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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, L'amore del bandito, 2009

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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trovarti». ¶ «Basta che non mi rovini la piazza». ¶ Mi
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mi rovini la piazza». ¶ Mi preparai per uscire. «Mi
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Mi preparai per uscire. «Mi presti la macchina?». ¶ Max
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presti la macchina?». ¶ Max mi lanciò le chiavi. «Guarda
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sarebbe stato davvero troppo. ¶ Mi diressi verso la Cuccia
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e le dissi dove mi trovavo. ¶ «Ti sei già
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fila non contano». ¶ «Perché mi hai chiamato, Marco?». ¶ «Perché
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hai chiamato, Marco?». ¶ «Perché mi sono accorto all’improvviso
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Spero che tu non mi abbia scambiato per la
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ancora arrivato a questo». ¶ «Mi fa piacere. Allora non
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alla mia domanda: perché mi hai telefonato?». ¶ «Per dirti
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telefonato?». ¶ «Per dirti che mi piacerebbe trovare presto una
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e poi... E poi mi piaceva. Il solo pensiero
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Novità?». ¶ «Nessuna». ¶ «E allora mi puoi spiegare che cazzo
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inganni e minacce. «Ora mi stai rompendo i coglioni
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calmati. Sei tu che mi hai cercato». ¶ «Non mi
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mi hai cercato». ¶ «Non mi stare col fiato sul
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col fiato sul collo». ¶ «Mi sa che dovrai abituarti
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tenerezza. Solo il blues mi avrebbe salvato. Ma era
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In fondo ero contento, mi sarei senz’altro imbarcato
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per farmi stare peggio. Mi ricordai che non avevo
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due donne di cui mi sarei potuto innamorare perdutamente
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innamorare perdutamente. ¶ «Tutto bene?» mi chiese la proprietaria in
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è proprio quello che mi serve in questo periodo
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veneto, Marco Ballestracci. Marco mi regalò il suo ultimo
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cd, Wimmen ’n’ Devils. ¶ Mi chiesero perché avessi chiuso
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che servivano l’Alligatore. Mi imposi di accontentarmi di
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fetta di torta. ¶ «Quale?» mi chiese una cameriera ventenne
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Ero contento. Il blues mi circolava nelle vene come
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non conoscevo nessuno e mi mancavano le chiacchiere della
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conserte e sguardo vigile. Mi fece segno di seguirlo
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arrivò subito e ovviamente mi trattò come un perfetto
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e i tuoi amici mi portate il mandante già
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oro. Sennò poi tu mi freghi e mi dici
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tu mi freghi e mi dici che non c
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Questo è fuori discussione». ¶ Mi fissò, indeciso se rilanciare
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decido io il posto». ¶ «Mi sembra giusto. Ma deve
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rischierà di farsi male». ¶ Mi fissò con durezza. Gli
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un paio di minuti mi alzai e mi allontanai
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minuti mi alzai e mi allontanai nella direzione opposta
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nella direzione opposta. Max mi imitò. Passando di fianco
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recuperò il portatovaglioli e mi seguì. ¶ «Registrazione perfetta» disse
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sbottai. «Era lì che mi parlava e pensava a
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a come farmi fuori. Mi sembrava di essere rinchiuso
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Qualcun altro?». ¶ «Una segretaria. Mi è sembrato di vederla
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ho chiamato per verificare mi ha risposto una voce
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puoi fare». ¶ «Sì, invece». ¶ Mi sporsi verso i sedili
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Ma quell’argomento non mi sarei mai sognato di
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l’allarme. Il concetto mi è chiaro». ¶ «Bene». ¶ Tirò
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Magari quando lo ascolterai mi penserai un po’». ¶ «Non
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tolse il guanto e mi accarezzò il volto con
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allontanò. Rimasi sorpreso. Non mi pareva di aver detto
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nulla di offensivo, ma mi sarei guardato bene dall
