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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
per saltarmi al collo; ma, in quel mentre, vedemmo
2
1932
prendendo gusto al gioco: ¶ — Ma che! È lei: soltanto
3
1932
e anch'io ridevo; ma nel riso di Libellula
4
1932
convinzione: non precisamente incontro; ma nell'idea di accompagnarmi
5
1932
nel cielo. La perdevo, ma solo a tratti, di
6
1932
forma e nel candore; ma rispecchiandone un'immagine meno
7
1932
luna, non è vero? – Ma, forse, sarebbe scoppiata a
8
1932
lo conduce per mano. ¶ Ma il lungo nastro di
9
1932
aveva sorriso con benigna ma incredula grazia. Nulla, tuttavia
10
1932
io sentivo era amore; ma per una rivelazione di
11
1932
perché non diano frutti ma soltanto fiori. Infatti, i
12
1932
immersa in una bacinella. Ma la sua altezza e
13
1932
Il ramo era lí. Ma come per la sosta
14
1932
maestà del ramo fiorito. Ma non era esso di
15
1932
voluto contarne i fiorellini; ma erano tanti e tanti
16
1932
il momento. Sole, sí; ma velato. Calma l'aria
17
1932
in, là, catapecchie sventrate, ma non ancora del tutto
18
1932
Qualche orticello tuttora vivo, ma destinato a scomparire, mostra
19
1932
volta erbe, fiori, grano; ma non è ormai che
20
1932
mi sembran piú parole; ma segni indecifrabili. Sciocca che
21
1932
ne fossero tutti tappezzati. Ma perché anche ai suoi
22
1932
questa villa d'amici; ma non me l'aspettavo
23
1932
e quale troppo aperta; ma tutte col gambo debole
24
1932
ancora diffidenti e schivi. Ma il ciliegio, alto e
25
1932
abbastanza lodato e ringraziato. ¶ Ma che è questa musica
26
1932
del poco, e oscura; ma in campagna, in una
27
1932
gli spiriti dell'uragano. Ma inutilmente. Un lampo illumina
28
1932
lo scroscio della pioggia; ma attenuato, piú uguale, piú
29
1932
o dal vento vivo; ma il flettersi, il frusciare
30
1932
non è piú ombra ma non è ancora luce
31
1932
in cima alle pannocchie, ma piú ricco il pennacchio
32
1932
con due voci sole ma con la pienezza d
33
1932
azzurro, sotto la pelle. Ma i campi fra cui
34
1932
giorno impigriscono al sole; ma la sera, mutate in
35
1932
ancora, e sarà Milano. ¶ Ma ecco il Parco di
36
1932
mezzo a due quinte; ma le quinte sono enormi
37
1932
Si guardano, si conoscono. Ma un'altra casa padronale
38
1932
senza vastità di respiro; ma il respiro emana robustamente
39
1932
s'intona col resto. ¶ Ma, per la cena frugale
40
1932
colonne del nostro Duomo; ma è dolorosamente costretto e
41
1932
nitidamente. Il rosignolo chiede: – Ma dunque? Ma quando? – La
42
1932
rosignolo chiede: – Ma dunque? Ma quando? – La campana risponde
43
1932
due boscaglie di guardia. Ma no: non vedrà nulla
44
1932
ha potuto, è scomparsa. ¶ Ma quei due punti di
45
1932
vuoto come la gabbia, ma pesante come il ferro
46
1932
fra le mani. ¶ Simile; ma non la stessa. ¶ Altrimenti
47
1932
indifferenza verso l'indomani. ¶ Ma non durò. ¶ A grado
48
1932
bisogno pazzo, da ridere, ma sí, da ridere e
49
1932
non solo le mani, ma l'anima, io sono
50
1932
girare tutto il mondo; ma la nostra terra ci
51
1932
limite del pathos melodico. Ma, oggi, al coro beato
52
1932
prepotenza. Non voce nemica; ma diversa. Rauca, brutale: voce
53
1932
allora non ricordo nulla. Ma fin che poté camminare
54
1932
Vorrebbero darle da bere; ma lei non può. Pure
55
1932
le pause sono brevi; ma sembrano eterne. Il nipote
56
1932
verdi riflesse nell'onde. Ma l'acqua séguita a
57
1932
