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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Novelle, 1554

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1554
e voi dite che mi farete riaver la mia
2
1554
fallo contra lei commesso mi perdoni, io non saperei
3
1554
e disse: - Madre, che mi comandate voi? - Alora le
4
1554
Non so poi che mi dire de la santa
5
1554
moglie insieme, che tuttavia mi par opera pia e
6
1554
scandalo esser cagione, io mi asterrò di porre i
7
1554
sono straniero, conoscendo quanto mi amate. State sano. ¶ NOVELLA
8
1554
avessi scoperto; ma io mi truovo molto ingannata. Tuttavia
9
1554
egli fieramente rincresciuto non mi aver in questo tempo
10
1554
tempo veduto? Certamente io mi sono pensato di morire
11
1554
so bene come io mi viva. Oimè, vita mia
12
1554
queste tue bellezze? io mi sento di gelosia morire
13
1554
il core in corpo mi si schianta. Il perché
14
1554
dovessi, voi tra molti mi occorreste, al quale meglio
15
1554
se cosí di leggero mi debbia, avendomene voi pregato
16
1554
buon core quanto voi mi chiederete, perciò che altro
17
1554
pensieri, ove sí fieramente mi vedete immerso, tendeno a
18
1554
di tutti gli altri mi va per la fantasia
19
1554
che il vagliono, io mi governerò di maniera che
20
1554
piú in questa openione mi vado fermando, quanto che
21
1554
che unicamente amo, non mi dá il core, ed
22
1554
tutto il nodo che mi tien legato qui, di
23
1554
nostra siamo assai lontani, mi andava imaginando che modo
24
1554
mia madre, secondo che mi ricordo, manteneva. Tuttavia in
25
1554
manteneva. Tuttavia in tanto mi so moderare, che sempre
26
1554
insomma ne l'animo mi cadeva che, essendo voi
27
1554
vi ha conosciuto. Onde mi giova di credere che
28
1554
è tale qual veggiamo, mi contentarei starmene quel tempo
29
1554
che degli altri pensieri mi andassero per la mente
30
1554
mio, e cosí mentre mi sará concesso vivere il
31
1554
dolore, che senza dubio mi assalirá per la vostra
32
1554
che altra fermezza darvene, mi rimetterò a l'opera
33
1554
al nostro bisogno e mi conseglierò con gli amici
34
1554
e parenti, e poi mi atterrò a quello che
35
1554
disse: - Figliuol mio, tu mi domandi una gran cosa
36
1554
vi de' calere. - Sí mi cale pur assai, - rispose
37
1554
il cavalier boemo - io mi persuado esser cosí, e
38
1554
piú m'aggrada e mi cape ne la mente
39
1554
né il vostro discredere mi reca danno alcuno, essendo
40
1554
mia moglie ciò che mi piacerá. Del resto, io
41
1554
perciò che senza dubio mi anciderebbe. E a ciò
42
1554
filare, conviene che voi mi dichiate. Voi sète ridotto
43
1554
offenderia, ti prego che mi perdoni, e scusimi appo
44
1554
a buon fine mosso mi sono. Questo so ben
45
1554
quello che mai non mi sarei imaginato, io ti
46
1554
per me so che mi affaticherei indarno. Il troppo
47
1554
la mia signora Fenicia mi disse che tu l
48
1554
dal primo punto che mi parlasti di questo maritaggio
49
1554
Il che quanta passione mi dia, Dio per me
50
1554
adunque a Giacomo: - Io mi fo certamente a credere
51
1554
cosí a la sproveduta mi coglieste, che io essendo
52
1554
pietá, e pare che mi cavi il core per
53
1554
è questa? costoro non mi hanno per certo intesa
54
1554
colpa. E se non mi hanno inteso, che far
55
1554
Giacomo; - madonna Lucrezia non mi par piú dessa. Io
56
1554
che le putisca, ma mi pare un poco grosso
57
1554
d'avere, ché adesso mi paiono a toccarle carne
58
1554
ruvide, né so che mi dire. - Messer Gregorio a
59
1554
notte vegliato, che non mi faccia andare il cervello
60
1554
dei letti, il che mi riferí aver diligentemente fatto
61
1554
per amor di quella mi sono astenuto a Vinegia
62
1554
mille trastulli amorosi che mi averei potuto prendere. Or
63
1554
pegno in mano non mi fiderei mai piú. - Se
64
1554
e solamente di voi mi duole. - Cotesto crederò ben
65
1554
che non so che mi tenga che non ti
66
1554
Bernardino, il quale, come mi fu appresso, credendosi che
67
1554
abbracciò stretta stretta e mi diede i piú soavi
68
1554
fatto quando a torto mi averete date tante busse
69
1554
che questo picciolo errore mi deverebbe esser perdonato. - Poco
70
1554
gioventú abbiate amato, non mi vergognerò discoprirvi le mie
71
1554
credenza in voi, io mi ritrovarei di modo sconsegliato
72
1554
figliuola. Sommi sforzato quanto mi è stato possibile di
73
1554
Onde a tal ridutto mi veggio, che senza l
74
1554
avessi marito e voi mi parlassi di questo, non
75
1554
se non colui che mi sposerá, divenga mio signore
76
1554
Andate, e piú non mi parlate di questo. - Rimase
77
1554
mondo abominevole e vituperosa. Mi ritrovai sotto Giulio secondo
78
1554
del signor vostro padre, mi son mosso essa novella
79
1554
