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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema teologico come filosofia, 1931

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
1
1931
opposto del relativo esistere, ma bensì il principio immanente
2
1931
esistere non si nega, ma si moltiplica. ¶ Moltiplicazione (numero
3
1931
è negazione di unicità; ma... moltiplicazione (§ 48): l'Unico come
4
1931
non esiste veramente Dio ma io che ne affermo
5
1931
fatto sostenitore il Varisco. ¶ Ma si può veramente accettare
6
1931
non è lo spirito, ma l'esistere della spiritualità
7
1931
forse del pitagorico Filolao30. ¶ Ma, dopo tutta l'indagine
8
1931
come problema di esistenza, ma ce ne fa capire
9
1931
suscitato sempre vive opposizioni (§ 52); ma queste non si sono
10
1931
che si voglia» (ib. § 193). Ma non sa neppur lui
11
1931
prova di tale esistenza, ma il concetto stesso dell
12
1931
l'essere nel pensiero, ma è ancora alla contrapposizione
13
1931
essere dell'aristotelismo scolastico, ma l'essere in sè
14
1931
scolastico dell'essere aristotelico ma pur sente nella esigenza
15
1931
non solo di Kant, ma anche dello stesso Hegel
16
1931
è soltanto in sè, ma anche per sè, come
17
1931
non è dunque concreto. ¶ Ma non perciò l'Idea
18
1931
non è più rappresentazione, ma Dio stesso. ¶ Finchè nel
19
1931
ac nel mondo reale, ma l'idea non sarà
20
1931
Dio è l'Idea ma in quanto ha anche
21
1931
concreta esistenza come Dio, ma sta proprio in questa
22
1931
Cartesio al Dio concreto. Ma Dio, come tale, non
23
1931
la via alla immanenza, ma chiudersela in modo assoluto
24
1931
il problema di Dio, ma si riponga nella forma
25
1931
una negazione di Dio, ma la più profonda affermazione
26
1931
la caratteristica di Dio, ma l'immanenza. ¶ Ora perchè
27
1931
che Dio sia inconoscibile, ma soltanto che Egli non
28
1931
dell'essere in sè, ma perderete definitivamente quell'argomento
29
1931
per primo lo formulò, ma risale ad Agostino a
30
1931
chi neghi questo principio, ma solo allora la si
31
1931
la contraddizione del negatore, ma c'è già prima
32
1931
non teologizzante non toglie ma legittima il teologismo superstizioso
33
1931
detto assoluto con Hegel. Ma mentre esso in Germania
34
1931
rinnovamento della italiana cultura. ¶ Ma il Croce proprio mentre
35
1931
è schietta intellettualistica conoscenza, ma ricomprende in sè, nella
36
1931
questo vien quasi garentito. ¶ Ma se questo suscitare mediante
37
1931
nella filosofia della trascendenza; ma in quella dell'immanenza
38
1931
di Scienza ed opinioni, ma tutte rifuse in base
39
1931
soltanto escluso lo scetticismo, ma escluso anche quel salvaguardare
40
1931
dall'indagine anche filosofica. Ma, al punto in cui
41
1931
essenza: Dio ci risulta, ma non sappiamo ancora se
42
1931
quello della concretezza stessa. ¶ Ma riusciamo veramente così, con
43
1931
a cuore ad entrambi. ¶ Ma quella identificazione è, a
44
1931
dire Dio soggetto assoluto, ma Assoluto, e perciò Oggetto
45
1931
contraddittorio? ¶ Certo più scaltrita ma altrettanto vana a me
46
1931
io direi il sentire, ma per l'attuale discussione
47
1931
un fatto soltanto soggettivo. Ma non è un fatto
48
1931
forma ancora molto sommaria ma pur in intima coerenza
49
1931
è servirsi della ragione. Ma si tratta di dimostrare
50
1931
religione come pura fede, ma dalla superstiziosa sovrapposizione di
51
1931
universo di esseri morali, ma sempre anch'esse partono
52
1931
sapere fondato sulla esperienza. Ma, si badi, non è
53
1931
dovremo, riconoscere l'astrattezza. Ma tale astrattezza non sarà
54
1931
non dalla cosa reale. ¶ Ma era facile opporre, e
55
1931
di Dio e misticismo. ¶ Ma non c'era bisogno
56
1931
mistico dell'anima religiosa ma sempre come soluzione di
57
1931
soluzione. Non la ragione ma il sentimento individuale nel
58
1931
nè punto nè poco, ma schietto atteggiamento religioso, pure
59
1931
non veramente pura religione, ma anche falsa filosofia che
60
1931
seg.), essa stessa, esistenza ma documento, ci sarà sempre
61
1931
contro la dimostrazione filosofica, ma anche contro il restringersi
62
1931
a Dio l'esistenza. Ma a quella consapevolezza essa
63
1931
fede entro sè stessa, ma è invece specifica rivelazione
64
1931
anche lo si voglia; ma risalire dalla impostazione tradizionale
65
1931
solo alla loro eliminazione, ma anche alla eliminazione della
