Pietro Metastasio, Giustino, 1713

naufragò. Giustino, agitato dal mare e semivivo, fu gettato

ATTO PRIMO ¶ SCENA PRIMA ¶ Mare di Durazzo, navi pronte

Vado mille timori: il mare irato, ¶ La dubbia strada

due volte solcato il mare ondoso, ¶ Qual sarà la

mio. ¶ TEOD. Serva il mare e la sorte al

sa che il sordo mare, ¶ Innalzando il tuo legno

ridente ¶ Ieri, poiché nel mare il sol si ascose

trassi, ¶ Qual chi dal mare irato al porto giunge

ATTO QUARTO ¶ SCENA PRIMA ¶ Mare tempestoso. ¶ sofia e fosca

pur mel niega il mare: ¶ Quel mar che, quando

Che s'incurva sul mare a guisa d'arco

cielo, ¶ Più cheto il mare e più tranquilli i

su l'arena. Il mare ¶ L'avrà sommerso e

queste arene morto ¶ Il mare appiè gli espose. ¶ AST

vento, ¶ Tu commovesti. il mare, e tu le vele

Ah infido e sordo mare! ¶ Ingratissime stelle! A che

tant'aria e tanto mare? ¶ Sì, la cagione io

suolo, in cielo, in mare, ¶ Miro impresso Giustino (ahi

quanto le agitava il mare, ¶ Che non aveva ancor

nero orror del procelloso mare, ¶ Sempre distinto per le

Che o ricopriano il mare, o senza legge ¶ Inutili

onda e profondossi in mare, ¶ Lasciando noi senza sostegno