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Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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vabbe’… girala come vuoi, ma stronzo rimani». ¶ Gilardi prese
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no, e sembravano convinti. ¶ «Ma non le dia retta
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bel po’ di lavoro, ma pazienza!» ¶ «Ora dovrei pregarla
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riscontri seri, sono chiacchiere. Ma vediamo…» ¶ L’ispettore ascoltò
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ormai rappreso. «Gilla era… Ma perché?» ¶ Con la testa
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che abbiano guardato tutto, ma le finestre?» ¶ «Tutte chiuse
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Copre una portafinestra doppia. Ma era chiusa». Con la
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chiusa senza la maniglia, ma soltanto accostata, poteva essere
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un dito dall’esterno». ¶ «Ma era chiusa». ¶ «Già, ci
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dicendo…» ¶ «Una sciocchezza, scusa. Ma se qualcuno fosse entrato
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lo zio e lei. Ma perché l’ha fatto
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Gilla non potrà darcele, ma noi dovremo trovarle. Andiamo
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Baronessa… che brutta occasione, ma sono contenta di conoscerla
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indagine?» ¶ «Non di sicuro, ma quasi certamente Anguilleri. Felice
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la storia di Gilla. Ma ora noi vorremmo liberarla
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che c’eri tu, ma qui abbiamo già finito
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po’ stravolta da tutto… Ma ti rendi conto della
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idea ce l’ho, ma credo che sia un
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è un’altra faccenda. Ma ora ti porto a
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albergo. ¶ «Sì, è tornata, ma è uscita proprio ora
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potrebbe essere suo padre». ¶ «Ma questa storia dove l
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un istante!» Stava ridendo, ma le tremava il mento
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sul petto di Gilardi, ma non riuscì a piangere
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casa… Una vacanza triste, ma sono stata con te
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nero, attillata. Senza borsetta ma con i guanti bianchi
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matrimonio una gradevole convivenza. Ma il punto non è
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No, non è questo. Ma voi siete più disponibili
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ho fatto camminare parecchio. Ma volevo mostrarti una parte
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morbidi, il ventre piatto ma carnoso, le cosce affusolate
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loro ultima notte insieme, ma non glielo avrebbe ricordato
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roba, avrei la pancia… Ma in albergo ti stuzzica
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di piangere…» ¶ «Brutta storia… ma anche questa non mi
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Gilla Floris è viva ma non può aiutarmi. Peggio
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a un punto morto, ma non è vero. Comincio
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lavoro. Faccio piccoli passi, ma non torno mai indietro
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Sì, l’ho incontrato. Ma da te vorrei un
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dello stabilimento di Milano, ma io non l’ho
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grave a suo carico?» ¶ «Ma no, avvocato. No… era
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E ora ci scusi, ma abbiamo un’assemblea di
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di alcuni fatti interessanti». ¶ «Ma se le dico che
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testa e occhiali neri». ¶ «Ma no, avvocato, mia figlia
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spremuta davanti alla bocca. Ma non aveva bevuto un
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l’ha detto lei». ¶ «Ma era questa qui?» ¶ «Non
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me». ¶ «Sì, ho capito. Ma è attendibile?» ¶ «Non lo
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attendibile?» ¶ «Non lo so. Ma se ho un dubbio
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credo io non conti, ma questo ce lo siamo
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figlia di suo padre ma della vittima? Accidenti, non
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uomo intelligente e nevrotico… Ma fino a che punto
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trentina, tutte libere. Vieni…» ¶ «Ma la valigia…» ¶ «È già
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sono pazza di te, ma che m’hai fatto
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potremo mai stare insieme, ma di questo momento, anche
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tradimenti, li trovo meschini. Ma la considero una questione
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Mancavano soltanto venti minuti, ma fu pronto. Chiamò i
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uno squillo, per favore». ¶ «Ma avanti… Va bene. Torni
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per un certo candidato: ma il barone l’aveva
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bella per sua natura, ma è un luogo di
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Non lo so, babbo. Ma qualunque cosa è meglio
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qui». ¶ «Qui da noi! Ma sei pazza?» ¶ Olga girò
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Siamo i suoi parenti. Ma avvocato, secondo lei ce
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è questo che volete». ¶ «Ma non sta morendo?» ¶ «No
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non vuole sentirselo dire…» ¶ «Ma, babbo: la su’ moglie
