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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
e prendesse forma in me una strana paura del
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1983
sottile, che creava in me improvvise lietezze. Perché? Non
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possedevo l’avevo con me, come un monaco antico
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1983
che importava? Avevo con me tutto ciò che serviva
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1983
si dilatavano attorno a me. Potevo andare dove volevo
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andavano allargandosi dentro di me. Ero libero e insieme
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conoscermi da tempo. Per me l’incontro vestì subito
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1983
imprecisato. La zia con me era sempre affettuosa, carica
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le riversava su di me. Non riusciva a tenere
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la Siberia apriva in me risonanti vestiboli di attrazione
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1983
portassero via qualcosa di me, sicché riprendeva contorni e
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s’era sollevata in me una necessità di andare
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1983
vista una parte di me stesso, e provassi il
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per questo persisteva in me l’impressione di non
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veniva a passeggiare con me, lungo il fiume o
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che era presa di me almeno quanto io di
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capo. Lasciavo che per me lavorasse una cosa che
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e che io ero me stesso, e insieme anche
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aveva avuto prima di me, e che l’aveva
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con le pietre come me, perché fabbricava macine da
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1983
mucchio di fascine. ¶ Per me quel Francesco, di cui
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e si stringeva a me sorridendo. ¶ C’era un
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percorse. Anche lui come me, quando sentiva il fischio
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lupi. ¶ Assai più di me, di Bastiano o degli
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bene queste cose. Con me gli operai si confidavano
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pareva di venire scoprendo me stesso, chi ero e
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avevano depositato dentro di me, come il vino lascia
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allontanava mai troppo da me o da Marco, considerandoci
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aprirsi e richiudersi. Per me diventò difficilissimo ricavare un
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con una frode a me stesso indecifrabile, e ora
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udito vagamente dentro di me una fuggevole vocazione a
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fratellanza di destino fra me e i pellegrini, i
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a quella corsa notturna me li ricordo in una
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1983
cercavo di convincere anche me stesso che Irina non
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infinitamente più forte di me aveva spazzato via alle
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1983
e vivere davanti a me, e non avevano acquistato
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avevo avvertito sopra di me la muraglia pesante degli
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1983
libri che avevo con me. Ogni tanto mi tornava
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1983
vedere lui, Marco e me stesso da una grande
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crescendo anche dentro di me. L’avevo sempre seguita
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in tensione dentro di me, si dilatava, si sollevava
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destino seppellito dentro di me, che usciva finalmente all
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Ormai era legatissimo a me e a Marco, ma
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Per Bastiano e per me c’era stato per
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il viaggio anche in me era avvenuta una strana
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cosa dobbiamo fare?» ¶ «A me lo dici? Cosa vuoi
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ma in lingue a me del tutto sconosciute. Però
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si accese dentro di me una fiammella di comprensione
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in cerchio lentamente. Marco me li indicò: «Sono aquile
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a spuntare dentro di me, sottile come un filo
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allo stesso modo in me interveniva un elemento ignoto
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che avevo messo fra me e la casa di
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convinzione di crescere su me stesso, come cresceva la
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1983
fumo che uscivano da me, era come se tutto
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1983
coglieva molto meglio di me un ululato lontanissimo di
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Sentii ruscellare dentro di me il desiderio di lanciare
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un po’ come se me lo fossi aspettato. Ci
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io sentivo su di me i suoi rimproveri silenziosi
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li alzavano verso di me, leggevo la stessa sensazione
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a risospingere dentro di me il ricordo del figlio
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lunghe stazioni presso di me, come se io e
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non avevo altri che me stesso cui dovessi provvedere
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facesse tante confidenze a me, uno sconosciuto, ma capii
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perché si accorgesse di me, di noi, e perché
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pozzi. Ogni occhiata a me rivolta mi pareva preziosa
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meglio che chiacchierare con me e scoppiare in clamorose
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accordo con Mironicha. Per me fu una scoperta che
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sapore d’amaro. Non me l’aspettavo. Da quando
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era un dialogo tra me e Silvestro, che la
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due mariti. Seppellirà anche me, ne sono sicuro…» Katja
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nascendo rapporti strani tra me e il villaggio, che
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stava a monte di me, che riuscivo a riconoscere
