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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Battisti, Gli alpini, 1916

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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rappresentanza politica o parlamentare, ma di arrogarmi quella più
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presentato nelle visioni fotografiche; ma mi resterà pur sempre
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le loro gesta gloriose, ma per la accoglienza fraterna
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ridondare alle terre irredente; ma da chi vive al
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fossero non dei combattenti ma degli amici che bisognava
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Alpe severa e nevosa, ma i più fra loro
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di un redivivo Barbarossa, ma di tutto un popolo
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avviliti pei mali trattamenti. ¶ Ma bastava che uno intonasse
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ricondussero alle dimore loro, ma non col gruzzolo che
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sconcerti; crollarono industrie fiorenti, ma al lor posto altre
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Si arenarono molti commerci; ma ne nacquero di nuovi
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leciti. Vi fu crisi, ma fu crisi di assestamento
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apprezzati i propri prodotti. ¶ Ma non fu così per
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compensi materiali, non solo; ma senza esser in grado
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maggiore resistenza di opere, ma di portare la lotta
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tipo nella nostra guerra, ma nei primi mesi) sentendo
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a quelli il plotone. ¶ Ma la scalata alla cima
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con sentieri, con teleferiche, ma per molto tempo finchè
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non sempre a voce, ma sempre almeno con segnalazioni
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fu la montagna stessa; ma non si creda che
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Isonzo e nel Carso — ma anche nel Trentino — del
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al Ri- fugio Garibaldi. Ma come scontarono l’audacia
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e in molti rimasero: ma prigionieri e morti. Ai
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Cantore; fuggirono gli austriaci, ma lasciarono qua e là
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pel suo valore intrinseco, ma altresì come punto di
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ciecamente gli altrui voleri, ma come cooperatori intelligenti e
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a rigore di disciplina, ma hanno collaborato con slancio
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altri molti ne accoglie, ma molti ne allontana. ¶ Chi
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pazza voluttà di correre, ma la pervicace tenacia di
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di salire lento, lento, ma continuamente; chi è parco
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il posto dell’affetto. Ma l’affiatamento tra soldati
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migliore di un’altra, ma dalla missione, dal compito
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che non sia lastricato; ma il montanaro ha la
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trentine e veneto-lombarde. Ma chi se n’accorse
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ogni valico e vetta; ma fu il soldino dei
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vita delle generazioni passate. ¶ Ma ricordavo prima come il
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che rozzi massi avvicinati. ¶ Ma appena si può si
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anche falegname, decoratore, vetraio! Ma dove eccellono gli alpini
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piccone per la spada, ma maneggia e l’uno
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non solo dei soldati ma di tutto il popolo
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riflessione, lenta quanto volete, ma persistente. ¶ Chiedete ad un
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un «Si può tentare», ma mai si ha una
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possibilità, sull’azione effettiva. ¶ Ma quando l’alpino ha
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posatezza con la guerra. Ma dopo sette, otto, dieci
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cambio con truppa fresca. Ma quegli alpini rifiutarono e
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prudenza e con precauzione; ma quando è nella mischia
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per spirito di cortesia, ma per un sentimento profondo
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ha per loro confini. Ma non aspettatevi il loro
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portar lo zaino: «Poltrone!». ¶ Ma se davvero incombe il
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davvero incombe il pericolo, ma se sul drappello si
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la furia di morte, ma se la tormenta e
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sempre pronto e sollecito, ma guai se non lo
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agonia l’ufficiale moriva, ma l’attendente gli rimaneva
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nessuna si è eclissata. Ma tutte hanno avuto nuova
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carta geografica d’Italia; ma di certo essa ha
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e della guerra nostra. ¶ Ma ha veduto gli austriaci
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di perfidia, di tradimento; ma ha veduto lo scempio
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tutto intriso di sangue. ¶ Ma assai più che da
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tenerezza pei loro nati, ma esseri fatti di selce
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carattere non di difesa ma di offesa. ¶ Trovar molti
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libri ha certo valore. Ma ha un valore centuplicato
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gli alpini che cantano «Ma quant’è bella Napule
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cento città d’Italia, ma su tutto trionfa la
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sono avvicinate le regioni; ma si avvicinano altresì le
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confessore e il notaio, ma come si sublimano queste
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deputati, facili a discorrere, ma renitenti ad accogliere il
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vivono fra i lavoratori, ma l’officina non è
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a danno della propria; ma entro la cerchia delle
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elementi fattivi della patria; ma l’una visione non
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esser staccata dall’altra; ma al presente, alle sue
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ingegno e del genio; ma sempre può vincere la
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primo soldato d’Italia. ¶ Ma felice e fortunata l
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a ripetersi nell’individuo, ma a divenire virtù e
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la vittoria delle armi, ma avrà vinto ogni interno