenta.” ¶ “Scontenta?” ¶ “Neppure.” ¶ “Ma il fatto che quel

ripassata bene?” ¶ “Sì, benissimo.” ¶ “Ma Baba non era distratta

ha accompagnata alla porta. Ma l’amica si è

mezzo’. Niente di particolare, ma il tono era sgradevole

mano sporca d’inchiostro, ma Cora le ha detto

Non l’ha visto ma l’ha udito che

di Cora. Ha soggiunto: ‘ma quella cosa c’è

irreale appunto perché odiosa. Ma ad una riflessione più

ho guardato: faccia volgare ma non antipatica di giovane

mitemente: “Sì, era quella. Ma non è successo niente

contusione alla spalla.” ¶ “Lei; ma gli altri?” ¶ “Oh, quelli

Il cofano appena accartocciato.” ¶ “Ma di chi era la

Lei è assicurato?” ¶ “Sì.” ¶ “Ma l’assicurazione pagherà i

sigaretta. Pioveva ancora fitto, ma già non più così

appassionate, sognanti, affettuose, adirate, ma pur sempre dignitose, si

cercato non negli eventi ma proprio nella loro irrealtà

causa del basso prezzo, ma la bassezza del prezzo

ha detto: “Allora, ciao. Ma lo sai che mi

la macchina ti accompagnerei. Ma quella mi sa che

so fare.” ¶ “Uh, vanitoso. Ma ci rivedremo, promettimi che

Ho capito, non verrai.” ¶ “Ma sì, se mi capita

e di assolutamente innocente. Ma tra noi due, al

collo e nelle orecchie. Ma tutto questo non dura

è forte, quasi irresistibile, ma riesco ogni volta a

violentemente tentato di approfittarne; ma stranezza, incredulità e ridicolaggine