assicura, signori miei, e mi leva la tema ch
80
1554
narrerò quanto piú brevemente mi sará lecito come due
81
1554
agli uomini e tu mi volessi dar il tesoro
82
1554
pur vederei se egli mi sapesse questo scelerato petto
83
1554
ti piaccia, che tu mi lascierai su le secche
84
1554
la moglie facesti. Tu mi sembri esser di cosí
85
1554
ciò che di te mi dica. - Che vuoi che
86
1554
che sí fatta cosa mi dirai, che io la
87
1554
è avvenuto che io mi truovo qualche centinaia di
88
1554
tu vuoi giurarmi che mi farai bona compagnia, io
89
1554
qui vicina, dove tu mi metterai a guadagnare e
90
1554
care, a l'orecchie mi è venuto che molte
91
1554
omai tanti anni che mi conoscete, e la mia
92
1554
io da merigge dormiva, mi diede due pugnalate e
93
1554
che io fossi morta mi gettò nel chiazzetto de
94
1554
E fatto il voto mi sentii in tutto sana
95
1554
venni, ove mia zia mi ha, la sua mercé
96
1554
la vostra mercé, sommamente mi amate, e giá del
97
1554
parte potergli giovare. Ben mi doglio e dorrommi sempre
98
1554
dorrommi sempre che non mi sia lecito piú poter
99
1554
cercando di rimaritarmi, lecito mi era vagheggiare ed esser
100
1554
io di confessarlo non mi vergogno. Eccovi le lettere
101
1554
lettere che egli tante mi scriveva ricercandomi di parlare
102
1554
con un suo servidore mi mandò la vostra lettera
103
1554
che voi da Milano mi avete scritta, la quale
104
1554
scritta, la quale se mi fu grata oltra modo
105
1554
dirvi, ché in vero mi fu, se dir lice
106
1554
sarò in Milano, ove mi fermerò per qualche tempo
107
1554
farei con lettere; e mi rendo sicuro che il
108
1554
in Mantova o altrove mi ritrovassi, al ricever di
109
1554
la lettera, e ridendo mi disse: - To' la tua
110
1554
tua lettera, e non mi dir parola, ché io
111
1554
farò cosa di che mi parli, ma farò ben
112
1554
vostra rispondere, ove voi mi pregate ch'io voglia
113
1554
per ubidire dirò quanto mi occorre. Sí come tutti
114
1554
io per me non mi ricordo averne maggior sentito
115
1554
perdoni, perché il bisogno mi stringe, e piú assai
116
1554
chi è lá? Chi mi desta? - e rivoltò la
117
1554
voi, vita mia, ottenere, mi sia ingegnato con astuzia
118
1554
giorno e notte non mi ha lasciato riposare. Egli
119
1554
ha insegnato. Egli qui mi ha condotto, e solo
120
1554
trovassi, per questo non mi smossi dal mio fermo
121
1554
penace doglia, che miseramente mi distruggeva, trovassero qualche conforto
122
1554
non praticare, anzi come mi vedeva in altre bande
123
1554
le feste e balli mi bastava vedervi, e poi
124
1554
amore che vi portava mi avesse come una veste
125
1554
compassione, ma mai non mi venne fatto. E perché
126
1554
né visto né conosciuto mi ritirai dietro al fieno
127
1554
fortuna e veder se mi poteva riuscire il mio
128
1554
che, mercé d'Amore, mi è venuto fatto; e
129
1554
che sapete, ché sempre mi trovarete piú pronto assai
130
1554
meco a ragionare, puntalmente mi recitò, pregandomi a scriverlo
131
1554
e larghe spese avete, mi converrebbe esser un altro
132
1554
vedessero questa mia novella mi bandirebbero la cruciata a
133
1554
questo del vostro nome mi prevaglia. State sano. ¶ NOVELLA
134
1554
dubito assai che sempre mi tenga in conto di
135
1554
e con tanta diligenza mi corteggiava e miseramente languiva
136
1554
saputo fare, ch'egli mi averebbe inteso ed usatomi
137
1554
quali, fingendo non avvedermene, mi sarei lasciata irretir con
138
1554
fedele, se tu credenza mi vuoi tenere, io farò
139
1554
rispose la fante, - voi mi potete dir il tutto
140
1554
il tutto, ché sempre mi trovarete fidata e segretissima
141
1554
non fai ch'io mi giaccia seco, io mi
142
1554
mi giaccia seco, io mi sento morire. Quando tu
143
1554
due fiate salutato e mi pare che piú non
144
1554
pare che piú non mi conosca. Ho messo a
145
1554
s'io volessi non mi mancheria chi mi farebbe
146
1554
non mi mancheria chi mi farebbe la corte. Io
147
1554
mia madre, che sempre mi predicava che io mettessi
148
1554
di modo che io mi sono determinata proveder a
149
1554
voluto viver senza uomo, mi sarei fatta monaca con
150
1554
quello che conoscerete che mi possa recar gioia e
151
1554
la mula, che voi mi diceste non conoscere, il
152
1554
non conoscere, il qual mi par molto discreto e
153
1554
del solito. Ora io mi sono ne l'animo
154
1554
ben fatto che io mi discopra con la mia
155
1554
di parere che voi mi lasciassi parlar con la
156
1554
del tuo amore che mi porti detto m'hai
157
1554
anno passato, e tu mi dicesti che nol faresti
158
1554
marito che come sapete mi tratta, ché altre volte
159
1554
mai di me curato, mi son proveduta a la
160
1554
un giovine gentiluomo, che mi ama piú che la
161
1554
ammirativa: - Oh, padre, che mi domandate voi? cotesto io