66
1931
caratteristico soltanto della religiosità, ma lo ritroviamo ancora in
67
1931
alla autonoma dimostrazione razionale. ¶ Ma una volta fatti accorti
68
1931
come aveva fatto Platone, ma anche le cose nella
69
1931
lui stesso, che tentò ma non riuscì a dar
70
1931
esistenza di quell'astro. Ma quando l'astro si
71
1931
anche il cosiddetto sentito. ¶ Ma lo stesso Hume, nel
72
1931
con la sua credenza, ma anche al di là
73
1931
documento giustificativo dell'esistere, ma lo stesso esistere. ¶ Nel
74
1931
vuole, non si dimostra; ma non la si può
75
1931
pur credeva di fare; ma proprio cercò di ficcar
76
1931
l'essere in sè, ma proprio il soggetto cioè
77
1931
Altro inesplicato come tale ma esplicabile nei suoi prodotti
78
1931
non è l'esperienza ma il fondamento di essa
79
1931
del limite, non condanna ma fa intendere ancora una
80
1931
esplicarsi, riconosce il limite; ma essa stessa afferma qualcosa
81
1931
l'inesplicato, l'implicito. Ma questo riconoscimento pone nell
82
1931
fa a sè stessa, ma è bensì la propria
83
1931
ha esistenza nella religione. Ma la fede della esperienza
84
1931
non v'ha dubbio. Ma il problema di Dio
85
1931
spirituale, tutta ed intera. Ma cosa non avremmo che
86
1931
la stessa spiritualità attiva, ma in verità di religione
87
1931
ne dimostri l'esistenza, ma sublimandosi, amoroso e timoroso
88
1931
che non è concretezza, ma condizione trascendentale di questa
89
1931
nulla, sente il credente, ma l'esistenza pura dell
90
1931
come oggetto della filosofia, ma è soltanto una falsificazione
91
1931
verbalmente soltanto una contraddizione, ma non dire nulla: affermare
92
1931
aver negato lo spirito, ma di averlo affermato come
93
1931
contingente realtà che sperimentiamo, ma la natura naturans che
94
1931
sfugge ad ogni esperienza, ma pur vi costringe all
95
1931
bisogno di ripeter ciò; ma c'è pur bisogno
96
1931
lo pone il realismo, ma ha, invece, proprio come
97
1931
due parole messe insieme, ma che non formano così
98
1931
riteneva che esse costituissero. Ma perchè essa sia del
99
1931
essere non in sè ma relativo. ¶ Il concreto non
100
1931
a dare esplicita condanna. ¶ Ma anche accettata questa condanna
101
1931
proprio reciprocità tra singolari; ma la cosa di cui
102
1931
singolarità non sarebbe soddisfatta ma tolta dalla esperienza. Questo
103
1931
essere negare la singolarità, ma salire al concetto critico
104
1931
aver tratto dall'iperuranio, ma perchè la cosa dell
105
1931
sempre convenire di molti. ¶ Ma non è neppure l
106
1931
è proprio non realtà ma oggetto puro della coscienza
107
1931
pura oggettività di coscienza ma realtà. ¶ Così intendiamo come
108
1931
cosa e oggetto-idea, ma tra cosa in sè
109
1931
è fuori della coscienza ma ne è l'essere
110
1931
nel negare la coscienza, ma nell'attuarne i rapporti
111
1931
coscienza nella sua molteplicità. ¶ Ma perchè ciò sia, non
112
1931
è altro dall'essere; ma puramente e semplicemente non
113
1931
forse mi si crederà, ma facendomi pagare la concessione
114
1931
Kant mediante la Critica, ma ne è invece condizione
115
1931
nè lo stesso concreto, ma solo il principio immanente
116
1931
soltanto superato dalla Critica; ma, visto nella esigenza da
117
1931
ovvero mente e concetto, ma singolarità e unicità di
118
1931
dell'idealismo post-kantiano, ma fatta con un mezzo
119
1931
ed oggetto sì, dunque, ma pur non più quella
120
1931
sua passività cioè negatività, ma quell'Unico che costituisce
121
1931
difforme dalla coscienza comune, ma coscienza comune, come consapevolezza
122
1931
realistico falsificatore della alterità, ma individuazione della coscienza, individuazione
123
1931
confessa, anzi lo respinge; ma esso è costretto a
124
1931
come dice, il pensiero, ma quell'uomo che nato
125
1931
ampio quanto si voglia, ma pur sempre psicologismo, contro
126
1931
solo una riscoperta idealistica, ma è vecchia quanto «il
127
1931
capisce quindi il solitario ma pur vero, il personale
128
1931
pur vero, il personale ma pur severo e non
129
1931
loro formazioni anche culturali, ma pur conoscendole, sia pur
130
1931
ragione della riflessione filosofica (§§ 7, 8, 44). ¶ Ma la riflessione non è
131
1931
oggetto puro il concreto; ma, avere come suo proprio
132
1931
oggetto immanente al concreto. Ma di ciò non qui
133
1931
soggetto nella sua relatività, ma è la stessa assolutezza