viene non dall'aria, ma dall'acqua. Sono le
58
1932
allora che mi svegliai; ma non tanto da smarrir
59
1932
tappeto con gli altri. Ma potevano anch'essere i
60
1932
nel frondame, non cantavano ma discorrevano, con voci diverse
61
1932
via. Volò via, infatti; ma per fermarsi su un
62
1932
per rivedere il pettirosso; ma era scomparso. ¶ Tutta nell
63
1932
sogni e alle fiabe. Ma passavano troppo veloci, e
64
1932
all'abbagliante riverbero solare. Ma la fioritura dei rosai
65
1932
non già per dormire; ma per rivedere la muraglia
66
1932
e da bianchi araldi. Ma la quercia no: la
67
1932
chiesero consolazione ed aiuto. Ma nessuna umana parola vale
68
1932
anch'io una portinaretta. – Ma lei mi chiede, volgendo
69
1932
ombra. ¶ RONDINE ¶ — Rondine, perché? ¶ — Ma sí. Mi sembrate una
70
1932
e bianco, con grazia, ma quasi dimessamente, il tondo
71
1932
pubblici di tante platee. Ma, al secondo sguardo, si
72
1932
dolcezza tutta la vita. ¶ Ma, nei teatri, non piú
73
1932
indietro. ¶ Almeno, cosí dimostra. Ma come è nato in
74
1932
ha, non solo cantato, ma pianto, riso, amato, vibrato
75
1932
tremenda, nel senso assoluto. Ma, sia di pochi anni
76
1932
incendio le ha distrutte; ma le basti l'essenziale
77
1932
e sete di celebrità. Ma mi confida: – Ahimè. Queste
78
1932
si canta: d'accordo. Ma senza cuore non s
79
1932
reca scritto: «Garage umbro». Ma la cosa non m
80
1932
un gregge in riposo. Ma è proprio Assisi? Tant
81
1932
piano: «Sono in Assisi»; ma ancora non mi par
82
1932
non chiudono l'orizzonte, ma formano della terra una
83
1932
casupole e ai campanili; ma quasi muto è il
84
1932
non riesco a leggere, ma delle quali sento la
85
1932
che nella mia Lombardia. ¶ Ma dall'oro terreno del
86
1932
campagna e le creature. ¶ Ma io, non so quando
87
1932
la piccola bocca, sensibile ma ferma, tradiscono. La troppa
88
1932
di vivere nei secoli; ma tu, Signore, guardami, prima
89
1932
né forse mai piú. Ma, ripensandola, la rivedrò con
90
1932
è già San Francesco; ma Rufino Martire. ¶ Forse per
91
1932
e si rassomigliano tutte. Ma chi è la donna
92
1932
che i contorni neri. Ma la massa della composizione
93
1932
Il cielo è scomparso; ma vi rimane lo spasimo
94
1932
da carni già distrutte: ma le supera, le vince
95
1932
durante le cerimonie sacre. Ma i piú belli, quelli
96
1932
sono intristiti pel calore; ma la fontana che chioccola
97
1932
all'altra. Cosí noi. Ma noi non siamo che
98
1932
sa, è la beniamina; ma, per essere discendente di
99
1932
bocca e del mento. Ma è una vera assisiana
100
1932
tutta per la pietà; ma a suo modo, secondo
101
1932
nascita, fatti e misfatti. Ma si sapeva che s
102
1932
non si chiama suora, ma «donna», nobiliarmente). Portano la
103
1932
Maria pulsare nel nostro; ma ignoriamo se in lei
104
1932
inno d'esultanza appassionata. Ma perché, finito il canto
105
1932
Certo, singhiozzi di felicità; ma le mute lagrime con
106
1932
giorno simile a questo. Ma come lontano ormai, e
107
1932
resistenti piú del macigno, ma rese immateriali alla cima
108
1932
delle querce. ¶ Robuste, sí; ma aggrondate, contorte: con fogliame
109
1932
non c'è vento; ma, forse, nemmeno al vento
110
1932
ulivi, querce, noci, faggi (ma l'elce vi ha
111
1932
secondo il primitivo significato. Ma dentro l'Eremo troveremo
112
1932
realtà che mi folgora. Ma ben presto dileguano; e
113
1932
potrebbe divenire un tutto: ma non ha saputo, non
114
1932
per non essere crudeli; ma appunto per ciò le
