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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «mai»

nautoretestoannoconcordanza
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di cui non fu mai stanca, ¶ e cicisbeo galante
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e, se voglie ebbe mai, tutte appagolle. ¶ Tenea splendida
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vi tornasse poi, ¶ nessun mai sospettò de’ fatti suoi
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angolo, ogni buco, ¶ né mai poté trovarsi il nuovo
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e strani ¶ che, se mai ’n suo poter giunge
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Disse Zelmira allor: «Che mai vuol dire ¶ cotanta moltitudine
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moltitudine? Mio padre ¶ avrebbe mai voluto insieme unire ¶ le
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quanto non n’ebbe mai forse San Pavolo, ¶ e
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ricever sempre e non mai far regali, ¶ e che
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da lui né lette mai né viste. ¶ Dopo lungo
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e partoria felicemente, ¶ perché mai d’altro affar s
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fuggì vigliacco ognor, non mai sconfitto. ¶ Goatù, benché duce
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dimmi, Siven, chi è mai, perché compreso ¶ fra li
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fusto, ¶ credi, Catuna invan mai non s’accorge. ¶ Di
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spegne, ¶ che non appreser mai gli usi gentili ¶ e
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né seppe o apprese mai geografia, ¶ e quindi o
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pugnar vada. ¶ Ma come mai costor posson far stima
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zotici parenti, ¶ né voce mai di precettor, né cura
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folle. ¶ Ed inver come mai potrian con queste ¶ cure
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e solidezza. ¶ Dimmi: chi mai in sì remote parti
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di natio torpore, ¶ qui mai non brilleran talenti esimi
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non apprese a scriver mai né a leggere, ¶ questi
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non fu in guerra mai; ¶ regge i studi, e
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chiaro giammai, né sorgerà mai forse. ¶ Forse veduto avrai
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studi suoi qual frutto mai, qual stima ¶ ritrar può
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al grand’oggetto ¶ corrispondente mai non è l’effetto
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informe massa ¶ che legger mai, né consultar non lice
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regole fissar non vider mai ¶ di Temide e d
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sussiste, ¶ né qui sussister mai forse potrebbe; ¶ ma spiegherotti
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sue gran viste; ¶ né mai negherò lode a chi
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ombre onorate. ¶ Quanto diversa mai da quel che s
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che puote ¶ altro sperarsi mai, se non che unite
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cicisbei. ¶ Ma la natura mai non si disvia: ¶ perciò
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batoste; ¶ onde «Che voglion mai dir que’ clamori» ¶ chiedea
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Ma quale esser può mai lustro o decoro ¶ in
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attendi, ¶ d’angariar non mai contenti e sazi. ¶ Dalle
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vinse, e non stancossi mai ¶ finché fra’ suoi, per
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merto superior ch’ei mai non ebbe. ¶ Dir puoi
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E infatti che altro mai sperar conviene ¶ da un
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usar non voglio ¶ ritegni mai né mai riserve teco
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voglio ¶ ritegni mai né mai riserve teco». ¶ Tommaso, che
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fra sé dicea «Che mai vuol dire? ¶ Stiamo a
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a quel remoto ¶ recesso mai profan non s’avvicina
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son di Turachina: ¶ né mai simili a questi, a
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sorte egual altri ebbe mai, né vanto ¶ di profittarne
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ignoto, ¶ né avendo udito mai parlar di lui ¶ tutti
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appello in testimon: se mai ¶ da vana ambizion mossa
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regnar formai disegno, ¶ né mai sott’altro aspetto a
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e il politico tuon mai non apprese. ¶ Ma dopo
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per te, se desir mai ti venisse ¶ di cabala
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osar d’altro impicciarti mai. ¶ Anzi se avvien che
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udito, ¶ né ti sia mai la libertà permessa ¶ d
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è l’asilo, ¶ né mai delizia più voluttuosa ¶ raffinar
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carca, ¶ poiché sappiam che mai Catuna in queste ¶ occasion
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gioie e non pagarle mai. ¶ E poiché, come s
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asino non può cangiar mai tempre ¶ ed è sotto
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tu sei; ¶ e così mai nel caso il ciel
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disse: ¶ «Signor, che veggio mai? Tu con colui ¶ osi
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che del falso ¶ Osmida mai non si saria prevalso
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la mia ¶ non fu mai d’impiegar l’opera
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il bagaglio non finiva mai; ¶ sicché un solo caval
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e non ti lascian mai ¶ e scandagliano ogn’opra
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grata memoria di Tommaso ¶ mai si scancellerà dal petto
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flagel più crudelmente ¶ gemette mai l’umanità dolente. ¶ L
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affar non avea tempo mai: ¶ perocché il giorno s
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valsente, ¶ che non custodia mai ben chiude e serra
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attrezzo. ¶ L’ignaro costruttor mai non si spiccia: ¶ racconcia