specchio, quello che farai.” ¶ Ma forse meglio di questi

di padre e figlia, ma servono invece a indebolirlo

porta, e al buio ma parlando nella direzione di

meraviglio e le domando: “Ma quella catenella... Da quando

poi torno a sedermi ma questa volta non più

poi che dicevano ancora?” ¶ “Ma perché vuoi saperlo?” ¶ “Così

hai difeso?” ¶ “Calorosamente?” ¶ “Sì.” ¶ “Ma in fondo al tuo

Il capitolo è pornografico ma questa pornografia non è

potrebbe anche essere soppresso ma non cambiato. In particolare

augurarti la buona notte. Ma perché tanta fretta, dal

pesante anello d’argento; ma l’idea sottintesa era

di oggetto, di schiava. Ma tu sei l’oggetto

ingiuriare a tua volta. Ma anche qui il motivo

poco quindi ho ripreso: “Ma sia pure con sentimenti

più mediati. Potresti certamente. Ma tra te e i

pur sempre la pornografia. ¶ Ma perché, insomma, pornografia? Non

schietto e di genuino, ma qualche cosa di irreale

idea è un’illusione ma tu ne hai bisogno

non come genere letterario ma come maniera di intendere

un metro per agire; ma questo metro ti porta

nudi sul pavimento freddo. Ma Baba non ha risposto

non era in pantaloni ma indossava una maglia nera

meno di esclamare irritato: “Ma perché Cora, che c

un po’ d’aria.” ¶ “Ma io volevo stare solo

protestato.” ¶ Ha risposto lentamente: ”Ma è naturale che ti

la mano a raddrizzarlo, ma uno sguardo alla faccia

postumi di una bronchite.” ¶ “Ma insomma perché non vuoi

posso muovermi da Roma.” ¶ “Ma che cosa hai da

parlare. Ho detto tuttavia: “Ma va bene la sartoria

sei matto.” ¶ “Perché matto?” ¶ “Ma che te ne importa

male di sua figlia?” ¶ “Ma chi ti dice che

tra Baba e me.” ¶ “Ma se abbiamo detto che

Non è male questo?” ¶ “Ma Baba non ha quattordici

anni. Ne ha venti.” ¶ “Ma poniamo che ne abbia

l’hai detto, sì. Ma io l’ho dimenticato

lo sarà, non discuto. Ma le cose serie sono

il bisogno di farle.” ¶ “Ma le cose stanno purtroppo

si è visto.” ¶ “Sì, ma intanto qualche cosa hai

Hitler era un mostro ma i tedeschi gli hanno

nome vuoi che abbia?” ¶ “Ma non so: villa tal

parole cambiate o omesse ma la sostanza è la

a fare la proposta ma Cora; non sono io

tirare in ballo Baba ma Cora. E insomma, io

ascoltare, tu provi orrore. Ma, ipocrita, sei pur tu

negarlo.” ¶ “Non lo nego; ma ho già detto che

logico e naturale, sì; ma anche più logico e

essere sicuri di niente. Ma ammetterai che il sospetto

il sospetto è legittimo.” ¶ “Ma allora tutto può essere

parte di realtà soggettiva. Ma tu sai pure che

soltanto mi ha riconosciuto ma mi ha parlato anche

su una spiaggia deserta. ¶ Ma soprattutto ho capito una

anche parlare di corruzione. Ma questa corruzione non aveva

di latrati tutti diversi ma, si direbbe, accomunati da

e un po’ stralunata, ma gonfia di umori, simile

per settimana?” ¶ “Dieci, quindici.” ¶ “Ma ci sono anche dei

Oppure i cani scappano.” ¶ “Ma perché i padroni li

che non ha naso.” ¶ “Ma lei crede che i

è intelligente. Sa tutto.” ¶ “Ma un cane simile, una

Un bastardo va bene; ma non a questo punto

pareva anche a me, ma non osavo dirlo.” ¶ “Piano

non osavo dirlo.” ¶ “Piano. Ma al tempo stesso è

che non ero io.” ¶ “Ma che c’entra tutto

e condannato a morte. Ma al tempo stesso, è

volta non dice niente, ma mi rivolge uno sguardo

tra le due guance. Ma allora lei subito mi

da zero.” ¶ Giovedì 5 novembre ¶ “Ma tu ti sei mai

telefonate?” ¶ “Qualche volta sì.” ¶ “Ma che dice?” ¶ “Oh niente

che farà agli uomini. Ma alle ragazze che dice

sono già d’accordo. Ma le altre?” ¶ “Prego?” ¶ “Voglio

fare bene, con abilità, ma anche con passione il

di un uomo qualsiasi, ma di qualcuno che l

volta, e così via.” ¶ “Ma tutte le ragazze si

d’animo ancora ostile, ma non decisamente negativo, in

fatto più alcuna difficoltà.” ¶ “Ma Cora come fa quando

