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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, I racconti, 1952

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1952
fredda e immobile, spesso mi domandavo che cosa potesse
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1952
così fredda e riservata mi ero illuso che tale
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1952
così gelata, così impassibile?" Mi pentivo; e, come avviene
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1952
dire e che non mi diceva nulla, mi esasperava
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1952
non mi diceva nulla, mi esasperava singolarmente; e quando
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1952
esasperava singolarmente; e quando mi ritrovavo solo nella mia
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1952
e torcendomi le mani, "mi sono murato da me
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1952
che questo coraggio non mi sarebbe mai venuto e
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1952
rabbioso desiderio di scuoterla. Mi domandavo spesso di che
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1952
durante quelle lunghe serate mi venivano a momenti pazzi
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1952
Come ho già detto, mi esasperava soprattutto di non
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1952
contagio di quella vicinanza, mi pareva a tratti di
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1952
Questo senso di irrealtà mi faceva oltremodo soffrire; come
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1952
in cui col tempo mi sarei trovato chiuso senza
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1952
come se l’acqua mi sgorgasse sotto i piedi
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1952
ed esaminai le aperture. Mi si rivelarono tutte accecate
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1952
volte ampie e gelate, mi avviai alla consueta visita
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1952
grande cifra intrecciata e mi disse senza levare il
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1952
con un compiacimento che mi fece fremere, che quello
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1952
lenzuolo delle nozze. Io mi chinai a palparlo e
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1952
a palparlo e quasi mi pareva impossibile che quella
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1952
quel fazzoletto al naso mi riempirono di irritazione. Tuttavia
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1952
i nostri movimenti. ¶ Io mi sentivo irritato e smanioso
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1952
mio gesto. Tale ritrosia mi infuriò; e, con voce
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1952
Siamo fidanzati... e non mi è lecito neppure stringerti
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1952
calde. Ma questa risposta mi riconfermò quanto altri incidenti
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1952
quanto altri incidenti simili mi avevano già fatto sospettare
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1952
lenzuolo," mormorai, "tua madre mi ha detto che sarà
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1952
mormorare sulle persiane e mi ricordai ad un tratto
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1952
avvertito poco prima mentre mi recavo alla villa. ¶ "A
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1952
sotto casa vostra?" ¶ Clara mi guardò incomprensiva. Ripetei la
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1952
di quel genere," insistei, "mi pare molto più forte
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1952
la bocchetta è alta." ¶ Mi tornò l’idea di
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1952
lì davanti alla madre mi sembrò impossibile di parlare
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1952
per esempio nella cantina, mi sarebbe finalmente venuto il
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1952
venuto il coraggio che mi mancava. ¶ "Guarda," dissi con
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1952
voltata a metà e mi guardava con occhio perplesso
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1952
così eloquente. In realtà mi attaccavo con tutte le
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1952
taceva. Finalmente la madre mi venne in aiuto esortando
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1952
non disse nulla e mi precedette per il corridoio
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1952
ad esortarmi a parlare. Mi dicevo che eravamo soli
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1952
sarebbe più ripresentata. Ma mi bastava guardare Clara per
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1952
una rossa lampadina e mi precedette su quegli scalini
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1952
ma ancora una volta mi mancò il coraggio di
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1952
direzione del rumore. Clara mi seguì. Oltrepassata la fila
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1952
la fila dei pilastri, mi apparve la vasca come
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1952
fior di terra e mi fece pensare alla vasca
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1952
di carne. Tale ostinazione mi riempì di un furore
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1952
realtà alla quale alludo, mi perdoni se le parlo
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1952
Marta e di Nora... Mi sono permesso di portare
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1952
aggrottando le sopracciglia, puerilmente, "mi credi ubriaca... ebbene guarda
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1952
a me stessa... ma mi sono convinta che come
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1952
là... intanto lei Marta mi faccia il piacere di
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1952
vergognosa e irresistibile. ¶ "Perché mi piace," ella rispose lentamente