162
1554
il quale, per quanto mi affermò uno che lo
163
1554
a quello che mosso mi ha a scrivervi, vi
164
1554
quanto ne l'animo mi è caduto che io
165
1554
essendoti io fedelissimo schiavo, mi danno ardir di parlare
166
1554
stato del suocero. Non mi accade ora rammemorar l
167
1554
de la tua clemenza mi perdoni, e pensi che
168
1554
questo modo che parlato mi hai; ma vagliati l
169
1554
fedelissimo. Conosco anco che mi hai detto il vero
170
1554
per quello che detto mi viene, mormorate di me
171
1554
cosa al mondo che mi possa impedire che io
172
1554
e che degnate comandarmi, mi trovarete sempre presto ad
173
1554
colui che voi detto mi avete giacersi con mia
174
1554
di Montechiaro in Bresciana mi deste, come io fui
175
1554
de la vita umana, mi contenterò con un sol
176
1554
la signora Camilla Scarampa, mi è parso convenevole che
177
1554
consorte è morto, non mi lasciar piú in vita
178
1554
onoratamente, mentre che tu mi prenda per moglie, perché
179
1554
ratto fuori ¶ di speme mi trovai, fra mille errori
180
1554
de la cosa che mi lasciaste in cura, perciò
181
1554
in cura, perciò che mi sono governato secondo il
182
1554
io a quell'ora mi andassi cercando, poi che
183
1554
che era di corda mi partii, ed isvenni per
184
1554
mio, quanto per ora mi occorre in diffensione nostra
185
1554
di stato a trattare, mi fia sommamente caro e
186
1554
prence, di mio marito mi doglio, e dorrommene eternamente
187
1554
non crediate che io mi abbia quanto ho detto
188
1554
fosse amore, devessi ragionare, mi ritrovarei vie piú che
189
1554
assai non abbia amato, mi persuado di quanto ora
190
1554
de la divina pietá. Mi è cara la vita
191
1554
Foscaro, che lá vedete, mi è sovra ogni cosa
192
1554
morire? Certo, che io mi creda, nessuno o pochi
193
1554
te mi dica. Tu mi neghi d'aver peccato
194
1554
padre reverendo, voi non mi sapeste interrogare. Il trastullarmi
195
1554
l'uomo, e voi mi domandavate se io peccava
196
1554
quel bestione del frate mi dice che io ho
197
1554
sono in voi, ma mi era in questa deliberazione
198
1554
fiate per lo meno mi scrivevate. Ora, lodato Dio
199
1554
tanto accomodata, ch'io mi tengo per benissimo sodisfatto
200
1554
signori e vostri fratelli mi son lamentato di voi
201
1554
a quella parte ove mi dite che io vi
202
1554
disse: - Amico mio, quanto mi sia rincresciuta la morte
203
1554
creder il poteresti. Io mi truovo non solamente aver
204
1554
che tutto il mondo mi terrá per disleale al
205
1554
mio re, che tanto mi ha onorato ed essaltato
206
1554
ed essaltato, e tutti mi biasimeranno. Ma che poss
207
1554
vogliono cosí, e cosí mi comandano? Egli mi conviene
208
1554
cosí mi comandano? Egli mi conviene a madonna e
209
1554
per simiglianti affari non mi son mosso, né posto
210
1554
impresa è quello che mi mena, mi conseglia, mi
211
1554
quello che mi mena, mi conseglia, mi governa ed
212
1554
mi mena, mi conseglia, mi governa ed insegna quanto
213
1554
contesa e non la mi dare senza battaglia, apparecchiatevi
214
1554
modo altiero: - O voi mi date madama, o pigliate
215
1554
re Edelolfo, io provista mi sono, ed essendo ancor
216
1554
con l'amore che mi porta m'hanno molto
217
1554
prendere, egli come sua mi piglia, ed io sempre
218
1554
Ma io desidero che mi si presti altra occasione
219
1554
Ma poi che egli mi comanda che io sia
220
1554
e debbo ubidirlo. Ben mi rincresce ch'io non
221
1554
di modo che madama mi disse volerla pigliar in
222
1554
ferrarese, e, se ben mi ricordo, egli anco era
223
1554
grazia, che omai tu mi liberi e mi lasci
224
1554
tu mi liberi e mi lasci andare. Ti basti
225
1554
non avverrá che persona mi mostri a dito o
226
1554
dito o sugli occhi mi dica: - Ecco gentil fanciulla
227
1554
che, se il corpo mi fu per forza violato
228
1554
che sempre l'animo mi restò libero. Queste poche
229
1554
autoritá: "Amico Socrate, amico mi è Platone, ma piú
230
1554
ma piú assai amica mi è la veritá". Medesimamente
231
1554
a questo mosso non mi sono a scrivervi questa
232
1554
proprio nome, come anco mi par dever far del
233
1554
donna de la quale mi converrá parlare, che Caterina
234
1554
essendo certissima che voi mi crederete, e che quanto
235
1554
che molte fiate vosco mi sono domesticamente lamentata de
236
1554
di modo che io mi trovo bene spesso di
237
1554
di buono, è che mi dá gran libertá del
238
1554
e di spender come mi piace. Tuttavia in casa
239
1554
Ma quello che piú mi preme e mi sta
240
1554
piú mi preme e mi sta su lo stomaco
241
1554
mal volentieri a questo mi metto; ma il bisogno
242
1554
metto; ma il bisogno mi stringe, e la necessitá
243
1554
Se io ora non mi prendo qualche piacere, quando
244
1554