e non lo è.” ¶ “Ma tu, si direbbe che

brava?” ¶ “È la verità.” ¶ “Ma non ti dà fastidio

vedo e lo so.” ¶ “Ma infine, quelle ragazze...” ¶ “È

potrebbe anche sembrare ripugnante. Ma siccome è mia madre

a quella del portone ma più piccola, indicava la

luoghi simili, altrettanto impersonali. Ma cosa vedevo, in fondo

hai finito? Possiamo andare?” ¶ “Ma che cosa dobbiamo fare

c’ero ancora stato, ma ne conoscevo l’indirizzo

che l’abitato ricominciava; ma, ecco, solitario tra quelle

lasciato. Adesso vorrei riprenderlo. Ma ho bisogno di sapere

che stavano succedendo ora; ma non volendo farlo, dovevo

ne importa di saperlo?” ¶ “Ma come: ho detto proprio

non con me, beninteso.” ¶ “Ma che ne sai?” ¶ “Lo

ne sai?” ¶ “Lo so.” ¶ “Ma che c’entra tutto

no.” ¶ “Non ti capisco. Ma insomma, come mai allora

l’ho più data.” ¶ “Ma quale cosa?” ¶ “Ti ci

mi hai sposata.” ¶ “Già.” ¶ “Ma allora, se lo sai

e il popolo, no.” ¶ “Ma è questa differenza, appunto

Cioè, povera lo eri, ma... puttana no.” ¶ “Dimentichi dove

questo almeno ricordo.” ¶ “Sì, ma dopo, dove siamo andati

amiche?” ¶ “Lo eravamo, sì, ma mica tanto poi.” ¶ “Che

sapevi la prima volta. Ma poi te l’ho

questo hai dimenticato?” ¶ “No, ma tu mi hai detto

quando avevo davvero bisogno. Ma siccome tu sembravi tenerci

avevo detto queste cose; ma non più di una

dire durante l’amore. Ma era pur sempre significativo

era?” ¶ “Appassionato.” ¶ “Appassionato?” ¶ “Sì. Ma lo sai?” ¶ “Che cosa

feticista, mi amavi davvero. Ma ti eccitava tutto quello

Sì, vagamente.” ¶ “Vagamente, eh, ma se ci siamo andati

ero cresciuta nella borgata, ma a quel tempo già

poi non ti ricordi?” ¶ “Ma che cosa?” ¶ “Hai voluto

vero?” ¶ “Era vero sì, ma non era successo a

iscritto al partito comunista” ma mi sono trattenuto. Lei

trattenuto. Lei ha proseguito: “Ma la cosa che ti

avevo fatto per necessità; ma poi, alla fine, ho

si fermava alla superficie ma andava in profondità, un

Sì, sono stata io.” ¶ “Ma perché l’hai fatto

per avere la prova.” ¶ “Ma quale prova?” ¶ “La prova

esserlo, quel tipo.” ¶ “Ah, ma non ti ripugnava di

amavi.” ¶ “Sì, ti amavo, ma sapevo che tu ormai

attraverso lei.” ¶ “Molto ingegnoso. Ma come hai fatto per

faceva, l’avrei licenziata.” ¶ “Ma io ho ricevuto altre

quello che avranno pensato?” ¶ “Ma insomma, nessuna si è

partecipavi ai miei amori. Ma come facevi a partecipare

te lo dicevano?” ¶ “Sì. Ma lo sai?” ¶ “Che cosa

figura lì.” ¶ “Va bene. Ma dimmi...” ¶ “Che cosa?” ¶ “Quest

faccio la ruffiana, io.” ¶ “Ma tu hai detto che

tu mi ami tanto. Ma sarà poi altrettanto vero

ci credi?” ¶ “Ti credo ma, infine, c’è contraddizione

un determinato uomo.” ¶ “Certamente. Ma dimentichi che Baba è

e basta.” ¶ “Molto giusto. Ma io non parlavo di

né figlia né figliastra. Ma per te non dovrebbe

esclamo ad alta voce: “Ma tu sei mia figlia

per ornare la camera. Ma io debbo ancora aspettare

di nuovo, riconosco Baba, ma non la Baba di

piccolo inchino bene educato; ma io la guardo criticamente

la seconda volta, grido: “Ma è mia figlia”; e

avvenuto il giorno prima ma anche di tutta la

il male in bene. Ma io? Io dovevo contentarmi

e indiretto, della corruzione: ma non potevo far nulla

destato a giorno fatto, ma era ancora presto e

vassoio sul letto disfatto; ma ho trattenuto sulla scrivania

esso privo di avvenimenti. Ma già fin dal primo

una immaginazione morbosa, macchinosa. ¶ Ma io mi trovavo, purtroppo

determinato modo di azione. ¶ Ma proprio nel momento in

dunque, non da romanziere ma da uomo come la

un “uomo”, né “chiunque”; ma quella ben precisa persona

era caduta nella corruzione; ma questa corruzione non era

reagire con moralistica violenza. Ma in nome di quale

che senza dubbio avvengono ma non hanno un loro

che cosa vuoi dire ma facciamo pure come vuoi