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dei gioielli di Tiffany, ma che ne sai tu
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come un attore: bello, ma bello davvero. Quella donna
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Tutta la sua storia, ma non l’ha vista
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donne che ho amato. Ma le dirò che non
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avrei preferito una femmina, ma va bene così. Dormiamo
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mamma che si scusava, ma aveva il massaggio. ¶ «Be
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detto che ti amo ma che tu rimarrai sposato
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mi aspettano molti problemi. Ma so che ti rispetterò
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camera doppia uso singola’, ma per la prima volta
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la fama dei napoletani, ma io non ti tradirò
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tornò a fissare Gilardi. ¶ «Ma sai chi è quello
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barista a bassa voce, ma non troppo, apposta perché
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tempo, fammi un toast, ma sostenuto. E un cappuccio
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l’avrei da dirle, ma qui vogliono cucirmi la
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vogliono cucirmi la bocca…» ¶ «Ma cosa dici? La vuoi
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avete detto della macchina?» ¶ «Ma quale macchina, non ti
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non vogliono». ¶ «Mi dispiace, ma se è qualcosa che
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giorno… senta, vado adagio ma non voglio dimenticare niente
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da ieri». ¶ «Sì, certo». ¶ «Ma questa volta mettici anche
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la mano. «Un altro, ma caldo…» Guardò Olga. «Lei
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quale lavoro si trattasse, ma fu prudente e non
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per metà sul marciapiede, ma di fianco, non di
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un foulard in testa, ma legato come le arabe
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certo che la riconosco. Ma se mi mettete in
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Ha visto altro?» ¶ «Sì, ma qui mi fanno segno
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fanno segno di tacere… Ma è giusto, dico io
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non serve a niente, ma non sono balle. C
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amici giù di lì, ma prendo quella di fronte
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occhialoni era in macchina?» ¶ «Ma no, non era neanche
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l’avevo pensato io. Ma non stavamo guardando perché
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non serve a niente, ma adesso la sa anche
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anche qua a chiederci, ma non sapevamo niente». ¶ Gilardi
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davanti… non lo so. Ma se lei dà retta
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blu». ¶ «Va bene, blu. Ma perché adesso fai finta
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delle balle, forse?» ¶ «No, ma io la macchina non
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molto carina, molto intelligente… Ma l’intelligenza è di
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tornare. Soldi, fatica, discussioni… ma ce l’abbiamo fatta
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non se ne interessa ma il marchio Allieri ora
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c’erano gli esperti. Ma qui mi hanno sempre
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presi da mia madre. Ma gli avvocati hanno controllato
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tutto mi era dovuto. Ma non basta… mi scusi
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scusi, mi sto scaldando. Ma sono stanco di sentir
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so se sia consolante, ma io non sapevo neppure
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mascalzone?» ¶ «Direi di no, ma sinceramente nessuno mi ha
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una delle sue poltrone. Ma io mi sono rotto
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io ho fatto crescere, ma rimane proprietà Allieri. Tuttavia
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non è mai ottimista. Ma ci vogliono prove, e
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possiamo fare colazione insieme, ma dal suo studio mi
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ripartito. Non l’accompagno, ma la macchina che la
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difficile affrontare l’argomento, ma so che capirà. Se
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bene campagnoli e contadini, ma l’ospite è sacro
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mia Piccina sta partorendo, ma c’è ancora tempo
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tovagliolo sulle ginocchia. ¶ «Napoli». ¶ «Ma no!» Altra risata, con
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le sembrano?» ¶ «Perfette, direi. Ma quei forni a che
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servono?» ¶ «Ora sono spenti, ma all’alba qui si
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tutto sulle mie spalle. Ma ormai mi ci sono
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sufficiente?» ¶ «Non lo so, ma Ermeline Sarli era una
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Non ne capisco granché, ma il medico non ci
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Ha un brutto carattere, ma questa terra l’ha
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zia?» ¶ «Quale zia?» ¶ «Ah, ma allora le manca un
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da dove esce?» ¶ «Ah, ma allora… Questo forse te
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Charlie era più silenzioso, ma suonava il violino ed
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non dai miei genitori, ma da amici di famiglia
