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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
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Ma sto perdendo tempo, me ne rendo conto; sto
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di averli covati in me, da quando esisto, come
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hai ragione» e tra me e me aggiunsi: tanto
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e tra me e me aggiunsi: tanto per cambiare
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ora in avanti, per me, il mondo intero sarebbe
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dei suoi versi che me lo avevano reso all
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Non lo so, non me ne ricordo. Era una
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mi offre mi basta, me lo farò bastare.» ¶ «Ma
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del destinatario, ma per me ogni sua parola, anche
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elemento naturale, anche per me è una patria, l
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dubbio molto meglio di me, a un certo punto
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mano che ascoltavo, io me ne sentivo rassicurata e
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ricevuto il suo dono me ne vado in giro
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scusi, sto divagando: a me la politica non interessa
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lei, non certo per me stessa. So benissimo che
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una meschina figura; per me, invece, un simile incontro
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scrivo: tutto, intorno a me, diventa bello, persino la
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motivi floreali, e in me tutto diventa quieto, felice
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di sdebitarsi improvvisando per me, dopo alcuni giorni, una
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mondo, che anche a me fa apparire così inconfutabilmente
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di compensazione… Quanto a me, sono così poco d
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poco d’accordo che me li figuro tutti splendidi
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quando poi intorno a me le costruzioni si sono
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quando ho memoria di me stessa? No, Maestro, nessuno
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consente…» ¶ «Per una come me? Sì, ha ragione. Infatti
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affari altrui, anzi, non me ne curavo proprio. Sarà
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Non lo so, ma me ne sono accorto subito
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volte non è facile.» ¶ «Me ne rendo conto, i
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quest’ora, dicevo a me stessa i primi tempi
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età, ma proprio come me conosceva già l’amaro
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mi succede. Non preoccuparti, me ne vado subito: così
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Non lo dicevo per me.» ¶ «E per chi, allora
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Non so, signore, io me l’immagino così. Da
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solo un gentile mormorio. Me, purtroppo, l’età non
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dice per riguardo a me? Oppure a se stessa
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lei lo sa, Maestro, me lo spieghi: così potrò
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a sposarti… a sposare me, intendo. Questo ti proteggerebbe
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contare che faresti di me un uomo felice.» ¶ Chissà
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un tratto veniva da me non per chiedere, ma
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contare sempre su di me, in modo assoluto: sai
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ultime righe? Non a me, posso assicurartelo. E ormai
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Eccomi dunque ritornata in me, o quasi, e ansiosa
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di sempre, che a me ha sempre fatto pensare
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È vero che per me e per la mamma
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esasperarmi ha suscitato in me una rassicurante sensazione di
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che mi piaccia. Per me è già abbastanza ramificata
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occhio… Peccato che per me non sia così, anzi
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patria più vasta… A me, vede, sembra invece che
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sarei finalmente padrona di me stessa, libera di fare
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libera di fare di me stessa ciò che voglio
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stava sfogliando. Ma perché me la prendo tanto, perché
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solo. Può riferire a me, sono io a prendermene
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pochi metri davanti a me un anziano signore vacillò
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non stia a sforzarsi: me lo dirà dopo, con
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di nuovo intorno a me, restituito da un benigno
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riesco a ritrovare in me quasi nulla. Percepisco soltanto
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scadere nel melodramma, Dio me ne guardi, la colonna
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della musica tedesca. Per me era semplicemente un cane
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Ero fredda, padrona di me; risoluta a rendermi conto
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ho più pietà di me stessa, e nemmeno di
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vuole più saperne di me, che invade la Polonia
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cui versi, almeno per me, sono comunque un braccio
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alte relazioni per proteggere me e la mia famiglia
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così splendida consolazione a me e a tutto questo
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Non capisce più niente… Me ne sono accorto da
