Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

al passato era per me ricordare, il mattino seguente

lei vivesse insieme con me sotto lo stesso tetto

si era formato in me, con la lentezza ma

che Cora aspettasse da me una prova del mio

eredità andò divisa tra me e il mio unico

ero d’accordo con me stesso, cioè non sentivo

angoscia, spasmodica avarizia di me stesso. Cominciò con il

che nell’avarizia di me stesso, la mia avversione

ripetevo ogni tanto tra me e me: “Cora Mancini

tanto tra me e me: “Cora Mancini,” e mi

esservi di comune tra me e la persona che

Mancini?” ¶ L’avarizia di me stesso giunse alla fine

dire ancora che tra me e me non le

che tra me e me non le chiamavo più

protetto e sicuro di me. Il mio matrimonio era

cioè più coraggioso di me o più ostinato nell

donna più vecchia di me che era ormai per

che era ormai per me una perfetta straniera, con

occhi fissi su di me, la faccia stretta tra

provi più niente per me.” ¶ “Non è vero, ma

diventato davvero.” ¶ “Sì, con me.” ¶ “Non c’è soltanto

la tua passione per me, eh, Francesco. Dicevi che

né a mangiare con me, né a occuparti di

né a occuparti di me e della bambina. Soldi

l’ha dato a me. Allora che fai di

nulla e che a me, ormai, nella mia presente

e morirò e non me ne accorgerò e continuerò

alzando le spalle: “Per me mi chiamino come gli

finalmente si presentava a me con la sua vera

lei si stringeva a me, avvinghiandomi i fianchi con

erano in corso, tra me e la direzione di

mi avrebbe ricondotto a me stesso, cioè al passato

non per drogarsi come me; e non avevano un

e senza quasi che me ne accorgessi, questi rapporti

morte. Adesso io non me la sentivo di tornare

si era stabilito fra me e quella che tuttora

e comodo, almeno per me, del suo contrario. ¶ Del

romanzo era diventato per me molto più che un

un rapporto autentico con me stesso e con gli

raccontare che dentro di me. ¶ Alla fine mi parve

era possibile, almeno per me, agire in maniera autentica

mano, guardando davanti a me. Quindi ho riletto la

magari un giornalista come me. Ma la lettera era

che avevo preso con me stesso di tenere un

il disordine profondo, a me ancora sconosciuto, della mia

della nostra camera, di me e di Cora, di

incorniciate, di Baba, di me e di Cora e

la porta dietro di me. ¶ Sono tornato indietro, pensando

ferma, voltata verso di me. Ho insistito: “Forse non

Non ti occupare di me. E così sei entrato

entrato per dire a me quello che volevi dire

lasciami riflettere.” ¶ “Oh per me rifletti pure.” ¶ “Sì, ecco

Non è avvenuto a me.” ¶ “Che cosa vuoi dire

lo ha fatto a me, ma ad un’altra

Le ha detto: per me è come se fosse

lo ha fatto a me ma ad un’altra

io avevo chiamato tra me e me, Baba: la

chiamato tra me e me, Baba: la bastarda; e

amore avrebbe significato per me amare per la seconda

che era intorno a me e dentro di me

me e dentro di me, allo stesso modo che

di avere dentro di me e intorno a me

me e intorno a me. Ma questo nulla di

parentela che correvano tra me e Baba. Ora io

era dimostrato che per me non c’era né

con Cora e con me, come tutti i mariti

di Cora e di me come di una famiglia

per Cora fallo per me.” ¶ “Ma perché ci tieni

Non hai parlato con me ma con un’altra

è nessuno infermo come me ¶ Poi che il vostro

duole pel paese, ¶ Per me e per te”; ¶ mi

palazzo, guardando intorno a me. Ho riconosciuto gli sfondi

al cielo, davanti a me, attraverso i vetri della

io avevo preso con me stesso, lo capivo dallo