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tutto torna». ¶ «Per carità, ma che storia è, perché
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tu sei stata precisa, ma io ho bisogno di
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discesa verso il fiume. ¶ «Ma è tutto vostro?» ¶ «Fatica
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e vive là. Suppongo, ma guarda che non so
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Diciotto ¶ «Gilla, sei tu? Ma non è possibile, dove
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partire per le vacanze. Ma se non puoi raggiungerci
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Niente, cose di stomaco. Ma ora sto bene». ¶ Scelsero
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un gelato, mamma?» ¶ «Sì, ma non ti sporcare, che
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che era in America». ¶ «Ma l’hai cercato?» ¶ «E
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ancora?» ¶ «Sì, qualche volta. Ma la Rai è strana
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alla tempia. «Uccisa» disse. ¶ «Ma tu che ne sai
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mi aveva detto niente, ma era stanco di vivere
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televisione, vero mamma?» ¶ «Sì, ma ora racconta a zia
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rinfrancata. ¶ «Grazie, sarebbe bello. Ma ho un piccolo programma
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stato gentile a invitarmi, ma io non potevo accettare
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la trovo?» ¶ «Dio benedetto, ma saresti un avvocato? Hai
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me». ¶ «Per me sì, ma rischio. Sei un gentiluomo
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femminilità in ogni gesto ma con la strana sensazione
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una cascatella, forse artificiale, ma suggestiva. ¶ Un tuffo doppio
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e statuaria, altrettanto bella ma diversa. ¶ Olga… quel nome
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Io non lo so, ma credo di capire che
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dove non m’importa. Ma in casa non la
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sembra?» ¶ «Potrebbe essere, sì. Ma Gilla?» ¶ «Non lo so
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Iris?» ¶ «Di chi parla?» ¶ «Ma lei lo sa che
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lei. Niente di speciale; ma se non vuole, io
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che devo chiudere». ¶ «Sì, ma un momento! Rispondo a
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hai sentito, Iris». ¶ «Sì, ma non ho fretta, posso
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Vede? Gli altri vincono, ma quella mai». ¶ «E la
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come passava le giornate. Ma non importa, vorrei un
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portafogli la sua tessera, ma la donna gli fece
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fare qualcosa». ¶ «Non credo, ma comunque la ringrazio. Io
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volta. È nei guai, ma non può difendersi, non
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whisky, appena il fondo. Ma lei voleva il vino
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i soldi». ¶ «Giocava?» ¶ «Sì. Ma non so dove prendesse
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a dirle di smettere, ma lei ci credeva. Quella
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una star della televisione… Ma la storia finisce qui
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scrivere il suo nome. ¶ «Ma certo, si figuri. Nerina
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hanno ipotizzato l’omicidio, ma qualcuno ha pensato che
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proverò. Mi pare strano ma non impossibile, come dice
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bene?» ¶ «Temo di no, ma dobbiamo lavorarci. Ciao, ’notte
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è di origine italiana ma è nato e si
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a dirci di no. Ma in quel momento ha
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Questo mi ha raccontato, ma senza rancore, come se
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era a buon punto, ma noi ci abbiamo messo
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più sua figlia?» ¶ «Credo… ma questa è soltanto una
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Non ne parlava mai, ma voleva che sua figlia
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proposto di vivere insieme». ¶ «Ma Nuccio non ha voluto
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voglio per farmi male. Ma allora gli credevo e
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trattamento straordinario da dirigente, ma senza una spiegazione. ‘Non
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qualche misura gli somiglia, ma che anche per questo
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molte delle sue abilità: ma questo la rende molto
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mano davanti alla fronte. «Ma mio marito non lo
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come il mio, temo. Ma è molto sensibile. Ora
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Sì, questo di sicuro. Ma la relazione è del
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suicidio?» ¶ «Sì, con Giacomo. Ma non collima. Se vuole
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il barone?» ¶ «Cosa vecchia. Ma proviamoci». ¶ «Bene, se è
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io. Da mio padre… ma ci stanno tutti in
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Ti accompagno a Linate». ¶ «Ma no, figurati. Ho giù
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mi fai uno squillo?» ¶ «Ma dai, perché?» ¶ «Tu fallo
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ciao. Parigi ti piacerà; ma per favore, torna». ¶ «Ci
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stato diversi anni prima, ma solo di passaggio. Lasciò
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Troverà una certa somiglianza, ma questo è meglio». ¶ «Non
