Vittorio Alfieri, La congiura de' Pazzi, 1789

esser padre; ¶ tutto volger mi fea pensiero ad arti

eccelso oprar, non fren mi avresti, ¶ in altra terra

ed alta troppo. Indi mi parve, ¶ che a rattemprare

mai! visto per lei mi avrebbe ¶ la mia patria

più che placargli, inacerbir mi giova ¶ questi oppressori. — Ahi

che? men caro forse ¶ mi fosti, o sei, perciò

fra loro e te mi sforzi; a te son

cielo! il parlar tuo ¶ mi accora, o donna. Anch

essi il san; quindi mi oltraggian essi: ¶ ch'io

non conti. ¶ Raimondo ¶ Perciò mi rodo, e perciò... taccio

schernire, e a ciò mi appresto: è dolce anch

assoluta e cruda ¶ necessità. — Mi piacque i sensi vostri

arrendi. ¶ Lorenzo ¶ Alla ragion mi soglio ¶ arrender sempre; e

vien Bianca: oh quanto ¶ mi è duro udir suoi

e voi ¶ a Raimondo mi deste: ed or voi

me siete; ed ei mi è caro: io tutto

se a lui poi mi deste? ¶ Giuliano ¶ Che alla

d'indissolubil nodo ¶ voi mi allacciaste; in cui già

rinunziarlo... ¶ Bianca ¶ Ah! ben mi avveggio or come ¶ per

giungevi. ¶ Salviati ¶ Oh! che mi narri? ¶ nulla Guglielmo sa

volgo stolto. ¶ Raimondo ¶ Ah! mi spaventa, ed empie ¶ di

suol natìo ¶ cura maggior mi torna. ¶ Guglielmo ¶ E tu

reco. — Odi, che esporti ¶ mi tocca in brevi e

tempi antichi: ¶ ove no; mi fia d'uopo addurti

pianger loro ¶ il cor mi squarcia; e piango anch

dolce affetto il cor mi sgombra ¶ tosto il pensar

e a caso non mi udisti ¶ vie più inasprir

necessario pure!) io non mi attento ¶ nomarla mai. Ma

nell'ira tua dotta mi affido. ¶ Raimondo ¶ Ma, il

io cerco; ed ei mi sfugge? O padre, ¶ dimmi

Guglielmo ¶ Se angoscia ¶ grave mi siede sul pallido volto

vestir gli veggio? Ei mi movea parole ¶ poc'anzi

aspettar sollievo: ed or mi sfugge ¶ con uno ignoto

padre mio, lo sposo ¶ mi deludono a prova? Il

e scerni; or deh! mi ascolta. — ¶ Già, per poter

favellar; né visto ¶ tremar mi avreste, ed obbedire. — Incontro

temer nostro. ¶ Qual io mi adopro or col fratel

Per quanto io valga, ¶ mi adoprerò, perché spontaneo esiglio

etade. — Andiam. — Di gioia ¶ mi balza il cor nell

un del mio figliuol mi affida. ¶ Di lui si

a più vendetta, ¶ voi mi trovate. Udite ardir: qui

volli; ¶ pien di timor mi credono. — Ma, dimmi; ¶ come

contr'essa; e ben mi apposi. ¶ Al nuovo dì

dubbi ¶ raggio del ciel mi sei: ben tu pensasti

Salviati ¶ Oh quanto ¶ mal mi conosci! Ecco il mio

andaste? Al fianco ¶ non mi sdegnavi allora; né mai

che è peggio) anco mi scacci. Il suono ¶ dunque

teco? ¶ Raimondo ¶ Il duol mi addoppia ¶ vederti in pianto

periglio ¶ e in ciò mi acqueto: o, se in

Bianca ¶ Ah! no... ¶ Raimondo ¶ Mi lascia; ¶ io tel comando

miei passi ¶ non rattener; mi lascia, irne vogl'io

o parla, o andar mi lascia... Ove corre egli

Ah! sposo... ¶ Raimondo ¶ ... Appena... ¶ mi reggo... O donna mia

or ti serba,... se mi amasti... ¶ Bianca ¶ Oh figli

Lorenzo ¶ E semivivo, anco mi giova... ¶ Bianca ¶ Pena ha