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per sincerarmi che nessuno mi seguisse, non volevo sputtanare
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vivo. Qualche anno fa mi ha costretto a vederlo
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disagio. Le armi non mi piacevano, ma sapevo bene
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nostro Pavle. Ma non mi pare ci sia nulla
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boccata di fumo e mi guardò. «Tocca a te
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è poi così grave. Mi guardai attorno. Ai tavolini
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Come da copione nessuno mi degnò di uno sguardo
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degnò di uno sguardo. Mi sedetti all’unico tavolino
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non schiattare dal caldo mi tolsi il cappotto e
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tolsi il cappotto e mi misi comodo. Dopo qualche
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del locale e che mi stava osservando, pronto a
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il bar in cui mi trovavo. Quella che era
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volete fregarlo. I suoi mi sgozzeranno». ¶ «No. Vogliamo solo
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Di’ al kosovaro che mi presento solo ad appuntamenti
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complicati? Non so se mi piacerebbe lavorare con voi
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Ed è uno spacciatore” mi ero detto conoscendo l
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era stato pagato e mi aveva chiamato due ore
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dal bancone e sbuffando mi raggiunse al tavolo. Indicai
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dietro la porta. Io mi alzai e mi tolsi
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Io mi alzai e mi tolsi la giacca, rimanendo
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nascondere una cimice, ma mi sembrava un gesto di
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decise a farsi vedere. ¶ Mi trovai di fronte un
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sveglia, ma da come mi guardò capii subito che
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nel suo sguardo che mi rivelò che Arben il
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fottermi in qualsiasi momento. ¶ Mi strinse la mano con
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in un lampo. ¶ «Morched mi ha detto che vuoi
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nel posto sbagliato». ¶ «Non mi permetterei mai. Voglio solo
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più niente da dirci». ¶ Mi alzai. «Pensaci, Arben. Occasioni
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stato parte dell’arredamento. Mi infilai la giacca e
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uscii. Contai cinquanta passi, mi fermai, accesi una sigaretta
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Come avevo immaginato Arben mi aveva fatto seguire da
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Attraversai la piazza e mi diressi verso ponte Molino
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andata?» domandò Beniamino quando mi raggiunse. ¶ «Secondo me ha
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telefonate con Sylvie, io mi piazzai davanti al televisore
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ha una voce che mi piace moltissimo, la sua
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Black è semplicemente straordinaria. ¶ Mi venne voglia di ascoltare
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in tre. Io oggi mi sono dovuto sorbire quella
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ma sono andati male». ¶ Mi illuminai. «È in vendita
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smorfia. «Non so se mi andrebbe, Marco». ¶ «Che intendi
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intendi dire?». ¶ «Credo che mi fermerò a Fratta. È
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Per la prima volta mi sento circondato da persone
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No, il pensiero non mi ha mai nemmeno sfiorato
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bicchieri di fila. Poi mi alzai e abbracciai Max
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Criconia. «Ti immagini se mi presento così all’ora
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fuori guasto?». ¶ Il ciccione mi rivolse un’occhiata perplessa
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fascicolo che stava consultando. ¶ Mi girarono i coglioni. «Le
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un cellulare in galera?». ¶ Mi fulminò con un’occhiata
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lo ricordi». ¶ Il ciccione mi tirò per la manica
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Che cazzo dici tu! Mi sembri uno di questi
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pensieri dei mafiosi kosovari mi permise di allentare le
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aperitivo. Prima di entrare mi tolsi occhiali e cravatta
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mia lunga assenza e mi aggiornarono sulle novità che
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riguardavano le conoscenze comuni. Mi fermai a mangiare un
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serale. ¶ A metà pomeriggio mi svegliò il campanello. Un
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l’idea di disintossicarmi. ¶ Mi preparai un caffè e
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sigarette. Poi uscii e mi diressi a piedi verso