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meglio». ¶ «Non ne dubito. Ma sarò già arrivato all
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un ambiente alla buona ma c’è il meglio
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a fior di labbra. «Ma che mi dice, solo
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una fortuna, magari faticosa, ma incalcolabile? ¶ La risposta gli
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della moglie del barone. Ma qui stava morendo tutto
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di un’ora pioverà. Ma la pioggia è benedetta
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sempre vestito di nero: ma bravissimo. Gilla ne sapeva
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più delle sue coetanee, ma è sola, non ha
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piangono, anche il barone, ma Gilla guarda tutta la
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a prendermi la mamma». ¶ «Ma non la vedi da
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prendermi la mia mamma». ¶ «Ma non l’hai più
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tuo padre?» ¶ «Da morire! Ma lui non mi lascerà
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hanno fatte per me, ma nessuno mi porterà via
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la mamma, la saluterò, ma io resterò sempre con
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la legge vuole prove. Ma certo ora la conosco
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ancora qualcosa…» ¶ «Non credo, ma non si sa mai
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avere la stessa sicurezza, ma mi impegnerò. Questo l
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che si può vedere… Ma spero che lei sappia
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cosa è accaduta qui». ¶ «Ma io… forse avrei qualche
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di lucido legno massiccio, ma rigorosi custodi in livrea
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sgraziato, i gesti larghi. Ma era elegante. Pantaloni in
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Floris». ¶ «Anche quella lì, ma cosa le è venuto
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la testa per chiedere: «Ma che cosa vuol sapere
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le spalle e uscì. ¶ «Ma si rende conto? E
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non sapevo chi fosse. Ma frequentavo un artista, un
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gusto… non come lui, ma niente male. Lavorava anche
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pubblicità per lo studio. Ma quasi subito è rimasta
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il nome alla bambina, ma al battesimo annuncia che
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nel posacenere di cristallo. «Ma le sembra che abbia
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la bambina di Gilla ma va a sposare un
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tra tutti il barone, ma lei si stimava così
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era rimasto. Cominciamo così, ma finisce presto: Gilla non
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ci rimetto dei soldi, ma pazienza, e loro si
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di averla tanto sfottuta, ma il vero disastro comincia
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soli. Saranno brutte, sbagliate, ma ormai le persone credono
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di più alto livello, ma oggi le case si
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lato, niente da dire. Ma forse avrebbe potuto pensare
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è che aveva talento, ma una scalogna che non
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non vuole dirmi niente, ma mi sollecita, sono cose
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servitù era in vacanza. Ma mancava tutto quello che
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Embe’? Mi fai entrare?» ¶ «Ma che cosa ci fai
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nel soggiorno, che conoscevo. Ma invece non lo riconosco
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perdere… mi hanno sfrattata». ¶ «Ma possono farlo?» ¶ «Certo, a
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andrai?» ¶ «Non lo so. Ma dimmi di te, che
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sue cose. Sorride, ringrazia, ma non mi sembra felice
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donne e una bambina, ma restiamo senza domestica. E
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e fa pasticci incredibili, ma buoni. Una sera invito
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che non li voglio, ma lei ci tiene, vuole
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per non so dove, ma che al suo ritorno
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lì non lo capisco, ma non voglio entrarci. Perché
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sua figlia. Qualche lavoretto, ma ormai si è fatta
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so che cos’è, ma non dev’essere niente
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casa. ¶ Comunque, altro ospedale, ma questa volta io dico
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Adesso basta, mi dispiace, ma mi fa paura». ¶ Giancarlo
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Brusset, io mi stimavo. Ma lo sa lei perché
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in Italia…» ¶ «Buona, questa. Ma non la racconti a
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Gilla era una bimba, ma volle sorvolare. «Avete mai
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ammazza…» ¶ «Non è detto». ¶ «Ma glielo dico io, accidenti
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Io non sono istruita, ma ci dovevo pensare». ¶ «A
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A letto, va bene, ma di fronte alla gente
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neanche se la inchiodano. Ma perché parla, cosa ne
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niente. Non sono scema. Ma ora magari ci ripenso