134
1931
Dio e la spiritualità. ¶ Ma di questa distinzione tra
135
1931
e quindi superabile posizione. ¶ Ma così ci si dispensa
136
1931
chi pensa a guidarli. Ma, non è superfluo ripeterlo
137
1931
saper nulla di filosofia; ma me ne dispiace anche
138
1931
di solito sono identificati. Ma quel che a noi
139
1931
valore vero della religiosità; ma è difficile depurarlo dalla
140
1931
nell'alterità: Dio esistente, ma nascosto e lontano, si
141
1931
dell'esperienza, cose reali (§ 42). ¶ Ma proprio quando questa prova
142
1931
non c'è nulla. Ma, anche se non si
143
1931
avente caratteri suoi propri, ma pur sempre esperienza, non
144
1931
realistico che gliela dà; ma addossa ad altra attività
145
1931
in una fondamentale contraddizione, ma non salva nè spiega
146
1931
Essi, sì, si contraddiranno; ma noi, che vogliamo chiuderci
147
1931
posta non dalla mente ma dalla cosa stessa che
148
1931
tale distinzione non mutiamo ma confermiamo l'esposto concetto
149
1931
sì, proprio di lui, ma proprio in quanto cosa
150
1931
è non già soddisfatta, ma soppressa. Soppressione, che ancora
151
1931
esperienza.... non è aposteriori, ma non è neanche apriori
152
1931
carattere proprio della esperienza. ¶ Ma c'è proprio una
153
1931
E non solo eliminabile, ma da eliminare, se è
154
1931
dunque, non è apriorità, ma non è neppure concretezza
155
1931
apriorità e aposteriorità scompaiono, ma non perchè in essa
156
1931
queste faccie della coscienza, ma solo perchè sono entrambe
157
1931
che non significherebbe nulla. ma alterità dal soggetto della
158
1931
da parte della cosa, ma determinazione della coscienza nella
159
1931
realtà stessa in Dio, ma non tolsero la contraddizione
160
1931
la via d'uscita: ma così, da una parte
161
1931
il concetto di immanenza. ¶ Ma abbiamo noi veramente, pur
162
1931
spirito non nella passività, ma nella reciprocità di coscienza
163
1931
sperimentante non è passivo, ma esperimenta, cioè attua esplicitamente
164
1931
di fuori dell'Io; ma dev'essere con quell
165
1931
cui è in reciprocità, ma come l'assolutamente eterogeneo
166
1931
l'hegelismo abbia fatta ma trasportandovi in questa la
167
1931
passiva coscienza dello spirito, ma reciproca attività dei soggetti
168
1931
soggetto nella sua alterità, ma il suo esser solo
169
1931
sè singolare anch'essa. ¶ Ma quando invece si sia
170
1931
e restringendosi all'infinitesimo ma sempre con quella unificazione
171
1931
incessante sua generazione individuale, ma pur con le sue
172
1931
non è in sè, ma proprio e sempre nell
173
1931
altro; non è assoluta ma relativa. ¶ Pure questa generalità
174
1931
quindi l'uomo empirico, ma rigorosamente astraente. Il quale
175
1931
non è oggettivamente fondata), ma la legge delle cose
176
1931
quindi non necessità pura, ma necessità relativa, pseudo-necessità
177
1931
assenza di necessità assoluta. Ma ha torto quando da
178
1931
che la coscienza esige, ma è di questa soltanto
179
1931
essa della stessa necessità, ma è elevare a concretezza
180
1931
aveva importata nella coscienza. Ma la contraddizione è del
181
1931
concreta conoscenza senza necessità. ¶ Ma questa necessità che noi
182
1931
tutti intendevano come scienza; ma pur con tutto questo
183
1931
carattere scientifico della metafisica, ma finivano col buttare a
184
1931
così non poteva essere. Ma liberatela dal mezzo che
185
1931
vera filosofia fu, riflessione. Ma riflessione che non è
186
1931
nell'affermarne la sinteticità; ma quella sinteticità non è
187
1931
ed empirica delle cose; ma ebbe il torto di
188
1931
è la cosa reale. ¶ Ma la riflessione filosofica, siccome
189
1931
è non il dato, ma il prodotto della reciproca
190
1931
che all'esperienza risulta. Ma appunto il risultare della
191
1931
è il misterioso dato, ma la singolare molteplicità spirituale
192
1931
di un solo sperimentante, ma sempre e necessariamente di
193
1931
risultati dovranno essere riveduti, ma soltanto in sede filosofica
194
1931
di cosa in sè, ma non con la riduzione
195
1931
a riguadagnare l'oggettività, ma non col riabbracciare il
196
1931
dialettiche che vogliamo abbandonare, ma col rivedere il concetto
197
1931
piena ed esatta esplicazione. Ma l'indagine filosofica, quale
198
1931
assolutamente annullabile oggi fosse. Ma rientrare oggi nella ingenua
199
1931
di cosa in sè, ma sa soltanto la cosa
200
1931