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1952
principio... bisogna che tu mi faccia mangiare alla sua
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1952
coraggio... Per tanto tempo mi hai ripetuto che non
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1952
Pian piano che succederà? Mi dirai che non avrò
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1952
io? di rubare... e mi toccherà diventare ladro per
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1952
gioiosa; "che aspetti?... io mi sono spogliato in un
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1952
l’amante di Mostallino mi piacerà, ma anche comincio
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1952
che parevano significare: non mi guardi in questo modo
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1952
modo, si moderi, perché mi guarda così?; ma era
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1952
tratto Monica a Perrone, "mi attaccherò a lei." ¶ Al
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1952
rapinosa. ¶ "Perché" ella gridò, "mi fa questa domanda?" e
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1952
rallentato dei sedili. ¶ "Non mi piace l’inferno," disse
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1952
nuovo; quindi domandò: ¶ "Perché mi tenta?" ¶ "Che dice?" ¶ "Lei
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1952
tenta?" ¶ "Che dice?" ¶ "Lei mi tenta tutto il tempo
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1952
a resisterle... perché lei mi piace." ¶ In un movimento
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1952
rimproverò lusingata. ¶ "Eppure quando mi misi con Mostallino," continuò
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1952
di me... gli uomini mi piacciono troppo... e poi
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1952
invece... lei per esempio... mi ha appena conosciuta... e
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1952
appena conosciuta... e già mi tenta..." ¶ Ella pareva felice
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1952
un tratto. ¶ "Come non mi ha tentata!" ella rispose
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1952
lui." ¶ "Ah Giorgio... non mi parli di Giorgio..." ¶ "Perché
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1952
sapendomi a questo modo, mi avrebbe tenuta d’occhio
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1952
il presentimento che lei mi sarebbe piaciuto... e lui
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1952
allarmarsi, sa che cosa mi rispose? che voleva prendere
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1952
Perrone non disse nulla. "Mi dia la mano," ingiunse
79
1952
ci pensavo più:" ¶ "Lei mi piace molto," disse Perrone
80
1952
suo fianco, immobile. ¶ "Lei mi piace molto," egli riprese
81
1952
si dicono." ¶ "Perché... non mi credi capace?" ¶ "Altroché... ma
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1952
del cielo nubiloso. "E mi raccomando l’albero," disse
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1952
tono untuoso, "povero Cosma... mi pare ancora di vederlo
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1952
subito soggiunse: "Ma chi mi dice che questa non
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1952
l’imbecille... per chi mi prendete? Io vi sparo
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1952
amore insieme... ecco come mi ha conosciuta... vigliacchi," ella
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1952
dal cielo sulla terra, mi irrita e mi indigna
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1952
terra, mi irrita e mi indigna come un eccesso
89
1952
questo fastidio dell’acqua mi perseguitava soprattutto durante l
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1952
ne avessi motivo perché mi ero fidanzato proprio quell
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1952
eterno della pioggia, prima mi incuriosì come un’osservazione
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1952
tempo stesso lo ricercavo. Mi accadeva di camminare sotto
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1952
noia. In verità non mi ero mai accorto che
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1952
in una mediocre pensione, mi avviavo a piedi verso
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1952
ad una statua. Ella mi sedeva accanto piegando non
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1952
come doveva essere nuda, mi irritavo di esserne incapace
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1952
a confidarsi alla donna. Mi servono," disse con voce
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1952
cui aveva bisogno. "Sì, mi farebbe molto piacere," rispose
99
1952
anelli. Ma quello che mi ha messo in sospetto
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1952
messo in sospetto e mi ha fatto capire che
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1952
immaginarti il piacere che mi fa di rivederti..." continuò
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1952
lagrime. "Ma Luca... perché mi tratti così male? Era
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1952
vedevamo... e poi, perché mi dai del lei?..." ¶ Meglio
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1952
tu sapessi che male mi fanno le tue parole
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1952
perché se anche tu mi respingi, tu che sei
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1952
persona al mondo che mi conosca e possa aiutarmi
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1952
tu sapessi quel che mi è successo," ella mormorò
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1952
entrata in questo cinema... mi pareva che un film
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1952
che un film comico mi avrebbe fatto dimenticare almeno
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1952
delle facce degli estranei mi irrita... dove andare?" "A
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1952
oggi di qualcuno che mi voglia bene... e tu
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1952
