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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
1
1962
d’amore, inutile dirlo, ma con qualcosa in più
2
1962
il volto di Richard. Ma di notte, quando il
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1962
acqua e non lacrime. Ma poi anche le macchioline
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1962
ho voglia, ti sposerò. Ma ora parto. E parto
5
1962
la dolcezza più dolce. Ma lei partiva senza rammarico
6
1962
al cinematografo. Chissà perché, ma io penso all’America
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1962
Vignola e del Sansovino ma che ha sempre bisogno
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1962
qui, dove sei nata. Ma cosa vai a cercare
9
1962
le mura di Troia. Ma non sei Ulisse, sei
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1962
Così lui aveva riso, ma in modo buffo, quasi
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1962
ripeteva non avere paura, ma lei non aveva paura
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1962
in casa urlando «Richard!» ma Richard non c’era
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1962
guardando attraverso l’oblò ma al di là dell
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1962
gran voglia di piangere. Ma non aveva pianto, aveva
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1962
le ricordava l’America, ma perché poteva confondersi col
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1962
chi aspiri al Paradiso. Ma poi superavi gli esami
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1962
la cattedrale di Reims: ma se Michelangelo capitasse col
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1962
che non finiscono mai, ma in fondo a ogni
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1962
non fosse tanto noioso. Ma forse tu non lo
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1962
corte: Bill scrive commedie. Ma io mi avvicino, dico
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1962
E tu, puoi resistere? Ma chérie! Si può sapere
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1962
ci tenga, altre sciocchezze. Ma non è il tuo
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1962
conosci El Morocco? Volgaruccio ma ci si trova tutta
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1962
mai stata? E Francesco?» Ma sì: a pensarci bene
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1962
stata, lo era ancora. Ma non di Francesco. Di
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1962
a lavorare qui dentro.» ¶ «Ma… signor Gomez…» ¶ «Niente ma
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1962
Ma… signor Gomez…» ¶ «Niente ma. Qui c’è il
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1962
riposa la spina dorsale.» ¶ «Ma… signor Gomez…» ¶ «Niente ma
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1962
Ma… signor Gomez…» ¶ «Niente ma. Questo è il minimo
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1962
molto importante da dirle.» ¶ «Ma… signor Gomez… La segretaria
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1962
tremare il defunto Fitzgerald. Ma ce la farà: ho
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1962
eccellente, gli interpreti pure, ma il suo soggetto e
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1962
Sputò lo chewing-gum ma con pudore. Giovanna pensò
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1962
è anche mio amico. Ma il vecchio è uomo
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1962
chiederle di scriver soggetti. «Ma non l’ho mai
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1962
Con la sua fantasia!» «Ma perché lo chiede a
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1962
qualsiasi, frizza lo stesso. Ma lo champagne si chiama
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1962
per cominciare, le va?» ¶ «Ma Gomez! Lei non mi
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1962
risposta più presto possibile. Ma nel frattempo lavora e
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1962
stanchi a recuperare energie, ma le donne dai polmoni
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1962
vi coglieva il terrore ma se eravate una donna
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1962
suoi desideri di viscere ma all’improvviso si trova
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1962
le correzioni da fare. Ma non c’era nessuna
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1962
gli occhi e cercò, ma non vide nulla che
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1962
le imbiancava la faccia. ¶ «Ma baby, cos’hai?» ¶ «Niente
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1962
aveva colpito all’orecchio ma non voleva morire. Lei
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1962
Le facciamo un provino?» ¶ «Ma no, Hultz. Giò non
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1962
John» disse secca Giovanna. ¶ «Ma è un nome d
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1962
prego, Gomez, andiamo via.» ¶ «Ma baby! Sei impazzita?» ¶ «Andiamo
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1962
di lanciarsi in avanti: ma il signor Hultz rideva
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1962
nella folla. ¶ Si tuffò ma la folla era diventata
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1962
uccide e vorresti scappare ma le tue gambe rimangono
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1962
ferme, vorresti chiedere aiuto ma la tua lingua è
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1962
c’è il cocktail. Ma non temere, baby. Il
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1962
spagnolo: credo ai fantasmi.» ¶ «Ma io non ho perso
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1962
Ciao, Gomez» disse Giovanna ma non pensava al lavoro
