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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tentazione di essere felice, 2015

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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solo documentari. Certe volte mi devo addirittura forzare per
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domando, e lei, stavolta, mi guarda. ¶ «Una donna che
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guardare lo schermo finché mi accorgo che mi si
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finché mi accorgo che mi si chiudono gli occhi
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conti sempre vecchio sono. Mi giro e trovo Emma
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da un angelo, eppure mi viene naturale alzarmi per
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a svegliare dal torpore. Mi piacerebbe soccorrerti, aiutarti a
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non esserne capace. Non mi è bastata una vita
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circostanza. Per quel che mi riguarda, non è andata
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Tieni» dice Sveva e mi porge il cibo. ¶ Ecco
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chiedo polemico. ¶ «Reverenziale? Non mi sembra, è solo gentile
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conosci.» ¶ Mia figlia non mi sopporta, dovrei prenderne atto
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di affrontare il problema mi annoia. ¶ «Tuo marito?» chiedo
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lei. Chissà perché Sveva mi detesta. Eppure, quand’era
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Eppure, quand’era piccola, mi sono dato da fare
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rispondi irritata.» ¶ «Ma quando mi chiedi qualcosa? Quando mai
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chiedi qualcosa? Quando mai mi hai chiesto qualcosa? Cos
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barzelletta!» fa lei e mi sfila il calice di
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noiosa.» ¶ Lei sorride e mi afferra la mano. Vorrei
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qualche problema.» ¶ Mia figlia mi conosce bene. Il che
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è bisogno di spiegazioni. Mi piacciono le donne che
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chiedono. ¶ «La gente non mi attrae, lo ammetto.» ¶ Torniamo
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sta comodi. E se mi alzo mi fregano il
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E se mi alzo mi fregano il posto.» ¶ «Fa
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l’egoista ero io. ¶ Mi alzo, afferro un altro
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bicchiere di prosecco e mi avvicino a un quadro
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ne pensa, le piace?» ¶ Mi volto. Al mio fianco
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lo penso anch’io.» ¶ Mi giro di nuovo verso
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pseudoartista dei miei stivali. Mi scolo l’ultimo sorso
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al mio interlocutore, che mi guarda incuriosito. ¶ «Me lo
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calice. Entro nella toilette, mi soffio il naso, mi
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mi soffio il naso, mi guardo allo specchio, scoreggio
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dal seno grande che mi scruta con aria severa
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sarà dissolta. Il donnone mi guarda spazientito mentre continuo
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come un ebete. ¶ «Allora, mi fa passare?» ¶ «Certo, certo
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Certo, certo» rispondo e mi allontano. ¶ A ogni modo
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un po’ di brividi mi vengono se immagino la
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immagino la scena... ¶ Dante mi nota e fa cenno
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domanda: «Allora, ti piace?» ¶ Mi guardo in giro e
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Allora vuol dire che mi conosci poco. Tutto ciò
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dice subito dopo, e mi afferra per il braccio
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nonché mio grande amico.» ¶ Mi conduce dall’altro lato
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lato della sala e mi piazza davanti all’uomo
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Dante annuisce fiero e mi presenta Leo Perotti, l
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soddisfatti della propria vita, mi iscriverei a un corso
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dietro dall’infanzia. ¶ Perotti mi stringe la mano e
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Si avvicina Sveva che mi agguanta il braccio rimasto
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e socchiudo gli occhi. Mi viene il mal di
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permesso e lei non mi ferma. Belzebù si presenta
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a modo mio, invece mi tocca restare a ingurgitare
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La prima volta perché mi cadde un quadro di
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un quadro di mano. Mi colpì con un mestolo
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la prima cosa che mi viene in mente di
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la prego...» fa lei. ¶ Mi blocco a metà strada
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Chiudo gli occhi e mi lascio agguantare al volo
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sedia. Ma perché non mi sono fatto i fatti
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bisogno di un padre. Mi dispiace, cara, ma a
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so come fare. Lui mi cercherebbe.» ¶ «Perché ne sta
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a qualche associazione?» ¶ «No, mi vergogno.» ¶ Con me, invece
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e lo stesso Dante mi nasconde i suoi gusti
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i suoi gusti sessuali. Mi ha confidato di più