115
1932
già fatta al seno. Ma la faccia a larghi
116
1932
d'intrepidezza non istintiva ma con disperato volere raggiunta
117
1932
vivere nella stessa casa, ma irreparabilmente divisi da un
118
1932
credersi in un convento. Ma francescana, no, non l
119
1932
soffocata malinconia dei tramonti. Ma in special modo ricordavo
120
1932
fossa e la lapide. ¶ Ma, alla fine, la pace
121
1932
cortile manca del portico; ma s'apre su quattro
122
1932
non ero mai stata; ma al solo aprirsi della
123
1932
intorno anche nel sonno; ma come compagnia discreta e
124
1932
sbriciolato per la strada. ¶ Ma è nebbia che si
125
1932
che non si vede ma del quale si sente
126
1932
di gente del popolo; ma vi regna un silenzio
127
1932
l'aria delle catacombe. ¶ Ma i rondoni, i pazzi
128
1932
ha camminato coi tempi; ma nella struttura, e anche
129
1932
a vedere il fiume; ma mi sorprendo a navigare
130
1932
fabbriche. ¶ Abitano nelle rustiche ma ridenti casucce del borgo
131
1932
servizio presso una famiglia; ma alla figliola questo non
132
1932
e gloria di Paride; ma su questo soggetto egli
133
1932
si andasse a salvare. Ma strombazzar queste cose, ohibò
134
1932
non già pei forestieri ma per propria salute e
135
1932
a tenere una ragazza; ma «inutile, qui c'è
136
1932
da meno dei maschi. ¶ — Ma per i mè fieu
137
1932
vadano ai balli pubblici. Ma trovarle, eh, sí! ¶ In
138
1932
disseccata come un sarmento; ma non le hanno impedito
139
1932
tiri avanti cosí, michelaccio.» – «Ma se non ne avete
140
1932
come Ettore e Tino. Ma nell'intimo non ha
141
1932
ai piedi dell'immagine; ma i balconcini e le
142
1932
ricorda l'adolescenza vorace. Ma non posso trovarmi in
143
1932
Di là dal recinto, ma in apparenza vicine, le
144
1932
oggi: non cosí grandiose. ¶ Ma chi sa mai, oggi
145
1932
eco delle loro preghiere. Ma le due torri? Le
146
1932
senza ragione d'essere, ma ugualmente diritta ed invitta
147
1932
intriso solo di luce, ma d'una sostanza spirituale
148
1932
Case di povera gente; ma nei muri son visibili
149
1932
cosí grave e piena. Ma non musica soltanto; e
150
1932
rauche, note troppo lunghe; ma lo spazio le purifica
151
1932
Canta monello del marciapié...». Ma potrebbe strapazzare qualsiasi altro
152
1932
della madre. Giovanissima, lei; ma già un po' larga
153
1932
la solitudine è rotta, ma non turbata, da gruppi
154
1932
stradette laterali. Fra loro, ma un poco a distanza
155
1932
bello, e lei, bellissima; ma lo stampo è uguale
156
1932
ai suoi anni: direi (ma è possibile?) ch'è
157
1932
Una bambina del popolo; ma che diverrà con gli
158
1932
persona e la volontà. Ma dove andrà, che farà
159
1932
Corpo, passaggio: anima, eternità. ¶ Ma i ragazzi se ne
160
1932
belle davvero, da raccontare. Ma ora, ammansite, codeste donne
161
1932
ansa rendono piú brutta, ma tipica. Ostenta, sul petto
162
1932
costrutta mattone su mattone, ma scavata e scolpita in
163
1932
indugiano presso donne giovani ma già sfiorite, urlanti, a
164
1932
d'un'antica plorante; ma senza pietà, e senza
165
1932
lo spettacolo li diverte; ma non li riguarda. Sulla
166
1932
mort! L'è mort! ¶ Ma la piú vecchia delle
167
1932
Passi per le risse. Ma l'amore, l'amore
168
1932
soltanto della sua stanchezza, ma anche della stanchezza e
169
1932
busse, fame e miseria; ma, forse, andava, a diciotto
170
1932
con un bel sole; ma piena l'anima di
171
1932
al par di me; ma dotati d'una eloquenza
172
1932
