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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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Di una storia che mi brucia dentro da troppo
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etere solo per lui: “Mi ritorni in mente bella
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prima che un infarto mi fa secca. Ti stanno
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capelli, invecchìsci e non mi hai regalato la gioia
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sono troppo stanco, non mi va di mangiare, passo
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alla tua lettera che mi tiene sveglio come un
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sconquasso da terremoto che mi libera un’energia bella
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poco non svenivo. Poi mi sono fatta coraggio e
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cavallo. Per paura che mi sgridassi, ti ho anticipato
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e per salutarti». Allora mi hai sorriso e sei
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colore preferito, e tu mi hai baciata sulle guance
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guance. «Te lo meriti» mi hai detto. E io
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hai detto. E io mi sentivo squagliare dal tuo
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e che di te mi piace tutto (adoro i
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la tua voce che mi emoziona fino alle lacrime
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emoziona fino alle lacrime. «Mi fai arrossire» hai detto
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conosco nessuno e nessuno mi sta sulle scatole come
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vivessimo nell’Ottocento e mi impedisce di frequentare un
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frequentare un ragazzo che mi piace, perché teme che
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papà vado d’accordo, mi lascia uscire quando voglio
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è geloso. L’importante, mi dice, è che vai
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figli della famiglia che mi ospita ha i capelli
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tutte queste cose perché mi sento sola e ho
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sensibile come te che mi sappia capire. Poi c
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un altro motivo che mi ha spinta a scriverti
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sonora della mia vita, mi piacerebbe inviarti alcuni miei
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racconti, e quando scrivo mi sembra di dialogare con
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dialogare con qualcuno che mi ascolta senza interrompere, mentre
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una conferma che tu mi ascolti come io ascolto
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accordo di core, e mi diceva sempre che parlavo
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io la penzavo uguale. Mi sono maritata con questo
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di nove anni, che mi aveva sempre voluto quando
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quale trasmissione e appena mi ha vista ha raperto
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suoi occhi chiari e mi ha detto: «Se vieni
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naturale». Ma pàtrema, che mi stava vicino come un
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ritirato indietro, mentre quello mi ha seguito a lungo
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andata. Io però non mi arrendo mai, manco se
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arrendo mai, manco se mi inchiodano in croce come
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che non ti dico: mi sbatte la porta in
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porta in faccia e mi grida «traditùra, traditùra». Proprio
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di lei, che comunque mi parlava e faceva finta
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faceva finta di niente, mi parlava il necessario, non
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feste e il compleanno, mi chiama al telefono, mi
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mi chiama al telefono, mi dà gli auguri, mi
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mi dà gli auguri, mi chiede come sto, e
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dietro a un pallone, mi divertivo e mi pagavano
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pallone, mi divertivo e mi pagavano pure; oggi però
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pagavano pure; oggi però mi pento, ché se allora
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Voi ragazzi di oggi mi sembrate dei Fantozzi con
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tu lo sai!». ¶ «Non mi riferisco a quelle che
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non hai nessun merito. Mi riferisco agli ideali, al
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prima di addiventare avvocato?» ¶ «Mi mancano quattro esami e
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donna al mondo, se mi sposo voglio una moglie
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la mia zita, magari mi vuole pure sposare. La
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ha annebbiato il cervelletto. Mi guardava con due occhi
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calmava, no che non mi calmo, me lo stavano
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calmava, no che non mi calmo, mi avevano detto
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che non mi calmo, mi avevano detto che era
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della morte, io come mi sto calma? Questo figlio
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tocca con un pipirinèllo, mi sale la malvagerìa nella
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il «no che non mi calmo», si sentì l
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segno indecifrabile del destino. ¶ «Mi scusi. Il reparto otorino
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No, ma è urgente.» ¶ «Mi dia i suoi dati
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signor Manfredi. Lei non mi sembra abbia problemi di