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un miagolio di Belzebù mi ricordi che il poveretto
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altro. ¶ «Con piacere» abbozza. ¶ Mi alzo, afferro la pentola
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Lei si alza e mi viene accanto: «Lasci fare
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I primi tempi non mi picchiava, ma sbottava per
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sbottava per un nonnulla. Mi sono detta che era
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deciso di starmene buona, mi sono voluta convincere che
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riuscita a scappare e mi sono rifugiata in un
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lui è venuto e mi ha riportato a casa
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a casa. E lì mi ha riempito di calci
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riempito di calci e mi ha rotto una costola
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e litigi. Alla fine mi ero quasi convinta che
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vita impossibile.» ¶ Il respiro mi diventa faticoso e non
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È come se qualcuno mi si fosse abbarbicato dietro
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dovuto desistere. Da allora mi sono ripromesso di non
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più con mio nipote. Mi dispiace, ma il gioco
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dispiace, ma il gioco mi ricorda che sono vecchio
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come ho detto, non mi piace essere preso in
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riesco a dire. ¶ «No, mi ammazzerebbe prima dell’inizio
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Lei si volta e mi fissa. Nel frattempo la
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ammetto alla fine. ¶ Lei mi guarda e sorride, subito
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suo sorriso appena accennato mi rende furioso e per
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vada come vada. Poi mi ricordo che lui non
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del ghiaccio ogni tanto.» ¶ Mi avvicino e senza dire
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gatto inizia a lamentarsi. Mi sono dimenticato di lui
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sono dimenticato di lui. Mi alzo e prendo una
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controllo i miei valori mi illudevo di poter controllare
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alla mia età non mi fossi reso conto che
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punto. ¶ Per una vita mi hanno dato del lei
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morta cinque anni fa.» ¶ «Mi dispiace» sussurra e si
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mai Sveva. Incredibile, ma mi sono appena reso conto
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che parlo di lui, mi esce spontaneo dire questa
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me stessa che non mi sarei mai legata a
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banale. ¶ «Comunque ora non mi va più di parlare
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decisa. ¶ Annuisco. Questa ragazza mi piace, come Rossana, non
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no?» ¶ «Certo» replico e mi alzo. ¶ Si comporta come
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di passione nel bagno) mi ha insegnato che se
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e la abbracciai, lei mi guardò stupita, si divincolò
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stupita, si divincolò e mi chiese cosa stessi facendo
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a un certo punto mi abbracciò e si girò
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solo per un attimo, mi provoca la stessa pelle
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sul più bello lei mi fermò, mi prese il
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bello lei mi fermò, mi prese il viso fra
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mani e disse: «Cesare, mi dispiace, ti voglio bene
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mantenuto fede alla promessa. Mi farebbe piacere incontrarla e
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Invece non dissi nulla, mi rivestii, le diedi un
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di tutti i colori. Mi sa che qualcosa, nel
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anche in casa mia. Mi riparo dai miei stessi
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insomma. Gli anni, invece, mi hanno insegnato che la
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un pomeriggio la segretaria mi svelò il trucco e
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Dopo qualche mese, comunque, mi licenziai. Di quell’esperienza
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Luisa, la segretaria che mi diede il fatidico consiglio
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solo le prime due mi hanno accompagnato per l
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da vecchio rimbambito che mi riempiono la giornata. A
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La verità è che mi stanno antipatici, anzi odio
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doverli sciogliere. E non mi riferisco ai nodi della
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Perciò con gli anni mi sono organizzato e uso
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e ripetitivi, in realtà mi annoio, non ho pazienza
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che aspetta l’ascensore, mi fermo ad aprire la
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chiamo un taxi e mi faccio portare in un
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saranno accorti, ma non mi interessa, l’importante è
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Molte volte in passato mi sono trovato a fissare
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A ogni modo non mi giro mai indietro, già
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c’è Belzebù che mi guarda serafico mentre tenta
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contenuto del sacchetto che mi porto appresso. Questo gatto