non puoi negarlo, tu mi vuoi ancora un po
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1952
progetto di villino, egli mi mandò a chiamare, mi
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1952
mi mandò a chiamare, mi fece una quantità di
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1952
le solite cose... poi mi chiede un progetto per
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1952
dandomi l’impressione che mi avrebbe lanciato... e così
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1952
severità imparziale della giustizia. "Mi fa piacere," disse alfine
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1952
e il loro significato. "Mi fa molto piacere... ha
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1952
a questi argomenti. "Non mi resta nulla," disse pensosa
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1952
non è questo che mi addolora sebbene sia orribile
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1952
arrestato... ma ripeto, non mi resta più nulla, né
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1952
è Bosso," rispose. "Egli mi faceva la corte già
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1952
se non gli cedo, mi butta in strada... Nora
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1952
con Bosso. In verità mi vuol bene quanto e
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1952
Sì, noi due, non mi capisci? ti sembra strano
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1952
vorrei... ma lascia che mi abitui a quest’idea
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1952
inginocchiato al suo fianco. ¶ "Mi pare di impazzire," ella
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1952
dico ora di sì, mi lascerai poi riflettere un
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1952
semplicemente la secca?" ¶ "Non mi stupisce né mi secca
130
1952
Non mi stupisce né mi secca," rispose l’altra
131
1952
sdegnosa. "Anzi, si figuri, mi fa un piacere infinito
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1952
attesa di vederla andarsene, mi limiterò a dire che
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1952
preso la sua decisione... mi faccia il piacere di
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1952
che non è altro." ¶ "Mi lasci passare," le ingiunse
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1952
alfine piangere il bambino, mi precipito di qua e
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1952
precipito di qua e mi accogliete con un silenzio
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1952
Marta anche lei non mi riconosce come sua sorella
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1952
che cosa è accaduto? mi sembrate tutti intontiti..." ¶ "Buonasera
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1952
peggiore degli altri, ma, mi perdoni Marta, lei non
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1952
voglio vedere che cosa mi avete preparato... vieni Marta
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1952
gli altri lo fossero. "Mi sbaglierò," incominciò ad un
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1952
tutto sporco, tutto deprimente... mi sbaglierò, ripeto, ma lei
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1952
lei tutte le caratteristiche, mi perdoni, dello psicopatico... del
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1952
dire, la fotografai: costui, mi dissi, sebbene sia un
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1952
davvero. ¶ "Sì, almeno così mi pare," ella disse. Quindi
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1952
termometro... può darsi che mi senta poco bene... ma
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1952
letto, una bella dormita mi guarirà d’ogni male
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1952
ci vuole... e così mi dirà anche se ha
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1952
larga!... poco mancava che mi proponesse di spogliarmi e
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1952
detto a mamma che mi sentivo poco bene e
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1952
sentivo poco bene e mi sono fatta accompagnare a
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1952
sai quel giovanotto che mi ha dato le gardenie
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1952
andarsene; non credeva che mi sentissi male e voleva
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1952
sapessi il perché, non mi guarderesti più in faccia
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1952
lo dirò, poi tu mi odierai..." disse alfine dubitosa
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1952
No, lo sento, tu mi odierai..." E ricominciò a
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1952
inutile, lo sento... tu mi odierai..." ¶ Stavano l’uno
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1952
È mia madre, ora mi prende e mi dà
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1952
ora mi prende e mi dà un sacco di
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1952
in smanie: "Sì... non mi capisci?... Per far denari
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1952
vestito, allora quella persona mi dà i denari e
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1952
di disprezzo, "naturalmente non mi lascio toccare neppure la
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1952
che ti ho detto mi odi, non è vero
164
1952
odi, non è vero? mi odi, ed eri la
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1952
a dirti la verità, mi ha fatto schifo dal
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1952
col capo. ¶ "Quello che mi stupisce," rimproverò con dolcezza
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1952
Sei proprio un ragazzo, mi fai tenerezza, voglio che
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1952
è partita stamane e mi ha raccomandato di dargliela
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1952
insistette con dolcezza Gianmaria, "mi avevi detto che col
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1952