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superavano la trentina. ¶ Quando mi avvicinai mi rivolsero l
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trentina. ¶ Quando mi avvicinai mi rivolsero l’identico sorriso
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erano libere. Quando Morena mi riconobbe cambiò espressione. Sembrava
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con un saluto e mi abbracciò. ¶ «È un pezzo
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tutti miei». ¶ La osservai. Mi piaceva come sempre, anche
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è separato e ora mi scopa regolarmente. Ogni domenica
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sua fidanzata?». ¶ «Una specie. Mi tratta meglio, si confida
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vanno le cose?». ¶ «Non mi posso lamentare». ¶ «Quanto tiri
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potrebbe essere conveniente». ¶ Sorrise. «Mi stavo giusto chiedendo quando
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la trattativa è separata». ¶ Mi fissò. «Forse mi stai
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separata». ¶ Mi fissò. «Forse mi stai offrendo troppo poco
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una pista di coca mi misi a curiosare tra
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affatto una cattiva idea. Mi tolsi la giacca e
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Max stava cucinando e mi lanciò un’occhiata interrogativa
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invece si avvicinò e mi annusò platealmente. ¶ Si rivolse
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culo. Dopo un po’ mi stancai. ¶ «Molto probabilmente stasera
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un cognome: Attilio Carini. Mi caricò di fronte alla
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una del mattino e mi fece segno di non
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partissi col piede sbagliato. Mi feci l’idea che
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in una piazzola e mi fece segno di scendere
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fece segno di scendere. Mi perquisì alla ricerca di
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scherzando!» ringhiò. ¶ «Se non mi fai verificare significa che
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sigaretta. ¶ «Sai chi sono?». ¶ «Mi hai preso per un
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È vero. Per quanto mi riguarda non quello dell
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tu a fornirmele. Io mi occuperei di trasmetterle ai
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un casino. Tutto qui». ¶ «Mi stai prendendo per il
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Mai stato più serio». ¶ Mi offrì una sigaretta. «A
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sempre le più giovani. ¶ Mi riportò in stazione, dove
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con i vetri fumé. Mi accomodai sul sedile posteriore
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d’asfalto. Il primo mi ha insegnato a trattare
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fuori dal finestrino e mi accorsi che non stavamo
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un’espressione preoccupata. ¶ «Non mi sento tranquillo così lontano
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riempì i piatti e mi chiese di stappare il
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la certezza che non mi servirà a nulla regolare
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sottobraccio il sottile fascicolo mi chiesi se avesse fatto
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mia vita, ma non mi aveva escluso del tutto
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era più di quanto mi sarei aspettato. ¶ Dopo un
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mordicchiarsi le labbra e mi tolsi i pantaloni. Virna
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in mezzo al letto, mi prese per le spalle
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per le spalle e mi spinse verso il suo
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Ti ricordi ancora come mi piace?». ¶ Dopo la nascita
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disarmata innocenza dei bambini mi faceva sempre quell’effetto
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Non faceva una grinza. Mi rivolsi al ciccione. «E
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e conoscenze per trovarci». ¶ Mi accesi una sigaretta e
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carne e ossa. Non mi ha voluto dire altro
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è stato affatto piacevole». ¶ Mi arresi. «Non ci capisco
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del meridione italiano, dove mi rifornivo abitualmente di pasta
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fra tre giorni. Sylvie mi sta aspettando per festeggiare
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ne tornassi a Fratta». ¶ «Mi piacerebbe. Lì sanno divertirsi
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città. Una sensazione strana. Mi capitava di incontrare gente
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vita e che non mi degnava di uno sguardo
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era praticamente impossibile riconoscermi. Mi ero tagliato i capelli
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di quarant’anni, così mi aveva detto, squadrandomi per
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giacca e cravatta non mi sentivo a mio agio
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abitudine. Prima di uscire mi fece ripetere l’abbinamento
