Vittorio Alfieri, Timoleone, 1789

m'è l'esserti madre. Il prode ¶ già della

te vivo. ¶ Timofane ¶ O madre ¶ men mi ameresti, se

me, di due grandi madre, onde sol uno ¶ più

grande ¶ sovra ogni greca madre. Altro non bramo ¶ che

s'oda ¶ d'esservi madre. ¶ Timofane ¶ In campo, ove

di fratello e di madre, a noi lo traggi

biasmo tuo tal laude: ¶ madre a figliuol può d

te la vita? ¶ Timofane ¶ Madre, ingrato non son; tutto

opri. Udiamlo pria. ¶ Timofane ¶ Madre, lo udremo. ¶ Deh, non

di me più fortunata madre, ¶ se d'una gloria

veggio, e amici? ¶ Timofane ¶ Madre, per me non resterà

i cenni ¶ sol della madre, e non spontanea tua

un sangue, d'una madre, ¶ Timofane, siam nati: a

Timofane ¶ Deh! vieni, o madre; tua mercé mi vaglia

Timoleone ¶ Sì, vieni, o madre; e tua mercé mi

il tuo le schiudi, ¶ madre, tu pur? Tu cittadina

oriental dispotica reina? ¶ Timofane ¶ Madre, tu il vedi: ei

e mio, supporti, a madre, ¶ voglio innocente ancora; e

pace? Ahi lassa! ¶ Timofane ¶ Madre, ¶ con lui ti lascio

cosa manifestissima e funesta. ¶ Madre, da te lontano io

nol ravviso. Invan lusinga, ¶ madre, ti fai: qui verità

DEMARISTA, ECHILO ¶ Echilo ¶ O madre di Timofane, ben tempo

e del poter di madre ¶ avvalorati. Ammenda al suo

ne piange ¶ la tua madre pur anco. Ahi! che

il tremar sempre ¶ una madre per te? d'altro

tolto. ¶ Quanto a te, madre, appien già t'ho

patria sei? ¶ Demarista ¶ Son madre... ¶ Echilo ¶ Di Timofane. ¶ Demarista

Echilo ¶ No, di Timoleon madre non sei. ¶ Demarista ¶ Tu

Echilo ¶ Il potrebbe la madre, ove non guasto ¶ serbasse

pianti, e minacce, e madre. — ¶ Deh! tu pur vieni

interni, al fin di madre il fanno ¶ virtuosi ed

onor mio? — Tu sei ¶ madre a me, tu? — Se

a lui tiranno ¶ esser madre ti giova: assai m

del sangue mio; che madre ¶ pur sempre io son

fossi! ¶ Timoleone ¶ Oh! qual madre se' tu? Spartane donne

fai solo risuonar di madre; ¶ per me, tu il

non ode... ¶ Timoleone ¶ No, madre, no; poco dicesti, e

dove cimentarsi ardisce ¶ debil madre, l'osai; ma... ¶ Timoleone

osai; ma... ¶ Timoleone ¶ Greca madre, ¶ debil fu mai, né

partirne; e teco ¶ lor madre trarne addolorata; ai buoni

affida incauto ¶ Timofane... Deh! madre, ultimi preghi ¶ io ti

non è, son io. Madre, tuttora ¶ darei mia vita

A te, d'entrambi madre, ¶ si aspetta il far

altrove. ¶ Va'; d'una madre abbi pietade; un figlio

costui sa tutte ¶ la madre; e più trema per

Echilo ¶ Ah! vieni: ¶ la madre udrai... ¶ Timoleone ¶ Che udrò

ti sdegnar. Dalla tua madre io dianzi ¶ sì dubbi

l'aspetto ¶ tremante della madre irresoluta. ¶ Que' satelliti suoi

son: forse è la madre. ¶ Echilo ¶ È dessa. ¶ SCENA

di chi m'è madre. Or chiesto ¶ m'hai

palma il racquistar la madre; ¶ del racquistar la patria

sei: sei di tiranno madre. ¶ Nulla a me che

Numi, ad Echilo, alla madre ¶ d'averti salvo io

né forza... ¶ Timoleone ¶ Né madre il può, qual io

Al traditor. ¶ Timofane ¶ No, madre... ¶ Timoleone ¶ Dammi quel ferro

più omai rampogne, o madre. ¶ Già in lui soverchio

fratello... A te la madre ¶ io raccomando... In lui

raccomando... In lui, tu madre, un vero ¶ figliuol ravvisa

muore! Ahi lasso me!... Madre, tu m'hai ¶ qui

non resta... ¶ Timoleone ¶ Oh madre!... ¶ Echilo ¶ Ah! vieni, ¶ togliamci