prova," insistette, "se non mi metti alla prova e
171
1952
piano, trascinando le parole, "mi hai fatto male ai
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1952
senza badarle, "ora tu mi dirai a che cosa
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1952
sinceramente?... Non so perché, mi vergogno..." ¶ "Ma perché vergognarti
174
1952
un mese... e allora mi adatto sperando in tempi
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1952
tutto il bene che mi stai facendo?" gli mormorò
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1952
altri... anche tu non mi rispetti..." ¶ Gianmaria si morse
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1952
allora sarò tua... perché mi piaci, sai, non credere
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1952
non credere che non mi piaci... e affitteremo una
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1952
più semplice che io mi buttassi giù da questo
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1952
da questo parapetto e mi lasciassi travolgere dalla corrente
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1952
roba, vecchie usanze sorpassate... Mi vedi tu alla sua
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1952
fissando il ragazzo, "non mi hai ancora detto il
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1952
per il bene che mi vuoi..." ¶ Queste parole sarebbero
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1952
scopo preciso... ma... ma mi dispiace, ma non posso
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1952
aver mai parlato. ¶ "Non mi credi?" balbettò finalmente. ¶ L
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1952
al muro. "Ebbene sì, mi servono mille lire," disse
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1952
Ormai è chiaro,’non mi darà nulla," rifletté ad
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1952
a Santina e dirle: mi rincresce molto, ma non
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1952
veramente molto bella. Quindi: "Mi scusi tanto," disse impacciato
190
1952
di confidenza tentava Gianmaria. "Mi sento benissimo," rispose, e
191
1952
le renda quel denaro? Mi pagherà alla fine della
192
1952
insistente, quasi ansiosa. "Ma mi dica quanto le serve
193
1952
guardavo nello specchio e mi domandavo se non mi
194
1952
mi domandavo se non mi facessi delle illusioni... veramente
195
1952
per il dispetto che mi ispirava l’indifferenza di
196
1952
a saperlo e allora mi accorsi che il dispetto
197
1952
palla al balzo e mi parlò molto seriamente: disse
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1952
molto seriamente: disse che mi ero rovinata, che mi
199
1952
mi ero rovinata, che mi ero comportata malissimo, che
200
1952
tutte queste cose che mi ha raccontato," rispose "quasi
201
1952
per la prima volta, mi ha fatto pensare a
202
1952
quello che lei diceva mi faceva male all’anima
203
1952
la bella persona. ¶ "Lei mi è subito piaciuto," continuava
204
1952
conosciamo: è sano e mi ha fatto pensare ad
205
1952
al mondo potrà smuovermi? Mi pare la maniera migliore
206
1952
fa per me... non mi sarebbe costato nulla e
207
1952
lasciare." ¶ "E se io mi rifiutassi?" ¶ "Le consiglio," disse
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1952
bestemmia, "non scherziamo. Non mi spinga alla disperazione. Restiamo
209
1952
appena. Una ragazza che mi dice in faccia che
210
1952
m’ama, ma neppure mi rispetta: ecco chi sposo
211
1952
E tutto il giorno mi esce con quell’architetto
212
1952
Amelia è debolissimo." ¶ "Non mi pare," disse scuro il
213
1952
dei seni. "Ieri," spiegò, "mi entra in camera in
214
1952
in gran furia e mi dice che è innamorata
215
1952
Merighi è gia fidanzato. Mi risponde che gli farà
216
1952
no. A questo punto mi faccio molto seria," ella
217
1952
fame, ma questo non mi riguarda. Lì per lì
218
1952
sua esaltazione che finalmente mi seccai e la mandai
219
1952
sul mio letto e mi domanda se tu sapessi
220
1952
avevo parlato, dalla gioia mi buttò le braccia al
221
1952
Ma tu stessa non mi hai forse detto che
222
1952
In quei giorni non mi sentivo bene, ero come
223
1952
lasciar Roma. E allora mi vedo costretto a rinunziare
224
1952
è molto tentante... ma mi pare... non credo veramente
225
1952
come le ho detto: mi sposerei e poi, dopo
226
1952
in piedi. "Farò come mi consiglia lei... e ci
227
1952
bocca: "Qualche volta, quando mi spazientisco, mi avviene di
228
1952
volta, quando mi spazientisco, mi avviene di farlo," disse
229
1952
di ciò che non mi riguarda." Ma nello stesso
230
1952
madre come per dire: "Mi fa piacere che tu
231
1952
fa piacere che tu mi guardi, ma attento, c
232
1952
stupido scherzo?" ella diceva. "Mi dispiace proprio, signor Bargigli
233
1952
con l’occhialino, "non mi riesce di tenerla a
234
1952
avuto a male... e mi dica, che cosa fa
235
1952
non fiato più... lei mi ha tappato la bocca
236
1952
lo sa la mamma, mi mena," disse sottovoce accendendo
237
1952
scemo di giovanotto che mi fa la corte," disse
238
1952
una... e poi lei mi è simpatico, mentre quel
239
1952
fronte di Gianmaria: "Lei mi scuserà se mi permetto
240
1952
Lei mi scuserà se mi permetto di toccarle la
241
1952
voce bassa e incomprensibile. ¶ "Mi dispiace, ma non posso
242
1952
non senza impaccio proferì: "Mi dispiace ma non ho
243
1952
superficie della parete. "Non mi riconosci," disse finalmente rompendo
244
1952
freddezza, "e che cosa?" ¶ "Mi sono litigata con Tino
245
1952
viso. "Ti ricordi quando mi proponesti di andare via
246
1952
soluzione... anzi, se vuoi, mi occuperò io di farvi
247
1952
guardandolo. Quindi: "Così non mi vuoi," pronunziò arrossendo di
248
1952
nuovo fino alla fronte, "mi respingi..." ¶ "Ecco il momento
249
1952
senza guardarlo, "e che mi ero sbagliata." Così dicendo
250
1952
scendo in strada, non mi trovo in una grande
251
1952
la mano: "Permetta che mi presenti," disse, "il mio
252
1952
veduto i suoi lavori... mi sono piaciuti." ¶ Impacciato, Silvio
253
1952
dire: "troppo gentile.". "Sì, mi sono piaciuti," ripeté il
254
1952
del mio paese non mi è mai piaciuta... troppe
255
1952
posizione," approvò Silvio. ¶ "Così mi dicono," rispose secco il