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fuori». ¶ «Quando posso trovarlo?» ¶ «Ma da suo padre lei
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vuole?» ¶ «È mio padre… ma lei chi è?» ¶ «Quella
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servito, questa sono io. Ma lei lo sa che
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da oltre vent’anni… ma me lo vuol far
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che decide lui». ¶ «Grazie, ma lei chi è?» ripeté
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detto di stare calmo, ma lui era già abbastanza
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Mi scusi». ¶ «Scusi lei, ma i suoi ricordi mi
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fosse un trabocchetto. «No, ma mi sta a sentire
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una piccola sala cinema. Ma sono più di vent
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non li ho conosciuti, ma se ne parlava». ¶ «E
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va avanti qualche metro… ma poi lo vede. C
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che non ammetteva dubbi, ma il custode gli fece
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era soltanto un’insegna ma una promessa mantenuta. ¶ Spinse
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questo?» ¶ «No, non solo. Ma aspetto». ¶ Quando finalmente la
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anni ha?» ¶ «Quasi sei, ma ne fa anche di
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quello che devo provare». ¶ «Ma come è successo? Lei
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provare la sua innocenza, ma ho bisogno di conoscere
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salotto dei De Brusset ma ci accontenteremo». ¶ Accese la
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me interessa lei». ¶ «Bene, ma facciamoci un caffè, per
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Non sa della principessa? Ma la conosceva tutta Milano
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non sapeva parlare italiano». ¶ «Ma chi era?» ¶ «La moglie
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La moglie del barone. Ma lei era per tutti
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faccia». E si sedette. «Ma ora mi dica di
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loro amore non bastava». ¶ «Ma lei parla sempre così
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farà?» ¶ «Non lo so, ma io mi impegnerò per
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potevo giocare in cortile. Ma a noi stava bene
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mondo a far guai, ma ho sentito che è
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ho voglia di salire, ma ho ancora delle fotografie
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so che nome avesse, ma Gilla la chiamava Lolotte
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mi vergognavo a guardarla, ma era bella davvero. Il
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di Gilla era piccola, ma aveva un viso stupendo
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di giocare con lei, ma non in cortile. Andavamo
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Lì giocavamo a palla, ma io ero grande e
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avevano regalato una biciclettina. Ma per me lei era
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so che cosa dicesse. Ma era triste. Suo padre
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detto che era triste ma non l’ho mai
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Mai vista una lacrima. Ma perché la tiravano su
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mento che le tremava ma neanche una lacrima». ¶ «Si
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padre ricominciò a viaggiare; ma quando tornava era tutto
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con gli occhi lucidi. Ma le bastava suo padre
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non di gran conto, ma decide di cedere lo
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che è qui dietro, ma è un posto tranquillo
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opinionista in alcune trasmissioni, ma ormai non la chiamava
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lì». ¶ «Una bella casa, ma ci stavi con i
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e con i nonni». ¶ «Ma che strana storia, sei
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dice che gli somiglio, ma non è vero: lui
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quello che è possibile, ma l’aiuti a uscirne
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avviò lungo il corridoio. Ma prima di girare l
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e richiude la porta? Ma dove esiste una storia
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C’è cattivo odore, ma non abbiamo aperto neppure
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sarebbe riuscito neppure Shakespeare». ¶ «Ma i fatti sono questi
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alcol, anche le mani. Ma la polvere da sparo
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Ne avete trovati?» ¶ «No, ma sarebbe bastato usare un
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gonna. Non è provato ma neppure escluso». ¶ «Per voi
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capire come ha fatto. Ma per capire chi l
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del salone, la scosse, ma le due ante resistettero
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favore? Anche del rubinetto». ¶ «Ma no, venga, entri. Liscia
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Mi scusi, la ringrazio». ¶ «Ma è roba da niente
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Gilla Floris». ¶ «L’assassina? Ma come fa?» ¶ «Non è
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un’assassina, bisogna provarlo». ¶ «Ma non scherzi, avvocato. L
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bevve un altro sorso. ¶ «Ma si sieda, non beva
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come un cencio lavato». ¶ «Ma le sembra normale? Sente
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così solo nei film, ma qui gli strilli erano
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che io vedo fuori ma da fuori non vedono