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nuovo splendente. «Mia madre mi ha anticipato che sarebbe
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e anche il motivo, mi ha detto. Comunque io
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io la conosco, Anna mi parlava spesso di lei
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con urgenza. Sua madre mi ha detto che lei
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ha detto che lei mi può aiutare.» ¶ «Senta, facciamo
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ora, da santarellino. «Se mi aiuti ad alzarmi, vengo
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con la coppola. ¶ «Come mi sta?» gli chiese Nicola
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tagli di bisturi. ¶ Ora mi parlerà della sua scalogna
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indebolito pure un toro, mi piacevano le fimmine, assai
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atleta. E la scalogna mi seguiva come una zoccola
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tua stessa pigrizia. Se mi allenavo con tutte le
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vento cambiava direzione, perché mi sa che la fortuna
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ciotìa, all’inizio. Poi mi sono detto: è capitato
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la scuola, il tempo mi passa in fretta.» ¶ Ma
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girava tra le bancarelle. Mi ha detto che cercava
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Per ore. La rilassa, mi dice, dopo tutto il
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di incontri memorabili. Anna mi ha detto che una
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le ascoltiamo assieme, e mi emoziono ogni volta. E
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che capita. No, non mi fraintendere, so che tu
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Non è lui che mi deve cercare, piuttosto sono
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Crotone. Immaginavo che non mi avresti risposto, non subito
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getto la canzone che mi permetto di mandarti con
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della mia età non mi piacciono, mi sembrano tutti
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età non mi piacciono, mi sembrano tutti immaturi e
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fino a quel momento mi sono passate d’incanto
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vero e grande amore mi correrà incontro e io
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è la vita che mi aspetta, che voglio: una
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confesso che anch’io mi sento soffocare dalle ipocrisie
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sera per me. Già mi vedono come minimo “medichessa
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spero che almeno tu mi aiuti a realizzarli… ¶ Nicola
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meglio. Qui a Crotone mi scarico alla grande in
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fra’, tu sì che mi capisci. Dovresti smammare alla
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per ricordarti chi sono. Mi riconosci? Ti piaccio almeno
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artificioso e troppo compiaciuto. Mi piaci più dal vivo
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anch’io, sempre se mi volete!» ¶ E Nicola rispose
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se pensi, cara, che mi arrenda ai primi ostacoli
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bene, o forse non mi hai conosciuto nel profondo
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Non voglio più pensarti. Mi ero illuso. Ognuno per
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una bella bicicletta. ¶ «Capocolò mi ha detto che nonno
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E poi Anna non mi è mai piaciuta» rispose
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di emergere, anche se mi ha detto che è
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sinceri come i tuoi. Mi ha conquistata subito: «Lo
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uno così potrei innamorarmi, mi sono detta già la
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nostro). E tu stavolta mi rispondi? Mi basterebbe un
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tu stavolta mi rispondi? Mi basterebbe un bigliettino di
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in terra, soprattutto se mi dicessi che ti piacciono
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Rino Gaetano? Tu non mi conosci affatto. ¶ La domenica
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la voce. ¶ «Come va? Mi hai cercata? Ho trovato
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gelosa di lei, che mi fregava tutti i ragazzi
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nostalgia, vi prego, semmai mi piacerebbe incontrarvi una per
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la tua indecisione. Anna mi odiava ed è stata
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e i miei genitori mi hanno costretta ad abbandonare
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cento. Però anch’io mi impegno. Più che altro
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unica vera novità che mi ha raccontato mamma è
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era commossa, come quando mi parla di chi è
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spenti, le labbra secche. Mi sono precipitata da lui
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tornare mai più. No, mi sono detta, non voglio
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farò, anche se nessuno mi aiuta, nemmeno tu. ¶ Caro
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possano cadere nel silenzio mi angoscia. Terrò i miei
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avere la certezza che mi leggi. Lo so, sono
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perché è stata bocciata. Mi ha raccomandato di salutarti
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per il piacere che mi state facendo, ché ormai
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Montecatini, ma per come mi trattate bene la figlia
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invento le cose. Davvero mi piaceva volare e ne
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che conosco io. Tu mi devi solo prestare una