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1962
Richard era morto. Giusto. Ma non poteva riconoscerla: era
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1962
cabina. Prese l’elenco. Ma che elenco! Erano sei
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1962
dice pianista in inglese? Ma che sciocca: cercasse piuttosto
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1962
fessura. Fece il numero ma il dito tremava talmente
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1962
l’albergo: stanchissima, irritata. Ma cos’era questo correre
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1962
New York: il lavoro. Ma i ginocchi le facevano
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1962
per le chiamate interurbane. Ma non c’era un
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1962
e prese la Bibbia: ma nemmeno la Bibbia diceva
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1962
tutti, tornò a letto ma non aveva più sonno
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1962
alone in the bar.» ¶ Ma che diavolo diceva? Pazientemente
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1962
è americana, vero?» ¶ «No. Ma voglio un cognac lo
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1962
rompiscatole amico di Bill. Ma non lo disse. Pagò
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1962
più l’isterismo aumenta, ma poi, quando l’oggetto
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1962
guance erano ancora incavate ma nell’incavo si piegava
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1962
non era più triste ma disgustata. Il corpo era
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1962
diceva «Incredibile, davvero incredibile, ma lo sai che incontrandoti
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1962
questo ritrovamento è delizioso ma io sono stufa di
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1962
punto di dirgli qualcosa. Ma non la disse. ¶ Uscirono
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1962
nemmeno mettermi coi partigiani: ma non si poteva non
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1962
ve lo portarono?» ¶ «Sì, ma sbagliato. Cose che capitano
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1962
telefonarti, dopo il cocktail. Ma non ho trovato il
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1962
si riempiono d’aria ma non te ne importa
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1962
stomaco ti si rovescia ma non te ne importa
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1962
si riempiono d’aria ma non te ne importa
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1962
stomaco ti si rovescia, ma non te ne importa
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1962
Richard?» ¶ «A Times Square.» ¶ «Ma la conosco, Richard!» ¶ «No
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1962
quei giorni, Times Square. Ma era come se non
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1962
le creature sole piangevano: ma essi non potevano vederli
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1962
che lasciano le noccioline, ma nessuno dei due se
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1962
anni e vent’anni ma ventisei anni e trentaquattr
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1962
aspettasse qualcuno che tarda ma deve venire. Uno, due
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1962
è venuto a invitarti, ma dopo! Dopo ho avuto
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1962
ti riaccompagno in albergo. Ma perché non aspetti ancora
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1962
programma a quest’ora. Ma sì, forse hai ragione
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1962
Vuoi tornare in albergo. Ma no: aspetta, ti prego
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1962
am sorry, sorry, sorry!» ¶ «Ma no, Richard. Perché?» ¶ «Oh
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1962
fatto qualcosa di male ma non sa bene perché
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1962
gente che piange. Smetti.» ¶ Ma non smetteva. E allora
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1962
che fosse successo qualcosa ma non ricordava che cosa
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1962
incidente dell’aria condizionata ma questo non era la
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1962
il litigio col barista ma questo non era la
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1962
che strillava «Vi conoscete!» ma questo non era la
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1962
hai battuto, mi piace!» ma questo non era la
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1962
vuoi ballare con me?» ma questo non era la
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1962
profumo di lavanda maschile ma un profumo di donna
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1962
letto era in ordine ma sul grammofono restava il
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1962
stavano in fila, puliti, ma il vederli lo sconcertò
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1962
si fece la barba, ma sulla pelle fiorì una
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1962
aspettasse qualcuno che tarda ma deve venire. Uno, due
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1962
Ecco, ora si fermavano ma presto sarebbero ricominciati, e
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1962
non si udivano più. Ma poi suonava il telefono
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1962
sue dita, facevano crac. Ma ciò rendeva ancor più
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1962
che temeva, le donne: ma una donna di cui
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1962
un dito a difenderlo: ma Florence! Il giorno in
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1962
