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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La primavera torna sempre, 2020

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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LUCA CARBONI, Primavera ¶ “Picceré.” ¶ Mi volto a guardare, il
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Quartieri a salire, e mi costa meno fatica in
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fare la spesa... Gennaro mi tiene aperto il conto
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la testa. In verità mi basterebbe essere una blatta
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con cui chiacchierare e mi viene l’appocundria, non
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so che quelli mica mi ascoltano, però mi sento
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mica mi ascoltano, però mi sento lo stesso meno
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qualche volta la brezza mi porta sotto il naso
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è partito e che mi fa pensare alle domeniche
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Assunta è sempre lì, mi vede e cala il
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sento dire. ¶ La mascherina mi toglie il respiro, cerco
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al piano terra Patty mi sente arrivare e mi
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mi sente arrivare e mi manda un bacio, come
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o scurdà”. E quanto mi serve sentirglielo ripetere ogni
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spesa le cose che mi servono, panini e caffè
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entro in casa e mi salta addosso, mi cerca
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e mi salta addosso, mi cerca la faccia con
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che porta il mare. Mi ci metto sopra a
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non si muove, nemmeno mi ascolta, socchiude gli occhi
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si gode la pace. Mi viene voglia di chiamare
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so’ fessi i mosconi,” mi viene da dire, e
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ne accendo una e mi siedo per terra sul
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bene, non ti pare?” ¶ “Mi manchi...” m’interrompe con
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troppo presto nel telefono. ¶ Mi stropiccio gli occhi, io
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a volte gli occhi mi si arravogliano di paura
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Mio fratello? Ieri sera, mi ha fatto una videochiamata
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il figlio di Patrizia, mi chiama ogni sera, ci
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quando tutto sarà passato mi sposo pure io. Sarà
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sorridere, non so se mi spiego. Ti chiamo dopo
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piatto, il sugo denso mi profuma la cucina e
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profuma la cucina e mi porta appetito. Lo scarpariello
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volume dello stereo, poi mi ricordo di controllare se
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carrozzina sul pianerottolo e mi fissa da lontano, prende
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No, a cosa?” E mi viene naturale inclinare la
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sue tante riflessioni che mi riempiono le giornate anche
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gambe, la sua immagine mi parla di trasandatezza e
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tante altre, ecco.” ¶ “Bene, mi fa piacere.” ¶ “È un
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non per ringraziare.” ¶ “Non mi intendo di fede, don
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ci lamentavamo, oi né...” ¶ Mi appoggio allo stipite della
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occhi un lampo. ¶ “Non mi avvicino, statt’ tranquilla.” ¶ “Lo
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solitudine, che ne saccio, mi mancano tante cose della
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della vita di prima, mi manca mia mamma, Kevìn
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manca mia mamma, Kevìn, mi mancate voi, ma non
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significato del tutto? Che mi faccio troppe domande? Che
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sta primavera quest’anno mi pare uno spreco?” ¶ Lui
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di tua madre, non mi sembra tu stia con
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questo fa la differenza.” ¶ Mi passo una mano sotto
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trattenuto. “Grazie, don Vittò, mi ci voleva proprio questa
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ripagare il debito, perché mi porti la spesa, ma
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spesa, ma in verità mi annoia terribilmente doverti ricordare
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casa senza salutarmi. ¶ “Non mi stanco mai, a dire
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ancora cantando. Accarezzo Alleria, mi seggo a tavola, mangio
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le porto alla bocca. Mi godo il pasto e
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per Cane Superiore, che mi attende seduto, fiero e
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delle cose buone e mi infonde fiducia. Quando ho
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fiducia. Quando ho finito, mi porto fuori una sigaretta
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torna sempre e comunque. ¶ “Mi dovevi dire qualcosa?” Mamma
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i miei pensieri. ¶ “Sì, mi è venuta voglia di
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cuciniamo insieme al telefono? Mi guidi passo passo. Anzi
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bella trovata, sai? Però mi devi stare a sentire
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amarla, perché in tanti mi chiedono un sequel, perché
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assume un significato importante. ¶ Mi auguro che la nostra
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grazie a voi che mi riempite sempre d’affetto