essenza stessa della razionalità. ¶ Ma anche questa via ci
201
1931
l'assolutezza di essa, ma anche riguardo a quelle
202
1931
che se ne fa – ma deve essere, e in
203
1931
sentito nella sua diversità, ma bensì a quello idealistico
204
1931
che è in noi; ma che invece fosse riconosciuto
205
1931
Essere aristotelico e scolastico; ma la cosa in sè
206
1931
della cosa in sè; ma proprio questa affermando. ¶ Così
207
1931
cosa fuori della coscienza. Ma se non sa nulla
208
1931
è una numerica unità, ma il principio fondamentale di
209
1931
con ciascuno di essi; ma tal cosa in sè
210
1931
che non convien salire ma rimanere. Ma non rimanere
211
1931
convien salire ma rimanere. Ma non rimanere standomene aspettando
212
1931
e quindi negando tutto; ma rimanere scoprendo quella cosa
213
1931
Tutto bene, si dirà; ma voi dimenticate un principio
214
1931
è negazione ed esteriorità ma affermazione ed interiorità. ¶ Per
215
1931
di sè come coscienza, ma deve invece penetrare intimamente
216
1931
questa o quella cosa, ma che è la cosa
217
1931
che si dica io, ma bensì anche che ci
218
1931
non soltanto l'egoità, ma anche la cosalità; richiede
219
1931
cosalità; richiede l'io ma anche la cosa in
220
1931
suo concretarsi non esclude ma richiede l'io, non
221
1931
non gli si oppone, ma lo sostanzia; io che
222
1931
urto con essa (Fichte), ma attua proprio questa perchè
223
1931
della cosa in sè ma nella falsa concezione di
224
1931
soltanto nella sua storia, ma riveda sè costantemente nella
225
1931
per fonderla in questa, ma anche, costrettovi dallo stesso
226
1931
voi dite: io sono. ¶ Ma voi stesso ammettete: l
227
1931
sviluppata nei capitoli seguenti, ma che qui è necessario
228
1931
l'essere cioè reciproco, ma è l'essere pel
229
1931
giustamente è stato visto ma ingiustamente gli è stato
230
1931
negazione dell'attivo soggetto, ma cosa in sè. L
231
1931
Niente platonismo intellettualistico, rispondo; ma neppure identificazione del pregiudizio
232
1931
il dovuto esame, concedo. Ma ciò nè vuol dire
233
1931
non deve aver bisogno, ma quasi a renderle omaggio
234
1931
è la stessa scienza, ma è pur conoscenza sintetica
235
1931
come esigenza della coscienza, ma puramente e semplicemente lo
236
1931
ha mostrata la possibilità. Ma tale spiegazione non tiene
237
1931
naturalistica indipendente dalla coscienza, ma un contesto psichico di
238
1931
spiega affatto l'esperienza ma la sopprime anch'esso
239
1931
non solo ci autorizzava, ma che anche ci imponeva
240
1931
nella sua specifica esigenza, ma per ricercare quale è
241
1931
io puro di Kant, ma anche, quando vuole farsi
242
1931
dell'ego all'id, ma accanto a questa pone
243
1931
caratterizza questo dirmi io, ma è vero anche che
244
1931
in verità non io ma cose dell'esperienza, i
245
1931
essa caratterizza la coscienza, ma non caratterizza l'io
246
1931
ha io: d'accordo. Ma si vuol appunto sapere
247
1931
non come sua negazione ma come sua affermazione anche
248
1931
sè stesso come io ma è posto da un
249
1931
stare l'uso filosofico. Ma è proprio sicuro il
250
1931
non dalle altre persone, ma dalle cose» (pag. 88)? Non
251
1931
stoffa o all'ago ma al maldestro sarto. Il
252
1931
egoità pura ed assoluta. ¶ Ma anche l'idealismo posteriore
253
1931
e non ha «altro». ¶ Ma un tale Id non
254
1931
insegnamento o dall'arte, ma dalla natura, pregiudizi questi
255
1931
questa sua solitudine filosofica ma non umana nè razionale
256
1931
comune, Schelling avrebbe ragione. Ma il vero è che
257
1931
la ragione non critica. Ma la concezione kantiana di
258
1931
può giudicare di filosofia, ma non perchè la sua
259
1931
irrimediabilmente tenuta dall'errore, ma solo perchè egli della
260
1931
come cosa in sè, ma che ebbe il torto
261
1931
quando si ha «essere», ma essere che importi una
262
1931
diremo che la esclude; ma possiamo fin d'ora
263
1931
concetto scientifico di cosa. ¶ Ma lo scienziato che legga
264
1931
fascino della sua bellezza; ma la cellula che ci
265
1931
sua ingenuità stima tali; ma se cose sono, bisogna
266
1931
la costituzione delle cose, ma non potrà ridur mai
267
1931
mai le cose possibili. Ma basta che egli per
268
1931
tutto quello che vuole; ma non scoprirà mai la
269
1931
non è un perdersi, ma è un nascondersi ancora
270
1931
tutto perduta quella singolarità. ¶ Ma, implicitamente, nel procedere stesso
271