fatto nulla per consolarlo: ma Florence! ¶ Florence diceva sempre
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1962
tornato a casa piangendo: ma Florence aveva risposto che
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1962
aveva urlato, s’intende: ma lo aveva confidato a
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1962
Non guardare, è schifoso». Ma in quel fazzoletto di
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1962
mammy ha sempre ragione». Ma sì, lo sapeva, era
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1962
aiuto?» «Florence, sto male.» «Ma sì, stai male. Tanto
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1962
deciso di arruolarmi, mammy.» «Ma c’è la guerra
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1962
materna: che lo uccidesse. Ma Florence aveva ragione: lui
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1962
alle parate di Broadway, ma non erano fogliolini di
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1962
orecchi sordi ai rumori. Ma poi era ricominciato ad
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1962
lì come un vivo: ma il resto! D’un
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1962
quello sbarco d’inferno: ma non aveva visto un
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1962
non si voleva buttare ma poi si buttava, giù
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1962
è innamorata di te?». «Ma Joseph, ha dodici anni
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1962
ascoltava come un confessore. Ma al suo posto, ora
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1962
mammy e a Bill, ma non telefonò. Mammy lo
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1962
non ti posso spiegare ma che non mi fanno
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1962
già assunta una gravissima: ma non è la più
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1962
e credevi che dormissi ma non dormivo: tenevo gli
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1962
ritirarsi in buon ordine. Ma con l’ottimismo di
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1962
lettera non c’era ma avrebbe desiderato ci fosse
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1962
a raggiungerlo, o scrivergli. Ma a quale dei due
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1962
di me, è vero. Ma tralasciando il ricordo che
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1962
in fretta? Può darsi. Ma le cose importanti come
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1962
vetro, i veloci ascensori. Ma la casa di Martine
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1962
la cameriera per questo. Ma insomma, Giò, dove sono
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1962
di non provare fastidio ma un indefinito piacere: eh
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1962
e due siamo forti ma non sappiamo resistere alla
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1962
Vive in totale anarchia ma l’anarchia richiede autosufficienza
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1962
esclamai: sì, Martine, vivo. Ma se continui, mi fai
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1962
Qui va benissimo, grazie.» ¶ «Ma no! Stai più comodo
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1962
voglia di litigare, certo: ma allo stesso tempo una
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1962
voglia di cacciarlo, certo: ma allo stesso tempo una
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1962
supercivilizzazione è solo supermeccanizzazione. Ma quando questo accadrà ti
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1962
Bill, io devo lavorare.» ¶ «Ma sì, me ne vado
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1962
tutti parlano di sesso ma ne parlano e basta
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1962
differenza, corriamo di più. Ma dove corriamo? In ufficio
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1962
tesero svelti la mano ma Bill fu più svelto
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1962
a letto Dick, vero? Ma sì: te lo leggo
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1962
hai fatto scappare, vero? Ma sì: te lo leggo
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1962
ultimo sciaguattare di vita. Ma tutto quello che accadde
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1962
voglia di vedere Martine.» ¶ «Ma sì, vai con Martine
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1962
comincia a non piacermi ma ha talmente insistito. A
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1962
ed è difficile averli. Ma se sei furba, puoi
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1962
felice.» ¶ «Silenzio, per favore!» ¶ «Ma no! Chiedo se…» ¶ «Silenzio
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1962
già visto due volte: ma non staccava gli occhi
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1962
lo seguiva senza interesse: ma non muoveva la testa
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1962
agli altri, sul marciapiede, ma Richard si trovò subito
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1962
è cosa da niente ma dopo che fai? Imprevedibilmente
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1962
fatto prigioniero un nemico ma ora deve portarselo dietro
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1962
Richard. ¶ «Andiamo a casa?» ¶ «Ma no! Andiamo a bere
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1962
uno sfavillare di luce ma quando sei dentro ci
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1962
E non chiamarmi tesoro!» ¶ «Ma cos’ha, lei, che
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1962
Giò: io sono tornato ma non vorrei farti del
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1962