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faccio, che dico, perché mi ha portato qui, si
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faccia buio. Fra poco mi ringrazierai per averti portato
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sigaretta più che fumare, mi calma quando sono agitata
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non fumo, grazie, non mi è mai piaciuto» ribadì
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di quanto era successo. «Mi ami?» le chiese, e
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se vieni anche tu mi fa piacere.» Furono le
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della famiglia Manfredi, che mi hanno voluto bene e
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volontà: se la morte mi prende nel sonno, seppellitemi
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per il tuo pensiero: mi hai reso la ragazza
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estive la signora Pina mi ha consegnato la tua
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gentilezza, e sapere che mi leggi e mi chiedi
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che mi leggi e mi chiedi di continuare a
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di continuare a scriverti mi leva un peso dal
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un peso dal cuore, mi fa sentire più libera
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di mia sorella Francesca. Mi vengono i brividi solo
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la tua voce che mi aspettava! È uscita dal
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dei ragazzi e tu mi hai inseguita, deciso: “Ma
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siamo abbracciate e tu mi aspettavi in cucina: “E
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per la sorpresa che mi hai voluto fare, per
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stessi capelli. Di lui mi piacciono anche gli occhi
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ho il cuore che mi trema, continuo a pensare
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intero? Ma se non mi conosci affatto! Sono arrabbiato
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chi, e se non mi sbaglio tu non sei
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ai capezzoli spavaldi che mi sfioravano a ogni respiro
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punteggiata di brividi. Tu mi hai afferrato per i
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per i riccioli e mi hai attirato a te
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voglia o dal dolore mi mordevi dove arrivavi, sul
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la sua vecchia amica. ¶ «Mi servirebbe l’indirizzo di
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l’ho dato io, mi ha fatto giurare che
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avrei mai fatto. Non mi parlerebbe più, se venisse
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e notte. «Ora non mi fermerà più nessuno, nemmeno
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gioia dei suoi genitori. ¶ «Mi sei mancato» gli confidava
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è vero quello che mi ha detto la ragazza
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accetto il lavoro che mi hai trovato in banca
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la fiducia che non mi merito. Ma ti giuro
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che non so se mi sto insognando». ¶ Capocolò mi
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mi sto insognando». ¶ Capocolò mi ha sorriso: «No, sono
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ancora il mare non mi vuole». ¶ «Hai visto che
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era jettàto di volontà?» mi ha rimproverata Ernesto per
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Capo Colonna, e quando mi sono svegliata avevo le
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lagrime all’occhi. Non mi capacitavo ch’è stato
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come una guagliunèlla. Poi mi sono un poco calmata
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l’aiuto nostro. Non mi guardare accussì, non sono
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l’ospitali di Calabria. Mi sembra di sentire ancora
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te perché tuo patre mi ha fatto brutto, ha
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ho insognato. Se non mi aiuti tu, domani chiamo
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musica. Non so se mi sono innamorata di questo
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quieto sul mio petto, mi pareva di captare i
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lascia soltanto indifferenti. Così mi sento ora, anzi peggio
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io non trovo pace. Mi sento sola, in colpa
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stanza mentre studio e mi tiene compagnia in silenzio
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quando chiudo il libro, mi parla della sua donna
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eterno. Per farmi reagire mi dice che mio padre
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Neppure la tua voce mi consola. Un abbraccio. ¶ Anna
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Anna sui capelli perduti? Mi riconoscerà? Le piacerò ancora
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odiando questa strada che mi separa da te…” ¶ Le
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poteva durare dieci minuti. «Mi stai soffocando» diceva Anna
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nessun rimprovero. Lui capiva: mi stai dando calore. E
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puoi!». ¶ «Ma io non mi stresso, faccio tutto con
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in più guadagno. Non mi sento affaticato, credimi.» ¶ Anna
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il mio genere ma mi piacciono, specialmente quest’ultimo
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emozioni e tu ipocrita mi assomigli. Eppure sembravi sincero
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davanti alla scuola e mi stringevi forte emozionato. Eri
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E anche ora se mi sfiori le mani, se
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sfiori le mani, se mi guardi, se mi parli