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vado al supermercato, lui mi aspetta nell’androne per
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rivolto all’animale, che mi fissa un istante e
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donna per la quale mi sono battuto invano. Ci
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guardiamo un istante, poi mi giro e infilo le
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conclude l’operazione e mi sorride. Credo voglia farsi
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perdonare. ¶ «Grazie!» esclamo e mi riprendo il mazzo. Belzebù
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la mossa successiva. Lei mi fissa e sostiene lo
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sostiene lo sguardo, così mi accorgo che ha uno
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qualcosa in lei che mi attrae, a parte la
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la bellezza. Forse perché mi ricorda un po’ Sveva
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sta lì impalata e mi fissa. Allora prendo in
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una donna ancora non mi appartiene. ¶ «Vuole entrare?» chiedo
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abbia perso la lingua. Mi sfilo il cappotto e
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i fornelli, la ragazza mi segue e si siede
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tua intimità sia inviolabile. Mi scuso e afferro gli
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di vino rosso che mi tiene compagnia la sera
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a due bicchieri. Poi mi siedo di fronte a
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Belzebù, ovviamente. ¶ «Mio marito mi ammazzerà prima o poi
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negli occhi, tanto che mi risulta difficile sostenerne lo
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mi riesce. Ogni volta mi propongo di comportarmi in
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parlo al telefono, non mi smuovo di un millimetro
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l’unico strumento che mi rimane, cambiare approccio comporterebbe
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dire la verità. Comunque mi piace il suo lavoro
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tentato, ma le parole mi sono rimaste sulla punta
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nuovo giù nell’esofago. ¶ «Mi fa piacere per te
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attimo in silenzio, quindi mi saluta e riaggancia. Sono
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Quando erano piccoli, Caterina mi rimproverava per la mia
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Dante, al suo cospetto, mi sembrava uno di quei
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allora tiravo calci. Se mi fossi stata a sentire
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diverso.» ¶ Le pareti non mi rispondono. Meglio, almeno non
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ma anche una compagnia. Mi alzo e lo afferro
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mattina alla sera! Non mi meraviglierei se uno di
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nel silenzio della notte mi snerva. Vado in cucina
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Vado in cucina e mi paralizzo di fronte allo
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prosciutto e sul latte. Mi siedo al tavolo della
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guardarmi con occhi supplichevoli. ¶ «Mi dispiace, bello, non ho
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me, e nel frattempo mi fermo a riflettere sulla
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molto più buona. ¶ Non mi dispiacerebbe, comunque, essere un
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vedere anche da solo. Mi piacciono i tipi che
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vorrei essere un gatto. Mi troverei anch’io una
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subito al latte. Io mi alzo e m’incammino
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Lui si gira e mi guarda come se avesse
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Puzza di alcol e mi sembra anche abbastanza incazzato
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picchiare un povero vecchio? ¶ «Mi ha svegliato e sta
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altri vecchi. Se qualcuno mi pesta il piede, reagisco
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una di quelle che mi riesce meglio. ¶ «Stronzo, sta
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Lui indietreggia e io mi produco in un ghigno
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poi sbuffo contrariato e mi avvio in bagno. Devo
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come sempre accade quando mi arrabbio o mi agito
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quando mi arrabbio o mi agito. Mi siedo sul
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arrabbio o mi agito. Mi siedo sul water e
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i miei polpacci raggrinziti. Mi rivolgo a lui, il
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E io che quasi mi facevo ammazzare per difenderla
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l’ho capito!» ¶ Belzebù mi fissa stranito, poi decide
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con la lingua prensile. Mi chiedo spesso perché ci
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per tornarmene a letto mi tocca chiamare il centodiciotto
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ci ha ripensato e mi vuole picchiare. Mi fermo
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e mi vuole picchiare. Mi fermo a metà corridoio
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breve. Il mio aguzzino mi vuole ammazzare ma, al
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mio appartamento, soprattutto se mi trovo in pigiama, ma
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dire, ma lei nemmeno mi ascolta. ¶ «Credo che quell
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ogni caso la ragazza mi ha detto di non
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per essere aggredito e mi sono preso anche un