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la testa rassegnato e mi augurò buona fortuna. ¶ Non
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in vita mia, ma mi sarei potuto permettere di
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appartamento. ¶ Poi Virna, ovviamente. Mi ero appostato sotto casa
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appostato sotto casa sua. Mi aveva detto che, quando
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sole. ¶ «Buongiorno, belle signore». ¶ Mi aveva guardato a bocca
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testamento ho specificato che mi devono accompagnare nella tomba
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sorriso. «Non so se mi piaci addobbato così. Sei
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avvocato Bonotto, con cui mi dovevo incontrare proprio quel
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Era un legale che mi aveva ingaggiato spesso, sapevamo
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l’uno dell’altro. ¶ Mi aveva dato appuntamento da
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un bar che frequentavo. Mi lanciò un’occhiata appena
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appena entrai, ma se mi aveva riconosciuto non lo
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lo diede a vedere. Mi accompagnò al tavolo dove
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una tagliata al sangue. ¶ Mi arresi. «Faccia lei». ¶ «Certo
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le sue scelte professionali». ¶ «Mi stai dicendo che non
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Sospirò. «Ti prego, Marco...». ¶ «Mi spiace. Lo so che
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conto di quello che mi stai chiedendo?». ¶ Annuii. «Non
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ti faccio compagnia, ma mi è passato l’appetito
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appetito». ¶ A quel punto mi incazzai. «Se tu sapessi
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un galantuomo e tu mi vuoi far diventare latore
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un pizzino» lo provocai. ¶ Mi mandò a quel paese
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lo avessi ordinato, Ubaldo mi fece portare un calvados
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discreto di dirmi che mi aveva riconosciuto. Sentii il
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vecchio giubbotto da aviatore mi avrebbe tenuto più caldo
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volta che li incontravano. Mi videro da lontano e
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doveva essere il capo mi salutò sottovoce e mi
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mi salutò sottovoce e mi rivolse un’occhiata, speranzoso
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due anni di Svizzera mi abbiano fatto male. Non
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meteo. ¶ La cosa non mi dispiaceva. Avevo bisogno di
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tempo per riprendermi. Beniamino mi conosceva troppo bene e
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lei e non risposi. Mi arresi alla quarta chiamata
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vecchia storia?». ¶ «Esatto». ¶ «Non mi interessa più». ¶ «Non ci
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Decido io la cifra». ¶ «Mi affido al tuo buon
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scherzò. ¶ E brava Morena. Mi aveva accalappiato un’altra
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sorseggiare il suo spritz. Mi sedetti di fronte a
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la voce incrinata. «Così mi ha detto il mio
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si approfitteranno di me». ¶ Mi venne in mente Sylvie
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impartire lezioni di vita mi passò di colpo. Ordinai
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è. La storia non mi interessa». ¶ «Fanculo» bofonchiò delusa
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mano nella borsa e mi porse un biglietto da
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uso delle buone maniere. Mi giurò sulla testa della
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giorno nel suo appartamento. Mi mostrò la foto di
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guardò dritto negli occhi. ¶ «Mi dispiace darle questa notizia
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sì». ¶ Per un attimo mi mancò il respiro. Stupro
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di parlare. «Nel contrabbando mi conoscono tutti, sanno che
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la sua birra e mi lanciò un’occhiata di
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lo stomaco vuoto. ¶ Max mi stava di fronte, lo
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aperto gli occhi e mi ero trovato di fronte
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città. Ogni tanto Max mi bisbigliava qualche parola di
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anche le macchine». ¶ «Io mi sono avvicinato in piena
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cani delle altre ville mi hanno fiutato e hanno
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appartiene alla mafia kosovara». ¶ Mi avvicinai al cadavere del
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sbottò Luc. ¶ Aveva ragione. Mi guardai attorno. Il ciccione
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allungò una mano e mi toccò i capelli. Beniamino
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di me, e tu mi rompi i coglioni con