e…» ¶ «Ciao, Dick.» ¶ «Ciao.» ¶ «Ma dove t’eri nascosto
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1962
chiunque sia questa persona. Ma se la persona si
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1962
come stai, ad esempio, ma non vogliono sapere davvero
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1962
sorridi, rispondi: “Sì, grazie, ma lei crede all’esistenza
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1962
ci vedremo mai più, ma se saremo amici…» ¶ «Ciao
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1962
una mosca noiosa. ¶ «Cristo! Ma che bisogno hanno di
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1962
dallo psicanalista, per questo. Ma poi lo psicanalista morì
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1962
non fosse un guanciale ma Richard. Sorrise alla sua
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1962
me neanche un pochino.» ¶ «Ma se eri tanto innamorata
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1962
America, siete quasi americani. Ma qui trovi gli europei
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1962
una frazione di secondo: ma tu l’hai catturata
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1962
gente.» ¶ «Sì, hai ragione: ma m’è venuta una
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1962
che non si vede ma esiste e quando non
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1962
cucire insieme una storia: ma le parole, nel suo
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1962
in luoghi gradevoli, sì, ma sempre pieni di gente
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1962
Cosa era avvenuta davvero. Ma subito si riprese e
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1962
Tu non lo sai, ma questa è una città
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1962
Non lo dico, Richard. Ma io vengo da un
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1962
all’ufficio di Parigi. Ma scriverai? Voglio sapere cosa
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1962
quando finirà, se finirà. Ma farò di tutto perché
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1962
per la guancia. ¶ «Martine! Ma cos’hai? Piangi?!» ¶ «Oh
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1962
come i fogli firmati. Ma cosa le aveva detto
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1962
di grandezza o magia: ma un sollevarsi maleodorante di
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1962
un rumore di passi: ma non i soliti passi
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1962
peccati erano peccati qualsiasi ma i negri dicevano: «Uuuuh
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1962
e ascoltava la donna. Ma Bill la udì e
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1962
via. Giò ha ragione». ¶ «Ma perché? Io mi diverto
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1962
con la mano, ridendo, ma Bill gli agguantò come
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1962
una manica quasi strappata. Ma non cedeva. E attaccava
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1962
poveri non sono cattivi ma hanno il pessimo gusto
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1962
e lo aveva umiliato. Ma soprattutto odiava Richard, e
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1962
e ciò ti dispiace. Ma io lavoro a modo
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1962
perché mi agito poco. Ma dentro sono molto peggiore
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1962
tua fortuna, lo sai, ma voglio anche che tu
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1962
vanno sempre d’accordo.» ¶ «Ma io sono felice, Gomez
200
1962
studenti ed i vagabondi, ma con pensieri nuovi: ecco
201
1962
fare la tua fortuna ma voglio anche che tu
202
1962
riesca ad essere felice.» «Ma io sono felice, Gomez
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1962
altro giorno. Lo so. Ma se potessi spiegarti…» ¶ «Non
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1962
Dalla mattina alla sera. Ma un viaggio.» ¶ La aiutò
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1962
squallido nel grande silenzio. Ma d’un tratto il
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1962
non solo il cemento ma anche la natura incorrotta
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1962
pietre. Le ricordava qualcuno. Ma chi? Non Richard, sicuro
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1962
Qualcuno, forse, che odiava. Ma chi? ¶ «Andiamo, Giò. Dio
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1962
Qualcuno, forse, che odiava. Ma chi? Chi? Attraversarono il
210
1962
Giovanna fu per chiedere “Ma chi?”. Guardarono la grande
211
1962
grande cascata di faccia ma non si fermarono perché
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1962
quella domanda la tormentava. Ma chi? Chi? Prima del
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1962
cascata era più piccola ma aveva un vantaggio, si
214
1962
alla ringhiera di ferro: ma qui il sorriso sparì
215
1962
e le ricordava qualcuno. Ma chi? Chi? ¶ Alzò il
216
1962
Richard e glielo chiese: ma il fragore dell’acqua
217
1962
Richard, mi ricorda qualcuno. Ma chi?» ¶ «È la terrazza
218
1962
che non era acqua ma pianto. ¶ «Richard, non si
219
1962
Giò!» ¶ «Andiamo, Richard!» ¶ «Giò, ma che sei venuta a
220
1962
York?» ¶ «Andiamo, Richard!» ¶ «Giò, ma non lo capisci che
221
1962
di andare a cavallo: ma nello stesso tempo piangeva
222
1962
lo tirava, divertita, infastidita: ma le mani bagnate scivolavano
223
1962
tu ti volessi ammazzare.» ¶ «Ma va’!» ¶ «Allora perché stavi
224
1962
ho insultato, lo so. Ma ho avuto paura, ecco
225
1962
disumano. Mi ricorda qualcuno, ma chi?» ¶ Prese a mangiare
226
1962
a difenderti e fuggire. Ma tu ridi perché sei
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1962