256
1952
sono venuto, o meglio mi hanno mandato da lei
257
1952
a questo punto, "che mi incontrassi con la sua
258
1952
espressione felina, indefinibilmente sorridenti. "Mi scusi, mi scusi," mormorò
259
1952
indefinibilmente sorridenti. "Mi scusi, mi scusi," mormorò con una
260
1952
le chincaglierie del salottino, "mi scusi... Gino mi aveva
261
1952
salottino, "mi scusi... Gino mi aveva avvertito della sua
262
1952
Silvio un po’ imbarazzato, "mi disse di preparare un
263
1952
Silvio la guardò stupito. "Mi scusi," domandò poi, "forse
264
1952
di Silvio perdurava. "Così mi sono ingannato ancora una
265
1952
conosca sua figlia e mi metta d’accordo con
266
1952
stare con me... non mi piacciono i fidanzamenti lunghi
267
1952
di un’automobile. "Non mi piace," disse finalmente, "che
268
1952
occhi degli oziosi domenicali. "Mi scusi se mi do
269
1952
domenicali. "Mi scusi se mi do da fare," disse
270
1952
fiori, "ma se non mi occupo io di certe
271
1952
maledetta paura." ¶ "Sfido io, mi preme la pelle," disse
272
1952
occhi neri e biliosi: "Mi dica un po’ lei
273
1952
sulla strada di Viterbo mi si mette a far
274
1952
che non lo permetteva, mi sarebbe piaciuto ispirarmi alla
275
1952
lo spazio e perciò mi sono contentato di fare
276
1952
se certi miei colleghi mi avessero sentito, ancora ne
277
1952
acredine, "perché mia madre mi aveva dato uno schiaffo
278
1952
cattiveria. "In pensiero perché mi ero attardata," ella ripeté
279
1952
fidanzato... inoltre sua madre mi è sembrata sinceramente desiderosa
280
1952
e mia madre siano... mi capisce?... Forse sì, forse
281
1952
soltanto che mia madre mi costringe a sposare Gino
282
1952
Gino ed io siamo... mi capisce?" ¶ "Come?" esclamò Silvio
283
1952
più di diciassette anni, mi pareva di essere infinitamente
284
1952
qualche volta dalla rabbia mi veniva da piangere... mi
285
1952
mi veniva da piangere... mi pareva che mia madre
286
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pareva che mia madre mi tenesse nell’ombra, mi
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mi tenesse nell’ombra, mi impedisse di vivere... spesso
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dubitare di essere bella, mi guardavo nello specchio e
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lieta... almeno per me..". ¶ "Mi fa piacere," disse la
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sua figlia? rifiuterebbe eh?, mi riderebbe in faccia?" ¶ La
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ripeté poi, "forse non mi crederà ma ho un
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ho un’ansietà che mi mette la febbre addosso
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a metter su famiglia... mi è venuto così d
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venuto così d’improvviso... mi vede lei marito, padre
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a guardare la vedova, "mi vede? soltanto a pensarci
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vede? soltanto a pensarci mi vien da ridere... e
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accanto a me e mi faccia sapere qualcosa..." ¶ Il
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sicurezza, "piuttosto che sposarlo, mi faccio monaca." La madre
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domandò in un soffio. ¶ "Mi ha scritto..." e la
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signore della villa, "e mi dice che è spiacente
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la lasciò finire: "Non mi considera degna di entrare
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che vogliono ma non mi tocchino Paolo... siamo ambedue
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le cose... e lui mi darà ragione. E dopo
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matrimonio... ma tu, se mi vuoi bene, dovresti rinunziare
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amati... e tu che mi nascesti prima che mi
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mi nascesti prima che mi sposassi, sei figlia sua
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il cassettone. "Eh già... mi amava molto allora... e
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familiarmente per un braccio, " mi fa proprio un gran
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sentimentalità antica e provinciale. "Mi piace ascoltare quel cane
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spaventoso a vedersi. "Ah mi rispondi così," ella disse
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scorgevano le gocce. "Non mi piace," continuò la Coceanu
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altra, "saprei subito donde mi verrebbe il colpo... ripeto
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successo in casa mia, mi fa orrore, te lo
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roba e sai dove mi piacerebbe di stare... nella
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per cambiare! Oh quanto mi rincresce! E ora cosa
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può sostituirlo, l’amore mi è negato." Così pensando
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disse arrossendo: "Rimanga, altrimenti mi toccherà di aspettare sola
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i polsi sguarniti. "Tutto mi ha portato via per
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di famiglia, cose che mi aveva regalato quando eravamo
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rigarono le guance immobili. "Mi scusi, lei non c
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da me," concluse, "appena mi accorgerò che c’è
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gioielli... tutto quello che mi manca ora... insomma diventerei
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sobrietà. "So soltanto che mi ama... ma del rimanente
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ma del rimanente non mi ha mai parlato, non
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lungo silenzio. "Quello che mi salva, anzi che ci