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il felino marpione e mi richiudo la porta alle
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litigio durante il quale mi facevo quasi ammazzare, un
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voglia a dire, se mi buttassero sulla terra altre
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le uniche signore che mi vengono a trovare nel
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mondo da uno spioncino!» ¶ Mi piace estromettermi. Mi fa
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spioncino!» ¶ Mi piace estromettermi. Mi fa sentire diverso. ¶ E
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con una medaglia. ¶ Invece mi sbagliavo, neanche una festa
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afferrato il cuscino e mi sono trasferito sul divano
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giorno i gentili vicini mi hanno invitato a cena
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di quei rompiscatole che mi avevano rubato il sonno
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sonno. Loro pensavano che mi sarei intenerito di fronte
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e morirò burbero. ¶ Ma mi accorgo di essere andato
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L’altro ieri notte mi stavo ancora rigirando fra
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terra, quindi il silenzio. Mi sono incuriosito e ho
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guardava per terra. Appena mi ha visto, ha girato
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volta giunto al piano mi è venuta voglia di
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ai fatti miei e mi sono trovato bene, perché
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in cose che non mi riguardavano? Che poi lei
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il resto della giornata mi sono dimenticato della vicenda
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fino a quando, stamane, mi sono trovato sul pianerottolo
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cerca delle chiavi e mi dava le spalle. Al
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adesso questa benedetta donna mi infastidisce non poco, perché
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scrivania del suo studiolo. Mi sono sempre domandato a
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entrambi, psicologi e sacerdoti, mi sono sempre stati sulle
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con tono agitato. ¶ Sbuffo. Mi sono dimenticato di aggiungere
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sono qui oggi.» ¶ Lui mi guarda con aria interrogativa
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così sicuro che quasi mi convince. ¶ «E come fai
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nella buca. L’idea mi è venuta ieri notte
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mentre, come mio solito, mi trastullavo nel letto. Ho
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banco dei salumi. Quando mi ha notato, si è
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voltata di scatto e mi ha dato le spalle
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tonno in offerta e mi sono avviato verso di
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appurare se avesse sentito. ¶ Mi piace fare il misterioso
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troppo buono. A volte mi sembra di conversare con
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la moglie, e io mi sono solo suggestionato, si
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per me.» ¶ È vero, mi piace giocare all’investigatore
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qualcosa d’insensato?» ¶ Lui mi squadra e tamburella con
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Ma, ti avverto, se mi vengono a prendere dico
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suo posto, lo farei, mi alzerei e afferrerei il
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di casa. Però poi mi infilerei il cappotto e
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infilerei il cappotto e mi lancerei per le scale
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non si arrabbia, non mi dà uno schiaffo, non
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si smuove dalla poltrona. Mi guarda e sorride. Mi
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Mi guarda e sorride. Mi vuol bene il vecchiaccio
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dentro per fargli compagnia. Mi alzo e mi avvio
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compagnia. Mi alzo e mi avvio alla porta. Lui
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avvio alla porta. Lui mi blocca. ¶ «Pensavo... forse potrei
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lettera.» ¶ «Sì, bravo» ribatto, «mi sembra una buona idea
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Chiudo la porta e mi avvio al piano di
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Senti, l’altro giorno mi sono dimenticato di dirti
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già esposto a Berlino. Mi farebbe piacere presentartelo.» ¶ Mai
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più entusiasta, ma non mi riesce. Ogni volta mi
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attraente. ¶ «In realtà non mi parla. Quando vado a
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se ne va. Non mi perdona quello che faccio
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fa. Da allora non mi vuole più parlare.» ¶ «Ma
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nell’ultimo trentennio e mi concentro sulle sue parole
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so, solo che non mi ci abituo. Lei riprende
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Non l’ascolto più, mi è appena venuta in
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può fare» la interrompo. ¶ Mi fissa con un mezzo
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la mia, ma io mi ritraggo d’istinto, prima
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travestimenti. Un camaleonte.» ¶ Lei mi guarda con aria stranita
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prima di ribattere: «Comunque mi risolveresti ’nu problema gruosso
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aiuti mio figlio? Perché mi inviti a cena?» ¶ Troppe
