Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

parlava dolcemente, tenendole una mano.... Ah sì! Ricordava bene

silenziosa, mi prese per mano e mi condusse nell

Egli mi strinse la mano e mi disse: ¶ — Va

poi gli strinsi la mano forte. ¶ — Addio, Franz. Io

Le presi la piccola mano. ¶ — Che ha vostro padre

ora. Mi stese la mano in silenzio, mi fece

di erbe aromatiche in mano, ci guardavano con un

era lasciato cader di mano le tavole trigonometriche e

cara improvvisa stretta di mano, misteriosa, nel buio del

mi aveva stretto la mano con tanta dolcezza, segno

serio, mi prese per mano, e mi condusse a

atto affettuoso una mia mano tra le sue, così

avea preso la mia mano e aveva mormorato: ¶ — Man

mi strinse forte la mano ed io montai sul

Poi con la rugosa mano tremante aprì l’arruginito

alla debole e tremante mano del vecchio e il

sotto la sua agile mano e ferma, e la

questa, quietamente sotto la mano del vecchio custode. ¶ Il

occhi fulgidi, la breve mano imperiosa.... E poi, dopo

vi passò sopra la mano; tremava di rivedere, con

anche quella, con la mano. ¶ La grossa porta fu

il visitatore, con la mano, accennò che non era

disse, battendogli famigliarmente una mano sulla spalla: ¶ — Ora dobbiamo

Ed ora datemi la mano e ricordatevi qualche volta

impacciava – e teneva in mano un giornale; lui che

con il berretto in mano, dopo averne chiesto rispettosamente

andò a baciare la mano del curato, guardandomi di