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con queste stronzate?». ¶ Max mi rivolse un’occhiata smarrita
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L’amore del bandito. ¶ Mi voltai verso la finestra
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avevo preso quest’abitudine. Mi aiutava a riflettere. ¶ Beniamino
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con la Svizzera e mi ero fermato a Lugano
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destino o la distrazione mi dovessero costringere a rimanere
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provare rimpianto”. ¶ E non mi ero nemmeno annoiato. Passeggiate
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blues nei locali non mi ci era voluto molto
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ossessione per la verità mi aveva fatto diventare un
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Tra gli avvocati che mi ingaggiavano mi ero guadagnato
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avvocati che mi ingaggiavano mi ero guadagnato sul campo
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Lugano a quel punto mi aveva avviluppato nella sua
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e cd di blues mi aveva condotto a suonare
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nuova casa. All’inizio mi aveva dato dell’idiota
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in un guaio che mi costringeva alla fuga, poi
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della mia vita e mi aveva persino infilato nella
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Beniamino. ¶ Aveva risposto che mi sarebbe venuta a trovare
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Era diversa. Col pancione mi sembrava ancora più bella
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Se è per questo mi sono anche sposata». ¶ «E
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pronunciare la parola amore». ¶ «Mi devi ancora abbracciare e
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sul letto per riposare. Mi ero avvicinato e avevo
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a trovare vecchi amori?». ¶ «Mi era venuta voglia di
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dal numero sette. Morena mi abbassò la cerniera del
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avermi accarezzato il petto mi afferrò il mento e
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afferrò il mento e mi baciò. ¶ «Avrei una certa
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cintura dei pantaloni. «Non mi ascolti mai. Questa volta
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fa a modo mio». ¶ Mi arresi. E non mi
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Mi arresi. E non mi costò nessuna fatica. «Non
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più comodo del mondo» mi limitai a commentare. ¶ Aprì
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alle caviglie. ¶ «Sbrigati, Alligatore» mi incitò. «Per te sono
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sono solo cinquecento euro». ¶ Mi bloccai e lei scoppiò
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ridere. «Sto scherzando, tesoro». Mi afferrò il cazzo e
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del pregiudicato e non mi era stato difficile scoprire
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aveva raccontato Morena, che mi aveva fornito anche il
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non appena fosse uscito. ¶ Mi materializzai al suo fianco
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materializzai al suo fianco. Mi riconobbe subito ma continuò
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vero?». ¶ Allargò le braccia. «Mi sono divertito un po
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po’, e allora?» sbottò. «Mi avevi fatto fare la
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adesso, dopo due anni, mi vieni a rompere il
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Sbuffò. «Non sai quanto mi stai sulle palle, Buratti
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se lo ricordava, però mi suggerì di andare a
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difficili. I miei amici mi fecero ripetere più volte
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il campanello dell’hotel. Mi aprì un maghrebino trentacinquenne
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abbiamo stanze libere» disse. «Mi dispiace». ¶ «Non mi serve
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disse. «Mi dispiace». ¶ «Non mi serve una stanza» spiegai
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quella notte di novembre. Mi accesi una sigaretta e
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Torno a casa e mi dico “Domani è un
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che avevo in rubrica. Mi drizzai di colpo quando
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annunciò prima di riagganciare. ¶ Mi precipitai giù per le
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scosse la testa quando mi vide. Si scusò con
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cui stava cinguettando e mi venne incontro. ¶ «Non ti
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Guadagnerai il doppio». ¶ «Lui mi sta offrendo un intero
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fatto nulla per impedirlo. Mi infilai in bocca una
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anche il timore che mi avrebbe respinto con uno
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passarmi a fianco lui mi regalò un sorrisetto strafottente
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non vedere. ¶ L’indomani mi svegliai presto per intercettare