1931
ne ha le apparenze, ma non è veramente cosa
272
1931
non è veramente cosa. Ma, come alla coscienza comune
273
1931
accorge di quel semplicissimo ma pur comprensivo atto che
274
1931
per la stessa cosa, ma possono anche mancare pur
275
1931
è la cosa sentita. ¶ Ma non bastava: se la
276
1931
cosa mutevole del volgo, ma neppure la pretesa vostra
277
1931
non solo della sensazione ma anche del concetto. Volgo
278
1931
che il pensiero afferma ma non conosce, e che
279
1931
suo punto di partenza; ma, per se stesso, consiste
280
1931
solo non è concetto, ma, per essere il «più
281
1931
Kant da questa contraddizione, ma lo irretisce in nuove
282
1931
ragione dirsi ancora kantiano. Ma l'umana conoscenza, egli
283
1931
solo non risulta affatto, ma non è affatto neppure
284
1931
travolgerlo nella sua circolarità. ¶ Ma non è difficile vedere
285
1931
un dir di no; ma si è annullata anche
286
1931
partenza (limite) della coscienza, ma in sè positivo, scompariva
287
1931
logica del non contraddittorio, ma soltanto come logica di
288
1931
la negazione dell'essere. Ma a giustificare questo negare
289
1931
coscienza) non è alterità. ¶ Ma è poi veramente questo
290
1931
solo non è richiamata, ma è esclusa. Oggettività ha
291
1931
dell'oggetto: niente più, ma neanche niente meno che
292
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negazione dell'oggeitività formale. ¶ Ma si può forse dire
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a darle valore oggettivo. Ma noi non dobbiamo qui
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la oggettività delle categorie, ma la condiziona: non fa
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lo stesso oggetto assoluto, ma che pur da questo
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sotto certo aspetto, identificabili, ma possono anche e devono
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ha con l'intelletto ma proprio con la ragione
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è dichiarata non io, ma a fondamento dell'agire
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la deduzione dai giudizi, ma si dice che la
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è soltanto formale, logico; ma la deduzione dell'oggetto
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non è quella logica ma quella metafisica dalla coscienza
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ne assume uno regolativo. Ma non è questo l
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distinguibile forma da contenuto. ¶ Ma proprio questo essere in
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Io è non-Io; ma è la stessa sintesi
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della dottrina che accetta. ¶ Ma il principio di tutto
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un chiarimento certo notevole, ma questo, sebbene con concetti
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della cosa in sè, ma il riconoscimento della cosa
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ad affermare e sviluppata, ma direi sviluppata intellettualisticamente, in
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alterità, e così reciprocamente. ¶ Ma questa eliminazione della alterità
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alterità, molteplicità di soggetti. ¶ Ma non devesi confondere, come
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non determinato da questi ma dalle stesse intime leggi
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soltanto lo spontaneo raggruppatore, ma anche il creatore libero
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schietto fenomeno senza consistenza, ma come affermazione anch'essa
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si può non approvare, ma si capisce. Posta, ed
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non soltanto di oggettività, ma anche di coscienza. ¶ Questo
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concepita affatto come soggettività, ma come oggettività; tranne poi
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l'altro da me, ma come me, cioè, evidentemente
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la coscienza dell'oggetto, ma importa anche, proprio perchè
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all'essere in sè, ma germinante proprio in questo