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disegno era sepolto in me, e io tiravo pian
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un personaggio incognito a me stesso. Per esempio il
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Marco. Desideravo lavorasse con me perché imparasse, si ambientasse
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intima, misteriosa soddisfazione. A me dava allegrezza tutto quello
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terra. C’era tra me e la terra come
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operai più lontani da me, fin dove arrivava lo
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per quanto stava in me, avrei cercato d’insegnare
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tempo guardavano verso di me come per regolarsi e
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aveva scambiato Bastiano con me, perché trovava la mia
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portati da casa, sai! Me li ha fatti mia
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un po’ come per me la moneta di Ratchis
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del mondo. «Da qui me ne andrò, sai. È
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incredulità. Guardava verso di me come a cogliere nel
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mai, come Marco e me, l’imponenza del lavoro
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gruppo, che tuttavia a me pareva come l’embrione
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Tanchoy. ¶ Anche su di me Gurka esercitava sottili richiami
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affitto dell’isba. «A me nulla. Io sono vecchio
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stava lì, davanti a me, come un’anima del
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forse spettava proprio a me incoraggiarlo in qualche modo
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misurando la cosa su me stesso, intuivo il suo
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un’inquietudine smaniosa. Per me quei tempi non erano
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un’opinione su di me. Non è così?» ¶ «Può
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non si accorse di me. Solo un paio di
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e tenevo tutto per me, come avevo cercato di
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chiesi. ¶ «È kirghiso come me. Un uomo che cavalca
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ciò che anche in me era traballante e precario
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facevano affidamento su di me. Nessuno mi aveva affidato
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e arrivavano su di me, annodandosi, diventando qualcosa di
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di essere condotto da me alla fine del lavoro
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bene, e forse non me lo chiedevo neppure. Ma
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seduzioni strane dentro di me. Un’infinità di uomini
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avevano fatto caposquadra anche me. L’unico tramite esistente
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e disagiati…» Fu per me una scoperta carica di
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era difficile anche per me tenermi sempre lontano dal
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aprivano anche dentro di me. Là consultavo l’ombra
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e di pensare a me stesso. Continuavo a scoprirmi
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antiche scoperte su di me prendevano maggiore consistenza. Era
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carichi di sconosciute dottrine. Me lo figuravo come un
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e senza casa, come me. Lo immaginavo tra i
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un’altra zona di me stesso sapevo che non
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altro che individui come me, i quali sentivano dentro
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la guerra interrotta. ¶ In me e nei compagni c
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questo creava dentro di me una soffice nicchia di
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si rifaceva dentro di me un filo di paura
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Non posso spararle. Non me la sento.» ¶ «Meglio così
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da torbide attrattive. Guardava me, Bastiano e Arrigo come
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riuscivo ad ottenere da me era questa: che lui
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che tra lui e me passava una corrente silenziosa
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Falalej mobilitava dentro di me gli atteggiamenti più pensosi
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tutte quante dentro di me, perdevo quasi il senso
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il nido dentro di me all’epoca dell’ospedale
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breve volo dentro di me mi preoccupava. Allora non
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essere, e sopra di me era sospesa l’ala
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almeno in parte da me di non essere di
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colombella. Anche tu come me. La sorte, nel fare
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di tristezza su di me e sul motivo per
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sua, era verso di me che andavano le preferenze
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1983
popolo. Sentivo sopra di me la suggestione e il
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dalla donna che a me era proibita dalla mia
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nemmeno a immaginarle. Per me ed i compagni era
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e quindi anche a me. Non avevo mai visto
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1983
C’era dentro di me un sordo logorio, una
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prese a diventare per me una costruzione problematica, difficile
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da fare. Ma per me era diverso. Io scendevo
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come Marco e come me stesso. Riuscivo ad assaggiare
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a ricordarmeli. O, se me li ricordo, mi sembrano
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prendendo possesso anche di me e scuoteva la mia
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1983
una mezza confessione con me. Però veniva spiando la
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1983
Qualcosa irruppe dentro di me come un’alluvione e
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Una parte ignota di me stesso stava lentamente affiorando
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M’indispettii quasi che me lo avesse chiesto, come
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replicare. Si affidavano a me, né poteva essere diversamente
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avevano fabbricato sopra di me, silenziosamente, un po’ per
