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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «mare»

nautoretestoannoconcordanza
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e casoni fessurati. ¶ Il mare da lassú è di
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a seicento metri sul mare. La fatica tradotta in
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si spingeva fin sul mare. ¶ Martine Haillier tolse l
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non era diversa dal mare, ridotta a incisioni quasi
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passato era deserto e mare diaccio. Deserto il tempo
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a sbarcare. Ripensò il mare irrigidito, duro campo d
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che gli appariva sul mare non aveva questo vigore
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adesso gli appariva: sul mare, l’immaginazione era stranita
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nere ali fino al mare invisibile; da quel nero
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sguardo si distrae dal mare per posarsi sulla ragnatela
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in confronto a quel mare alto e muto come
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un richiamo interminabile. Il mare ossessiona chi lo guarda
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sereno e lasciò il mare al suo abisso. ¶ Ester
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masso. ¶ Scese verso il mare, per greppi arcuati e
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di miraggi sparse sul mare. Aveva fatto dell’ironia
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buio una sigaretta. Il mare fiatava appena ai piedi
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vento di miraggi batteva mare e rocce in lunghe
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Si ricordò che sul mare talvolta gli era parso
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il bagliore turchese del mare. Sulle rocce, sopra gli
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prendere un diploma di mare, e gli aveva insegnato
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spostò dalla parte del mare, a un’altra finestra
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i sentieri fino al mare. Si vedeva in una
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e leggermente agitato il mare. Sembrava che non dovesse
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convinto: – alto, isolato, sul mare. Che vuole di piú
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Lei è capitano di mare? ¶ – Il mare non ha
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capitano di mare? ¶ – Il mare non ha capitani: è
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mer!»... Noi andavamo sul mare di notte. È tutto
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sentiva pilota d’alto mare. ¶ – Non parfois, mais toujours
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volte le onde del mare e i sonni attraversati
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orlo della scogliera. Il mare li accompagnava serafico e
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pietra in riva al mare. Nel mezzo del fiume
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facevano le donne del mare! Anche Martine credeva che
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Ma quel giorno il mare risplendeva in pace. ¶ Maria
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di quella lentissima sul mare: due rami lattiginosi nel
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stima, dice che il mare le ha insegnato a
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Si vedeva ancora il mare, ma era scomparso il
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le nubi dall’alto mare (dis auti mar) in
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o quelli rocciosi sul mare, ove cresceva un’erba
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luce radente spianava il mare e lo sollevava nelle
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il cielo. Un altro mare, d’ombra, scendeva dalle
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al freddo. ¶ – Guardavo il mare, – disse Martine, guardandosi bene
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sere in cui sul mare sentiva lo stridio del
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attutiva il soffio del mare. Era caduto il grecale
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piú solitaria dentro il mare nebuloso e vitreo nel
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striscia di cielo sul mare. Tutto terso e violentemente
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i frequenti muri sul mare, la costa sembrava vitrea
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la costa, terra e mare in un’impressione di
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ripassava senza rancore il mare, quando se ne ricordava
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ricordava navigando: ripassava il mare, nel lampo dei ricordi
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mai affacciati neppure sul mare nei momenti vuoti, sul
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nei momenti vuoti, sul mare culla e sepolcro del
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volo in direzione del mare. ¶ Dal cielo laggiú si
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Guarda. ¶ C’era sul mare un cordone d’avorio
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portato ad affacciarsi sul mare. ¶ Ma salivano con irruenza
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credere che cerchino il mare. Cercano di raccapezzarsi. Trovano
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la valle squarciata sul mare. Volle solo un po
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della valle. Verso il mare era nuvolo. ¶ – Mi dovresti
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Sète, un posto sabbioso... Mare, sabbie, marmi: non c
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del cielo tra il mare e la montagna. ¶ A
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leggero che splendeva sul mare. ¶ – Sono flessibili, ma dure
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debole luce residua del mare. Il pietrisco scricchiolava. Andava
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neve dappertutto lontano dal mare. Peccato che i bungalow
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bastava una punta sul mare. ¶ Laurence adesso era in
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mai sentito ridere sul mare, quale fantasia corrotta o
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sul crinale aperto al mare, si fermò di nuovo
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ufficiali francesi, ufficiali di mare... Venivano donne di tutti
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nella luce spiritata del mare. ¶ Sul pendio carreggiato, sotto
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Donne al pianoforte col mare sullo sfondo. ¶ Strano. Ma
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piano, e intorno al mare ci si perdeva. La
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sempre la stessa, il mare mutava. Veramente ogni tanto
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la Grande Orsa sul mare... Quante volte avrebbe desiderato
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volta aveva sentito sul mare l’Ave Maria di
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averla mai sentita, sul mare: ciò che diceva il
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C’era brezza di mare e qualche bagliore s
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frasi lunatiche, come sul mare, piú adatte alle onde
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che scendevano fino al mare. I pendii erano irti
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tratto della «promenade». Il mare sotto costa era chiaro
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Tu eri segregato sul mare...» cominciava col dire a
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posto era proprio sul mare. Tra lui e ogni
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senza riparo. Solo il mare tremolava al di là
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foschie che salivano dal mare. Giungeva sino ad Avrigue
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Torriero avevano gettato in mare il bagaglio del povero
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sentiva il soffio del mare, che il vento porta
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sono spinta verso il mare»... «Tu sei sempre stato
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i tuoi lamenti: il mare ha il lutto, a