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stavano sbattendo a Belgrado mi sembrava insopportabile. ¶ Aspettai l
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ex commissario al bar. Mi guardò con aria truce
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ascoltavo appena. Una tizia mi chiese di Max. Carina
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del rapimento di Sylvie. Mi inventai una storia pietosa
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cure. ¶ Non ci cascò. Mi dedicò un sorrisetto sardonico
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una bella risata. ¶ «Marco» mi presentai porgendole la mano
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della chiusura. ¶ La domenica mi alzai per andare a
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a dormire. ¶ Il ciccione mi svegliò a metà pomeriggio
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muoverci come burattini». ¶ Poi mi rivolsi a Beniamino. «Lo
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una scena del genere. ¶ Mi toccò il braccio. «Ci
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ma questa volta non mi precipitai giù per le
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un gradino alla volta, mi sentivo suonato come un
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Le parole di Greta mi avevano tagliato le gambe
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stata una cazzata, Marco» mi rimproverò. Poi aggiunse: «Ma
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indignato. «Ma che figura mi fai fare?». ¶ «E tu
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godiamoci la serata». ¶ Beniamino mi fissò. «Pensi davvero che
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farmi troppe domande e mi avevano sbattuto in galera
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Rossini arrivò verso sera. «Mi toccherà farlo fuori» commentò
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lo avevo mai capito. Mi era sempre sembrato un
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Dubito che servirà, ma mi auguro che tu abbia
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potete. A quello che mi interessa ci penso io
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ne andasse pretesi che mi rifondesse della perdita dell
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terra. ¶ «È arrivata e mi ha detto: “Sono tornata
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bandito”» sussurrò commosso, e mi abbracciò. ¶ Martedì 14 novembre 2006, due
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Vuoi sapere cosa penso?». ¶ «Mi piacerebbe» risposi. «Sono due
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aprire la porta». ¶ Max mi passò un articolo di
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pensieri. ¶ «Non stai ascoltando» mi rimproverò il ciccione. ¶ «Scusa
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ormai due anni che mi ero imposto di bere
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È per questo che mi guardo bene dall’infilarmi
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solita televendita del cazzo...» mi prese in giro. ¶ «Mi
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mi prese in giro. ¶ «Mi rilassano, lo sai...». ¶ «E
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una batteria di pentole...». ¶ «Mi è venuto in mente
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per la prima volta mi frullano in testa brutti
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me?». ¶ Gli altri due mi rivolsero un’occhiata interrogativa
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la tripla razione che mi sarei centellinato dopo essermi
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a un avvocato, che mi aveva ingaggiato per la
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non avevo voluto saperne. Mi sembrava la classica storia
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tutti i costi e mi aveva giurato che avrebbe
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la parte della signora, mi dava appuntamento in ristoranti
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nei locali da aperitivo. Mi salutava con grande trasporto
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in realtà un po’ mi piaceva. Quel tanto che
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a letto. Una notte mi confidai con i miei
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anche solo a pensarlo?» mi rimproverò Max. «Sembra la
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lei scendendo dallo sgabello. Mi prese per un braccio
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per un braccio e mi indicò un tavolino appartato
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mio bel poliziotto che mi passa lo stipendio a
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fuori mercato» dissi alzandomi. ¶ Mi afferrò il polso. «Il
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Il suo alito caldo mi provocò un brivido che
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è cambiato» bofonchiai mentre mi allontanavo. ¶ Nel tardo pomeriggio
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la birra troppo fredda» mi lamentai. ¶ «E annacquata» rilanciò
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Cazzo che velocità. Non mi hai nemmeno dato il
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fame» disse. «Perché non mi fate compagnia?». ¶ La caricammo
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quello. ¶ Entrando nel locale mi colpì il fatto che
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urlai. ¶ «Taci tu, invece!» mi ammonì quello col pizzetto
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cifre impossibili se non mi fossi fatto rispettare nella