gira intorno al cortile; ma da un lato è
173
1932
un resto d'affresco. Ma, quando il Foscolo venne
174
1932
del Settecento: una meraviglia. ¶ Ma di lui, del Poeta
175
1932
corriere parte alle sette. Ma basta, ormai basta: io
176
1932
secondo la ricetta accademica.» ¶ Ma il tre dicembre arriva
177
1932
tempo suo fervido amico. Ma non s'illude: tuttavia
178
1932
durante la conferenza inaugurale. Ma non se ne rammarica
179
1932
nella pace di Bellosguardo. Ma l'inquieta malinconia dei
180
1932
in piazza a Pavia». Ma, in una lettera al
181
1932
assistito, con grande curiosità, ma senza profitto, ad alcune
182
1932
Olmo del Foscolo.» – Morí; ma da un suo pollone
183
1932
rossa, di linee pure ma asimmetriche, splendente nella parte
184
1932
i traviamenti degli uomini. Ma fu anche, anzi fu
185
1932
non sapevo dove deporla. Ma dove poteva il cuor
186
1932
Nell'ordine troppo compatto, ma preciso e impeccabile, delle
187
1932
papi, re, imperatori, condottieri. ¶ Ma talmente s'acuí il
188
1932
dalla terra al paradiso. Ma non soltanto l'anima
189
1932
io non posso vedere ma indovino lí dentro, nella
190
1932
pur che il voglia; ma, per ciò, ti bisogna
191
1932
a tagliar la corrente. Ma le lavandaie non ne
192
1932
in mezzo alla cenere. Ma eccolo, che ritorna. ¶ Sí
193
1932
corrente di lava infocata. Ma già l'aria s
194
1932
le menzogne, i peccati. Ma non vi sono fiumi
195
1932
nuda e povera realtà. Ma dov'è andato a
196
1932
raro a vedersi, antipatico, ma potente di vitalità. Ciascun
197
1932
le stava davanti furioso ma goffo, minaccevole ma incapace
198
1932
furioso ma goffo, minaccevole ma incapace di toccarle un
199
1932
vestirle di quei nastri; ma i caratteri del viso
200
1932
si degnò di rispondere; ma continuò a squadrarmi. Sulle
201
1932
già la madre vera, ma una buona donna che
202
1932
modo suo, si capisce. Ma sí! Bellissima. ¶ Per qualche
203
1932
lontana, in viaggio. Tornai; ma per far la spola
204
1932
quattro o cinque anni. Ma giorni fa la riconobbi
205
1932
per la sua età, ma di spalle un po
206
1932
lo saranno fra poco. Ma senza il largo specchio
207
1932
Mirtilla Ognibene: ora pensionata; ma che durante piú di
208
1932
quella poca pensione, poca ma sicura, vivere in campagna
209
1932
stanzette e un orto. Ma non le riesce di
210
1932
Se non una volta; ma durò sí poco, fu
211
1932
gaie e innocenti bambine. Ma non è piú gaia
212
1932
Laghetto, dinanzi all'ospedale; ma lí l'acqua finisce
213
1932
se la cacciassero via. Ma che dirà la «Madonnina
214
1932
sempre avute nelle pupille, ma prossime a scomparire: il
215
1932
andar giú. È giusto. Ma perché mai ridono cosí
216
1932
Mater intemerata», delle litanie. Ma chi la profanò, e
217
1932
noi abbandoniamo le cose, ma esse noi. Il mondo
218
1932
si porta via tutto. ¶ Ma sí, ma sí: resterà
219
1932
via tutto. ¶ Ma sí, ma sí: resterà. Guai se
220
1932
torrentello per balze selvagge. Ma a lei non dispiace
221
1932
bisogno di giovani collaboratori. Ma non già fermarsi lí
222
1932
Una ragazzona non alta; ma robusta, di larghe spalle
223
1932
cesellate. Se lo mette; ma nell'intimità della casa
224
1932
rosso de' suoi ricami. Ma forse le fa male
225
1932
profondo. ¶ E va bene. Ma io guardo Stania quand
226
1932
vero? (cosí chiede Silveria; ma a sé od a
227
1932
le indovine di mestiere. Ma la linea vitale di
228
1932
del sangue in tumulto. Ma ebbi, cadendo, il senso
229
1932
amata e cosí temuta. Ma io, che non avrei