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a cena?» ¶ Troppe domande mi rendono nervoso, soprattutto quando
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ma d’un tratto mi sembra la cosa giusta
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cosa giusta da fare. Mi alzo senza commentare e
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alzo senza commentare e mi avvio nella stanza da
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viva sull’uscio e mi osserva silenziosa per un
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Dante e Sveva non mi sembra più così affascinante
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e con molta fatica mi chino ad afferrare i
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pavimento. ¶ Rossana arriva e mi abbraccia da dietro. L
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peso del suo seno mi fa barcollare e per
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la prima volta che mi stringe, ma, d’altronde
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miei figli. La situazione mi sta sfuggendo di mano
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sta sfuggendo di mano. Mi giro, nella speranza che
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alla domanda con cui mi lambicco il cervello: che
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un piede, sorride e mi passa accanto per introdursi
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sacchetti sul tavolo e mi sorride di nuovo. Solo
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Solo a questo punto mi accorgo del suo abbigliamento
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da queste parti e mi è venuta l’idea
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l’unica frase che mi esce dalla bocca, e
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in cui la pronuncio mi sento già uno stronzo
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L’hai sentita?» ¶ Stavolta mi risponde con un no
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farlo. In realtà nemmeno mi interessa sapere di mia
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mia figlia, la quale mi chiama con assiduità, è
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proprio cosa dire, così mi viene naturale parlare di
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tu sei in forma» mi sforzo di rispondere, e
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o domani!» esclama e mi posa una mano sulla
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Non fare fesserie, pà, mi raccomando, che non sei
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figlio, e la cosa mi rende alquanto perplesso. È
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omosessualità, poi lo sguardo mi cade di nuovo sulla
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della mia vicina poco mi importa, lui allora saluta
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2015
La prossima volta che mi tratti come un vecchio
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vicino...» ¶ Lei apre e mi sorride con gentilezza. Nonostante
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2015
buonasera per quel che mi riguarda. ¶ Questo è ciò
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2015
Invece esclamo: «Mio figlio mi ha portato alcuni prodotti
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un sorriso, «perciò non mi va di iniziare proprio
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come cucinare queste diavolerie.» ¶ Mi sorride di nuovo. Devo
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afferma invece Emma e mi distoglie dai miei assurdi
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Vada, vada» ribatto e mi accompagno con uno schiaffo
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rimane a fissarmi. ¶ «Già» mi limito a replicare, anche
290
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ho perso tutto e mi sono trovato, paradossalmente, libero
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rispondere, ma la discussione mi porterebbe chissà dove e
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per difendersi dal puzzo. ¶ Mi scappa un risolino e
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e la giovane donna mi dedica uno sguardo seccato
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uno sguardo seccato. ¶ «Buongiorno!» mi affretto a ribattere allora
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ribattere allora, ma lei mi ha già voltato le
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fastidio. Per quel che mi riguarda, potrebbero anche non
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un nome...» ribatto e mi dedico di nuovo alla
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Emma.» ¶ «Emma...» ripeto e mi giro di scatto. ¶ «Sì
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casa? L’agente immobiliare mi telefona ogni due minuti
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vuole, l’altra sera mi ha detto senza troppi
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nipote!» ¶ «Okay, chiamami.» ¶ «Grazie.» ¶ Mi chiudo la porta alle
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casa mia. Solo dopo mi sfilo il cappotto e
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essere più felice, invece mi sembra che perda colpi
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una sorella. Del figlio mi ha parlato una sera
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una sera in cui mi presentai con un prosecco
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è stato, dottor Annunziata, mi devi chiedere qualcosa?» ¶ Nessuno
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una prostituta. Eppure non mi sembra di avere un
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sape!» ¶ Niente da fare, mi tocca rinunciare. Negli ultimi
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rinunciare. Negli ultimi anni mi sono così impegnato nel
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è in piedi e mi volge le spalle, io
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c’è problema, mica mi offendo.» ¶ Rossana non si
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i suoi mille brontolii. Mi produco in un finto
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in realtà, se potessi, mi lascerei andare a un