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una diva della tv? Ma dove l’hanno vista
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tutto si può dire, ma la Pina in cucina
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no, anzi: nell’89, sì. Ma la casa all’inizio
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storia non la so, ma so che lei qui
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qui, lei rimane incinta… ma l’annoio?» ¶ «No, mi
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costruito qui a Milano? Ma ora succede il patatrac
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Tutto bello, tutti tranquilli. Ma un giorno, senza un
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Sì, buonuscita d’oro. Ma fuori. La Pina sospetta
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porta il suo nome, ma butta fuori il barone
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sapesse neppure il padre, ma ho i miei dubbi
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quel modo? Cornuto, sì. Ma scemo, no. Questo lo
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cose che sanno tutti, ma io non voglio entrarci
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non dipende da noi». ¶ «Ma qui il tempo passa
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preferisce un altro posto?» ¶ «Ma no, va bene… Avanti
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non so niente». ¶ «Certo. Ma se posso farle io
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così, per averle sentite, ma non mi interessavano. Lei
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il mio primo lavoro, ma volevo venire a Milano
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non sapeva fare niente ma voleva tutto perfetto. Era
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Era un po’ dura, ma di me era contenta
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non era una bellezza, ma era ricca e la
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di personalità. Vestita modestamente ma con qualche pretesa: la
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con una bimba bella, ma che era la faccia
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la Gilla… non rossi, ma ramati. La conosce la
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aveva cambiato cognome: Floris, ma che cognome è? Con
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un caffè?» ¶ «Sì, grazie». ¶ «Ma lei gli occhi dove
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andati a stare lì… Ma che, non lo sapeva
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non strambularlo, povero lui… Ma Domenica e Giocondo si
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una visita di cortesia, ma non si vedevano da
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smagliante. Non molto alto, ma ben proporzionato. Ricordò anche
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cuore. Niente di serio, ma prudenza». E Giancarlo Rinaldi
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una storia, molto breve. Ma è nata una bambina
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sono venuto da te». ¶ «Ma perché io, e perché
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quello che ho letto, ma naturalmente approfondirò anche i
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apprezzo la tua fiducia, ma così come l’hanno
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esatto. Almeno fin qui. Ma io conoscevo Gilla: perché
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di quelle del cuore. Ma la domanda è un
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mamma?» ¶ «Certo, ci proviamo. Ma ho bisogno anche di
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serrando le labbra. «Sì, ma se io non andavo
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con le sue mani, ma scherzava per farmi ridere
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più vivo, diceva così. Ma poi nonna rideva». ¶ Max
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lo credo anch’io. Ma avrò bisogno del tuo
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a conoscere la mamma. Ma tu dovrai essere brava
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ragazzina fece una smorfia. «Ma è davvero lungo tanto
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porta… che brutta storia». ¶ «Ma non è stata la
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Ancora non lo so. Ma di una cosa sono
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sua madre è innocente». ¶ «Ma è innocente?» ¶ «Da quello
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dimostrarlo?» ¶ «Non lo so. Ma è importante che io
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qui… un’altra persona. Ma si può cambiare in
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a giocare dal nonno…» ¶ «Ma bene». Dovette prendere sulle
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Erano già sulla porta, ma Alice corse nuovamente verso
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testa. «Potresti avere ragione. Ma io voglio sapere chi
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interviste, lì era brava, ma io a quel tempo
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dispiace, io so poco, ma vedrà che in archivio
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Siamo arrivati, entri qui. Ma davvero lei difende Gilla
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ha riconosciuto la bambina ma ha sposato un’altra
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francese dell’Alta Savoia ma nato a Genova. E
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difende Gilla Floris… Già, ma tu non l’hai
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Lei ce la farà? Ma è vero che è
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sia molto occupata». ¶ «Sì, ma va bene. Lei è
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più o meno contemporaneamente, ma con incarichi diversi. Lei
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a lavorare, piccole cose, ma era brava. La vedevo
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date, anche abbastanza recenti, ma piccole cose… Mi dispiace
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piccole cose… Mi dispiace, ma non saprei davvero come
