Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

città non mi era mai parsa così lieta. Mi

se, prima, non avessi mai gettato uno sguardo alle

che non mi conducevano mai nel luogo più vero

e più mio, perché mai mi sembrava di essere

ma non mi permetteva mai di scavalcare un certo

il bosco. Non era mai sazia di guardare la

vedere città e contrade mai percorse. Anche lui come

che egli non avesse mai riposo, né di giorno

fondo. Eppure non veniva mai meno la speranza che

salvezza. Non si allontanava mai troppo da me o

andassero e non percorressero mai più quella strada. Non

bambino, che non era mai stato e che tutto

sensazione di non arrivare mai nel luogo definitivo. Anzi

bambino che non era mai nato, mi parevano scarsamente

sperduti della mia solitudine. ¶ Mai come in quel momento

anni, che non avevo mai perso tempo a contare

erano passati senza fermarsi mai, mentre mi spostavo da

sconosciuti, perché nessuna tornò mai indietro, per quanto la

sul serio? Chi ha mai sentito parlare di quel

fatto che non aveva mai sentito parlare Bastiano per

ma non si fermava mai. Il rullio monotono delle

Sapevo che non aveva mai contato niente per nessuno

gli altri non era mai stato se non due

non l’avremmo raggiunto mai più. Eravamo bloccati qui

sempre la stessa: «Kirkovsk? Mai sentito…». ¶ Partivano uno dopo

che non le abbia mai viste? Ce ne sono

sembrava non dovesse finire mai. Non so come, la

modi più forti che mai, di essere in viaggio

come non le avevo mai viste. Ero meravigliato dalla

quaggiù, sentii più che mai che i miei compagni

trovarsi tal forest come mai in tutta la loro

figlio che non era mai nato. Mi sentii gremito

che guadagnavo non facevano mai lunghe stazioni presso di

lontano segno che potessero mai averne. Nasarka fu espugnato

consistenza. Non ci decidevamo mai ad andare da Anataj

treno non l’aveva mai visto, ma ne aveva

giornali non si era mai parlato. Come tutte le

tra loro. Non eravamo mai sazi di parole date

come non l’avesse mai vista. Lui aveva quella

desiderava che fosse finita mai più, quasi che con

sentiero, e non poteva mai arrivare a destinazione per

stregoneria. ¶ Falalej non era mai sazio di notizie sulla

teoria. Nessuno li aveva mai visti al cantiere. Non

nessuno di noi avrebbe mai potuto mettere piede, oppure

essa non ci chiedeva mai il nostro parere, ma

essermi completamente ritrovato, come mai era accaduto dai giorni

di mezzogiorno non stava mai fermo. A volte, con

suo destino, e chissà mai dove il suo volo

superlativa, perché non dava mai il colpo sbagliato, che

tarli. ¶ Arrigo non aveva mai visto una grande città

temeva di non saper mai più ritrovare la strada

Pareva non si fosse mai occupato se non di

di cui nessuno aveva mai saputo il nome, e

provviste? Nessuno l’aveva mai saputo, e nessuno era

saputo, e nessuno era mai venuto a chiedere dello

piede umano l’avesse mai percorsa. Quando il lavoro

l’inverno non finisca mai. Che sia attaccato al

e non si sarebbe mai sognato di farlo. Si

come tutti noi, marcava mai visita. Era sempre uno

fatte, non gli andavano mai bene, oppure scuoteva la

fare. ¶ Arrigo non sentiva mai, come Marco e me

mare straordinario.» Non diceva mai “lago”, Gurka, bensì “mare

ricomponeva. Non si lamentava mai. Ragazzi e bambini gli

parlava non la smetteva mai di masticare tabacco, coi

lavori casalinghi. Cos’erano mai gli slittini, le secchie

follia, perché non aveva mai voluto farsi contadino. Non

farsi contadino. Non aveva mai voluto saperne di vacche

Anataj non si chiedeva mai niente. Avevano una loro

tranne il primo, aveva mai veduto il mare. Sia

muto come un pesce. Mai, neppure con un’unghia

credeva che non sarebbe mai riuscito a raggiungere un

quale non mi ero mai affacciato, o forse anche

il tartaro non sarebbe mai riapparso perché non poteva

dal quale non tornavano mai più. ¶ Cedri, betulle, abeti

cose, non s’incontravano mai, e nel vuoto del

