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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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romanzo. Per il resto, mi sono preso un gran
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divertiranno, sono certo che mi perdoneranno le tante licenze
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le tante licenze che mi sono concesso e senza
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vedo. Ma se non mi spieghi, io…». ¶ Aronne grugnì
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tollerava con pazienza. ¶ «Non mi serve niente, grazie! Sono
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e continuò «… il Lupi mi ha detto di essere
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ultime parole all’ispettore. «Mi trovi al bar di
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ma, credimi, questo caso mi sembra più complesso… è
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autorizzato l’autopsia, ma mi sembra non ci siano
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io andrei…». ¶ «Torchiate Ribonskij, mi raccomando!». ¶ «Va bene, ti
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a teatro con me. Mi ha detto che non
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nove? Parla per Dio… mi sono rotto i coglio
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anni fa… all’università. Mi chiamarono per leggere dei
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Va bene, signor Ribonskij, mi dica… dopo quella sera
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non ci capivo niente… mi piaceva solo sentirlo parlare
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nell’appartamento di Natoli, mi ha fatto pensare che
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onorato». ¶ «Flavio Bertone, altrettanto. Mi scusi non volevo disturbare
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vagare chissà dove. ¶ «Cosa mi può dire degli studi
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del collega morto. ¶ «Che mi dice di Las Meninas
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le teorie di Vitaliano mi sembravano un po’ involute
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carattere… Non so se mi spiego». ¶ «Si spiega benissimo
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un’ultima cosa…». ¶ «Prego, mi dica». ¶ «Dove posso trovare
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Ti piace il kebab?». ¶ «Mi piace un po’ tutto
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un paradosso logico-interpretativo. Mi segue?». ¶ «No!». ¶ Bertone cominciava
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un paradosso logico-interpretativo! ¶ «Mi dispiace, commissario, di non
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della bandiera. ¶ «Prima, commissario, mi ha chiesto quali fossero
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re e la regina. Mi segue?». ¶ «Sì, certo!». ¶ A
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mai. Ogni mezz’ora mi telefoni al cellulare e
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telefoni al cellulare e mi dici tutto: dove va
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Il professor Lupi…». ¶ «Lui. Mi ha raccontato di nuovo
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studio di Natoli e mi sono affacciato alla finestra
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La segretaria dell’avvocato mi ha detto che qualche
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Bel lavoro, commissario, però… mi scusi, ma non abbiamo
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ha ragione. I fatti mi sembrano evidenti…». ¶ Alvarino Mostocotto
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uno straccio di prova. ¶ «Mi perdoni, dottor Valentini, ma
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po’ più pazienza e, mi consenta, un minimo di
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è archiviata… eccetera, eccetera». ¶ «Mi pare giusto, dottor Valentini
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un po’ di tempo, mi si dice, la sua
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vostri preziosi consigli. Non mi resta che porgere a
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e difficile. ¶ «Quasi quasi mi berrei qualcosa al bar
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Moraes. Vengo da Roma. Mi chiamo Flavio Bertone». ¶ «Aquí
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duro. Bisognava insistere. ¶ «No, mi scusi. C’ho parlato
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Non è in vacanza. Mi sta aspettando. Sono Flavio
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spese, in ferie. Lei mi ha ricevuto per pura
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ora cambiasse idea e mi chiedesse di andare via
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le mani al viso. ¶ «Mi dispiace darle questa notizia
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più bella. ¶ «Commissario, lei mi dà una notizia terribile
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volta… una mattina, Vitaliano mi disse qualcosa sul maresciallo
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di distanza. ¶ «Però Vitaliano mi fece capire di essere
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Non si offenda, dottoressa, mi perdoni… Io sono il
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un indizio, qualcosa che mi possa far vedere la
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vista. Quello che lei mi ha detto sul maresciallo
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so come fare perché mi possa essere utile. Dottoressa
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che parlavamo di Siviglia, mi è venuta in mente
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un pacchetto di sigarette. ¶ «Mi scusi per l’invadenza
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all’università, lei non mi ha detto quello che
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che sapeva. Anzi, non mi ha detto nulla. È
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È stato gentile ma, mi perdoni la sincerità, omertoso
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Natoli. Cosa c’entravano, mi ha chiesto, con le
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sua presenza a Siviglia mi dice che forse i
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guardarli dal tavolino accanto. ¶ «Mi scusi, professore. Non volevo
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a prendermi in giro. Mi dica quello che sa
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fra noi. Il caso mi è stato tolto. Io
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inizio dell’intera faccenda. ¶ «Mi segue?». ¶ «Sì!». ¶ «E allora
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che so, ma lei mi promette…». ¶ «Resterà un segreto
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noi. Se quello che mi dice non ha rilevanza
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fatto è che… Vitaliano… mi aveva confessato che solo
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Perché dice questo?». ¶ «Non mi prenda per fesso, professore
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ho parlato. E lui mi ha confermato di non
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sincero?». ¶ «Non lo so… Mi è parso terrorizzato!». ¶ «Un
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importanza a questa storia, mi sembrava un’assurdità. Ma
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corte. Ora, questo particolare mi sembrava fasullo. Il talento