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se mi guardi, se mi parli, leggermente arrossisco col
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solo le mie emozioni. Mi piace la scrittura emotiva
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bocca pettegola. ¶ «Scusatemi, non mi sono ancora presentato: Nicola
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di fama, la mamma mi ha parlato abbastanza di
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splendente di Anna. «E mi ha raccontato del campo
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Gemma. Fin da bambina mi ha fatto innamorare delle
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cose dei vostri anni mi ha raccontato. Vedevo tutto
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quando vado a trovarlo.» ¶ «Mi dispiace. Non lo sapevo
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per quel viaggio inconcludente. ¶ «Mi dispiace deluderti dopo un
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dice accompagnandolo alla porta: «Mi dispiace davvero. Ma la
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i tuoi record, nemmeno mi ascolti quando ti parlo
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non voleva. Tanto non mi capisci, Anna. E si
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e qualunquista. E non mi paragonare a quell’arrogante
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di tuo fratello che mi sta sulle scatole più
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rabbia. Non capisci perché mi piace correre, perché faccio
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E non pensare che mi interessi solo la vittoria
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più, molto di più, mi interessa la tensione del
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prossima settimana incontro Mogol. Mi ha scritto un testo
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uno stupido ritardo». ¶ «Così mi piaci. Ora andiamo a
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in questi ultimi tempi. Mi dispiace dirtelo: il tuo
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lo sai che Anna mi piace e ti auguro
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per convenienza. Ti conosco. Mi hai cercata per farmi
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Manuela, la tua sagacia mi commuove. Sei un’amante
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per l’aiuto che mi dai. E ora, per
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Marina. È lei che mi ha raccontato tutto. All
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raccontato tutto. All’inizio mi sembrava un po’ sospettosa
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interesse per Anna. Poi mi ha detto che quest
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ad Anna: ora non mi potrai più sfuggire, ora
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potrai più sfuggire, ora mi devi ascoltare. ¶ Tutti qui
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poco d’universo, e mi sento un eroe a
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parecchio stronzo, Anna, mentre mi sforzavo invano di non
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per fermare le lacrime, mi illusi che fossero le
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era il suo doping. ¶ Mi ero imposto di non
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immagini più belle. E mi pareva di esserci riuscito
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capivo quel malessere che mi opprimeva quando meno me
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aspettavo che l’occasione mi cadesse dal cielo. Intanto
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finita per sempre…”, e mi pareva che l’eco
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convinto: «Non è vero, mi sta servendo molto nelle
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vedi pure tu come mi temono i dirigenti della
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dentro che fuori. Perché mi sa che se non
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furono la riserva che mi chiedeva scusa tra gli
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si avvicinava rapidissima. Poi mi si chiusero gli occhi
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di una storia che mi brucia dentro da troppo
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cambia subito discorso: «Perché mi hai cercata solo adesso
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mio paese, in estate, mi avresti trovata.» ¶ «Ci ho
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pensato mille volte e mi sono messo pure in
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lui. «Diciotto, da quando mi hai lasciato.» E aggiunge
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E ho pure fame. Mi dispiace.» E gli tende
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ho scritto e lui mi ha risposto ben tre
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già d’accordo. ¶ «No, mi dispiace. Quello che mi
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mi dispiace. Quello che mi dovevi dire me lo
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tu a me, non mi puoi liquidare con una
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giovane insicuro, che Gemma mi ha sempre criticato. Alle
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Anna quando ci incontreremo? Mi riconoscerà? Le piacerò ancora
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capelli e lei che mi diceva aspettami, perché andavo
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avendo la gamba che mi faceva male; però rideva
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il paese di Anna. Mi riconoscerà? Le piacerò? Che
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riconoscerà? Le piacerò? Che mi dirà? Interrogativi subdoli, alibi
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la mia città, che mi sembrava sempre più vuota
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attratto dal mare nostro. «Mi piace molto il mare
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più il dolore che mi ha martoriato per anni
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cadere in acqua, Capocolò, mi piacerebbe conoscerti. ¶ Se potesse
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farà scialare, io non mi sbaglio mai. E adesso
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Mimmo Le Pera) che mi hanno regalato i loro