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gli altri nocchieri ¶ visto mai non avean né mar
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e si teme, ¶ e mai non van merto e
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visse. ¶ Non era stato mai sull’oceano; ¶ alcun non
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oceano; ¶ alcun non ebbe mai che l’istruisse. ¶ Or
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che far non seppi mai! ¶ L’onor, la gloria
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stima e di favor mai non degnolli; ¶ anzi, dopo
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senza esser da alcun mai consultati, ¶ senza esser da
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vittorie che non furon mai; ¶ e prestar sempre adulator
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impose ¶ che, se cadessi mai dall’eminente ¶ grado ove
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confuso, ¶ qual fosse stata mai la man rapace. ¶ «Tra
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cagion disse: «E chi mai ¶ t’insegnò di portar
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pubblicamente esposto ¶ nessun comprese mai l’enimma ascosto. ¶ Divulgatasi
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fra’ suoi non ha mai fatta; ¶ e barattieri e
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gazzettier non manchi, ¶ né mai la fama a strombazzar
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l’alleato assiste, ¶ né mai in tant’opre ov
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avean tutto a credenza, ¶ mai non toccar, non vider
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non toccar, non vider mai contante; ¶ anzi, a un
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né far si vide mai più bel contrasto ¶ l
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Cuslucco istesso. ¶ Ma come mai cangiar gli abituali ¶ modi
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persona ¶ e non va mai dell’inimico a fronte
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que’ dirupi ¶ potessero aver mai comodo albergo, ¶ e che
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alle boscaglie interne, ¶ ove mai non aggiorna assai né
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quei stabilimenti ¶ non sorgan mai: ch’è troppo bel
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ragion: che forse ¶ niun mai lo sospettò, niun se
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che niun lo seppe mai, niun se ne avvide
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cui non si udì mai cosa più bella. ¶ E
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io non mi posso mai risovvenire, ¶ ma che fe
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seco ¶ non debba usarsi mai se non in greco
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sei non lo compresi mai: ¶ il sudicio, il poltron
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non seppe Azzodin, che mai non fece? ¶ A decider
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diverse e tante, ¶ danaro mai non gli dovea mancare
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strozzollo. ¶ Ma dove diavol mai di frasca in palo
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essendo e in residenza, ¶ mai non si vide occasion
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stride ed urla. ¶ Chi mai creder potrebbe il maestoso
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tolti in deriso eran mai sempre e nulli, ¶ che
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nulli, ¶ che presso Aiton mai sempre il parer vinse
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credea felice, ¶ ma che mai di vederla a lui
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prescrisse ¶ di non conversar mai con simil gente! ¶ Santo
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e serie ¶ di non mai più ingerirsi in tai
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sì pertinace ¶ in guerra mai quanto Orenzebbe in pace
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del regio tetto ¶ osate mai le custodite porte, ¶ la
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Che non immaginò, che mai non fe’ ¶ per onorar
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divin colto. ¶ E qual mai nuovo incognito prestigio, ¶ o
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Né doni ¶ ti feci mai, né verun merto ho
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Visti non s’eran mai da quel momento ¶ che
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sua corte, ¶ acciò, se mai per drudo suo Catuna
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e molto più se mai le cade in mente
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vil plebaglia? ¶ Ma perché mai mi sdegno e m
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te né altrui fe’ mai. ¶ Se tu creder nol
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savio abitator del mondo ¶ mai non è sulla terra
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che nessun non lodò mai: ¶ che non d’eroe
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né di filosofia piccossi mai. ¶ Non però pretend’io
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sonanti sferzate e non mai troppe! ¶ Or, se come
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e fra i viventi ¶ mai più il nome mogol
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indegni. ¶ E così nata mai non fosse, o pria
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fosse non s’è mai saputo. ¶ Giudizio io non
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noma il successor, né mai ¶ fra i Tartari non
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immenso pelago disperse, ¶ se mai nave v’approda, o
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in tempo mio finora ¶ mai qui non approdar legni
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più forti istanze, ¶ possibil mai non fu ch’ella
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mamma tua non muore mai!» ¶ Color ch’erangli attorno
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sostener presunse ¶ che stimol mai di vero amor, di
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non gli ho visti mai, né so chi sono
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crede, ¶ che altro naviglio mai colà non viene ¶ e
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Ma chi l’avrebbe mai riconosciuto? ¶ Chi neppur sospettarlo
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Oh quanto, oh quanto mai diverso egli era ¶ da
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presagi ¶ fatto t’avrebbe mai così funesti, ¶ allorché in
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delira. ¶ Che figura è mai quella? Oh Dio! Che
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Batù. ¶ Or dimmi: avresti mai creduto allora ¶ di divenir
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chi diavol si saria mai persuaso ¶ che sul trono