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vuoto sul comodino e mi alzo a sedere. Mi
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mi alzo a sedere. Mi sembra evidente che ho
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la mia ultima amante mi ricorderà ancora con i
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letto una donna «normale». ¶ Mi accendo una sigaretta e
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come si chiamava, che mi confidò di voler costruire
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Qualche volta di notte mi sveglio di soprassalto e
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sveglio di soprassalto e mi sembra ancora di averla
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fatto. ¶ «Scusami...» sussurra Rossana. ¶ Mi avvicino e le poso
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eppure pochi minuti fa mi sembrava vellutata e profumata
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tanti anni che nessuno mi invita a cena fuori
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le difficoltà di Rossana mi incuriosiscono. È da tanto
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alziamo, andiamo in cucina, mi prepari una frittata e
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Lei si gira e mi mostra il volto impiastricciato
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il motivo per cui mi trovo in questa casa
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nuovo gli occhi e mi trovo a fissare la
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peli bianchi sul torace, mi faccio schifo. Sì, proprio
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Sì, proprio schifo. Allora mi volto e incontro gli
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specchio» commenta. ¶ «Sì» ribatto, «mi sa di sì.» ¶ Quando
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particolarmente simpatico, eppure lei mi fa sentire persino socievole
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ribatto con noncuranza, e mi porto il bicchiere alla
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Per alcuni mesi Sveva mi ha tenuto da lei
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a stecchetto, guai se mi vedeva sgarrare, poi mi
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mi vedeva sgarrare, poi mi sono stufato di fare
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perché dormo poco e mi sveglio presto. O perché
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viaggi allucinanti. Per esempio mi viene da pensare alla
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che cinguettano sul balcone. Mi soffermo addirittura sull’arredamento
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non sogno più, ma mi riferivo al sonno. Durante
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quartiere dorme, io rimugino. ¶ Mi giro dall’altro lato
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dall’altro lato e mi costringo ad abbassare di
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ormai, ho esaurito entrambi. ¶ Mi accorgo di star fissando
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adesso noto particolari che mi erano sfuggiti. Una sensazione
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Una sensazione di stupore mi fa visita, poi capisco
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misteri inafferrabili della scienza. Mi porto le mani al
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improvvisa e miracolosa guarigione: mi sono infilato gli occhiali
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e faccio quel che mi pare. Insomma, io urino
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perché le gambe non mi reggano, ma perché altrimenti
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demente. Anzi no, cieco mi sembra più azzeccato. Uno
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una sola e non mi sembra auspicabile. Perciò già
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ciò che si vuole. ¶ Mi chiamo Cesare Annunziata, ho
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cosa ci divide ¶ Stamattina mi ha chiamato mia figlia
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primogenita. ¶ «Papà?» ¶ «Ciao.» ¶ «Senti, mi serve un favore...» ¶ Non
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le auto, per esempio, mi fa rabbrividire. Sì, lo
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qui, per favore.» ¶ Ora mi ritrovo davanti alla scuola
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attesa di mio nipote. Mi alzo il bavero del
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a puttane, anche perché mi risulterebbe alquanto difficile rimorchiare
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l’autobus; la patente mi è scaduta e non
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Veniva ogni mattina presto, mi pungeva le chiappe e
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un figlio da aiutare!» ¶ Mi sono sempre piaciute le
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Silenzio. ¶ «Okay, accosti e mi dia la patente.» ¶ Il
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tassista si gira e mi guarda con aria perplessa
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un napoletano maleducato. Federico mi guarda e ride, io
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uscite, la volta scorsa mi sono travestito da finanziere
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sono travestito da finanziere. Mi diverto, non lo faccio
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il figlio. Diego non mi è molto simpatico, un
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capace, dopo un po’ mi infervoro, dico la mia
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interlocutrice di turno non mi sta a sentire e
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suo amico robot e mi fissa. Gli sorrido e
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di baci. ¶ La scena mi riporta davanti agli occhi
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che diceva che Giurisprudenza mi avrebbe rovinato la vita
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esperienza, io, invece, non mi sono mai accontentato di
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sua carceriera. ¶ Certe volte mi basta infilare un piede
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sul volto mentre lei mi saluta con affetto. ¶ «Ciao