non ritrovi alcuno che mi voglia? Grandissima dapocaggine sarebbe
245
1554
di qualche sgherro che mi straziasse e mi facesse
246
1554
che mi straziasse e mi facesse donna di volgo
247
1554
disaventura egli in questo mi si mostrasse ritroso, io
248
1554
animo suo, il quale mi persuado che sará simile
249
1554
è mio, perché non mi sai coprir e tener
250
1554
fuor di Napoli, e mi nasconderò in casa d
251
1554
Niceno che cosí costantemente mi affermi esser l'adultero
252
1554
sí fatto amico mio mi debba far cosí vergognosa
253
1554
mio fratello seco vivuto mi sono, e d'ogni
254
1554
tanta villania quanta fatta mi viene, deliberando al tutto
255
1554
vederete, e nondimeno io mi porterò di tal maniera
256
1554
il vederete, e veggendolo mi rendo certo che non
257
1554
cavaliero vivuto, troppo strano mi pare che una femina
258
1554
pare che una femina mi debbia vituperare. Sí che
259
1554
mia sventura, a costui mi maritaste, e assai meglio
260
1554
sovviene che tu mai mi riprendessi. Tu mi ordinasti
261
1554
mai mi riprendessi. Tu mi ordinasti che io le
262
1554
de la vita che mi ha fatto fare ne
263
1554
accostarmiti e di non mi toccare? Adunque perché tu
264
1554
altrove quello che tu mi negavi. Or quando mai
265
1554
dir ciò che tacciuto mi averei per minor male
266
1554
senza donne e servidori mi tieni, e che male
267
1554
che male nel letto mi tratti, ebbe ardire di
268
1554
di santo Ermo quasi mi volse sforzare. - A pena
269
1554
ne la menassero. - Non mi lasciate, - diceva ella, - ne
270
1554
dí per gelosia non mi uccida. Poi, io non
271
1554
mia, bene, e non mi pare che si faccia
272
1554
rispetto si facesse. Egli mi par discreto e buon
273
1554
marito. Sí che non mi piace che a modo
274
1554
a le mie novelle mi parve di scriverlo e
275
1554
era ancor degli invitati mi ricordo che narrò tra
276
1554
cui ora si ragionava, mi piace di dirvi. Vi
277
1554
fosse: - Messere, - disse, - voi mi domandate pur la strana
278
1554
io tanto farò quanto mi comandarete. - Il buon padre
279
1554
sozzo vizio che voi mi diceste, anzi n'è
280
1554
al sacerdote. Ieri tu mi dicesti che niente altro
281
1554
Porcellio, - io ieri intieramente mi confessai e a tutte
282
1554
tutte le interrogazioni che mi faceste risposi la pura
283
1554
còlera rispose: - Messere, voi mi parete un altro, perciò
284
1554
perciò che cotesto che mi dite non è vero
285
1554
è vero. E chi mi fa di peccato contra
286
1554
sospetto che di lui mi sia venuto, ché io
287
1554
venuto, ché io non mi moverei cosí leggermente. Ma
288
1554
quello che di te mi dica. Tu mi neghi
289
1554
fatta. Voi molte fiate mi faceste buon viso e
290
1554
vi servissi. E perché mi pareva non aver né
291
1554
e ancora il sonno, mi deliberai pigliar quella comoditá
292
1554
d'aver trovata, quando mi fu detto che il
293
1554
de la maniera che mi trattaste, e ciò che
294
1554
l'estrema paura che mi faceste in quel punto
295
1554
l'avendo io meritato, mi poneste a rischio di
296
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meco, ma conoscendomi, come mi conoscevate, ch'io v
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voi quella vendetta che mi parrá. E sapendo che
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voglia non sareste venuta, mi son ingegnato con inganno
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amenissimo luogo a Diporto mi diceste, alor che ella
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seco domesticamente ragionava. Onde mi ricordo che, essendo ella
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Io, signora mia, non mi guarderò dal Bandello, sapendo
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ed amico mio. Voi mi perdonarete s'io non
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del mio polledro, non mi parendo di lasciargli la
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di questo piú non mi parliate. Ché da questa
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Milano. Ma in questo mi par ch'egli grandemente
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puntalmente al mio giudicio mi recitò. Onde avendola scritta
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e vertuoso nome vostro mi prevaglio. Il nostro gentilissimo
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far tutto quel che mi comandarete, quantunque la cosa
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egli, - io credo che mi sia amico e buono
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e che ove potesse mi farebbe ogni piacere, sí
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a lui. Ma perché mi chiedete voi questo? - Io
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di voi, dove egli mi giurò che non si