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la settima persona che mi dice la stessa cosa
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A quella cifra non mi interessa». ¶ «Te l’avevo
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signora dei confidenti, che mi guardava sorridendo. ¶ «Ti ho
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vesti malissimo?» domandò mentre mi sedevo. ¶ «Spesso». ¶ «Sembri davvero
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alta. ¶ Dopo un po’ mi stancai di fissarle le
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annunciò. «Ora mangiamo, poi mi accompagni a casa e
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è questo. È che mi piace tenerti per le
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di vantaggio. ¶ * * * ¶ Quella sera mi trovavo in un bar
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osservarmi con calma mentre mi accendevo una sigaretta. ¶ «Nel
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Se è per questo mi manca pure la licenza
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per lo stupore. «Allora mi vuole ricattare?». ¶ Fine della
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sacro, poi un giorno mi resi conto che l
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bionda di Mestre che mi aveva pizzicato mentre la
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Al lavoro il capo mi rompe i coglioni, mia
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impegnativa di puro sesso mi fa bene. Lo capisci
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spiegai alla tizia che mi stava di fronte, dandomi
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se tutti quelli che mi conoscono sanno che di
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telefonai al legale che mi aveva ingaggiato. «La donna
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Attraversai una piazza e mi infilai in un vicolo
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vicolo dell’antico ghetto. Mi fermai da Alberto all
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la sua donna, che mi era pure morta tra
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fingendo di essere seccato. ¶ «Mi accontenterei anche di un
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con ragù d’anatra» mi informò afferrando un mestolo
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Virna, la mia fidanzata, mi aveva lasciato. Mi aveva
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fidanzata, mi aveva lasciato. Mi aveva detto che era
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paio di considerazioni che mi avevano fatto male. Non
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vedevo da qualche mese, mi sentivo solo e sconfitto
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Niente di più sbagliato. ¶ Mi accesi una sigaretta. Aveva
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Aveva un gusto metallico. Mi sciacquai la bocca con
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verità su Sylvie». ¶ «Non mi piace per niente quello
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aggiunse il ciccione. ¶ Beniamino mi fissò riflettendo sulle nostre
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coglioni che questa vicenda mi sta provocando...». ¶ Alzai le
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quando usi questo tono?». ¶ Mi rivolse un sorriso furbo
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ho pensato» ammisi. «E mi sono chiesto: come è
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aveva chiesto dell’Alligatore. Mi chiamavano così fin dai
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voce, ma il nome mi era rimasto appiccicato addosso
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proprio nel giorno dedicato mi avrebbe fatto innervosire non
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Una sbirciata alle scarpe mi convinse che non mi
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mi convinse che non mi sbagliavo. Tentai senza successo
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indovinare l’inflessione. ¶ «Non mi hai sentito?» continuò arrogante
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allo scemo. Quel giorno mi riusciva particolarmente bene. ¶ «Da
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sbottai. «Ero qui che mi chiedevo quando sarebbe arrivato
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allora saprai che non mi occupo di droga». ¶ «Questa
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cattivo». ¶ «Smamma!» sibilai. ¶ «Non mi credi, vero?» chiese deluso
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a capirlo?». ¶ Si alzò. «Mi rifarò vivo». ¶ Appena si
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uguale per tutti. Non mi occupo di droga. In
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nessuna forma. Ogni tanto mi faccio una sana canna
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Nel suo italiano stentato mi fece capire che proprio
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che dovevo assolutamente vedere. Mi infilai l’accappatoio sopra
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a dare un’occhiata. ¶ «Mi fai la gentilezza di
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Chiama il vecchio Rossini» mi consigliò il ciccione prima
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spiegò rivolto a Beniamino. «Mi servono risultati in breve
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rammarico. «Il posto non mi piace, voi siete ostili
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sono tornato in albergo mi sono ritrovato di fronte
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riusciremmo a scoprire nulla». ¶ «Mi hanno assicurato il contrario
