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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Sandro Veronesi, Una giornata con Manlio Cancogni [introduzione a "Azorin e Mirò" di Manlio Cancogni], 1996

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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oggi non più utilizzato ma ben più gagliardo ed
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il capolinea della Lazzi, ma soprattutto l’Ermione, bagno
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Naturalmente l’ho perduto, ma è lì che vorrei
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mia devo ancora aspettare, ma nessuno può impedirmi intanto
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la Versilia, d’accordo: ma anche per il calcio
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serbatoio di cose indefinibili ma ugualmente percettibili che tiene
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così sgargiante e rumorosa, ma soprattutto così frequentata, risulta
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convenzionalità letteraria. Questa lieve ma decisiva mossa da torero
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Mirò sono due ragazzi, ma sono anche due scrittori
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non di questa solitudine, ma del genio inavvertibile che
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ha il suo peso. Ma ce l’ha, per
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redazione, un’immutata attualità. Ma è ovvio che proprio
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n’era bisogno, dunque, ma questo contenere, oltre che
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una giornata molto bella, ma non si sa quali
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distruggere. Ufficialmente è evacuato, ma alcune anime perse continuano
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censore di ogni romanticismo. Ma credo di sapere cosa
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non ci sono ristoranti. Ma eravamo già d’accordo
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Cancogni scelse «La Nazione»: ma senza rendersene conto, così
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per poi darti addosso. Ma nonostante questo abboccai». Ridacchia
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immaginare cosa non suscitai. Ma lì per lì non
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è proprio quella radicale. Ma niente, me la cucirono
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su una strada asfaltata, ma la abbandoniamo quasi subito
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fatica fatta per raggiungerlo, ma vedo che Cancogni continua
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Riprende a parlare, addirittura, ma anziché continuare il racconto
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Leggo Dante. Il Purgatorio. Ma sono all’inizio, ho
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è tutto molto bello ma continuare a salire a
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so che non dovrei, ma la sete non si
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orgoglio, di puri nervi, ma ce la farò. Lo
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O’Connor; io no, ma me lo sono appena
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verso – mai, maledizione, mai – ma m’infervoro a parlare
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vos a temps de ma dolor». ¶ La campagna apuana
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leggenda insulsa, certo, anonima, ma proprio per questo un