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molte altre male parole mi disse di voi; ma
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questo lo movesse non mi volle egli discoprir giá
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cotesta impresa. Ma egli mi replicava iratamente che era
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vostri. Ma se voi mi credessi, io vi consigliarei
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piú singolari piaceri che mi possano oggidí esser fatti
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mio, ché se voi mi donassi una cittá non
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donassi una cittá non mi sarebbe il dono cosí
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m'amarete, come credo mi amate, voi levarete dal
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Antonia Gonzaga sua consorte, mi diceste, e di quello
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le lettere vostre non mi siano in ogni luogo
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E circa a quanto mi scrivete s'è pienamente
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io, secondo che voi mi commetteste, quella scrissi cosí
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sempre amata m'hai, mi dá animo che io
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ti dico che io mi truovo in tanto mal
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avendo persona di cui mi calesse. Egli, poi che
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sua condotta m'ebbe, mi tenne sí caramente e
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caramente e sí bene mi trattò, io dico ogni
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guisa cangiato stile, che mi fa far digiuni e
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ma farnetico e scimonnito mi pare. Io credo che
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mio marito. Ma poco mi curarei che persona non
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quando egli nel resto mi trattasse come le mogli
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vuol egli che io mi faccia di tanti vestimenti
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anella che da principio mi comperò? Io non posso
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casa. Il perché io mi son deliberata di cangiar
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secondo che l'occasione mi s'offeriva, di modo
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a le mani venute mi sono, le ho messe
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stile, ché il confesso, mi sono assicurato a scriver
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s'addirasse. E cosí mi commetteste che di cotal
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che a le mani mi venivano esse novelle disporre
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a l'altre. Io mi do a credere, anzi
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ne rendete capace. Questo mi fa (veggendo che, quando
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vostro morder non saperebbe) mi fa, dico, credere che
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mie, l'affezione che mi portate, non v'inganni
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so bene che non mi sovviene aver cosí copiosamente
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che dirsi. Ma io mi sono lasciato troppo trasportare
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le cose che degne mi sono parse d'essere
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Messer Buondelmonte, io molto mi rallegro con voi di
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vostre contentezze e vosco mi congratulo che abbiate preso
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dí seguente, come sapete, mi convenne fare. Ora avendola
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quanto a la giornata mi fate, ché bastante non
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l'obligo ch'io mi sento avervi e che
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il mondo confesso. Ben mi duole non aver saputo
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vostro e io vinto mi confesso. - Cadde ne l
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metter ad essecuzione quanto mi comanda. - E cosí alora
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cortesie come fai, impotente mi rendi a sodisfarti, di
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che, quando io vorrò, mi dá l'animo che
