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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
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malinconico. Di fronte a me svetta, silenzioso e immobile
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girò tranquillo verso di me (che avevo sì e
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stato più forte di me: quando ho saputo della
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già allora sapevo che me ne sarebbero servite molte
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umido del mio alito. Me ne restai lì, nelle
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anni più grande di me), che si era diplomata
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con un regalo per me e Bea acquistato sulle
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pistacchio, come piacevano a me, io che da sempre
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reparto di fumetti. Per me era stata una manna
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soprattutto sulla malavita organizzata. Me ne parlò Sasà alcuni
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lasciò interdetto, perché a me non facevano ridere per
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come matti, tutti tranne me, che assistevo alla scena
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da nessuno, era per me motivo di orgoglio. E
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zittirsi. ¶ Per una settimana me ne andai in giro
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trovassi a parlare di me a signore che facevano
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di parlare, che per me era del tutto normale
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i torti, eppure a me la grazia di Viola
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basito. ¶ Un pomeriggio che me ne stavo tranquillo a
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e replicò: “No, non me l’ha detto lei
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di nascondere l’imbarazzo. ¶ “Me l’ha raccontato tuo
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tra l’altro con me c’era Sasà. Ero
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del calcio, infatti, non me ne fregava nulla, ma
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a pochi passi da me, impaurita e indifesa di
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calore se solo fra me e lei non ci
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il suo posto auto. Me ne accorsi all’ultimo
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e tenevi bisogno di me!”. ¶ Provavo un certo imbarazzo
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compagne, lo sapevo perché me lo aveva confidato Sasà
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unico modo, senti a me: dire un sacco di
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stanza da letto e me lo trovai davanti, dall
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scoppiò a ridere. ¶ “A me ’stu Superman nun me
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me ’stu Superman nun me piace...” commentò dopo un
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giubbini. Una parte di me ancora sospettava che Sasà
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detto che le chiavi me le ha date Carmine
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era troppo più di me. Perciò il pomeriggio ero
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si avvicinò senza che me ne accorgessi, incantato com
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lo avrei tenuto per me. ¶ Fu il mio primo
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venuta a cercare proprio me, che mi stesse parlando
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una persona normale come me: la telepatia. Con il
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a russare, così a me non restava che trascorrere
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ciò che, invece, muoveva me. A Sasà piacevano solo
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lancinanti allo stomaco ogniqualvolta me lo ritrovavo davanti) e
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anche se lui non me lo disse mai apertamente
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e in quei casi me ne restavo tutto il
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una simile ignoranza non me l’avrebbe perdonata tanto
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a un allora per me indecifrabile groviglio fra i
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di sempre. Almeno con me, almeno nei primi tempi
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le pupille verso di me un solo istante prima
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rompendo il silenzio. Guardava me. ¶ “Cosa?” ¶ “Al braccio...” ¶ Portai
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volta più lesto di me. ¶ “Davvero, davvero, tu eri
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ma che vuoi da me? Io manco ti capisco
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si chinò verso di me, le mani alle ginocchia
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personalmente la cassetta per me, fui sul punto di
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ti sia fatto di me, o se qualcuno ti
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gran chiacchierone.” Poi guardò me e aggiunse: “Non vedi
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altra sua vita, a me estranea, parlava invece solo
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io detestavo con tutto me stesso. Odiavo, a dire
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si era presentato da me Sasà, così eccitato da
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era finito da poco – me ne stavo accartocciato su
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domestico.” ¶ “Uuh, Mimì, con me devi parlare in italiano
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di riprodurlo identico. A me in verità Popeye sembrava
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tra i poveri, come me d’altronde, che indossavo
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quando soffiavi nel tubo. ¶ Me ne stavo lì, sotto
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ancora più velocemente di me. Nel bel mezzo di
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diversa dalla mia e me ne resi conto qualche
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una vecchia comm’ ’a me!” ¶ Le sorrisi imbarazzato mentre
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arida e inospitale e me ne sarei tornato a
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sarebbe stato fiero di me. Chissà se anche Viola
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ed era venuto da me con il bicchiere ancora
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si girava verso di me e diceva: “Hai visto
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parte la fantomatica Debora, me lo avesse firmato. Provai
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compagna della sua vita. ¶ Me ne stavo lì a
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attaccare “Catarì, Catarì, pecché me dici sti parole amare
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il gelato Bomboniera a me. Sembrava orgoglioso di aver
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si è fatto di me. ¶ “Qui abbiamo una finestra
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portando di nuovo con me Sasà, eppure non avevo
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senza aprire bocca. ¶ Secondo me Sasà non si stava
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una calzatura con grazia. Me lo aveva confessato sottovoce
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Fingere di venire con me.” ¶ “Invece?” ¶ “Invece usciamo con
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in piedi accanto a me, e mi osservava con
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fare stare tranquilla a me, che vi vorrete bene
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donne: “Mimì, sient’ a me, un domani, quando ti
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di titoli di canzoni. Me la passò e disse
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nuvole...” ¶ “No,” ribattei, “a me non sembra. Comunque sono