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Mediodía. ¶ «Vi sbagliate!». ¶ «Non mi sbaglio, maestro Velázquez! Noi
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Giacomo. ¶ «Nascondete i quadri! Mi raccomando, trovate un posto
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quali documenti antichi?». ¶ «Sa, mi è venuta la curiosità
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Fondo Pacheco e allora mi chiedevo…». ¶ «Ah, certo! Il
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La verità è che mi interessano molto la vita
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sivigliano!». ¶ «Sì, è così. Mi piace Velázquez». ¶ La conversazione
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bene, grazie. Perché non mi hai chiamato prima?». ¶ «Ho
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di questa storia, ma mi pare che ti stai
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grande talento. A memoria, mi ricordo di Carducho, di
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Velázquez sia stato avvelenato, mi sembra una cosa impossibile
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Se riesco a liberarmi, mi piacerebbe fare un salto
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per il momento, non mi posso muovere da qui
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visto solo adesso che mi hai cercata tutto il
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stai divertendo a Siviglia! Mi fa piacere…» ¶ Mafalda fece
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molte cose interessanti che mi hanno fatto riflettere…». ¶ «La
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quadro del Mazo che mi ha fatto capire alcune
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Ma non è tutto. Mi segui?». ¶ «Insomma… cos’è
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il prossimo sarà lui. Mi segui?». ¶ Bertone si era
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non so che dire. Mi sembra una storia assurda
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la fine. ¶ La sete mi divora, canta Manon Lescaut
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e devo dire che mi sono emozionato». ¶ La stava
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commissario, però…». ¶ «Ha ragione, mi scusi. Arrivo al punto
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Glielo prometto. Nemmeno io mi spiego la sua scomparsa
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E di Velázquez, che mi dice?». ¶ Il tanto temuto
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al tenente Colombo? ¶ «Sì, mi piacciono tutti e due
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perfetta. ¶ «Buon viaggio. E mi raccomando, restiamo in contatto
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chiamato?». ¶ «Yeoshua». ¶ 25 ¶ Roma, settembre 2006 ¶ «Mi ha fatto chiamare, commissario
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bisogno di qualcosa, commissario, mi chiami quando vuole». ¶ Era
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il suo vocabolario, professore, mi sembra un po’ scaduto
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spiegazione certa. Si sono, mi perdoni il termine, arrangiati
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del commissario. ¶ «E ora mi scuserà, professor D’Amico
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professor D’Amico, se mi permetto di insistere, ma
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ti è successo? Perché mi hai fatto venire qui
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venuti ieri. Erano armati. Mi hanno detto…». ¶ «Di chi
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prevenne. ¶ «So quello che mi vuol dire. Lei è
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la disperazione dei barbieri. ¶ «Mi perdoni per il disturbo
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di polizia Juan Felix. Mi hanno detto che sta
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Bertone aveva quasi gridato. ¶ «Mi dispiace, señor, ma la
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Bertone. ¶ «Il secondo motivo mi pare evidente. Se quello
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vo’, ce vo’! Tu mi fai scappare la pazienza
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fai scappare la pazienza». ¶ «Mi dispiace…». ¶ «Allora? Che hai
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Roma e vorrebbe vederti. Mi ha detto che t
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per lui. ¶ «Al commissariato mi hanno detto che eri
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la prima impressione. ¶ «Alvaro mi ha raccontato di Barcellona
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ospedale. È al Gemelli». ¶ «Mi dispiace. Cosa farà ora
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crisi. Credo sia finita!». ¶ «Mi dispiace». ¶ Non era vero
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che tornerò a Catania». ¶ «Mi dispiace». ¶ Il disco di
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potrebbe darsi che non mi hai dimenticata, e se
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dimenticata, e se non mi hai dimenticata allora, forse
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cosa mia. Ho detto, mi scusi commissario… ho detto
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ci avrebbe provato. Stamattina mi ha telefonato e per
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uno sguardo bellissimo… ¶ «Capisci? Mi hanno buttato nella scarpata
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mentre tornavo a casa, mi hanno spinta su una
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spinta su una macchina. Mi hanno portata fuori città
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fuori città. Fisicamente non mi hanno fatto del male
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calmo e molto gentile. Mi ha fatto capire che
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pista. In qualche modo mi sembrava di proteggerti, anche
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vivi un’altra volta. Mi hanno ordinato di telefonarti
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a ottobre…». ¶ «Certo che mi ricordo! Erano settimane che
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Barcellona. Non sapevo che mi avrebbero impedito di venire
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era successo, ecco che mi telefonano di nuovo. Dicono
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bocca chiusa, perché se mi azzardassi a dire qualcosa
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Loro sono dappertutto e mi avrebbero fatto passare per
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manicomi esistono ancora e mi ci avrebbero mandata. Flavio
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arrivato fino a qui!». ¶ «Mi arrendo!». ¶ «A Giussani non
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Decidono di ingaggiare me! Mi mettono in tasca la
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e aspettano che io mi decida a tornare a
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trovo un indizio che mi manca: il cartoncino di
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presenza vi avrebbe turbato. Mi sbagliavo. Non avete bisogno
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più promettente. Sua Maestà mi ha confidato, personalmente, che
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Velázquez, certo! Il re mi ha detto che con
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aspirare al mio titolo… Mi sostituirete nella carica di