e tu salti dentro ma ti senti ancor più
228
1962
si srotola in cielo, ma più nero, il primo
229
1962
dice che è giorno ma è notte. E in
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1962
non viene dalle nuvole ma direttamente dal cielo; non
231
1962
ha fontane né statue ma strade tagliate a coltello
232
1962
a coltello, senza nomi ma numeri, capaci però di
233
1962
alla gola di Giovanna ma nella gola si arrestò
234
1962
di Richard erano fresche. Ma Giovanna pensava a Bill
235
1962
che meditava nel Canada. Ma con suo immenso stupore
236
1962
labbra di nuovo pensando, ma stavolta con ira, che
237
1962
l’automobile a Bill?» ¶ «Ma sì, chiedila a Bill
238
1962
riduzione di pena, Signore?”. “Ma la domenica mattina tu
239
1962
come i soliti alberi ma gialli, rossi, viola: quasi
240
1962
il gesto di abbracciarla ma nello stesso momento scorse
241
1962
matto e vorrebbe curarmi. Ma io non sono affatto
242
1962
la pipa, anche lui. Ma il suo volto era
243
1962
lo curassi. Ci provai ma fu fatica inutile. Non
244
1962
Formosa. Datemi un filetto: ma che sia vivo, sanguinante
245
1962
ditemi che la ignorate.» ¶ «Ma quale?» ¶ «Non avete letto
246
1962
cogliere la parola sconfitta. «Ma allora è la notizia
247
1962
ci andremo anche noi: ma a rincorrerli, sempre a
248
1962
è lontano, molto lontano: ma io sento già l
249
1962
andiamo, Richard. Ci andiamo. Ma calmati. Ciao, Igor.» ¶ «Ciao
250
1962
sui capelli di Richard: ma gli alberi non erano
251
1962
rispondeva con una spallata: «Ma che vuoi ricostruire, ciccione
252
1962
solo un’immensa prigione. Ma lei scuoteva le spalle
253
1962
per il tramonto precoce: ma Giovanna non se ne
254
1962
Avvertiva l’incertezza, Richard? Ma no: lui galleggiava spensierato
255
1962
tieni il broncio, Giò?» ¶ «Ma no! Sono attenta.» ¶ Invece
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1962
motel l’aveva trovata: ma a che prezzo, perbacco
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1962
nella loro speranza sbagliata. Ma speranza di che? ¶ Non
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1962
costerà invece sui ventimila: ma finché dura la pace
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1962
respirano tutto l’ossigeno…» ¶ «Ma, cara signora, dentro lo
260
1962
che ti facesse piacere.» ¶ «Ma è splendido, Giò!» ¶ «Bene
261
1962
stella e dicevano «Oh!». ¶ «Ma no, cara. Manca ancora
262
1962
No, Richard.» ¶ «Nemmeno io ma non m’importa.» ¶ «A
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1962
di rugiada, il sudore. Ma all’alba, mentre lei
264
1962
fosse a quel punto. Ma come, Giò? Ritrovi un
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1962
testimoni della sua indignazione. «Ma come fanno a pigliarti
266
1962
ventisei anni a capirlo ma ora, perdio, l’ho
267
1962
punto di dire qualcosa ma non lo disse. Sedette
268
1962
menzogna pur di inventarlo. Ma Iddio non si inventa
269
1962
dove ricominciò a parlare ma con voce tristissima. ¶ «Ascoltami
270
1962
in umiltà e devozione. Ma chi è l’imbecille
271
1962
cervello: come gli uomini. Ma fin da bambine ci
272
1962
desideri: come gli uomini. Ma loro possono far ciò
273
1962
siringa e la garza: ma non mi dicevano nulla
274
1962
che aveva un figlio, ma nato, e faceva un
275
1962
sentivo morire di disperazione. Ma non dar retta; non
276
1962
può darti piccoli dèi ma può darti figli più
277
1962
se vuoi esserne certa. Ma se non vuoi soccombere
278
1962
Non mi conosci abbastanza.» ¶ «Ma Bill! Era solo per
279
1962
Si girò per scappare: ma la regina stava per
280
1962
della signora. Leggermente, leggerissimamente. Ma subito la punta di
281
1962
se corriamo un pochino?» ¶ «Ma no!» ¶ Le faceva male
282
1962
non è molto elegante ma mammy ha certamente creduto
283
1962
angolo evitando ogni approccio. Ma un giorno il nonno
284
1962
con le loro mutilazioni. Ma ricordava, benissimo, l’odio
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cui riflessi ti affascinano ma non bastano a farti
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signora» rispose Giovanna. ¶ «Grazie. Ma noi due non ci
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capivano bene anche questo, ma il secondo sarebbe stato
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ci troviamo d’accordo.» ¶ «Ma io credevo che fosse
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giù per la nuca. Ma non era sangue, era
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abbandonare la religione anglicana ma Fulton Sheen, dal televisore
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ti proibisco!» strillò Florence ma subito si riprese. «Richard
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come Richard?» ¶ «Qualche volta. Ma Richard è più divertente
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loro?» ¶ «No, signora!» ¶ «Sposata?» ¶ «Ma no!» ¶ «Divorziata?» ¶ «In Italia
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Istintivamente se lo asciugò: ma non era sangue, era
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pendesse staccata dal corpo. Ma subito essa corse ai
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venuta un’emicrania terribile. Ma forse non è l
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di andare con lei ma Giovanna rispose di no
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era rifugiata nel bagno. Ma la sua presenza servì
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finché sei in movimento. Ma guai al giorno in
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e ti portan rispetto. Ma se hai male all
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centesimi la propria fiammella: ma, subito dopo, l’idea
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due», costui ti risponde: «Ma io soffro per la
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giorni, quell’influenza sentimentale. Ma al dodicesimo giorno Giovanna