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cassetta. Perché la cassetta me la regali, no?” ¶ “Certo
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no?” ¶ “Certo.” ¶ “Certo che me la regali o certo
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hai appena detto a me, potresti chiedere a lei
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disse: “Se vieni con me, te la faccio ascoltare
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tardi, papà sta nero. Me lo dai domani. Ciao
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una voce dietro di me mi fece sobbalzare. ¶ “Ehi
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m’aveva capità a me, uno che parla in
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e sord’, sient’ a me. Sai che farei io
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di economia e non me ne fregava niente di
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e lo condusse da me. “Mimì, ora Fabio è
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è arrivato secondo.” ¶ “A me piace Prost, lo trovo
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nulla neanche di motociclette. Me ne sarei andato di
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dite di salire da me, così giochiamo ai videogiochi
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prima di rivolgersi a me. “Tu che fai?” chiese
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poi si rivolse a me: “Tu sei il figlio
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domino colorato che a me faceva impazzire. I pezzettini
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avevo pensato al barboncino. Me lo trovai di fronte
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pensai di avere con me la chiave giusta per
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punk, un mondo a me estraneo. E il nero
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spalle. ¶ “Mimì, sient’ a me che so’ vecchia,” mi
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saper guardare, solo quello.” ¶ Me lo aveva detto Matthias
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di baci. E io me ne stavo lì, con
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documentari storici che a me tanto piacevano. “Non sarebbe
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mentre Viola davanti a me parlava di Vasco e
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Zoccola da portare con me. ¶ “Pare che tien’ ’a
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Mauro si dedicava a me e mi raccontava del
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un simile affronto. Pertanto me ne restai muto come
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molto più grande di me, con tanta esperienza di
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quei giorni, ma a me sembrava davvero di vederli
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Non ti preoccupare per me, ci vediamo domani.” ¶ Chiamò
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lei, al pari di me, non era molto attenta
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che conoscevo a memoria. Me l’avevano regalato a
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io, invece, perché a me non dicevano mai che
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stesse qui, davanti a me, danzando sulle punte alla
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accorgete perché attaccano tutte me!” aveva risposto il nonno
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busta del latte e me ne versai un bicchiere
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lavoro onesto, insomma, a me il fatto che qualcuno
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Giancarlo, vedendomi accartocciato su me stesso con una Bic
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avevo ripetuto, più a me stesso che a lui
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scorrere le ore?” ¶ “Boh, me ne sto qua, dopo
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lentamente, senza che neanche me ne accorgessi, verso Viola
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Cosa?” ¶ “L’America...” ¶ “Enorme...” ¶ Me ne ero stato in
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fatto del male a me e alla mia famiglia
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Ma stavo raccontando di me e Viola. Ero riuscito
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a un metro da me, la pelle nuda della
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a odiarlo. E con me anche il nonno e
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se qualcosa dentro di me, più preparato di me
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me, più preparato di me, mi guidasse. Mi avvicinai
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bravo, eh? Ricorda, con me non sentirai mai una
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ogni fesseria e io me ne restavo in un
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Cosa avrebbe detto di me, smascherato a gozzovigliare in
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si era presentato da me per confidarmi il grande
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che diceva Sasà per me era legge (un po
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avevo trovato dentro di me la forza per reagire
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tempo è diventato per me quasi un incitamento, anzi
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che portavo sempre con me. ¶ “Ma che scrivi tutto
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un romanzo con protagonisti me e Viola. ¶ A volte
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Viola era salita con me solo un paio di
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suo tempo trascorso con me sembrava più un ripiego
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aveva fatto davanti a me. ¶ “Mimì,” aveva esordito papà
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prendersi ciò che desiderava. ¶ Me ne stavo in disparte
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della suocera”. Siccome a me quel nome non piaceva
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guardarmi negli occhi, a me di ascoltare le sue
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sorriso, “e ’sta cosa me dà ’nu poco fastidio
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passati proprio davanti a me e... mi prenderai per
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dialogo, anche perché con me c’era Beethoven, che
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e sembrava avercela con me. Eppure capii lo stesso
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Viola non era per me, che se la tirava
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cosa tu voglia da me...” ¶ “Ti vorrei vedere più
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dove sei uscito?” ¶ “Già, me lo chiedo anch’io
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le prendi?”. ¶ “Sono per me?” ¶ “E per chi se
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scossi e tornai in me. “Ok, allora... devi metterti
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E allora venite con me, sto andando in redazione
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sorridere perché dentro di me sapevo di aver buttato
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muro giallo davanti a me. ¶ “Pianoforte,” lo interrompo. ¶ L
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qui”. ¶ “Già, pure a me,” rispondo, e davanti ai
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amici erano corsi da me fissando increduli il micio
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deciso di portare anche me e Sasà. Seppi poi
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mio sperai con tutto me stesso che fosse proprio
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non ho denaro con me, i soldi che mi
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è un segreto tra me e te.” ¶ “Eh, Mimì
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hai preso quei soldi?”. ¶ “Me li ha dati papà
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all’originale, ma a me quella vecchia sedia a
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da Braccobaldo, i capelli me li tagliava spesso lei