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che ne l'animo mi caderá di farlo. - Qui
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od aguagliare, ma ben mi sono affaticato di far
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disse fra sé: - Io mi delibero di far ch
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troncare? Veramente, che io mi creda, nessuno. - Questo giudicio
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disse: - Questo solo ultimamente mi restava, che io al
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le nostre sante leggi mi danno libertá che io
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ogni reo condannato, come mi pare, od in parte
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e in tutto vinto mi chiamo. Resterò dunque vivo
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serbar la vita che mi dai ad ogni tuo
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publico direi quanto ora mi sovviene. - Il re accennò
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da questo pestifero morbo mi vede in corte, sacratissimo
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sanare, s'egli non mi vede de la tua
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me fin che non mi veda a l'ultima
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1554
questi e quelli. Perciò mi par che molto bene
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farvene un dono, non mi essendo lecito con altro
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a qualche nostro amico. Mi sará ben caro che
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innamorata. E perché non mi par di dir, per
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il cor nel petto mi trema e parmi di
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ché a quel modo mi paion belle. Ma io
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nascosto, disse al marito: - Mi vien voglia di giocar
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le vostre vestimenta, perché mi par che a tutti
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non potrete tagliarla voi mi farete aver una veste
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voi da senno o mi burlate? - disse il marito
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meglior senno che io mi abbia, - soggiunse ella. - Ma
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sète cosí buono che mi guastareste queste vesti. Andate
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vostri, e piú non mi molestate di cose d
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Milano e che tutti mi chiamavano Filippo Baldo. Avuta
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padrona mia, ciascuno che mi conosce mi domanda Filippo
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ciascuno che mi conosce mi domanda Filippo dei Nicuoli
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occhi, ov'Amor pur mi conforta, ¶ armato di quel
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l cor al ciel mi porta ¶ e d'ogn
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vostra padrona, ed io mi darò a torno d
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disse: - Madama, voi stamane mi diceste che io vi
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informerá questo corpo non mi dimostrassi verso voi e
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d'eterno biasimo degno mi giudicherei. Ma perché io
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perché io, qual io mi sia, mi do a
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qual io mi sia, mi do a credere e
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caschino in qualsivoglia persona, mi son sempre sforzato di
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E a darvi questa mi son mosso parendomi che
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però primavera. Ma io mi sono lasciato trasportar lontano
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nessuno s'appose, - voi mi pregaste, potendomi comandare, che
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anco ché il caso mi parve molto mirabile. Ma
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giá in qual guisa mi sia lasciato condurre né
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Io amo costei, - non mi accade negare ciò che
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cavaliero m'appelli, e mi comandi tutte quelle cose
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ponno, perciò che sempre mi troverá suo ubidientissimo servo
