Aldo Palazzeschi, Il re bello, 1921

a vent'anni, io mi sento oggi più impaziente

io sono addirittura smembrato, mi sento la testa come

spogliamo, vedrai, vedi, se mi tolgo questa corazza che

tolgo questa corazza che mi serra sono come te

uno guardate, sono discreto, mi contento di uno, via

segnale, e di giorno mi beo, insospettato a guardarlo

sono un bell'esempio, mi pare, coraggio, pensateci un

è una parola. ¶ — Non mi farete mica venir fuori

sentirsi madre! E quando mi guardo con questi calzoni

mantello davanti Ludovico XIII — mi viene da piangere.... ¶ — Coraggio

ero nato maschio davvero! Mi sono toccate tutte le

ne hai colpa ma mi fai soffrire troppo così

Ohi! Ohi! Ohi! Ah! Mi sento strappare i reni

sento strappare i reni! Mi par d'averci dentro

di lei, essa non mi ha nascosto mai nulla

tutto della sua vita, mi sembra di profanare il

mia ultima volontà: che mi sia messa attorno al

una sola cosa che mi sia sconosciuta. Dunque: «Che

sia sconosciuta. Dunque: «Che mi sia messa attorno al

una cosa soltanto non mi saprò mai dar pace

felicità, esistenza, tutto, non mi resta nulla al mondo

è il dolore che mi fa sembrare grande una

sopra il tuo seno, mi sembra così nero.... così

beatamente in pompa magna. ¶ Mi viene in mente una

una così lecita curiosità mi fa supporre che questa

dei begli occhi neri.... mi voleva dare anche l

di ammalarmi qui non mi troverei in pensiero, mi

mi troverei in pensiero, mi sembrerebbe d'essere in

son sicuro che non mi lascerebbero un momento solo

un momento solo, che mi assisterebbero come fossi un

Pensava il parroco — Perchè mi hanno chiamato? Chi ha

americana.... ¶ — Sì! Ho capito! ¶ — Mi hanno chiamato.... ¶ — Lo so

dica! ¶ — Sai per chi mi hanno chiamato? ¶ — Per chi

lo faccio, nemmeno se mi ricuoprissero d'oro; hai

per pacificarla, Drusilla tu mi fai paura, pensa, un

questo momento. ¶ — Io non mi meraviglierei che venisse in

nero che un amico mi scriveva dopo la morte

di figlio affettuoso come mi avrebbe dettato, e come

pure, la sua fine mi ha molto rattristato, ed

resistito fino all'ultimo, mi sono fatto forza, non

Sì. ¶ — Hai visto come mi ride? ¶ — Sì. ¶ — Oh! figurati

dell'inferno! Ma non mi hai visto che non

ti ho odiato! Non mi ero mai accorto quanto

voglia di vomitare! Oh! Mi par d'esser rinato

perchè? Perchè? Perchè? ¶ Io mi domando perchè oggi mi

mi domando perchè oggi mi vengono insieme alla memoria

tre liquidi diversi.... E mi domando ancora: perchè? Essi

Il segretario dell'albergo mi ha fatto accompagnare nella

piedi del letto Fanny mi ha riconosciuto e mi

mi ha riconosciuto e mi ha rivolto un mesto

mia povera amica non mi ha mai lasciato così

il mio pensiero, mai mi è piaciuta tanto come

morte qua dentro? Io mi domandavo guardandomi attorno. ¶ La

colore preciso degli stivalini. ¶ Mi sono avvicinato fisso sulle

un gesto molto naturale, mi ha fatto capire che

me lo avrebbe impedito, mi sono detto di non

incerto sulla porta, poi mi sono deciso da quale

vederla oggi! Quale combinazione mi ha riserbato la sorte

nello stesso tempo io mi trovo in questa stessa

molti giorni questa impressione mi seguirà. ¶ Ma quella gente

goderla e il ricordo mi seguirà sempre. Ma com

amica mia! Se lì mi avessero chiesto di comporre

sepolta una bella donna. Mi sembra che queste poche

la vedo più e mi sento cadere nel vuoto

vuoto con lei. Chi mi dà la forza di

pressochè al termine e mi guardate già con certa

un capolavoro sentimentale voi mi potete osservare che l

Non lo sei. ¶ — Di', mi potresti amare se fossi

di esagerazione amici, non mi accusate di volere ad

