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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
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«Davanti a me è il grande deserto
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poco. Sedette accanto a me e con le sue
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ella si volgeva a me, o schiudeva la bocca
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Si chinò sopra di me, mi baciò e mi
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si levò, venne a me silenziosa, mi prese per
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aperta al sorriso, a me parve sentire sgorgare la
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passò molto penosa per me, dopo che il giovane
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la gola. ¶ Vicino a me la vecchia fantesca pregava
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gli studenti che con me dividevano quell’anno l
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È in pena come me.... ¶ — Dite, Agnese; se mi
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bella e soave, per me, in quel momento. ¶ — Buon
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di portarvi via con me. ¶ Ella non rispose nulla
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cenere. E di questo me ne convinsi sin troppo
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allora in poi, con me nei suoi prediletti numeri
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ne sapeva meno di me e di Delfina. ¶ E
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i buoni giovanotti invidiavano me.... ¶ Tutti, tutti, da un
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corrisposto; gli parlai di me e del mio paese
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professore si volse a me e mi fece osservare
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anzitutto alcuni calcoli da me sbagliati, al solito, il
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momento così solenne per me non pensava che a
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in quel momento, da me, e pur così strettamente
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si mise davanti a me. ¶ Sotto di noi la
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in Italia! E non me ne aveva mai detto
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staccarla per sempre da me. Ella, nata nel sole
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l’allontanava lentamente da me, che me la rapiva
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lentamente da me, che me la rapiva.... Essa capiva
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mia casa. Perfino in me, che pur tanto l
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sè stessa e di me, irrigidirsi tra le mie
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teneva ancora avvinta a me, ch’ella fosse per
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per sempre perduta per me. ¶ Nuovo silenzio doloroso. ¶ — Allora
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doloroso. ¶ — Allora cominciarono per me giorni di dubbi, di
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portavo nel cuore con me, nella mia Italia. ¶ Ed
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io vedeva davanti a me il lungo binario nero
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più selvatico ancora di me. ¶ — Povero devoto Max!... – mormorò
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arrestò pallidissimo. ¶ — Dà a me la chiave, Max, e
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l’ho portato in me, peso misterioso e fatale
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Tonino! ¶ — Una sorpresa, per me?... – chiese sior Tonino molto
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che avete portato per me. ¶ Il povero sior Tonino
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li avete scritti per me, ed io li voglio
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da una idea: ¶ — Per me sola.... ve lo giuro
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è grave colpa per me aspirare a l’amore
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incontro, volgendo verso di me certe occhiate alquanto sospettose
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collo sguardo. ¶ — Venga con me – disse il curato. ¶ Ci