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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «madre»

nautoretestoannoconcordanza
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generato d'una diva madre ¶ tu lui vinci di
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e dolente alla diletta ¶ madre pregando, Oh madre! è
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diletta ¶ madre pregando, Oh madre! è questo, disse, ¶ questo
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cor, meco il dividi. ¶ Madre, tu il sai, rispose
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loro ¶ gratificando alla diletta madre ¶ Vulcan l'inclito fabbro
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la vince il peggior. Madre, t'esorto, ¶ benché saggia
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bisbigliando all'orecchio: O madre mia, ¶ benché mesta a
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elli, e nona ¶ la madre. Colassù l'angue salito
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i dolci figli ¶ la madre intanto, e svolazzava intorno
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co' figli anco la madre, ¶ del vorator fe' il
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devïò sollecita, siccome ¶ tenera madre che dal caro volto
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dall'Idèe ¶ cime la madre partorì sul margo ¶ del
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due leoni, ¶ cui la madre sul monte entro i
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te conosco ¶ di tua madre Giunon l'intollerando ¶ inflessibile
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caro ¶ la Dea tua madre a me ti partorìa
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mischiossi, e di costor madre la feo. ¶ Ma quivi
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ten vola, ed alla madre ¶ di' che salga la
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incontrarlo corse ¶ l'inclita madre che a trovar sen
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No, non recarmi, veneranda madre, ¶ dolce vino verun, rispose
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stesso in che la madre ¶ mi partoriva, un turbine
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io sono e della madre. ¶ M'uccise il padre
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reina ¶ mi rimanea la madre. Il vincitore ¶ coll'altre
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tu padre mio, tu madre, tu fratello, ¶ tu florido
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anch'ella ¶ la veneranda madre; e dalla fronte ¶ l
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al covil della veloce madre ¶ un cerbiatto stringendo, accanto
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questi, ¶ come fanciullo della madre al manto, ¶ ricovrava al
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io porto (la Dea madre mel dice) ¶ doppio fato
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ginocchia ¶ la tradita mia madre, e supplicommi ¶ di mischiarmi
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e la destò la madre ¶ Altèa che, forte pe
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mesta Alcion gemea la madre ¶ quando rapilla il saettante
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le suore, ¶ anche la madre già pentita orando ¶ chiedean
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a lui ¶ non fu madre una Dea, né padre
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il Pelìde ¶ cui fu madre una Dea. Ma questo
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tenerelle; la vicina ¶ misera madre, non che dar soccorso
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chiuderà né la pietosa ¶ madre, ma densi a te
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lui da Giove ¶ la madre ne recò, te mandi
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gloria ed onorar la madre: ¶ di là furtivo da
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genitor carissima e alla madre ¶ onoranda matrona, ogni compagna
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mostrai, non oggi. ¶ La madre un vile non mi
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sembri che dietro alla madre correndo ¶ torla in braccio
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a te Pelèo, né madre ¶ Tètide fu: te il
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cenno a te la madre ¶ veneranda recò, me tosto
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a me la diva ¶ madre recò. Ma il cor
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furto, a cui fu madre ¶ la figlia di Filante
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fanciulla, ¶ e lei fe' madre d'un illustre figlio
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bile ti nudrìo la madre: ¶ crudel, che tieni a
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una giovenca ¶ cui di madre sentir fe' il dolce
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che un dì la madre profetò, narrando ¶ che, me
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vedete. ¶ Ohimè misera! ohimè madre infelice ¶ di fortissima prole
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struggea sospiri ¶ la diva madre s'appressò, proruppe ¶ in
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sospir rispose Achille: ¶ O madre mia, ben Giove a
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né dalla pugna ¶ tu, madre, mi svïar, ché indarno
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il vieta ¶ la cara madre, se lei pria non
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agli Achei, ché della madre ¶ al precetto obbedìa. Lì
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feo gittar l'invereconda madre, ¶ che il distorto mio
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deggio ¶ nella pelèa magion madre infelice ¶ abbracciarlo più mai
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pel figlio ¶ vengo supplice madre al tuo ginocchio, ¶ onde
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si volse, e disse: ¶ Madre, son degne del divino
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le ginocchia ¶ d'una madre mortal. Giurollo il nume
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l'intonso Febo colla madre e l'alma ¶ cacciatrice
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la Parca ¶ quando la madre il partorìo. Se istrutto
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ben corta ¶ vita la madre a partorir mi venne
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partorir mi venne, ¶ la madre Laotòe d'Alte figliuola
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securi. ¶ Né te la madre sul funereo letto ¶ piangerà
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Celesti meco ¶ quanto la madre mia che di menzogne
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Immortale. ¶ Spense Vulcano della madre al cenno ¶ quell'incendio
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Va, sconta ¶ di tua madre le furie, e dal
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morte il pianto ¶ della madre ed il mio, ma
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d'altra parte la madre, e lagrimando ¶ e nudandosi
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funereo letto ¶ la tua madre ti pianga. Io vo
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braccia almen! Così la madre, ¶ che sventurata partorillo, e
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alti lai rompea la madre: Oh figlio! ¶ Tu se
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di padre e di madre, alteramente ¶ dalla mensa il
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lagrimando Astïanatte ¶ alla vedova madre, egli che dianzi ¶ d
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ti diè la tua madre divina. ¶ A che ne
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al fianco, ¶ e qual madre sel guarda. — Accompagnaro ¶ tutti
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corpo alla consorte, ¶ alla madre, al figliuolo, al genitore
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nudrìa la Diva ¶ sua madre, io stessa l'educava
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suo fianco la divina madre, ¶ accarezzollo colla destra, e
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sue ginocchia per la madre il prega ¶ e pel
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la diva ¶ Nereide mia madre a me di Giove
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luce sepoltura. ¶ Stanca la madre del suo molto pianto
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la medesma ¶ veneranda tua madre (ché benigno ¶ a me