tu il padrone qui. Ma ti avverto...” ¶ “Che cosa

allora le ho domandato: “Ma tu stai bene?” ¶ “Sì

ci sono per questo.” ¶ “Ma io non ho niente

Beh, l’ho ripreso. Ma ho bisogno di alcune

riportavo in questo diario. Ma ho detto pure che

come si potrebbe credere, ma in maniera quasi inconscia

si presenta e accade ma nel significato del fatto

le scende sugli occhi. Ma si libera subito dall

regalassi qualche cosa?” ¶ “Sì.” ¶ “Ma io non so quello

restituirle semplicemente la scatola, ma mi guarda fisso, con

il dono del compleanno. Ma durante l’abbraccio, apposta

anch’io ti amo. Ma è inteso che siamo

una specie di commedia. Ma non è così. Almeno

occhi color castagna mobili ma inespressivi, un grosso mento

seria, un po’ preoccupata, ma al tempo stesso abbastanza

benevolenza e di simpatia. ¶ Ma alla fine del pranzo

sono brindisi, per fortuna; ma c’è quel cercare

può succedere anche domani. Ma al tempo stesso proprio

Laio, è rimasto impunito. Ma questo non toglie che

che farsene della verosomiglianza; ma si può supporre con

di una completa disattenzione. Ma qui sta il punto

Edipo è diventato re; ma soprattutto alla paura generica

empia, cioè della disattenzione. Ma Edipo è un uomo

di un potere ingiusto; ma il dio è pur

parricidi e agli incestuosi, ma quella che si può

vedere: Edipo diventa cieco. Ma una volta cieco, Edipo

assassino del proprio padre, ma soprattutto vede se stesso

tradizionale, poteva sembrare arbitraria. Ma io cercavo non tanto

colpevole di questa corruzione, ma si trattava pur sempre

volta?” ¶ “Un tipo qualunque.” ¶ “Ma com’era?” ¶ “Un uomo

dolce e gentile. Paterno.” ¶ “Ma chi era?” ¶ “Nel senso

persino si è indignato, ma poi l’amore ha

nella casa di Cora. Ma come è stato che

pure un’altra cosa.” ¶ “Ma quale?” ¶ “Che se Baba

di Baba.” ¶ “E cioè?” ¶ “Ma perché vuoi saperlo?” ¶ “Così

non è tanto comune.” ¶ “Ma quella era un’altra

interrogatorio proprio in regola. Ma Baba non ha niente

Baba lo ama?” ¶ “No, ma gli vuole bene.” ¶ “E

ragazza della mia età.” ¶ “Ma ci tieni tanto ad

sincera?” ¶ “Sì, sono sincera.” ¶ “Ma perché?” ¶ “Come sarebbe a

ha fatto a me ma ad un’altra Baba

è che un mezzo. Ma il fine è un

L’amore?” ¶ “Assolutamente no.” ¶ “Ma credevo che tu alludessi

mondo diverso, e allora, ma per poco, riconosce che

una di queste eccezioni. Ma la regola è pur

persona non appariva grande, ma doveva essere formosa, in

ti aiuta a vivere. Ma questo è un altro

partecipare al tuo gioco, ma soltanto per poco.” ¶ Ha

quello che vuoi dire, ma posso giurarti una sola

Non so come spiegartelo ma questa è la verità

guardata negli occhi, interrogativamente; ma le pupille glauche a

la mia era piccola ma molto spessa e paffuta

volto. Baba era pallida; ma la mano era rossa

volume; anch’essa rossa, ma in maniera meno uniforme

credere a prima vista, ma qualche cosa di insignificante

diario, a mente fredda; ma in quel momento mi

lei mi si offriva, ma perché era il nulla

a trovare a casa. Ma poi mi ero strappato

e intorno a me. Ma questo nulla di Baba

hai dimostrato di credere, ma perché spero davvero che

molto difficile da dirsi, ma che lei l’aveva

noi, vivere con noi.” ¶ “Ma... è impossibile.” ¶ “Perché?” ¶ “Perché

la vita in famiglia.” ¶ “Ma è proprio questo che

un pezzo.” ¶ “Andrò via ma non a causa di

di Cora.” ¶ “E quando?” ¶ “Ma, non so, mi sposerò

ho alzato la voce: “Ma insomma non ti ripugna

bene, te lo prometto. Ma non chiedermi di essere

Cora fallo per me.” ¶ “Ma perché ci tieni tanto

verità indiscutibile. Ho insistito: “Ma insomma tu ancora non

proprio non lo so, ma mi sento portata ad

di ritirare la mano ma non ci sono riuscito

è comportata.” ¶ “Sì, forse, ma non nel senso che

Avrei dovuto andarmene, adesso: ma mi pareva che mancasse

cena, poi al cinema. Ma domani sì. Domani sono

