Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

Il ritrattino di mia madre gli sorrideva con beatitudine

te sull'aure...». Mia madre la cantava sempre. Nel

vasi di gerani, mia madre, che fiorivano in primavera

l'ombra di mia madre che inaffia i gerani

giro di gonna della madre, a chiedere conforto, o

Ripenso a Peppina Cornalba, madre di mia madre, e

Cornalba, madre di mia madre, e seguace fedelissima di

Peppina Cornalba a mia madre, e, piú tardi, da

piú tardi, da mia madre a me: ché il

con loro furono Ortolana madre di Chiara, Agnese e

ignudo rimase quale la madre lo aveva messo al

suoi fianchi, stanno la Madre Superiora e donna Maria

in Borgo Basso. La madre, vedova e in povertà

farò sapere a tua madre, se tiri avanti cosí

sta in collo alla madre; mentr'ella, con la

animale di quelli della madre. Giovanissima, lei; ma già

ultimo colloquio con la madre Monica, presaga della prossima

certo per ordine della madre. Doveva essere figlia della

o turchino-mare, dalla madre capricciosamente annodata. Nel visetto

dalla voce di mia madre: «Naso che guarda in

della bambina, che la madre la lasciava cosí spesso

s'addicesse. E sua madre non fosse già la

non fosse già la madre vera, ma una buona

ricorda e rappresenta la madre, la casa, la terra

l'ha fatta la madre, con la morbida attrattiva

abbiano avuto padre e madre, o posseggano marito e

vecchissima, piú che novantenne: madre venerata e dispotica di