Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

e di non annoiar mai, uno stile terso, e

maggiore Atrida … ¶ Ah! se mai l'empio Duce a

PIRRO ¶ Ma qual'è mai la minacciata testa, ¶ Che

da quella tomba. ¶ Che mai sarà! … ¶ CALCANTE ¶ Del Padre

giuramento. ¶ PIRRO ¶ Quale, ¶ Qual mai terrore ad esitar m

alcuno … ¶ PIRRO ¶ Arsindo! che mai reca! ¶ SCENA IV ¶ Calcante

riparo almeno. ¶ E se mai furibonda, il che non

Città distrutta. ¶ Numi! sarebber mai le patrie mura ¶ Quelle

si fugga, e chi mai son m'ascolti. ¶ si

sul Proscenio ¶ POLISSENA ¶ Ove mai mi conduci? - Ah! m

fatal peso. ¶ Ma perché mai rimproverarne i Numi! ¶ E

al mio dolor che mai mi lascia ¶ L'invido

il sen … Ciel! - che mai vidi! ¶ Il cuor gl

Di', qual lido è mai questo, e quì chi

guarda di nuovo) ¶ se mai Pirro fosse … ¶ Se i

del Teatro ¶ POLISSENA ¶ Che mai vorrà? ¶ a parte mentre

a fronte il cuor mai sempre ¶ Gl'accese, a

Io, che tuttora ¶ Senza mai paventar d'amor gl

forse t'offende … ¶ Se mai per Agamennone. ¶ POLISSENA ¶ Che

vendicar sia pronta, ¶ Chi mai potrà con salutare avviso

PIRRO ¶ Stelle! che sarà mai quella, ch'io provo

vedo! ¶ inorridita ¶ A che mai questa tazza … a che

arresta dicendo ¶ Ohimè! chi mai creduto avrebbe, ¶ Che dall

si ferma ¶ Ma perché mai la destra ¶ Mi trema

m'aborrisci, ingrato, ¶ Né mai m'amasti. ¶ PIRRO ¶ con

Oh! Numi! ¶ Che veggio mai! - giunge Calcante, e seco

il viver restò, come mai puote ¶ Servir la Patria

Olà: fermate. ¶ Non sia mai ver, che per me