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ardo per voi, io mi struggo e sensibilmente mi
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mi struggo e sensibilmente mi consumo; e il fuoco
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del vostro amore ove mi abbruscio è fatto sí
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ella, - che cosa che mi sará di piacere farete
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molle e bagnato, come mi vedete, punto di freddo
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dica il vero, io mi sento di piú in
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qui, signora mia, qual mi vedete, che pure arder
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vedete, che pure arder mi sento e so che
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che facciano ridere non mi paiono né mordaci né
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de l'altro, punto mi meraviglio, perché so quanto
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essendo tra senesi occorsa, mi pare che a voi
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voi è, veramente io mi riputarei molto aventuroso, che
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Che dico dolere? anzi mi pare che mai tu
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ducati d'oro, e mi richiese che io gli
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sorella donata, convenevol cosa mi pare, se Angelica ed
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1554
che so che tu mi porti, che tu mi
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1554
mi porti, che tu mi voglia con ogni attenzione
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che io considero e mi riduco a memoria qual
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grandissima magnificenza abitarono, e mi vengono innanzi agli occhi
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rimasa, ch'io non mi senta morire sovvenendomi che
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dirò che molto maggiormente mi dorrei, e d'eterna
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d'eterna mala contentezza mi saria cagione, quando negli
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sai che involti siamo, mi resta almeno un contento
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sovra ci ho fatto, mi son afermato in questo
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e per me sodisfare. Mi pare adunque, quando io
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1554
lui e a te mi confesso de la stessa
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1554
mai piú chi conosciuto mi ha di me udir
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1554
che sino a' fanciulli mi mostrarebbero a dito. - Si
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1554
parole il matrimoniale anello mi desti e con piú
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parlari la mia verginitá mi rapisti? Ecco, mancator di
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perché con queste dita mi desti il matrimonial anello
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il matrimonial anello? perché mi sposasti? perché dopoi con
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1554
ciò che di voi mi dica. Voi mi mostraste
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1554
voi mi dica. Voi mi mostraste quando io vi
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1554
che per amor mio mi deste ad intendere che
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1554
corpo che per onestá mi taccio gli recise e
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1554
di qual maniera io mi sia vendicata al mondo
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qui, in casa mia mi sposò e meco piú
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1554
mille favole e menzogne mi disse sforzandosi darmi ad
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pena da me partito mi mandò Pietro che qui
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negar né a pregare mi saprei disporre, parendomi che
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1554
stata e non bagascia. Mi basta che l'onor
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scritto l'aveva, voi mi pregaste ch'io ve
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1554
donna: - Poca fatica, - rispose, - mi sará questa, quando io
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1554
col malanno e non mi rompete piú il capo
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tanti che buona pezza mi bisognarebbe a raccontargli non