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speravo non accadesse: Eleonora mi parla e sono costretto
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con un sorriso e mi mostra il felino che
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placido l’orizzonte e mi chiedo se stia già
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casa di Eleonora e mi saluta prima di porgere
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Perché, la vendi?» ¶ Eleonora mi guarda con espressione indecisa
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l’unica parente che mi è rimasta. E, insomma
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morte.» ¶ «Già, sì, così mi pare di aver capito
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qualcuno lì fuori che mi tira i piedi, a
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e l’attimo dopo mi sono già pentito. Non
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con un gran sorriso. Mi domando da chi abbia
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c’è più, che mi vede con una donna
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nell’ultimo periodo non mi sono mai posto il
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di mio figlio che mi sembra estranea almeno quanto
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moglie a decidere cosa mi piaceva. ¶ Lo stereo diffonde
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omino bianco di cartapesta. Mi perdo nel groviglio finché
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groviglio finché mio figlio mi afferra per il braccio
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per il braccio e mi conduce in cucina, invasa
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l’artista socievole che mi accoglie come fossimo due
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casa, pare n’albergo!» ¶ Mi volto di sottecchi e
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Distolgo l’attenzione e mi concentro sulla cena, che
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bottiglia di vino rosso. Mi verso solo un fondo
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Dante si avvicina e mi sussurra all’orecchio: «Simpatica
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Simpatica, questa Rossana». ¶ «Già» mi limito a rispondere, prima
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due argomenti sui quali mi risulta difficile dire la
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riguarda salute e benessere mi annoia non poco, perciò
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perciò mentre Perotti illustra mi produco in uno sbadiglio
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i soli della terra mi hanno segnato, so di
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spuntato sul balcone, e mi afferra il braccio. ¶ Vorrei
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accanto al frigo che mi scruta con aria severa
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ma, in effetti, non mi aspettavo che l’incontro
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mio vecchio amico artista mi ruba da tali pensieri
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da tali pensieri e mi trascina in salotto. Sto
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Sveva. ¶ «L’altra sera mi è sembrato che le
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sorriso tronfio sul volto. Mi sembra troppo. «Senta, capisco
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sottoscritto, ma tutto ciò mi sembra eccessivo!» ¶ Il sorriso
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prima, «e non perché mi interessa la sua autorizzazione
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bene a Dante e mi fa piacere che lui
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stuzzicato la sua dignità, mi sembra più coriaceo. ¶ «E
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se alla mia età mi devo far trattare come
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accuse degli ultimi giorni, mi mancava anche quella di
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in cucina e io mi ritrovo solo con mia
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per allontanarmi, ma lei mi afferra il braccio. Stasera
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interessati al mio arto. Mi volto sorridente, solo che
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Cosa c’è?» chiedo. ¶ Mi strappa il bicchiere di
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l’altro giorno non mi avessi detto la tua
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folcloristica, stravagante, bizzarra.» ¶ Lei mi guarda stupita e non
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È offensivo che nessuno mi sia venuto a dire
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lasciami vivere quel che mi resta da vivere in
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a sentirne il tanfo mi viene il voltastomaco!» ¶ L
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Li guardo stupito e mi siedo a capotavola. Alla
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In punto di morte mi basterà uno sguardo per
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tante storie!» ¶ Eh sì, mi conosci proprio bene, caro
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conosco te. Strano, eppure mi sembra che nella tavolata
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stufato di combattere. Allora mi dedico al mio avversario
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di lavoro?» esclamo mentre mi sistemo il tovagliolo sulle
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gambe. ¶ Sveva, però, non mi rivolge nemmeno un’occhiata
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si guardano divertiti, io mi giro verso mia figlia
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deciso di dichiararsi. Forse mi vuole presentare il compagno
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che sta per farlo, mi accorgo di non essere
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Vado ad aprire e mi trovo di fronte Emma
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Emma che sorride e mi sventola un sacchetto sotto
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problemi di me. Però mi accorgo di avere fame
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l’odore del pollo mi fa propendere per ospitare