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trovo il non io, ma l'altro io il
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Non l'unità sistematica ma l'assoluto caos sarebbe
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ogni conosciuto, è fenomenizzato, ma l'io eticamente agente
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io della fenomenica successione. Ma non si deve da
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presente neppure nell'obbiettante. Ma neppure può essere esclusa
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della loro intelligenza (Denkkraft), ma in una debolezza di
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questo sforzo di trascendenza; ma non crediamo, che per
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profittato del suo pensiero. Ma non per questo risolve
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idealismo stesso di Fichte. Ma esso non è visto
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è io e tu, ma pur, schietto dalla egoità
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ponente non in generale ma come Io, sono io
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a turbare l'egoità ma a sopprimerla. Tu, infatti
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non assoluto, non incondizionato, ma sono l'unico prodotto
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Non starò ad analizzarlo, ma è bene che metta
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questa, tetico, incondizionato, assoluto; ma l'egoità, proprio come
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le altre persone.» pag. 85), ma è soltanto una falsificazione
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che maschera da persona, ma è proprio il personificarsi
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stessa non è tolta ma dimostrata possibile; metafisica, che
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psicologia o cosmologia, ecc., ma che è necessariamente il
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elementi determinati e specifici, ma perchè si faccia presente
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ogni determinato sapere filosofico, ma anche di ogni sapere
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è quello dell'altra, ma tutte riguardano anche quell
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arricchita delle nuove scoperte, ma non potrà essere cancellata
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risalire non ad Aristotele ma a Kant. ¶ Kant ha
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come quello del senso, ma immutabile, non fenomenico ma
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ma immutabile, non fenomenico ma in sè. Anche Kant
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le altre, una scienza. ¶ Ma egli, quando gli occhi
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fisico nel loro schematismo. ¶ Ma la stessa natura di
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non riguarda l'essere, ma il conoscere (cf. Prob
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scienza preparatoria della metafisica, ma la Critica in quanto
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oggetto l'inconoscibile essere, ma lo stesso conoscere. Dunque
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risultato anche della Critica, ma bensì come puro presupposto
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implicitamente, risoluto l'altro. Ma connessione non vuol dire
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risulta di impossibile soluzione. Ma non volevamo noi sapere
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un compito della filosofia, ma solo in quanto essa
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la più radicale trasformazione, ma non ha diritto di
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di partenza, non esclude ma richiede la metafisica. Nè
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la loro netta identificazione, ma è pur l'unico
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al volgare senso comune; ma non seppe affermare nettamente
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essere (cosa in sè). Ma è veramente questo il
