Alessandro Baricco, Emmaus, 2009

e bellissimi. Come le mani, e il collo sottile

l’acqua con le mani, e poi con i

l’acqua con le mani, che erano però piccole

che erano però piccole mani, e il rumore fu

Santo invece giunse le mani davanti a sé e

al caso. Appoggiarlo in mani altrui, e poi andare

baciata. Dopo ancora altre mani che non so, mi

ampie, su polsi sottili, mani pallide. Non c’era

alla fine. Le due mani avvicinate al mio volto

silenzio illogico, concentrati, le mani in faccia. Dure, intorno

insinuarci nella bagarre a mani nude, forti di un

perfino dove tenevamo le mani. Gli occhi, io li

di Bobby tra le mani, e aveva appoggiato la

facevo scivolare le mie mani, lui ritraeva le sue

accenti nelle parole, le mani in tasca. Si sapeva

faccia, il freddo nelle mani, le sue dimenticanze, le

di me – le due mani sul volante, la schiena

figurano nel quadro, bocca, mani, occhi – e due cose

nel lavoro delle loro mani? ¶ L’ambizione che abbiamo

il volto tra le mani, i gomiti appoggiati al