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ospitare la mia vicina. Mi sposto e la invito
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non accendi la luce?» ¶ Mi sembra di buonumore. L
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compito assegnatomi che Emma mi fa una nuova domanda
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alla mia mano e mi accorgo di avere ancora
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perché, ora che posso, mi va di passare per
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ministangona dai capelli platinati mi sembra di provare un
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pianto, sono raffreddato!» ¶ Lei mi fissa un attimo e
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io che devo ringraziarti.» ¶ Mi volto e incontro i
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strano sentire qualcuno che mi esprime gratitudine, non ci
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muoverlo, adesso.» ¶ Oggi Emma mi sembra ancora più bella
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carne, e d’improvviso mi rendo conto che nelle
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nelle ultime quarantott’ore mi sono cibato solo di
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per quale oscuro motivo mi venga voglia di raccontare
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con me. ¶ «Da fuori mi sembravi un uomo più
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quando sarò già distante.» ¶ Mi scolo un bicchiere di
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fatto che mia moglie mi abbia mentito per tanto
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avercela con me, ora mi sembra nulla rispetto al
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ipotesi di abortire.» ¶ Lei mi fissa, io sostengo lo
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io sostengo lo sguardo. Mi dispiace, Emma, il vecchio
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un po’, infatti, che mi trovo a invidiare le
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troverete mai: i figli. ¶ «Mi piacerebbe conoscere la tua
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e ancora una volta mi rapisce con la sua
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la sua bellezza, mentre mi chiedo perché sia costretta
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apre la cerniera. «Però mi devi promettere che non
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devi promettere che non mi prenderai per pazza. Lo
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per ribattere, ma lei mi stoppa. «No, non dire
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infinita sul fatto che mi faccio troppo prendere dalla
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ribatte lei soddisfatta e mi offre la mano, aspettandosi
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gesto d’affetto, non mi ritroverei una figlia che
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ritroverei una figlia che mi odia e un figlio
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e un figlio che mi teme. Soprattutto non avrei
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verso di me e mi abbraccia. Se solo avessi
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di mano, adesso, invece, mi tocca cingere questa benedetta
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di persone delle quali mi interessa. Ho sempre cercato
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compagnia e l’appartamento mi sembra ancora più vuoto
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adagiate sulla sedia e mi avvio verso lo sgabuzzino
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stata al gioco e mi ha ascoltato come avrebbe
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per riavvicinare mia figlia. Mi serviva qualcosa per potermi
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il citofono. ¶ «Un po’» mi limito a ribattere. ¶ In
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probabilità, mio figlio stasera mi metterà al corrente di
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due lustri, ma perché mi toccherà fingere di essere
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per la cabina. Perciò mi tocca pure arrampicarmi e
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grande fiamma giovanile che mi folgorò dopo una serata
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allo studio Volpe che mi avrebbe fatto, poi, incrociare
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A ogni modo, Daria mi prestò un po’ del
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quei mesi trascorsi insieme, mi porto dietro la sua
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profumo di mandarino che mi ritrovavo la sera sui
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dopo i primi rifiuti mi confidò che avrebbe rinunciato
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notte. La mattina dopo mi ero definitivamente convinto che
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mascherare la delusione, nonostante mi trovassi, tra le altre
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fascisti. Fatto sta che mi accorsi di essere ancora
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ancora molto retrogrado e mi allontanai da lei, con
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incomprensibile distacco, e non mi perdonò, nemmeno quando, lasciata
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sentimenti conservatori, l’onore, mi vietò di insistere. La
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miei sentimenti conservatori e mi sarei battuto per tenermela
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e i suoi figli mi hanno mai distolto dall
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salutavo con affetto e mi allontanavo pensando che alla
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di nuovo amare. Lei mi ha dato l’opportunità
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nei miei pensieri. Lei mi comunicò che nel suo
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c’era qualcosa che mi riguardava. Il giorno dopo
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lavoro. In quelle pagine mi ero trovato davanti un
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questo. ¶ Dovevo assolutamente incontrarla. Mi ripromisi di scriverle, poi