una cosa lontana e mai vista, né un turbinio

che la ferrovia potesse mai essere finita, ma che

i compagni ne avevamo mai visto uno, ma esso

da temere più che mai i lupi, che stentavano

gli uomini non fossero mai arrivati con le loro

taiga. Non ci eravamo mai allontanati di molto dalla

che non si riusciva mai a domare del tutto

damaschi, e non avevano mai visto un ventre squarciato

sarò sepolto lì dentro? Mai più. Questo sporco villaggio

sporco villaggio non avrà mai le mie ossa» disse

venditore ambulante, non era mai venuto così spesso a

ormai Silvestro, e chissà mai dove sarebbe arrivato. Mi

imprese, ma non viene mai il giorno in cui

la possibilità di averne mai più. ¶ Forse la ferrovia

Già. È vero.» ¶ Come mai non ci avevo pensato

capitati? Che vita è mai la nostra?» disse Silvestro

nel buio, senza sbagliarsi mai. ¶ Era sempre savio e

quelli li avete visti?» ¶ «Mai. Ma ho conosciuto degli

di sangue non cedono mai un pollice a niente

Lo spazio non basta mai!» ¶ Non voleva darlo troppo

non soltanto non riusciva mai a intaccare le sue

di una fame lancinante, mai potuta saziare fino in

al villaggio non avevano mai sentito, quello del treno

E chi li ha mai conosciuti? Io sono figlio

E non l’hai mai più trovato, quel ragazzo

le parti, non salta mai nessuno, e picchia prima

e perciò non arriva mai, anche se Dio lo

occupato di lei, come mai fosse cominciata la loro

perché lui non aveva mai trovato nulla da ridire

nel buio degli anni. ¶ Mai, per nessuna ragione al

chiamati persino da cose mai viste, conosciute soltanto dai

tutt’uno con essa. Mai sarebbe potuto accadere che

lo sapeva. Non accadevano mai grandi cose al villaggio

nelle sabbie non arrivavano mai. Ogni giorno attendevamo la

a me. Non avevo mai visto nulla di più

intrico siffatto non potesse mai essere realizzato. Troppo complesso

anni e anni. Chissà mai se il lavoro avrebbe

voluta? Perché non veniva mai a verificare di persona

che non si faceva mai vedere, che si disinteressava

Imperatore non ci veniva mai. Anche in forza di

e non si faceva mai vedere. Era duro e

Marco essi non erano mai mutati. La figura dell

generali non si stancavano mai di risvegliare nelle loro

eterni bambini, non sapevano mai rinunziare. ¶ La costruzione del

pali non ci fosse mai stato. L’avevamo rimosso

si muore. Non marcavamo mai visita. Eravamo sempre lì

fondo sembrava non finire mai. Ne spalammo una grande

veniva portato a valle. Mai ci veniva fatto di

che non si dovesse mai arrivare al fondo, come

domande. Cosa c’era mai da scoprire se non

qualcosa, come non fosse mai stata spedita. Chissà dove

immagine di quelle isbe mai vedute, dove nessuno ci

e perciò non sarebbe mai venuto incontro a noi

ingoiarla. Con quel vento mai saremmo riusciti ad accendere

non ci avrebbero trovati mai più. Il ventre di

di cui nessuno era mai riuscito a conoscere l

esisteva e non era mai esistito. Adesso mi era

alla quale non sarei mai arrivato. Ancora scorreva dentro

e di non arrivare mai era impastata con la

se stesso. Non avrei mai ripreso i miei vagabondaggi

invece non si era mai visto. Aveva già il

lui non s’era mai presentato. Era rimasto una

spazio che non era mai stato riempito. Era partito

destinazione ma non era mai arrivato. Di lui erano

se l’avrebbe rivista mai. Lui provò una piccola

cuore. Lei non avrebbe mai dovuto sapere nulla della

perché prima non aveva mai visto una città, ed

le guardie non avrebbero mai potuto raggiungerlo. Si tenne

di soldati. Non capì mai come fosse potuto accadere

furti che non aveva mai commessi, e lui non

capo non si era mai sciolto. Ma i suoi

tramontate per non rispuntare mai più. La sua figura

cosa. Pareva non dormisse mai, e stesse a vegliare

taiga non sarebbe ritornato mai più. ¶ Eroska seguiva cinque

però non lo avevo mai visto effondersi e scatenarsi

Nessuna donna avrebbe potuto mai interessarsi di lui, perché

suo padre non aveva mai saputo niente, anche se