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la mia giornata e me la voglio godere. Anzi
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di pagare anche per me. Era davvero possibile che
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mio piccolo Baglioni”; a me, in verità, faceva pensare
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per venire direttamente da me e io capii che
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Sasà, sii sincero con me, mica l’avrai rubato
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piatto di fronte a me. ¶ “E quale se no
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rocker!”. ¶ “Rock o no, me sta facenn’ venì male
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sapessi che a casa me la sarei dovuta vedere
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era distesa accanto a me sul dondolo, la testa
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facessero un dispetto a me, eppure fra un po
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amo Samuel con tutta me stessa, anche se lui
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stasera qui, accanto a me?” aveva commentato ancora lei
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aveva portata via da me. ¶ Avrei dovuto essere felice
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a fare compagnia a me, a Red, a Beethoven
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Antiochia. ¶ Palermo era per me qualcosa di troppo lontano
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nu mument’ che nun me fai capì niente!”. ¶ Mamma
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arrivato Carnevale e manco me ne sono accorto?”, e
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a noi della gente?” ¶ Me ne stavo accanto alla
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stava svolgendo dinanzi a me. ¶ “Già, figlia mia, tuo
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una frase dedicata a me: “Comunque, stai a sentire
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troppi fumetti, sient’ a me, nun ce sta nisciuno
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normale, come te, come me, che credeva fortemente in
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di farlo stancare di me, così me ne uscii
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stancare di me, così me ne uscii con tutt
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seno esplodere contro di me e pensai a Sasà
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uvetta (come piaceva a me e a Bea), aveva
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ma almeno fiero di me stesso, sarebbe stato dedicarsi
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vado in vacanza. Perciò me la voglio godere e
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gran festa, soprattutto per me, che mai mi ero
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stata utilizzata solo da me, nonostante nel tempo fosse
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Russo, io pensavo fra me e me che non
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pensavo fra me e me che non mi sarebbero
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aspettare, ora tocca a me, che sono più bravo
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sai. Posso portare con me un libro e l
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sempre all’ombra e me pare ’nu fantasma. E
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ogni tanto pure a me!”. ¶ Arrivammo a Capo Miseno
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scrupolosamente, come se a me importasse qualcosa delle nozioni
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appunto, cose che a me invece incuriosivano poco. Non
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in soggezione davanti a me; lui che non aveva
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sguardo alla sabbia. ¶ “A me, invece, rilassa, non mi
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mentre lui concludeva: “Per me può fa l’avvocato
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ti ho portato con me perché ti dovevo dire
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urlai. ¶ Esitò. ¶ “Vieni da me!” ¶ Allora infilò di nuovo
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Prenditi cura di lui. Me lo prometti?”. ¶ Lo guardai
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gente. Nessuno, a parte me, ha pianto per lui
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lui. Nessuno, a parte me, si ricorderà di lui
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allora Matthias morirà con me. ¶ Ma dovevo pensare a
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sa questa storia.” ¶ “Non me l’ha mai fatta
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cane e uno a me, infine domandò: “È il
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e rimanere solo con me? Lo sai che non
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i pugni, anche se me ne rendo conto con
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tempo e tornare da me. Invece sono ancora aggrappate
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po’ di tempo con me (forse perché di tempo
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a pochi metri da me. ¶ Agosto era alle spalle
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vostro”, e guardò anche me prima di buttar giù
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l’obiettivo: papà guarda me che guardo mamma, quest
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e Luke amatissima da me e Sasà che qualche
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una donna che con me non c’entrava nulla
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io non c’ero. Me n’ero reso conto
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a tornare giù da me. E fu allora che
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voleva più sapere di me. Quando li riaprii, la
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anche mio, riguardasse anche me. ¶ La tartaruga si diresse
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giorno nuovo avrebbe atteso me e Morla. ¶ “Buona fortuna
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Non vuole stare con me”. ¶ “Gli hai fatto qualcosa
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premunito di registrare per me) nel walkman di Bea
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che stavo facendo, non me ne accorsi, con la
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gli altri. Tu per me sei quanto di più
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attimo aveva albergato in me si liquefece all’istante
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poi. ¶ “Di che?” ¶ “Di me, di noi.” ¶ L’avrei
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comportato molto male con me, allora ho cercato di
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tu voglia davvero da me,” ebbi la forza di
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ventina di metri da me, con una maglietta bianca
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cosa che procura a me e alla madre un
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metro dalla provincia; a me, invece, perché il nomignolo
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in piedi accanto a me, ad aspettare lo stesso
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sempre di più in me stesso, nonostante i tentativi
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si sedeva vicino a me chino sui libri e
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che era fiero di me, di quel figlio che
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In realtà dentro di me l’urto aveva rotto
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lui era dentro di me, come diceva Jack London
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il gioco estivo fra me e Viola. ¶ Tornato a
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con Giancarlo. ¶ Dentro di me sentivo che era giunto
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muro di fronte a me c’è lui, Giancarlo
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tempo fa. ¶ Davanti a me imperversano i fiocchi e
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decisione sia maturata in me allora. Perché alla fine