che questo fosse vero, me lo faceva capire l

Va bene, non preoccuparti, me la farò con Baba

Per parlarti.” ¶ “Parlare a me?” ¶ “Non allarmarti. Niente che

oggi ha venti anni. Me lo fa sapere lei

volta lo darai a me.” ¶ “Che regalo è?” ¶ “Un

è così. Almeno per me, te lo giuro, non

fossi un padre per me e adesso sono tanto

Santoro, Baba, Cora e me. Parliamo dunque, via via

Baba crolla, almeno per me, come un fondale di

bere da sola con me, intrecciando le nostre braccia

Roma; questo dipende da me; può succedere anche domani

più importante e per me ancora oscuro: perché avevo

ne conoscevo l’indirizzo, me l’ero fatto dare

fare l’amore con me, hai tirato fuori che

e come; non con me, beninteso.” ¶ “Ma che ne

mi hai amato e me lo hai dimostrato. Certe

ti sei innamorato di me e mi hai sposata

perché vuoi saperlo da me?” ¶ “Può anche darsi che

altra quando vieni con me. Il tuo slip bucato

calze ragnate, sono per me più attraenti della biancheria

hai voluto andare con me alla borgata Gordiani?” ¶ “Sì

non era successo a me.” ¶ “A chi era successo

ignoti’, si riferissero a me.” ¶ “Sì, può essere che

fare l’amore con me. Ho voluto vedere se

tue lavoranti, anche quelle me le hai mandate tu

arrivata ad ammettere con me la propria professione, senza

che hai fatto per me?” ¶ Ha esitato un attimo

Non hai amato che me.” ¶ “Sì.” ¶ “E mi ami

invece non sono cambiata.” ¶ “Me ne sono accorto.” ¶ “Credevo

di dire, dipendesse da me che tu e Baba

amore, non esiterei.” ¶ Non me l’aspettavo, sono rimasto

ad esercitare egualmente con me il suo mestiere, rivelandomi

coraggio di confessare a me stesso. ¶ Di queste riflessioni

io non parlavo di me.” ¶ “E di chi parlavi

amore tra Baba e me.” ¶ “Ma se abbiamo detto

vuole, non dipende da me. Ho detto quello che

allora perché ne parliamo?” ¶ “Me lo domando anch’io

il romanzo. Pensa che me n’ero dimenticata.” ¶ “Perché

informazioni indispensabili al romanzo.” ¶ “Me l’hai detto, sì

Te lo spiego: per me, almeno, fare seriamente le

giorno qualche ora con me in maniera affettuosa, proprio

non si cura di me. Alla fine indica con

Così pareva anche a me, ma non osavo dirlo

salva, che farà? Secondo me, per continuare a vivere

Appunto per questo, secondo me, possono dimenticare, fingere con

si nasconde davanti a me. Sono io che magari

si nasconde davanti a me e io lo vedo

affinché questa cosa per me ancora incredibile che era

distanza di ribrezzo che me la rendeva irreale appunto

diventato col tempo per me una maniera di intendere

autenticità appena metto tra me e la realtà la

di Baba verso di me durante gli ultimi giorni

continuamente se stessa e me in situazioni ambigue nelle

inconsapevole e involontario; in me è chiaro e presente

amo sembra offrirsi a me e io sono violentemente

si ricorderà che per me il romanzo è come

romanzo è diventata per me una specie di coscienza

un rapporto autentico tra me e gli oggetti. Senza

L’uomo normale, in me, non ha infatti alcuna

Dirmi qualche cosa a me?”, quindi docilmente esce dal

so neppure io perché, me la sono rimessa.” ¶ Guardo

anche di te.” ¶ “Di me?” Dico queste due parole

quei due ragazzi di me?” ¶ “È meglio che non

come ti chiamavo tra me e me dieci anni

chiamavo tra me e me dieci anni fa, quando

realtà sarebbe stato per me diventare l’amante di

venuta e io non me ne sono accorto. ¶ Domenica

stanno bene.” ¶ “Sai chi me li ha regalati?” ¶ “Non

E come mai?” ¶ “Cioè me li regalerai, perché il