hai parlato con me ma con un’altra Baba

Cora in casa mia. Ma, guardando bene, mi accorgo

busto e la crinolina; ma è Baba in persona

andare in giro vivo, ma in realtà sarò morto

casa mia altre volte. Ma quando andai ad aprire

dopo domandò con impazienza: “Ma la camera da letto

compiaciuta. Domandò alla fine: “Ma che hai, perché non

tu fossi così magra. Ma come mai sei così

mia costituzione.” ¶ Dissi: “Capisco, ma come fai, voglio dire

lisciandosi; e poi rispose: “Ma lo sai che è

rimangono stupiti, come te ma poi gli piace. Ci

macabre affrescate nelle chiese; ma era pure il nulla

la rotondità dei fianchi; ma io sapevo che ondeggiava

per ambizione di carriera, ma, come ho spiegato, per

nella professione del giornalista. ¶ Ma forse il motivo principale

dunque, un viaggiatore superficiale; ma si deve dare a

più remoti e insignificanti. Ma viaggiavo soltanto in apparenza

anno, di amori mercenari. Ma l’amore mercenario mi

può fare a meno. Ma non è così. L

non rinunziavo all’amore; ma mi riusciva molto difficile

aveva fatto amare Cora. Ma ora? Io ero convinto

pure diversa e nuova; ma non mi riusciva di

non soltanto era possibile, ma anche molto più facile

ottima padrona di casa. Ma con sicuro istinto, lei

sapevo tutte queste cose ma non facevo che saperle

potuto essere l’attenzione. ¶ Ma una cosa restava inalterata

non soltanto era possibile ma anche, per così dire

cioè non nelle parole ma nella natura stessa degli

che non ero romanziere. Ma questa risposta, appunto perché

quali non si agiva ma, per così dire, si

offrivano alla mia osservazione, ma anche li completassi e

un giornalista come me. Ma la lettera era anche

per non essere beffardi. Ma poi, voltato il foglio

luce accanto alla porta, ma non l’ho trovato

Cora non c’era. Ma come mi sono seduto

in forma di lira. Ma la freddezza e compostezza

costruite in buona epoca ma completamente sfigurate dagli orpelli

volevo chiederle una cosa. Ma Cora non c’è

entrato.” ¶ “Hai fatto benissimo.” ¶ “Ma forse ti ho disturbato

urlando e piangendo?” ¶ “No... ma insomma...” ¶ “Insomma, che cosa

mia madre.” ¶ “Dunque...” ¶ “Dunque?” ¶ “Ma è proprio vero?” ¶ “Se

ho detto di sì.” ¶ “Ma tu come fai a

anni?” ¶ “Sì, sei anni.” ¶ “Ma come lo hai saputo

Per esempio, che cosa?” ¶ “Ma perché ti interessa tanto

Ti ha portato?” ¶ “Sì.” ¶ “Ma per farci che cosa

poi ha risposto: “Sì, ma è soprattutto per gli

quello che ha fatto, ma io non posso rimproverarle

ha fatto a me, ma ad un’altra Baba

Eppure è così: niente.” ¶ “Ma Baba l’avrà pur

O meglio è venuto, ma non si è fatto

che sarebbe venuto qualcuno. Ma questo qualcuno non è

un romanzo da farsi. Ma poiché qualcuno si domanderà

cosa di oggettivamente vergognoso; ma non era così: nel

colpa. Mi vergognavo, insomma, ma non sapevo di che

fatto quelle cose?” bensì: “Ma ero proprio io colui

si vendono a destra. Ma non era così. ¶ Infatti

ad appiccare l’incendio; ma il danno supera di

comprerei una fionda.” Sconcertato ma non ancora rassegnato il

pazzo amante delle fionde, ma si può facilmente immaginarlo

un altro motivo adeguato; ma soltanto per viaggiare. Il

sé che mi interessava ma gli effetti del viaggio

serio sforzo di attenzione; ma era proprio questo che

distrutto durante la notte. Ma nello stesso tempo non

dell’industrialesimo al Giappone; ma dapprima per un atto

me, con la lentezza ma anche con la naturalezza

vedevo tutti i giorni ma vivevo con la mia

pure senza eccessivo trasporto, ma circondò la accettazione delle

compreso un appartamento vecchio ma grande e arioso, all

la composizione del romanzo. Ma proprio allora avvenne un

fatto innamorare di lei; ma anche provavo un’avversione

amplesso del mio corpo. Ma, strano a dirsi, non

letto mentre lei dormiva: “Ma chi è questa donna

