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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «madre»

nautoretestoannoconcordanza
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che vide nascere mia madre. Povera madre! Troppo presto
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nascere mia madre. Povera madre! Troppo presto ella è
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bianche mani di mia madre ed ho anelato, con
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morte appunto di mia madre, morte tragica e improvvisa
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dalla casa ove mia madre, cerea ne’ fiori e
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anni avanti, presso mia madre. E ricordava sempre la
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elegante appartamento di mia madre: magro, alto, dalla rudezza
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che avea veduto mia madre bambina non volle lasciarmi
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ombre della Biblioteca.... ¶ * ¶ * * ¶ Della madre di Agata – la sorella
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la sorella di mia madre – nessuna traccia visibile nella
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della vita di mia madre. Io la ricordava, come
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luci del tramonto.... mia madre e un’altra figura
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a lato di mia madre, pareva in preda ad
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ella piangeva e mia madre costernata le parlava dolcemente
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di mia zia – la madre di Agata – ci guardò
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a quella di mia madre, per salutare la sua
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cuore. Ripensava a mia madre, ai dolorosi giorni del
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Biblioteca: il ritratto della madre che dalla tela sorrideva
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somiglia tutta a sua madre.... In questi passati giorni
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era nuovo per sua madre, perchè anch’essa, un
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eran state di sua madre, egli era prossimo a
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primo gabinetto. Quivi sua madre soleva lavorare. Ecco i
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nelle mani di sua madre. E il panierino di
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le lacrime quando la madre avea scoperto il danno
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di lavoro di sua madre.... ¶ Povera madre!... ¶ Passò nell
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di sua madre.... ¶ Povera madre!... ¶ Passò nell’altra stanza
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Quivi era morta sua madre. ¶ Aprì le imposte. ¶ La
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severo, accanto a sua madre. E la rivide. Bianca
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rivedere, con quella della madre, l’altra immagine: quella
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inginocchiatoio, ove già sua madre aveva posato la fronte
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la passione di mia madre. Ecco la vasca bianca
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momento madonna Tecla, sua madre, e il povero Conte
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abbandonato sulle ginocchia della madre disperata e smarrita; i
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viaggiatori intorno alla povera madre e al bambino morente
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del sole: la povera madre tremante vien fatta discendere
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morto. – Povera signora! – Povera madre! – Qualcuno ai finestrini sente
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due infelici. La povera madre, bianca come cera, si
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stato, mio Dio? – La madre risponde come in sogno
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sa dire la povera madre, come in sogno. Ora
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Dolore ineffabile della povera madre. Uscii fuori. Che pace
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casa, sulle ginocchia della madre, aveva, com’era naturale
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alle preghiere della povera madre, la mia buona amica