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limiti della loro intimità. "Mi scusi," disse in fretta
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dei suoi ingiuriosi sospetti. "Mi perdoni," disse alfine con
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guardandosi intorno. "La prego, mi accompagni in giardino." Parlava
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getto di sangue nero. "Mi dia la mano," ella
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non è altro, pum!, mi butta il bicchiere in
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È andato via, non mi ha neppure detto ’Crepa
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via... via di qui... mi capite?" ¶ "Ma noi che
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è questa persona che mi aspetta?..." ¶ "Non lo so
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riaggrapparsi all’antica avarizia. "Mi dispiace," rispose in fretta
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si levò in piedi, "mi dispiace proprio ma non
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corto ad ogni insistenza. "Mi dispiace," disse chinando il
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ermellino regale. "No, non mi vestirò," rispose dopo un
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più ricco di tutti. "Mi aveva regalato una villa
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conservato tutto ciò che mi è stato donato." Il
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ella lo respinse. "Ora mi dici delle cose sgradevoli
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sopra le ginocchia nude, "mi aveva molto amato... A
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ricco," ella concluse, "ma mi rifiuta anche quel poco
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con ostinazione desolata: "Non mi è accaduto proprio nulla
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dalla soglia. ¶ "Ah Ripandelli, mi liberi da quest’animale
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al duca L., che mi pregava per lo stesso
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tutti gli altri... lei mi deve ricevere nella sua
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dell’emozione della danza, "mi promette di essere buono
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occhi falsamente appassionati. ¶ "Principessa mi ami?" le domandò ad
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lentezza, "io mia cara mi consumo per te, sono
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due contendenti, "perché... perché mi piacete tutti e due
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certe domande insidiose: "Qualcuno mi ha informato," disse ad
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principe del sangue che mi mandò un meraviglioso mazzo
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discesero la scala. ¶ "Allora mi raccomando," disse un’ultima
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che razza di storie mi viene a raccontare! Ad
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è incinta, e la mi si vuole appiccicare... Questi
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vista la donna che mi si vuol far sposare
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ehm! non so se mi spiego... ma che non
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signor Joseph, sia buono, mi renda la fotografia..." ¶ Egli
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è appena nato... ma mi faccia il piacere...; e
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la madre della Polly. "Mi crede un povero piccolo
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paura," pensò Girolamo, "e mi prende per un pazzo
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vado... che il professore mi ha visitato e mi
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mi ha visitato e mi ha trovato guarito." ¶ "Ah
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attento..." ¶ "Perché attento? ma mi faccia il piacere... attento
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che cosa?... Il professore mi ha detto che posso
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alzarmi... qui al sanatorio mi trovo benissimo." ¶ "Tutti i
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è arrivata stanotte; poi mi ha chiamato e mi
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mi ha chiamato e mi ha detto: ¶ "’Joseph, per
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domanderà i particolari e mi canzonerà come il solito
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che al suo letto. ¶ "Mi pare di non lasciare
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è per questo che mi ha lasciato agire senza
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tutto," pensò disperato, "e mi disprezza come tutti gli
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via," pensava, "il, professore mi manderà via"; sebbene fosse
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calmò. "Ora dirà che mi rimanda a casa," pensò
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il professore si alzò: ¶ "Mi faccia vedere le radiografie
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cose che qualche volta mi dici? " Più che la
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tornò a chiedere, "perché mi fai queste domande? che
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nel suo silenzioso andirivieni. "Mi vuol bene," pensava intanto
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del letto. "Arrivederci, ma mi raccomando, curati," ella gli
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realtà; e un giorno mi desterò e riconoscerò il
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Ma visto che tu mi hai destata, vieni almeno
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fa per parlare... tu mi domandi quello che ne
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di senile malessere. "Perché mi guardi così?" domandò Gemma
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da orrore, "io qui mi trovo benissimo... non ho