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sul viale del tramonto. ¶ «Mi arrendo al volere della
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per il discorso che mi aveva fatto il giorno
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giorno prima il ciccione. Mi sentivo strano, come se
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sentivo strano, come se mi fossi perduto in un
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adesso ce le racconterai». ¶ «Mi sareste riconoscenti per il
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piena campagna. ¶ «Confesso che mi piacerebbe tanto sapere quali
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dove andarlo a riprendere». ¶ «Mi serve per lavorare». ¶ «Ti
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persa». ¶ «Non è che mi sequestrate e mi tenete
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che mi sequestrate e mi tenete legato da qualche
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seguii. A un semaforo mi guardai nello specchietto retrovisore
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sguardo. «Il nostro amico mi stava chiedendo il motivo
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ringhiò il vecchio contrabbandiere. ¶ Mi sbottonai il cappotto. Faceva
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il cappotto. Faceva caldo, mi sarei tolto volentieri anche
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mani dei mafiosi. Invece mi sembrò di vedere nei
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C’era qualcosa che mi sfuggiva. ¶ Presi per un
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braccio la donna e mi rivolsi a Max. «Cerchiamo
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voglia di fumare, però mi trattenni: le galere sono
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è che parli». ¶ Poi mi voltai verso Max, che
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La verità» risposi. Poi mi resi conto della stupidaggine
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conto della stupidaggine che mi era uscita di bocca
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di gruppo, e quindi… ¶ Mi girai di scatto verso
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hai con il kosovaro?» mi affrettai a domandare. ¶ «Ve
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in faccia al serbo. «Mi hai fatto passare la
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di rispettare l’accordo». ¶ Mi misi in mezzo alla
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le nostre impronte digitali». ¶ Mi complimentai. «Sei un ragazzo
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nome di copertura. ¶ «Non mi hai preso per il
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quel posto del cazzo. ¶ Mi accesi una sigaretta e
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come fotterai il kosovaro?». ¶ Mi versai da bere. Un
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ha preceduto». ¶ Il kosovaro mi guardava perplesso. Quello che
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trasparire la paura che mi attanagliava lo stomaco. «Fuori
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Non ne usciresti vivo». ¶ Mi urlò una sfilza di
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non farti più vedere». ¶ Mi alzai. «Un ultimo consiglio
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il piano era questo... ¶ Mi accesi una sigaretta, le
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una sigaretta, le mani mi tremavano. Cominciavo ad averne
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più famoso del Nordest». ¶ «Mi avevi promesso anche Alshabani
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tutta» sbottò Rossini, «non mi piacciono questi scambi di
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Greta Gardner». ¶ «Per quanto mi riguarda ora vado a
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presenza non è indispensabile mi fermerei qui». ¶ Il vecchio
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seguenti il vecchio contrabbandiere mi rivolse appena la parola
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sera. Passeggiando nel quartiere mi ritrovai davanti a un
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il re dei venti mi avrebbe fatto solo bene
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cantabile e della mandòla mi fece dimenticare che non
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fece dimenticare che non mi trovavo a Parigi per
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fuga. L’indomani Beniamino mi avrebbe chiamato e mi
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mi avrebbe chiamato e mi avrebbe detto: «Ora entro
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il velo». ¶ «E tu?». ¶ «Mi è mancato il coraggio
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fregare da quella troia?». ¶ Mi si offuscò la vista
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stessa identica situazione del 2006». ¶ «Mi sembrava di avere di
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cui pronunciò quelle parole mi fece sorgere i primi
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per gang bang?». ¶ «Non mi ha insultato come hai
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che ne sono vittime». ¶ Mi tirai una manata sulla
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una volta». ¶ «E tu mi dai torto?». ¶ L’amore
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ci farà a pezzi». ¶ Mi artigliò una spalla. «No
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amore altrettanto forte che mi tenesse legato a una
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Uno dei due che mi sono rimasti. E in