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è principio della conoscenza ma non è immanente a
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appunto l'inconoscibile kantiano; ma questo essere non è
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anche il dialettismo contraddittorio. ¶ Ma proprio tale premessa la
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non spoglia la Critica, ma che invece presuppone come
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costitutivo di ogni correlatività, ma non correlativo egli stesso
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incompatibile con la metafisica, ma ha di questa dimostrata
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critica è, dunque, possibile. ¶ Ma sarà sempre quella scienza
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l'essere in sè, ma tra la Critica che
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quindi irriducibile a scienza, ma non lo si potrà
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questo risultato della Critica; ma che cos'altro può
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è affatto in sè ma è proprio l'essere
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risulterà: 1° il carattere teoretico ma non scientifico della metafisica
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al detto presupposto realistico, ma si tratta di vedere
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concreto alla valutazione critica. ¶ Ma dall'altra parte la
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cessavano pur di essere, ma della stessa attività spirituale
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verso l'oggetto puro; ma pure sforzo che è
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sforzo, che non capitalizza ma si consuma in sempre
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nella sua determinatezza implicita, ma vuol tutte abbracciarle nella
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vivo e di valido ma anche in quella che
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logico dalla premessa kantiana; ma affermo che questo risultato
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moderno nel processo speculativo, ma ne manifesta la deficienza
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l'esigenza della oggettività, ma eliminarla: è ritenere che
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concetto realistico di oggetto, ma col sopprimere l'oggetto
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nella sua incoerenza volgare, ma coscienza nella massima sua
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del quale è altro, ma, appunto per essere altro
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distintamente, me tutto intero, ma non reciprocamente esse facoltà
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questo protestò, molto inintelligentemente, ma pur protestò (Giorn. crit
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ottimo spunto per continuarle; ma esse non depongono a
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ed esauribile per sè, ma inesauribili in quella totalità
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vecchia figura del “Filosofo”; ma che perciò? Sembrano vive
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fosse sprecata per questo; ma per fortuna essa ha
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convien ricordar queste cose; ma come si fa quand
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E ne son lieto. Ma non vedo come sia
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problema specifico della filosofia. Ma noi pur veniam mostrando
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la filosofia diventa... teologizzante; ma dimostra anche così che
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che egli dice «creaturale»; ma anche con questa trasformazione
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dice sentimento, cfr. il § 57; ma notisi che è soltanto
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della filosofia della religione, ma solo liberare il pensiero
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in quel volumetto breve ma denso di pensieri, che