Vittorio Alfieri, La congiura de' Pazzi, 1789

stato ¶ nol fossi io mai! visto per lei mi

ben puossi ¶ soffrire: e mai non credo abbianti a

intollerante, audace, ¶ non perciò mai motto né cenno a

sai (deh, fia ¶ che mai nol sappi!) a qual

ver, del tutto ¶ liberi mai non fur costor; ma

graditi ¶ testimoni poss'io mai de' miei sensi ¶ trovar

ma per servir, non mai. S'io ceder debbo

ma non stromento io mai. ¶ SCENA III ¶ LORENZO, GIULIANO

puote, ¶ ma riuscir non mai: ch'altro chiegg'io

periglio è dubbio; ¶ né mai, chi ha regno, de

altri il potrebbe ¶ assalir mai. L'opinion del volgo

libero, invitto, usaste voi mai seco? ¶ Se il non

torni? ¶ Or, qual estranea mai lontana terra ¶ (e selvaggia

abbiam noi, quanta più mai se n'ebbe. ¶ Io

non mi attento ¶ nomarla mai. Ma, a te, che

nuovo dì... Ma chi mai viene? Oh! Bianca! ¶ Sfuggiamla

figliuol non stimo ¶ capace mai: così il foss'ei

noi ¶ arride il ciel: mai non sperava io tanto

uccidiamo, o non più mai. ¶ Ciò che rileva, è

sempre, e non fallevol mai, ¶ armava ei stesso. Appenderassi

mi sdegnavi allora; né mai passo ¶ movevi allor, ch

giovar; ma nuocerti, non mai. ¶ Raimondo ¶ ... Che vai dicendo

per più infamia, voi... ¶ Mai non vi abbraccio, ch

gli affido. ¶ S'uopo mai fosse, dei tiranni all

ti credea capace; ¶ non mai di un vile tradimento

di un vile tradimento, mai... ¶ Ma, qual odo tumulto

del mio sangue? ¶ Chi mai ti avrebbe traditor creduto

io passo. ¶ Bianca ¶ Che mai farò?... Presso a chi

Non fero ¶ invano... io... mai. ¶ Guglielmo ¶ Figlio!... ¶ Raimondo ¶ M