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un po’ di pazienza me la caverò da sola
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ho detto un calesse! Me lo stenda qui, sulle
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Lise dov’è, signore? Me lo dica lei» rispose
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non ti scordar di me». Stia tranquillo, Maestro, non
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Stia tranquillo, Maestro, non me ne scordo; lei, piuttosto
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cattiva), può domandare a me. Io mi sono sempre
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giuristi che legiferavano per me, non a mio danno
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rispose. Voltandosi verso di me, per un istante mi
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E perché lei non me lo chiede, quel perdono
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da pranzo, che a me è sempre parsa sproporzionatamente
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trovarvi qualche riga per me. Intendiamoci, la mia presunzione
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piaceva molto anche a me. Una volta, in un
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mia, dovevo capirlo da me che questo gioco è
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lei.» ¶ «Se è per me, non deve darsi pensiero
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innamorato puntava su di me il più vistoso dei
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medico; altrimenti spedirebbero anche me a rastrellare i villaggi
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sul tuo braccio, per me, in un certo senso
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che si ricorda di me. Lei, prevedibilmente, non ha
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città per procurare a me stessa e ai miei
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lei è qui con me.» ¶ «E per chi, allora
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la mano verso di me, sembra che il ripudio
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borsetta posati accanto a me. Quando avrò finito di
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neppure quando intorno a me si infittiranno i muri
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non vile, se Dio me ne concederà la forza
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vedevo tutto davanti a me con una nitidezza così
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era più orgoglio in me, né senso di sfida
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compenso, dovettero accorgersi di me, perché prima che potessi
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parete ti separavano da me, ma se avessi gridato
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si posa su di me, io colga spesso una
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gli occhi su di me. Ma questo fu dopo
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tempo ciò che per me è tutto qui, tutto
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ma io allora non me l’aspettavo. Quando vidi
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mia sorte garantendo per me. Le due figure, la
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chiamano Sara, proprio come me. E nessuno, poeta o
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anni la custodì per me, senza neppure metterci piede
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rivedemmo dopo la guerra me ne consegnò semplicemente la
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se l’avessi fatto, me ne sarei vergognata di
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te. Bene, adesso non me ne vergogno; o forse
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mai arrossito, Maestro? A me da ragazza succedeva spesso
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da ragazza succedeva spesso, me ne accorgevo dal calore
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persino il possesso di me stessa; i movimenti che
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e lei non riconoscerebbe me; ma se, per un
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sguardo fisso su di me, ma era lo sguardo
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no. Tu vieni con me.» ¶ «E dove?» domandai spaventata
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E dove?» domandai spaventata. Me ne pentii immediatamente, facendo
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allora perché la divisa? Me lo domandavo ancora, quando
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devo lavorare?» ¶ «Vieni con me, non fare domande.» ¶ Allora
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fece ruotare lentamente su me stessa. ¶ «Carina,» disse «ma
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si prese cura di me. Mi spogliò tutta; mi
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chiamandosi Sara proprio come me. Quando i principi venivano
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una visita toccherebbe a me raccontarle la fiaba della
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lì dentro, avevo dimenticato me stessa. ¶ Sì, era una
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Se vuoi venire con me, Maestro, ti condurrò ad
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strappato le lacrime a me e al mio dottorino
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per farmi ruotare su me stessa in una goffa
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il teatro. Intorno a me si inarca di nuovo
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contare che faresti di me un uomo felice… Certo
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bene come ci guardavano, me e le altre; e
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guardavano smarrite, proprio come me, domandandosi dove mai sarebbero
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tranquille passeggiate domenicali. A me però non piaceva molto
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del fiume, perché per me il fiume era davvero
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lei lo conosce quanto me: un vialetto di ghiaia
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mattino. Allora toccò a me scendere di corsa per
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pausa. ¶ «Allora, Sonja, stasera me la fai la minestra
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lui verrà nessuno. Adesso me ne vado a casa
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che hanno dormito con me quando ancora ero figlia