di uscire insieme con me?” ¶ Non so perché, la

volevi restare solo con me? Beh, vado a vedere

Circeo, Baba accanto a me e Cora sola sul

tu. Lo so da me quello che ho: postumi

te ne importa di me? Lasciami in pace.” ¶ “M

sbatti tanto non per me, come vorresti fare credere

nessuno. So decidere da me.” ¶ “Si capisce: devi decidere

afferrato la mano e me l’ha messa contro

sentivo Cora dietro di me. Cora ha detto: “Andate

si è avvicinata a me, ansimante, le guance rosse

Già, ma meglio di me. Io mi chiamo tuttora

Cora cosa ha detto?” ¶ “‘Me l’aspettavo.’” ¶ “Nient’altro

stesso giorno.” ¶ “Tu non me l’avevi chiesto.” ¶ “Ma

un’altra, non a me.” ¶ “Dunque, dove eravamo?” ¶ “Eravamo

così stupida. Non a me che le racconto.” ¶ “Molto

qualche mancia, eh?” ¶ “Sì, me la dava: era generosa

pantaloni?” ¶ “Sì.” ¶ “Certo che me la ricordo. È venuta

l’ha vista con me?” ¶ “Con lei? Perché, ci

non si ricorda di me?” ¶ “No, proprio non ricordo

interno undici?” ¶ “Oh, per me salga pure. Ma vedrà

tono severo: “Se lei me lo chiedeva invece di

avevo detto perché non me l’avevi chiesto.” ¶ “Ma

lei cosa vuole da me? Non la conosco.” ¶ “Non

Non ti ricordi di me?” ¶ Si è girata un

lei cosa vuole da me?” ¶ “Assolutamente niente. Soltanto parlare

all’una.” ¶ “Oh, per me non ho mica paura

nella saletta senza che me ne accorgessi: un soprabito

Ma non importa. Allora me lo offre uno spuntino

sempre stata buona con me e mi ha aiutato

noi due, Marco e me, con gli occhi fuori

le dico che a me perfino fa venire la

occhi sbarrati, e a me, pur mentre faccio l

stata tanto buona con me e se non fosse

seduta nella poltrona, guardandoci, me e Marco, mentre facciamo

una proposta che, per me, equivale all’accecamento volontario

la vita, sono per me non già fantasticherie bensì

umano. Improvvisamente, senza che me ne renda conto, eccomi

accetti: ambedue eventualità per me egualmente dolorose. ¶ Ma mentre

sforzi per liberarsi di me, per tirarsi su, per

spiegazione tra Cora e me. Quindi ho riletto quello

Baba che parla con me, sposta il giornale dietro

Baba e non da me e dice: “Guarda chi

ogni tanto contro di me e io allora avvertivo

volta Baba contro di me, quindi siamo usciti in

Ma perché?” ¶ “Fallo per me, te ne prego.” ¶ La

fare.” ¶ Baba guardava ora me e ora la nonna

troppo caldo; e lei me la regala. Sì, è

freddo, staresti meglio.” ¶ “Non me lo tolgo perché dobbiamo

mai vista?” ¶ “E a me non mi riconosci? Non

prima, stava davanti a me, e di nuovo mentre

senso di delusione, poi me ne sono dimenticato, e

ad alzare verso di me la testa e a

e insensibile verso di me. Ho detto: “Ti ho

rimasta ferma davanti a me, guardandomi in una maniera

complicità: due eventualità per me egualmente sgradevoli. Meglio fingere

Matilde.” ¶ “Mi dispiace.” ¶ “A me no.” ¶ “E i tuoi

Dovrei parlarti.” ¶ “Parlare a me?” ¶ “Sì.” ¶ “Che vuoi dirmi

sono separato da Matilde.” ¶ “Me l’hai detto stamattina

un tratto, rivolgendosi a me: “tu mi trovi un

incitato Popi ad abbracciarci, me e Baba: “Su, abbracciali

allora a New York, me lo prometti?” E poi

E poi rivolta a me: “Vorrei tanto fare il

giovane.” ¶ “Un uomo come me, o come Francesco, per

è voltato verso di me, in modo brusco e

fratello e sfavorevole a me; e ho detto, con

dire lo stesso di me anche se con altre

di ginnastica; davanti a me fugge, vertiginoso, simile al

è là davanti a me, che vola anche lei

riguardano la scena tra me e Popi nella stanza