soltanto non volevo vederla, ma neppure esserne visto. Insomma

in un quartiere lontano; ma mi fu più difficile

preferito non vederla più; ma poiché questo non era

incuriosita che mi sconcertò. Ma poi, da quel giorno

mio matrimonio era fallito, ma almeno era servito a

positivo e di riuscito. Ma è anche vero che

a battere a macchina. Ma non andai più in

essere raccontati, irrimediabilmente inautentici. Ma questi avvenimenti io non

dei materiali che sembravano ma non erano quelli che

non l’amava affatto. Ma proprio mentre formulavo questa

Cora, l’avevo sposata, ma queste azioni rivelavano all

stato tentato di distruggerlo. Ma poi ci aveva rinunciato

che avevo trent’anni; ma questa consapevolezza della mia

Esclamai con voce sconcertata: “Ma che c’è? Che

poco vado in sartoria. Ma prima debbo dirti una

uno sforzo per parlare ma non ci riuscii. Lei

dedicarti al tuo romanzo. Ma tu il romanzo non

romanzo non lo scrivi, ma l’amore non lo

il mio lavoro letterario; ma adesso, dopo che avevo

e poi improvvisamente domandò: “Ma che hai, Francesco, si

me.” ¶ “Non è vero, ma...” ¶ “Sì, che è vero

alla quale lei alludeva; ma, al solito, sentivo che

non puoi più soffrirmi.” ¶ “Ma chi l’ha detto

l’amica di Rina.” ¶ “Ma Rina chi è?” ¶ “Rina

essa ha un corpo ma non un volto. Gianna

di una energia sovrabbondante. Ma nella mia completa e

sì sto morendo. Vivrò ma non sarò più vivo

visitato l’appartamento vuoto ma illuminato e con i

diario come al romanzo? ¶ Ma poiché si trattava non

assenza delle due donne ma anche di immaginare il

tanto Baba che Cora. Ma veniamo alla ricostruzione del

stata trovata completamente nuda ma non sembrava che fosse

poliziotti accorsi alla sartoria. Ma un secondo articolo, evidentemente

grembo e senza testa. Ma la testa non era

Qui aveva posato provvisoriamente ma non casualmente, la testa

ripulirla del sangue rappreso ma anche e soprattutto per

sul capo della morta. Ma lo sciacquone era quasi

parlava anche di me, ma si faceva notare che

possibile conclusione del romanzo; ma anche e soprattutto consegnato

grande città, ancora intatta, ma senza dubbio votata anch

avevano posseduto sua moglie; ma subito dopo averla posseduta

di strascico dell’odio; ma quello di Baba? In

non della vita reale; ma non per questo meno

vita né nel romanzo; ma stava a indicare tuttavia

stato nero e profondo; ma come ho guardato alla

del corridoio era deserta; ma la porta della camera

con sgarberia e durezza: “Ma smetti una buona volta

bellezza solida e muscolosa; ma adesso si indovinava qui

piedi alla mia stanza. Ma non vi sono arrivato

allo specchio. Ho domandato: “Ma che cosa è successo

vista mentre spogliavi Cora.” ¶ “Ma dove stavi?” ¶ “Stavo dietro

lentamente: “Ho tanta paura.” ¶ “Ma paura di che?” ¶ “Al

simili circostanze.” ¶ “Non Cora.” ¶ “Ma perché dovrebbe morire?” ¶ “Io

che non sia niente. Ma ho tanta paura che

provvisoriamente, la mia partenza. Ma se i presentimenti di

più reale la realtà; ma anche toglierne ciò che

letterarie, di meccanica romanzesca ma per motivi extraletterari che

giornale della mia vita, ma anche lo specchio segreto

personaggi che sapevo inventati ma che, come i sogni

fa ad occhi aperti; ma il romanziere, oltre ai

questo sembrerà forse misterioso. Ma si rifletta: un diario

crearsi come d’incanto. Ma questo personaggio non può

attraverso la realtà soppressa ma anche attraverso il fatto

alla porta di Baba, ma anche, concomitante, qualche cos

la figura del romanziere; ma adesso il progetto del

più reale la realtà; ma altre invece producono l

toglile.” ¶ “Sì, bisognerebbe toglierle, ma non è così facile

no?” ¶ “In teoria sì. Ma...” ¶ “Ma, che cosa?” ¶ “Ma

In teoria sì. Ma...” ¶ “Ma, che cosa?” ¶ “Ma questa

Ma...” ¶ “Ma, che cosa?” ¶ “Ma questa verità mi è