230
1932
che sono un orso; ma che vorrei, per un
231
1932
o, forse, per questo. Ma la trovai affranta. S
232
1932
della vita: solo quella; ma è l'essenziale: fa
233
1932
l'essenziale: fa vedere. – Ma della tentazione mi seppi
234
1932
metà, il punto rosso. Ma che superbia è questa
235
1932
d'arte, d'archeologia; ma ne fa, specie in
236
1932
un ministro di stato; ma si va in locande
237
1932
il mondo per entrambi; ma soltanto da vedere. In
238
1932
guai a essere solo; ma due che s'amano
239
1932
che stiamo per raggiungerla. ¶ “Ma io divago. Invece non
240
1932
Che la dobbiamo amare?» Ma, prima involontariamente, poi stupiti
241
1932
cui nessuno s'accorge. Ma io non ebbi un
242
1932
anni, sapevo chi era; ma il nome, lí per
243
1932
de Larici: Irene Paloski. – Ma Irene Paloski non cessava
244
1932
pianoforte e d'armonia; ma piú per amor dell
245
1932
raccolto i maggiori trionfi. Ma non aveva fatto in
246
1932
crede un po' pazza; ma ciò non mi toglie
247
1932
la tomba d'Iside. ¶ “Ma l'incrociarsi del mio
248
1932
essere liberi? ¶ “Ogni tanto, ma ben di rado, simili
249
1932
bravissimo nell'arte sua; ma che, da me, nelle
250
1932
lo conosco da dieci, ma l'ho sempre visto
251
1932
disegnato, dai denti puri; ma il vero carattere gli
252
1932
non sono piú neri ma non si possono ancora
253
1932
non quando tace lui; ma, se lo scioglie, ci
254
1932
nome, ch'è Giovannina; ma «Pace con Dio». ¶ Io
255
1932
graziose figure a intarsio; ma poi conclude: – Tu le
256
1932
Allegra la sua bambina; ma era malinconica, invece; e
257
1932
dalla mattina alla sera. Ma per la bottega ci
258
1932
anche non esistere piú; ma, se ancora è viva
259
1932
dal buon senso comune, ma piuttosto da un'esperienza
260
1932
fatica congiunte sul ventre ma pronte a liberarsi per
261
1932
lo faceva con misurato ma consapevole e robusto orgoglio
262
1932
le andava sempre crescendo; ma nell'istituto era amatissima
263
1932
mio desiderio di conoscerla; ma soprattutto ne' suoi rapporti
264
1932
La camera era piccola; ma sembrava larga per certi
265
1932
mani e quell'atto. Ma ella si volse, a
266
1932
pensiero e il respiro; ma dalla migliore, che senza
267
1932
Corteo numeroso e compunto; ma senza lagrime. Come tutti
268
1932
movessero dietro una bara; ma, con occulta fatica, ciascuna
269
1932
voleva cedere all'altro. Ma la donna non s
270
1932
principio li aveva uniti; ma erano già due ciechi
271
1932
di là: separazione, finalmente. Ma che miseria! Si demolisce
272
1932
crepe d'ogni parte; ma il crollar dei muri
273
1932
eran tesi la mano; ma non da estranei; e
274
1932
tanto creduto d'odiarsi? Ma no, ma no: non
275
1932
d'odiarsi? Ma no, ma no: non era vero
276
1932
un sorso di cloralio. Ma via, che cloralio? Non
277
1932
aveva qualcosa di terribile; ma l'ombra lo difendeva
278
1932
pallore, non dell'aria, ma d'un altro elemento
279
1932
la loro tempestosa convivenza. Ma nell'essenzialità de' lineamenti
280
1932
ne è trascorsa. Giovine; ma esperta; e colma d
281
1932
altro, per poi ricomparire. ¶ Ma chi era la bimba
282
1932
non solo della bocca, ma di tutto l'essere
283
1932
marito disse a Gianna (ma non aveva voce, e
284
1932
volerle dare un bacio; ma ella intanto piangeva, del
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detto, che c'era. – «Ma tu, allora, se mi
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aiuta. Ormai lo sappiamo; ma tornare indietro non si