dei due signori, io mi sono servito della vecchia

che l'accompagnava, ma mi era assolutamente impossibile fare

i Dardanelli? ¶ — Una bazzecola! ¶ — Mi capisce? Non si sa

rapido di nascondere, e mi fu addosso incuriosito, nè

nè io so perchè mi venne fatto così naturale

ero fermo alla porta, mi infilavo i guanti e

so davvero, io non mi sono accorto di nulla

piani io richiusi. ¶ Appena mi voltai ecco da una

mano. ¶ — Bene educato. ¶ — Sì, mi guardava senza dir nulla

tutti i bei discorsi mi morivano sulle labbra. ¶ Lui

che più di tutto mi turbava era la sua

io sentivo per lui, mi considerava colla freddezza del

per scendere la sera mi messi la mano in

a guardare in terra. Mi affacciai alla finestra, scrutai

l'aprii cautamente, orecchiai, mi volsi a lui, lui

suo berrettino in mano mi strisciò dinanzi guardandomi con

lire che se no mi avrebbe dato il caffè

a quel modo come mi era precipitato addosso, e

donna frugava nella borsa mi sovvenne che il ragazzo

e il suo incontro mi ha sempre turbato, mentre

sempre turbato, mentre lui mi guardava sempre con la

quale, e qualche volta mi accade di pensare a

ed ora si vendica, mi ha uccisa nel cuore

donna sarà spietata, io mi sono vendicato su lei

che la forza che mi tiene mi abbandonerà, che

forza che mi tiene mi abbandonerà, che io non

aveva sepolta. ¶ — Ah! Tu mi hai uccisa e sepolta

vi faccio questo effetto? Mi sembra. Può darsi ch

che dodici anni e mi dà pensiero come le

altre, s'ella non mi sembra già la più

novello Garibaldi! L'infelice mi cadde addosso come un

disputavamo da buoni amici, mi cadde nelle braccia fulminato

con una marmotta chicchessia? Mi credete incapace a trarmi

Queste bestie di artiglieri mi fanno il finimondo! — Eppoi

durare di più, io mi sarei data la testa

palermitano. ¶ — Palermo? Che discorsi mi fate? Andresti dunque fino

che nome povera piccina, mi pare che almeno questa

contro di me? Furfanti! Mi lascerete sola come un

orribile schiatta di animali mi ha fatto dar di

a occhi chiusi, io mi troverò sul lastrico per

ne vogliate, io non mi fiderei per questo di

questo di voi, e mi aspetto sempre che ne

è la mia disperazione, mi vedrà schiantare e non

gesto, la sua freddezza mi assassina! ¶ La robusta vedova

minuto? Le mie figlie mi hanno rigettato o mi

mi hanno rigettato o mi detestano, queste sono le

di questo mondo! Ella mi salta addosso per darmi

non pensa ad abbandonarmi, mi seguirebbe s'io me

speroni sulle mie scale! Mi pareva di vivere in

autentico! Pensate s'essi mi capitano tutti in una

Vedete se quello che mi succede è di nuovo

nuovo genere! Ora che mi hanno lasciata sola come

ho fatto, quello che mi è successo!» E credete

perdona, piccolo essere infelice, mi è accaduto senza che

abbandonarti, so che tu mi vuoi lo stesso bene

rinunziare a quello che mi è più caro: a

non le voglio più, mi parrebbe di rubarle. ¶ — Ma

padrone. Una sola cosa mi spaventa: chi metteremo in

Amalia Polidori una volta mi raccontò un certo fatto

ricoperti di pillacchere e mi portano il fango in

il fango in casa; mi sporcano tutto! Questo ha

sola tutta la notte mi fa un certo effetto

assieme. ¶ — Troppo, troppo buono, mi raccomando la casa, la

fare, in ogni modo mi raccomando. Alle otto tornerà

lasciò la casa. ¶ — Signorino mi raccomando, io vado via

ne posso proprio più, mi sono strapazzata troppo in

caffè per tutti e mi butto un po' sul

sdraiarmi nel mio letto, mi bastano due o tre

signora, ¶ «Il mio uomo mi forza anche questa volta

fissato che appena io mi sono sgravata gli faccio

che stia bene, e mi firmo sua umilissima serva

dato il responso. ¶ — Io mi accontento del collo del