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timida e molto educata, ma è poco per costruirci
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potesse dedicarmi qualche minuto». ¶ «Ma certo, venga». ¶ Alta, magra
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il dorso della mano. «Ma aveva un viso serio
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Qui lo sanno tutti, ma non ne parlano. Preferisco
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quante gliene ho dette, ma non c’è stato
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C’eravamo quasi riusciti, ma lei ha buttato tutto
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riconosce, onore al merito, ma sposa una ricca siciliana
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della storia la conosco. Ma come reagisce lei?» ¶ «Gilla
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Io l’avrei strozzato, ma lei ci disse che
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si mise a ridere. «Ma dai… per me?» ¶ «Sì
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davvero gentile a venire, ma adesso vada… Ah, lui
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alla figlia, un sorriso. «Ma stia comodo, avvocato. Stia
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Stia comodo». ¶ «Una partita?» ¶ «Ma lei deve andare a
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io. Un po’ stravagante, ma molto generoso. E come
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muove appena gli occhi, ma abbassa le palpebre». Mentre
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Il sole ci sarà. Ma a dicembre non potrà
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sempre sentita soltanto napoletana, ma ogni anno tornava ‘a
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Credo proprio di no, ma forse sei mesi sono
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alla mia vita». ¶ «Accidenti, ma ti rendi conto?» Era
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voleva a ogni costo, ma un poliziotto. Sì, potrei
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nomi diversi dai miei, ma anche il fattorino dell
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ci avevo mai pensato. Ma tutti tornano a Itaca
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malata?» ¶ «Sì, molto malata». ¶ «Ma guarisce?» ¶ «Noi speriamo di
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tante cose, legge bene. Ma le piace stare con
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Roma?» ¶ «Faremo anche questo. Ma ora andate a letto
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Ludovico. «Con quel nome… ma è simpatico anche se
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che aveva di fronte. «Ma è qui che abiti
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Anch’io sarei Lucia, ma mi hanno sempre chiamata
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la mano per ridere. «Ma lei si è sempre
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ho più la nonna». ¶ «Ma ora hai noi. Andiamo
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trak… Trik-trak-trik… ¶ «Ma che sono?» ¶ «Le raganelle
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sono le interpretazioni popolari. ¶ «Ma che senso ha? Che
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è una città impossibile. Ma come fai a viverci
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non darvi false speranze, ma qualcosina… Insomma, noi abbiamo
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Insomma, noi abbiamo fiducia, ma la signora Floris è
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mosso anche la testa, ma forse si sbagliavano. ¶ Max
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che crescesse in periferia. Ma dalle nostre parti non
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Forse fu un caso, ma ora non ne sono
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più tornare indietro. ¶ «Lei, ma guarda! Suo padre… a
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c’è, è fuori, ma crede che glielo avrei
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No, faccio le corna. Ma non può mica giocare
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capito?» ¶ «Sì, ho capito. Ma lei chi è? Sua
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se era sua figlia, ma me ne mancò il
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padre?» ¶ «Su e giù, ma sta bene. Quando è
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avrei trovato certamente cambiato, ma avrei voluto essere pronta
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delle quattro e mezzo, ma non ero pronta. Cercai
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avevo tolta, per nasconderla, ma mi tremavano le mani
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non era neppure carica. Ma non sapevo come accertarmene
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volevo arrivare in ritardo ma neppure in anticipo. Volevo
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diabete, come mia madre. Ma il tè senza zucchero
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stata colpa tua, pensai. Ma non dissi niente. Con
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America. Dove ti cercavo? Ma tu sapevi dov’ero
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Scotti, ho tentato». Mentivo, ma quella era una domanda
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ammiccando. «Mi secca ammetterlo, ma è un buon padre
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senza le sue illusioni. Ma io non c’entro
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esaltata». ¶ Ero stupita. Deglutii. «Ma tu l’hai amata
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continuato a vivere insieme, ma non da marito e
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padre e una sorella, ma si rende conto? Tutto
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ammazzare?» ¶ «Non diciamo sciocchezze. Ma lei da che parte
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testa. «No… questo no. Ma c’era soltanto lei
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mi ricordo. Non piangevo, ma ero emozionata…» ¶ «Mi può
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So di aver sbagliato, ma in quel momento io
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volevo ritrovare un padre ma vendicarmi, però non ce