di cui mi vergogno.” ¶ “Ma che sarà mai di

impossibile scrivere il romanzo.” ¶ “Ma insomma di che si

e io il paziente. Ma al contrario delle sedute

ti stenderai sul letto.” ¶ “Ma perché?” ¶ “Ti prego, fa

che era vero.” ¶ “Giusto. Ma tu hai osservato la

padrona e una pupilla. Ma al tempo stesso io

veduto, poteva anche essere (ma non ero sicuro che

anni prima con Baba. ¶ Ma allora mi è venuta

a quella di Cora, ma perché non c’era

del suo secondo mestiere, ma non era che una

ero venuto alla sartoria. Ma proprio nel momento in

si direbbe poco sviluppata. Ma non è che apparenza

Si proclamano tutte oneste. Ma poi, se vai a

domande sul tuo lavoro?” ¶ “Ma non c’è niente

No, perché dovrebbe dispiacermi? Ma te lo ripeto è

o non denaro.” ¶ “Già, ma la roba costa. Chi

vero?” ¶ “Certo, si capisce.” ¶ “Ma dove?” ¶ “Che domanda. In

quaderno.” ¶ “Descrivimi questo quaderno.” ¶ “Ma che sei matto?” ¶ “Non

matto. È una curiosità.” ¶ “Ma è un quaderno qualsiasi

Marmo di che colore?” ¶ “Ma non lo so: rosso

ordine alfabetico?” ¶ “Si capisce.” ¶ “Ma in questo quaderno, ci

no?” ¶ “Certo.” ¶ “Che nomi?” ¶ “Ma non so, nomi di

Sì.” ¶ “Che le dici?” ¶ “Ma le solite cose: il

detto con molte parole, ma è così.” ¶ “E tu

così?” ¶ “Sì, è così.” ¶ “Ma ci sono gusti molto

e sentirsi belle.” ¶ “Già.” ¶ “Ma ci sono poi le

lo fai per denaro, ma per passione, o meglio

non soltanto per denaro ma anche per passione. Non

quanto si possa credere.” ¶ “Ma io sono convinto, dimmi

certo genere di merce ma anche la sacerdotessa di

funzione non soltanto indispensabile ma anche positiva; e così

parlassi davvero della sartoria. Ma ad un certo momento

parlato con voce normale; ma, repentina, la collera le

in montagna, a curarti.” ¶ “Ma tu sei matto.” ¶ “Non

ribadito: “Sei gravemente malata.” ¶ “Ma chi te lo dice

ho subito lasciata impaurito; ma la mia furia non

Baba. Che cosa credi?” ¶ “Ma che dici?” ¶ “Che non

No, non sono matta. Ma se questo è vero

non fosse sua figlia ma una delle tante ragazze

desideravo egualmente di evitare. Ma ho capito che c

già in me stesso, ma oggettivamente nelle cose. ¶ In

e una figlia bambina. Ma la situazione in cui

vestito di grigio scuro, ma questa volta con i

simboli della stessa inautenticità. Ma questa non era, in

casa non già chiuso, ma accostato. Sono entrato: le

era mio dovere decifrare. Ma come passavo per il

la cucina era vuota ma portava tutti i segni

sparso per il tegamino ma non era stato raccolto

imminente del mio romanzo. Ma i miei pensieri hanno

porto di Le Havre; ma non ci era mai

sparati colpi di cannone; ma la Maria Celeste aveva

capitano, tutti erano scomparsi. Ma dovunque erano i segni

in una maniera improvvisa ma, come sembrava, senza alcuna

qualche cosa di contemplativo, ma di una contemplazione rivolta

risposto: “Sono d’accordo ma a patto di capovolgere

per leggere d’accordo, ma lo sono perché sono

letterato e poi giornalista. Ma la letteratura, scusami, ha

esteriore del loro contegno; ma nel tempo stesso ho

È un incarico lusinghiero. Ma io, veramente, sono specializzato

un mese e mezzo.” ¶ “Ma quali motivi?” ¶ Ho esitato

succede?” ¶ “Eh, tante cose.” ¶ “Ma quali?” ¶ “Beh, per esempio

moglie fa la ruffiana.” ¶ “Ma lui non lo sa

le cose che vede.” ¶ “Ma guardare non basta.” ¶ “E

Non c’è male. Ma sai che ti dico

roba vecchia.” ¶ “Perché vecchia?” ¶ “Ma perché oggi ci sono

fatti, e così via.” ¶ “Ma io non voglio scrivere

è opera di fantasia. Ma nella vita questo non

Non soltanto nella mia, ma anche in quella di

Milano o a Roma ma chissà dove. Qualche volta

stato appunto con lei, ma non riesco a ricordarlo

nell’interesse del giornale; ma se proprio hai da

sia non ‘L’Attenzione’, ma ‘La Disattenzione’.” ¶ Scherzava; ma

ma ‘La Disattenzione’.” ¶ Scherzava; ma ho capito che lo