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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il palio dei buffi, 1937

concordanze di «marchese»

nautoretestoannoconcordanza
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Bistino e il signor marchese ¶ — Nunzia…. sai Nunzia…. ho
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ho visto il signor marchese. ¶ «Ah!» rispondeva la Nunzia
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scusare insieme il signor marchese che aveva bevuto il
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in ballo il signor marchese, faceva sentire alto e
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moglie, e il signor marchese che non riusciva a
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una nera: il signor marchese, divenuta infernale; e la
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nell’inferno il suo marchese. La trovava noiosissima, un
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aveva il ritratto del marchese quando era giovane, e
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decise ad abbandonare il marchese che non aveva più
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bene!». ¶ Alla vita del marchese la giovinezza di Bistino
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rivoltata in furie. Il marchese era stato un donnaiolo
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poi i malumori del marchese: gli strozzini, le cambiali
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urla e strepiti del marchese finché una scarpa o
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Infatti, appena rasserenato il marchese, che attraverso la sua
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a pranzo il tuo marchese. Gli si leva un
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po’ di fetta! ¶ Il marchese mostrò di gradire l
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altra cosa al signor marchese, ma che il sollecitato
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di essere lì? «Signor marchese, signor marchese», ripeteva Bistino
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lì? «Signor marchese, signor marchese», ripeteva Bistino fra entusiasmato
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a vedere. Il signor marchese avrebbe preferito di non
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due. Ora guardava il marchese: «come ti ha conciato
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pranzo, di domenica, il marchese; quindi una terza, una
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di Bistino, il signor marchese, non si sa come
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ah! cochon!» ripeteva il marchese facendo atto di spunzonar
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suggeriva, e ricordava al marchese con la premura di
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ma era bravo il marchese, bravissimo, la sapeva lunga
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è antipatico il tuo marchese». Ragione per cui venne
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e visto che il marchese col poco che mangiava
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si addolorava che il marchese accettasse tutto senza fiatare
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cuore: «mi comandi signor marchese», ripeteva mortificato e offeso
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diceva piano, soffocatamente: «signor marchese, ha bisogno di niente
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nel disfacimento totale, il marchese capì che bisognava rispondere
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chiamare?». ¶ «Bistino!» urlava il marchese; e Bistino rispondeva correndo
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eccomi, pronto, corro signor marchese». ¶ — Che voleva? — chiese dopo
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conti è sempre un marchese, si ha un bel
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perché è sempre un marchese…. — si erigeva tutta, gonfia
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te, a rispondere. Un marchese…. Bellino, sì, bellino il
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sì, bellino il tuo marchese: oggi gli dico di
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Vattene!» urlava il signor marchese. Girando l’Europa Bistino
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te, caro il mio marchese, e con tutto il
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con la Nunzia il marchese era un altro uomo
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la contessa: duchesse, principesse, marchese, fino a quello celeberrimo
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riga diritto, il signor marchese. Lo sa che lo
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era felice che il marchese lo trattasse con l
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urlava in camera il marchese: «Je te f…. à
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la pace. Allora il marchese gli metteva una mano
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vuoi, è sempre un marchese, si ha un bel
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neppure». ¶ Una mattina il marchese disse alto e chiaro
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colmo della beatitudine. ¶ Il marchese aveva riportato la vita
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abbagliante. Le duchesse, le marchese, le contesse, che la
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per tener testa al marchese da persona competente, e
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agli ordini del signor marchese che di tanto in
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a far conoscere il marchese alle nuove amicizie: «è
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nuove amicizie: «è il marchese, sta con noi, stiamo
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reciprocamente. «Sarà davvero un marchese? Sarà un marchese vero
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un marchese? Sarà un marchese vero?» O non era
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compagnia. «Non è vero, marchese? Ha sentito, marchese? Marchese
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vero, marchese? Ha sentito, marchese? Marchese, che ne dice
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marchese? Ha sentito, marchese? Marchese, che ne dice?» Ripeteva
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poche parole. ¶ E dal marchese a poco a poco
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ci entravano sempre delle marchese e delle contesse, come
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sue sfere. «Si ricorda, marchese?». Si capiva, insomma, che
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faccende. ¶ In quanto al marchese, che la mattina nella
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fare dell’altro il marchese. ¶ Lumachino ¶ Michele, Michelino…. Lumachino
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insieme: vedrete». ¶ Lupo ¶ Il marchese Onorio era l’ultimo
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anni rimasto solo, il marchese Onorio aveva congedata dal
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era ritenuta, dopo il marchese e il parroco, l
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suoi passi: «eccellenza, signor marchese, illustrissimo….» e non appena
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sul suo cammino: «signor marchese, eccellentissimo, illustrissimo». «Via! Via
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un’altra volta? ¶ — Eccellentissimo marchese, è caduto sul lavoro
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vuol da me? ¶ — Signor marchese — esordiva il parroco con
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altrimenti. ¶ — C’è, signor marchese, una povera fanciulla…. ¶ — Una
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dicemmo già, quando il marchese Onorio rientrava nel palazzo
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moneta fosse caduta. Il marchese fingeva di non essere
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cielo, la terra, il marchese di desistere, i contendenti
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divenuta furibonda. ¶ Piacque al marchese, dopo quel giorno, ripetere
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Gente porca!» gridava il marchese dalla finestra. «Ribaldi da
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succede!». E rivolta al marchese: «Bel modo di fare
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uscirne malconcio. Allora il marchese gettava le monete sulla
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ben colmi e il marchese ne sorvegliava l’arrivo
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tanto spicinìo. Allora il marchese, osservando tranquillo le bestiole
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nelle botti e il marchese apriva le cantine al
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sicuro. ¶ — Valentuomini…. — Balbettava il marchese frenando l’ira che
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aveva fatto venire dal marchese spesse volte per piangere
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Dietro la partente il marchese richiuse la porta che