per sempre. Non sarebbe mai tornata. Non era possibile

dispersa percorrevano sentieri segreti, mai visti da nessuno, lontani

conosciuta, e non arrivavano mai da nessuna parte, neppure

apparenza felice. Non chiedeva mai niente, come niente gli

esclusione, perché non sarebbe mai potuto diventare un operaio

favole. ¶ «Non c’è mai stata nessuna Tribù dispersa

dispersa. Non c’è mai stato l’anno del

dalle rocce. Nessuno avrebbe mai trovato il suo corpo

corpo, e nessuno avrebbe mai saputo nulla della fine

non ci vedeva… ¶ «Hai mai visto un animale cieco

Davvero non lo so.» ¶ Mai, da quando ero nato

razza di ponte era mai quello che stavamo finendo

razza di fiume era mai il nostro, rispetto ai

la ferrovia non fosse mai finita, perché aveva la

che nessuna luce riuscirà mai ad eliminare. Forse tutti

che servirà a qualcosa? Mai più. Resterà sempre soltanto

deposito. A cosa poteva mai servire la ferrovia siberiana

straccioni ubriachi e sonnambuli. Mai e poi mai quei

sonnambuli. Mai e poi mai quei villaggi potevano diventare

fumo nero… ¶ Nessuno avrebbe mai saputo che noi ci

e che non riusciamo mai a finire come vorremmo

ci chiedevamo avviliti chi mai sarebbe potuto salire su

sventura non si addormentavano mai, e stavano sempre ad

stranieri, e non dicevano mai una parola. Non sapevo

mi sarebbe potuto servire mai più. ¶ Al villaggio scordavo

generoso che io abbia mai avuto.» ¶ A me regalò

e strano. Non era mai stato così. Il vecchio

incontrato. Falalej pensò perché mai, allora, non portavano anche

addormentò. Non si sarebbe mai più dimenticato i sogni

era non sarebbe tornato mai più, perché in nessun

Pensai che non avevo mai conosciuto nessuno che fosse

di sé. Non avrebbe mai visto Ulan Ude, le

teatro, che nessuno poteva mai occupare, e dove lo

lo Zar non sarebbe mai venuto. Non avrebbe mai

mai venuto. Non avrebbe mai potuto avere esperienza dell

di viaggiare. Non avrebbe mai visto il viso delle

faccio Kadbar. L’hai mai visto il cavallo di

mio, quante ne sapeva! Mai e poi mai avrebbe

sapeva! Mai e poi mai avrebbe creduto che ce

alla quale non avrebbe mai potuto rinunziare, soprattutto perché

ragazzo. Non vi siete mai occupata di lui…» ¶ «Cioè

Qui non gli è mai mancato né il cibo

parlare, che non aveva mai visto e non avrebbe

visto e non avrebbe mai veduto. ¶ Ancora, anzi più

Ancora, anzi più di mai, Falalej era attirato da

alla fine, senza aver mai gettato il fucile o

dei due egli avrebbe mai accettato di abbandonare, e

aquile. Non si dimenticava mai che, al di là

non si sarebbe finita mai più, come la Torre

Eppure neanche Arrigo era mai mancato sul lavoro, se

come non l’avevo mai visto, sia al cantiere

essa non avrebbe potuto mai coprire tutto l’immenso

qualcosa. ¶ Adesso sentivo come mai in passato che gli

che non si spegneva mai del tutto, quella che

di perderla, più che mai guardavo alla vita come

camminare e non arrivare mai, e adesso stava per

Il medico non venne mai, né io seppi di

cui corpo non era mai stato trovato, e ormai

alla mercé di uomini mai visti, con la barba

restano forestiere, come facce mai viste… ¶ Ci parve che

non lo si sarebbe mai visto da quelle parti

vicini non li avrebbe mai sentiti, o non gli

o non gli avrebbero mai detto nulla. Al massimo

uomo che non aveva mai visto, che viveva chiuso

crimine, e più che mai evitava di voltare gli

Falalej, che non avrebbe mai potuto cavalcarlo? ¶ Anche Ajdym

ben poco. Non erano mai stati a Irkutsk, né

avuto sepoltura, non sarebbe mai discesa la nebbia nasconditrice

poco, poi Silvestro disse: ¶ «Mai e poi mai mi

disse: ¶ «Mai e poi mai mi sarei immaginato che

che però non era mai esistito, se non nella

per loro. Non avevano mai pensato che potesse accadere

e a non tornare mai più, che avevo sempre

mio. Certo non avrei mai acquistato la mano ferma

anni. Ajdym non perderà mai favore ai miei occhi

da cui non uscirò mai più, un incantesimo che

e serene, non avrà mai il potere di romperlo