Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

E la vigile tua mano per vezzo ¶ Ricusar sorridendo

incallisce al vomere la mano ¶ Lieto che i suoi

esplorator de la tua mano ¶ O di bel crin

signore e tuo. Pon mano poi ¶ Al pettin liscio

libro gentil con lenta mano ¶ Togli, e non senza

andrà con l'una mano ¶ Pesante di molt'oro

omai qual con solerte mano ¶ Rechin di vesti a

alquanto, e con pietosa mano ¶ Il teso per gran

studio ¶ È di candida mano. Al mio signore ¶ Dianzi

altrui man l'accorta mano ¶ De la tua dama

al fianco la sinistra mano ¶ Sotto al breve giubbon

tanto; e d'una mano istrascica ¶ Più a lei

porgi almo garzon la mano ¶ A la tua dama

Tu signor di tua mano all'agil fianco ¶ Il

vedranno ¶ De la candida mano all'opra intenta ¶ I

Aracni. ¶ Invidieran tua delicata mano ¶ I convitati; inarcheran le

ne preme a larga mano; e tonde ¶ Candidi velli

che prima osò la mano ¶ Armata alzar su l

Dell'ammirato cucinier la mano. ¶ Con la mente si

e con la molle ¶ Mano accarezza le cadenti barbe

la dama ¶ Con la mano e col piè lieve

aurati ¶ Con la perita mano a lei rintègra: ¶ Tu

labbri ¶ Offrirai di tua mano? O pur con lieve

La mille volte ribaciata mano ¶ Del tavolier ne le

tergo ¶ Pronta di servi mano a terra proni ¶ Lo

e a sè con mano ¶ Il fido cavalier chiede