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bianchi in quel buio. Mi slanciai nella vasca e
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con il suo contegno mi aveva costretto; amore cambiato
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i miei terrori, non mi rifiutava più e mi
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mi rifiutava più e mi dicevo che la mia
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spiando quel volto immobile, mi domandavo quel che pensasse
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in alcun modo modificare, mi raggelava. Mi bastava vedere
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modo modificare, mi raggelava. Mi bastava vedere lo sguardo
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di non udirmi o mi avrebbe risposto in maniera
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di casa mia e mi accorsi con stupore di
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sollievo; dopo tutto non mi ero sposato. ¶ Pensai ad
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pretesto che il dolore mi impediva simili rievocazioni, riuscii
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al romorio dell’acqua, mi sono guarito della mia
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voce di fontana che mi giunga all’orecchio. Così
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presto... lascia almeno che mi abitui... e poi veramente
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deciso che se tu mi avessi scritto, io non
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non disse nulla. ¶ "Tu mi hai trattato orribilmente male
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fianco sui ciottoli ardenti, "mi sono tuffato dal trampolino
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è finita." ¶ "Tu però mi hai reso il bacio
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Non è vero... tu mi tenevi la testa e
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domandò Sandro. ¶ "No." ¶ "Allora mi tufferò io." ¶ Incrociò i
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negativa e pensò: "Se mi risponde male, sfilo un
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domandò Sandro. ¶ "Vedrò... come mi sentirò dopo pranzo." ¶ Sandro
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disse: ¶ "Quella camera che mi hai trovato non mi
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mi hai trovato non mi piace... manca l’acqua
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se n’erano andati. ¶ "Mi vuoi bene?" domandò ad
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Non posso soffrire che mi si mettano le mani
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Ora dormirò," ella rispose, "mi sento molto stanca." ¶ Entrarono
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specchio. ¶ "Credevo che tu mi odiassi." ¶ Ella si guardava
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volte." ¶ "Voglio dirtelo quanto mi pare." ¶ "E io voglio
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Giacomo sembrava voler suggerire. ¶ "Mi porti per favore il
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quel che è successo..." ¶ "Mi chiamo Giacomo," disse il
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poi, con sforzo: "Veramente mi sono avvicinato per le
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proprio di gusto. ¶ "Io mi chiamo Rina," rispose la
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amico Meluschi?" domandò Giacomo. ¶ "Mi pare che ormai non
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Giacomo. ¶ "Ecco... catacombe... non mi ci avevi mai portata
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conto mio... la sera mi metto il cappello e
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poi tutte le sere mi porto qualcuno in casa
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cosa volete dire?" ¶ "Se mi promettete di non far
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momento? ¶ "Voglio parlare quanto mi pare," rispose la piccola
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la ragazza, "mia sorella mi porta sempre nei luoghi
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gli uomini d’affari... mi hanno detto che il
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sere?" ¶ "E perché no?" ¶ "Mi piacciono tanto quei posti
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che quel vostro vino mi ha dato alla testa
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guardandosi intorno, "io non mi ritrovo mai..." ¶ La grande
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detto?" ¶ "Nel tram tutti mi conoscono... che penseranno di
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visto quel signore che mi stava vicino... l’avvocato
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mani sui fianchi, "senti... mi hai seccato con tutte
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chiasso," rispose la Rina, "mi pare che ne hai
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fatto abbastanza nel tram... mi hai svergognata davanti all
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devi comportarti bene... stasera mi hai fatta vergognare... certe
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subito." ¶ "Per me vattene... mi farai piacere," disse la
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Me ne vado... non mi rivedrai mai più." Rossa
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indossatrice... per molto tempo mi sono privata del pane
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ora avete visto come mi ha trattata?" ¶ Ella lo
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disse alzandosi, "che non mi resta che andarmene." ¶ "Io
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rispose levandosi anche lei, "mi sento così male... avete
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male... avete visto come mi ha trattata? che cattiva
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una specie di gratitudine. ¶ "Mi dispiace," disse. ¶ "Non importa