quelle tele, una per me e una per Baba

né di offrirsi a me né di piangere e

mettersi di fronte a me. Poi ha detto: “Un

ti getti sopra di me e che io mi

far l’amore con me e io ti respingo

anni. È giornalista come me. Ma io non sono

e Francesco volete che me ne vada da Roma

Roma, volete disfarvi di me, volete che io vada

di disporre così di me.” ¶ Come a confermare le

Cora, almeno fallo per me.” ¶ Questa volta non ho

è girata verso di me e per la prima

di cilindrata media per me, una utilitaria per mia

complimento, è la verità. Me ne intendo di giornalismo

si era seduta tra me e Consolo, sul lato

proprio quello che a me, scrittore o per lo

distolto gli sguardi da me e nello stesso tempo

alzata in piedi: “Rosario, me ne vado. Ho da

è voltato verso di me: “Veniamo al dunque. Lo

qualche cosa dentro di me mi ha fatto scattare

ha soggiunto: “Almeno a me, la disattenzione sembra il

qualcuno sedersi accanto a me e ho chiesto senza

appena quel tanto che me lo permetteva la guida

si comporta così con me.” ¶ “Perché, ti avviene spesso

è più forte di me. Prevedo che farò quella

è niente almeno per me.” ¶ Ho detto: “Capisco;” e

beninteso facendosi accompagnare da me, ancora un pretesto per

che saliva dinanzi a me, e io lo sviavo

sul pianerottolo prima di me e si è subito

ha levato verso di me il volto, mi ha

di te, ridevo di me stessa.” ¶ “Perché?” ¶ “Oh, eccoti

e saltellando dietro di me. Il portiere questa volta

ha risposto: “Parlare a me?” ¶ Sono entrato, ho chiuso

curo qui e da me.” ¶ “E io invece ti

del comò suscitava in me una violenza iconoclasta. Ho

miei poveri soprammobili, chi me li ripaga?” ¶ “Scusami.” ¶ “Con

che dici?” ¶ “Che non me ne sono accorta che

e dipendeva soltanto da me di farlo cadere; e

intermediaria tra Baba e me. Ho detto seccamente, guardando

era non già in me stesso, ma oggettivamente nelle

si parlava anche di me, ma si faceva notare

signor J. Logan (da me effettivamente osservata durante il

tutta una parte di me stesso che si esprimeva

non fare caso a me; dimmi piuttosto come ti

nervosa, non occuparti di me.” ¶ Questa volta Cora non

altra cosa, Cora non me l’ha voluto dire

forse non ingiustamente, anche me. ¶ Baba non è venuta

E per nascondere a me stesso altre che invece

impossibile, chiarire perfino a me stesso. Insomma il diario

scritto il romanzo.” ¶ “Sì, me l’hai detto.” ¶ “Ora

difficile accettarla, confessarla a me stesso.” ¶ “Perché?” ¶ “Perché è

Prova a dirle a me invece che a te

Perché riguardano te.” ¶ “Riguardano me?” ¶ “Sì.” ¶ Ci siamo guardati

coraggio di dire a me stesso. E adesso facciamo

ragazze era Cora che me le mandava. Attraverso di

rapporto d’amore con me, e soprattutto, probabilmente, voleva

fare era provocare in me stesso una certa quale

era qualche cosa per me.” ¶ “Questo qualcuno chi era

Lo sai meglio di me: questa cosa era Baba

fare. Avevo paura di me stesso appunto perché amavo

irrecuperabile, ma soltanto a me stesso. E così sono

stesso che Baba amava me.” ¶ “Baba amava te?” ¶ “Sì

essere una figlia per me.” ¶ C’è stato un

in vendita e a me che mi ero lasciato

era vuoto. Senza che me ne accorgessi, Baba si

certe cose neppure con me stesso; perché appena le

Cora, con Baba e me seduti al suo capezzale

volevo restaurare nulla. Per me Cora era quello che

famiglia; e almeno per me essere quello che si

la lapide; ma a me era sembrato che fossero

Cora ha fatto per me quello che nessuna madre

in cui mi trovavo me l’aveva impedito. Ma