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Io? Non sono sicura, ma credo con jeans scuri
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o qualcosa del genere, ma non è affare mio
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quella casa per uccidere, ma per urlare tutto il
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anche contro se stessa, ma non ci sono più
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domanda: chi delle due? Ma la risposta non poteva
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matrimoni; per qualche funerale. Ma non significa entrare in
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ci indurre in tentazione, ¶ ma liberaci dal male. Amen
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volta la stessa domanda. «Ma gliel’ho già detto
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ho mica ammazzato io». ¶ «Ma lei potrebbe essere un
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posso obbligarla a rispondere, ma in tribunale lei dovrà
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fatto per tenerla fuori, ma già… l’America». ¶ «Devo
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si consentì di ridere, ma a labbra strette. «Prima
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l’atto di alzarsi, ma Bernardini la fermò con
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Sì, non lo sapeva… Ma mi è venuto in
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Forse non può capire, ma io ci sto ancora
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magari qualcosa mi arrivava. Ma se lo sapete già
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figuri, quando si può… Ma ora lasciatemi in pace
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ginocchio?» ¶ «Non lo so, ma potrebbe essere… la borsa
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che dice lei stessa. Ma la Resnati non fornisce
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il barone era morto. Ma chi ha sparato? Gilla
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mi piacerebbe» ribatté Gilardi, «ma è una tesi poco
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c’è un morto: ma nessuno ha sparato. Perché
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ingombrante nella sua vita, ma ormai poco importante… Resta
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non è elemento provante. Ma tu davvero la credi
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testa. «Mi fa pena, ma quello che penso io
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tu… senti chi parla!» ¶ «Ma davvero è cosa seria
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casa in queste situazioni, ma cerchiamo di comportarci bene
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sei felice?» ¶ «E tu?» ¶ «Ma vattenne, va’… Vattenne». ¶ Al
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vacanza. Smetto di lavorare, ma se avrete bisogno di
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avete detto a me, ma da un aggiornamento della
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un bel Natale, accidenti… Ma Buon Natale a lei
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pacchi e di pacchetti: ma soltanto per i bambini
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sfaticare co’ ’sti pacchetti… ma guarda qua che è
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le fece meno effetto. ¶ «Ma ora, signora, mi dovete
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Te ne vai?» ¶ «Sì… ma torno». ¶ Uscì con Giacomo
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lo stai immaginando tu». ¶ «Ma si vede, Max!» gli
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tu, Max, sei felice?» ¶ «Ma che caz… vuoi? È
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cosa vuoi da me?» ¶ «Ma ora dove stai andando
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erano buoni i dolci. Ma buoni davvero». ¶ «Non mi
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fronte alla porta. ¶ «Ciao». ¶ «Ma avanti… Su, non stia
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a trovarmi per Natale. Ma venga avanti, prenda quella
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sulle ginocchia. ¶ «Un regalo? Ma insomma…» Alzò gli occhi
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Sì, mio padre, naturalmente. Ma ora l’attività è
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si aspettava quel tono. ¶ «Ma come le può venire
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sciocchezza simile? Io, mai. Ma soprattutto Max non lo
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so se può capire, ma mi dovrebbe credere». ¶ «Sì
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giornale e lo richiuse. «Ma tu ora stai con
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seria. Basta come risposta?» ¶ «Ma così… l’hai appena
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questa più di quella ma meno di quell’altra
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minuto della nostra vita». ¶ «Ma se è impegnata più
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con un’altra donna… ma che mondo è?» ¶ «Un
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non contro di me, ma per se stessa. Era
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cosa fatta di fretta, ma lei mi dà l
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già fatto». ¶ Stavano uscendo, ma Ricky lo trattenne con
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fai i fatti tuoi?» ¶ «Ma insomma, è una pena
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coda fuori dalla porta… Ma smettila, proprio non ti
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facendo una questione affettiva, ma di decoro». ¶ «Futtatinne… non
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lo assolvono». ¶ «Bravo, complimenti. Ma ne ero sicuro». E
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molto severo in proposito». ¶ «Ma lei è nostro amico
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a cavallo?» ¶ «Mi piacerebbe. Ma il mio sport preferito
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Milano» confermò l’avvocato. Ma ora lei era molto
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quello, che sarebbe plausibile. Ma non hanno nessuna preparazione