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il culto dell’amicizia, mi riesce intollerabile l’idea
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languide. ¶ In particolare, poi, mi esaspera il fatto che
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che un mio amico mi nasconda qualche cosa. Non
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altri legami. Ma non mi sento tranquillo se non
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quando il mio amico mi fa la confidenza di
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sanno quanto i sotterfugi mi facciano soffrire: ora è
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tali sofferenze. ¶ Quell’inverno mi ero legato di amicizia
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cui il mio amico mi sottraeva tutta una parte
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per quanto lo interrogassi, mi riusciva di fargli confessare
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dovere. Ma ciò non mi bastava e ogni volta
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e ogni volta che mi annunziava con aria noncurante
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discorso oppure, senza più, mi dava un appuntamento per
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il giorno dopo e mi lasciava. Questa reticenza mi
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mi lasciava. Questa reticenza mi irritava, tanto più che
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avuto un amico che mi dimostrasse il suo affetto
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amicizia che Giovanni continuamente mi forniva. Ma, come ho
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diventare necessario e insostituibile, mi rodeva; finalmente decisi di
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aut aut: o lui mi diceva come trascorresse tante
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con mio grande rincrescimento, mi vedevo nella necessità molto
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la mia richiesta e mi rispose subito con fermezza
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parola, ogni atto che mi tocchi un po’ da
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un po’ da vicino, mi riempie di orgasmo. Sono
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si occupano di me, mi pare che mi vogliano
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me, mi pare che mi vogliano spogliare nudo. Avevo
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la risposta di Giovanni mi fece ardere il volto
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cessare di vederlo; e mi levai bruscamente, le guance
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conto del dispiacere che mi aveva ispirato la sua
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afferrandomi per una manica mi costrinse a sedermi di
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con voce più mite, mi assicurò che io non
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non capiva davvero perché mi fossi messo in capo
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capo una simile idea. ¶ Mi sentii rassicurato; e tornai
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di ogni ritegno. Egli mi guardava come soppesando dentro
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sapere chi fossero; poi mi sarei dichiarato soddisfatto. Era
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che confidarsi con me, mi avrebbe reso partecipe delle
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Io accettai subito, sebbene mi sentissi un poco umiliato
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dopo a casa sua, mi lasciò. ¶ Si era allora
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la casa di Giovanni mi sentivo così allegro che
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ero affezionato, ma anche mi trovavo in procinto di
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io stesso. Questa prospettiva mi rendeva leggero e lieto
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con un tono che mi fece arrossire, "ti preme
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momento la tua amicizia mi è necessaria. " ¶ Notai il
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lo sentivo commosso e mi pareva persino che ci
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di risata stridula. Quindi mi strappò la mano e
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sul selciato. Ogni tanto mi voltavo a guardare con
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solo la notte. Finalmente, mi staccai dalla finestra e
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Poi, il mio amico mi fermò davanti al portone
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rimasta vedova, secondo quanto mi disse Giovanni più tardi
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tarchiato e grosso che mi fu presentato con il
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questa sua supremazia. Ella mi faceva compassione, mentre Liliana
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compassione, mentre Liliana quasi mi disgustava e la fredda
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e la fredda Iride mi riusciva antipatica, perché capivo
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non potevo aspettare che mi fosse presentato." ¶ Mi guardava
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che mi fosse presentato." ¶ Mi guardava con una tale
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cadere il discorso. ¶ "E mi dica," domandai," Giovanni è
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voce flebile, "davvero non mi ami? Davvero, davvero?... E
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davvero?... E se non mi ami, come farò?" ¶ Io
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Io soffrivo per Giovanni, mi pareva di avere io
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ascolto a Liliana che mi parlava con effusione di