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e beccheggiava dentro di me come una nave senza
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senza sosta dentro di me. Sentii la mia vita
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Ancora scorreva dentro di me il filo di nostalgia
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sarebbe finita soltanto con me. Adesso ormai non avrei
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avevo desiderato che in me rispuntasse la pazzia, e
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in fondo possesso di me stesso. Nonostante tutto, sentivo
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ferrovia, sarei ritornato. Tra me e lei tutto doveva
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continuare ad essere per me come al di là
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intangibile e irraggiungibile. Non me ne meravigliavo. Sapevo da
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A un vecchio come me non serve più nulla
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alle ragazze. Ma non me ne pento mica. Anzi
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allegro? Dai qui a me» disse Eroska, e si
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con Silvestro e con me, che non riuscivamo a
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neanche cosa rispondere, a me e ad Anataj, che
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Bastiano, che era con me, e lui chinò il
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anch’io. Porterò con me le coperte.» ¶ Tacqui ancora
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per vivere, come a me. Avvertivo d’istinto che
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rapporti di parentela con me. Falalej occupava in qualche
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venire una volta con me, il prossimo inverno. Anche
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per quanto il lavoro me lo permetteva, perché ormai
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già profilata dentro di me prima che lui parlasse
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conoscenze o certezze su me stesso. Forse perché la
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età andava declinando, in me venivano rispuntando nostalgie che
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troppa corda. Pure a me pareva importante ritornare, ritrovare
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andati scavandosi dentro di me. Dovevo poterli cancellare dalla
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da paesi sconosciuti. Per me il procedere dell’amministrazione
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fare due passi con me?» dicevo a Falalej. Lui
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Perché fate parlare solo me? Eppure siete voi che
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ragazza. Non prendertela con me, perché io sono vecchio
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abbia mai avuto.» ¶ A me regalò la conchiglia e
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devi proprio venire con me. È arrivato per tutti
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ma solo dentro di me. Fu lì che lo
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qualcosa di malinconico. A me sembrava volesse prolungare ancora
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per tutti, anche per me.» ¶ Dicendo così mi sentii
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alla cieca dentro di me bracciate dei suoi materiali
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che avveniva attorno a me cominciò a scollarsi e
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gli oggetti attorno a me, li ovattava e li
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si chinavano su di me con visi stravolti, con
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gola. Qualcosa di misterioso me lo aveva cacciato dentro
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sempre avvertito attorno a me, per tutta la vita
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che si occupava di me. Ma poi quelle figure
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lasciato, quando dentro di me aveva cominciato a stridere
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cominciato a occuparsi di me proprio quando mi ero
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un momento soli con me. Confusamente pensavo che io
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chiesi. ¶ Lei rise. ¶ «Secondo me stai meglio. Molto meglio
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si allungava accanto a me, con la naturalezza con
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con sé. Davanti a me rispuntava la prospettiva di
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ma anche adattando a me e al mio tempo
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malattia che aveva colpito me ed altri operai del
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era verificato dentro di me. Riscoprii ciò che pure
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si decantavano dentro di me, con modi imponenti e
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attingerla, perché forse in me stesso non avrei saputo
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le vele dentro di me, come una massaia raccoglie
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È toccata anche a me» gli dissi. ¶ «Perché ho
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Marco stava accanto a me, con le stampelle, perché
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andavo maturando dentro di me la decisione più strana
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prendendo contorni dentro di me, ed era ormai maturata
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Figurati! Figurati se non me ne ricordo!» rispondevo. ¶ Ma
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il discorso perché per me la Siberia era una
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talismano del ritorno. A me non serve più. Tienila
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della Siberia.» ¶ «Neanche io me lo sarei immaginato, solo
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avrebbe portato via anche me. Non si convincevano che
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perché, evidentemente, anche in me c’era la radice
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avevo chiesto troppo a me stesso? Non avevo peccato
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una vera scoperta su me stesso. Avevo scoperto che
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Sentivo che su di me si addensava un’aria
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ancora si ricordavano di me. Perduto nella Russia, come
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nella Russia. Ma per me non ero perduto, anche
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avvertita a monte di me. Per il quarto re
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sue sventure. Stava a me fare in modo che
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per sempre, ma non me ne davo pensiero. Non
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di furto dentro di me. ¶ Le voci di guerra
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cominciò a filare per me sottilmente il giorno stesso