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signora? Oh! Ah! Uh! Ma certo, signora. La capisco
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benissimo d’essere gobbo ma ammazza chi glielo dice
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ed offese ed accuse: ma non riusciva a dir
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che non lo sapevi.» ¶ Ma sì, lo sapeva. In
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pur respingendo l’idea. Ma non sopportava, non accettava
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Idiota, allora. Idiota, perdio! Ma come? Sei adulta, vivi
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bambino pentito. Idiota, perdio! Ma dove credevi che passasse
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Non lo sai, arida! Ma lo vuoi capire, almeno
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di fargli un favore. Ma perché sei venuta a
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dannatissimi occhi! Pazzo, pazza! Ma lo vuoi capire che
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mani: a invocare pietà. Ma Bill continuava, implacabile come
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capace di amare qualcuno. Ma lui riesce solo ad
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Come?! No! Oh, Cristo! Ma sì. Va bene.» ¶ Depose
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mai piaciuto diventar vecchio: ma ora mi piace meno
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essere quello che sono: ma ora mi piace meno
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credette che volesse baciarla ma non la baciò. Le
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di Martine a Bill: ma non c’era proprio
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la separava da Richard. Ma più camminava meno aveva
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un pezzo di marciapiede. Ma non c’era proprio
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guscio: non più erba ma creatura. Sorrise. Non sembrava
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bimbo che vuol camminare ma non si regge sui
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c’era la guerra ma la testolina non lo
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dal ventre alla gola ma qui si arrestava, fu
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tutti. Lo amavano, sì, ma non capivano che allo
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gli ammalati di Igor ma non riusciva a chiudere
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e lei non veniva. Ma perché non veniva? ¶ Inghiottendo
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lungo prima di rispondere ma poi rispose. ¶ «Non potevamo
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indigna, Gomez? Mi spiace. Ma questa è la sconcertante
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scuola severa, lo so, ma dalle scuole severe escono
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un futuro così avventuroso. Ma al tempo stesso ne
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donna. Era Francesco. Francesco? Ma sì. Perché no? ¶ «Florence
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è sempre piaciuta pochissimo. Ma ora mi chiedo: è
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di un amore inventato? Ma a questa domanda, irritata
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la febbre ti passa: ma ciò non toglie che
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mezz’ora di anticipo. Ma solo qualche attimo prima
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voluto accompagnarti all’aeroporto ma temeva ti desse fastidio
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Ha detto altre cose ma non le ricordo.» ¶ «Meglio
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è priva di curve ma sai benissimo che per
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ti danno da bere, ma poi riprendono irrimediabilmente la
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da una ferita gravissima: ma gli altri lo ignorano
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Si aspetta la guerra.» ¶ «Ma va’!» ¶ «Sul serio. E
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sentiva freddo, a Roma: ma un dolce sapore di
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né apocalissi di acqua: ma vigne basse e cani
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io. Ne parleremo, eh?» ¶ «Ma no, lasciamo stare, Giovanna
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pancia gonfia di trucioli: ma cupole tonde come carezze
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appetito e parlò, parlò: ma non disse nulla di
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shelters: perfino di Igor. Ma non disse nulla di
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dello sputnik, degli shelters: ma non chiese nulla di
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voleva Richard e Bill. Ma ora, concluse, tutto questo
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io non la capisco. Ma perché hai voluto parlare
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però lo avrei sopportato. Ma questo, Giovanna! Questo!» ¶ «Avresti
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Quando esiste, è irritante.» ¶ «Ma io voglio te, Francesco
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Lo è.» ¶ «Lo era. Ma perché sei tornata, Giovanna
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una scusa per trattenerlo. Ma non la trovò. ¶ «Cerca
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per mesi, per anni. Ma anche la porta tra
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era innamorata bambina. Perbacco: ma questa era la sua
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baby, non è esistere ma far sapere agli altri