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1554
sono tali che sempre mi saranno cagione d'una
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1554
ciascuno che dopo che mi sposò egli devesse cangiar
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Ma quello che peggio mi pare è che egli
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1554
il signor mio padre mi ragionò di maritarmi in
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maritarmi in Ferrara, egli mi disse ch'io devevo
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le radici del core mi sète abbarbicato. Onde, dolcissimo
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la quale perché degna mi parve d'esser da
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1554
promessa sodisfatto, se non mi fosse stato di bisogno
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di giorno in giorno mi sono sovravenute impedito, ho
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agio di sodisfarlo, non mi è paruto onesto di
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1554
piú volentieri a questo mi muovo, quanto che di
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1554
quanto che di continovo mi sovviene la sempre acerba
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e con infinite ragioni mi sospinse. Però giudico convenevole
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la vostra buona grazia mi raccomando. State sana. ¶ NOVELLA
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l'altro fare non mi conosca bastevole; nondimeno parendomi
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1554
minor male di quanto mi richiedete a la meglio
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voi, la vostra mercé, mi terrete credenza come il
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1554
chiaramente vedere come io mi stia. E ancor che
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1554
prima volta che io mi sentii dai lacci d
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1554
innamori? Certo, che io mi creda, nessuno, perciò che
471
1554
cosa nuova se io mi sono lasciato vincere dai
472
1554
la reina, che io mi sono sforzato quanto mi
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1554
mi sono sforzato quanto mi è stato possibile levarmi
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1554
che a questo termine mi son lasciato trasportare e
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1554
per quel ch'io mi creda sará poco, pascer
476
1554
e luogo ove io mi ritrovassi, altro di essi
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1554
una donna e che mi fosse d'estrema doglia
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1554
esser da quella amato, mi saria nondimeno men grave
479
1554
detto che io altrove mi procacciassi una padrona, che
480
1554
chi di questa maniera mi trattasse di quello che
481
1554
di calcagna. Quell'altra mi diede danari in dispregio
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1554
non puotei, perché tu mi lasciasti in camera quando
483
1554
pure i ladronecci che mi sono stati fatti questi
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1554
fatti questi dí, perché mi trovo mancare di molti
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1554
pessimo trattamento che tu mi fai, anzi sempre di
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1554
sempre di te lodata mi sono. Ma questo villano
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1554
Apri, apri, ché io mi vo' chiarire. - Madonna, - rispose
488
1554
te? A questo modo mi tratti? Oimè, poverella me
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1554
Dio, se egli tócca mi avesse, io non mi
490
1554
mi avesse, io non mi sarei mai piú lasciata
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1554
calende, se pur talora mi verrai a trovare. Anderò
492
1554
se ne faranno, e mi darò onestamente il meglior
493
1554
ciò che se alcuno mi mordesse che avendola io
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1554
è questa ove io mi ritrovo. Cosí fatta è
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1554
ti dico che quella mi sará gratissima. - Dicendo queste
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1554
piú lieta e fortunata mi può accadere che esser
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1554
che in tal stato mi veggio che indarno contra
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1554
te ricevere se morir mi farai, a ciò che
499
1554
ché molto piú grato mi fia, morendo esca de
500
1554
tu, la tua mercé, mi offeri, io non ardirei