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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1921
disse Silvina. E dove mi ha veduta? ¶ — Ieri sera
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1921
all'Alhambra! rispose Silvio. Mi ha domandato: — Chi era
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1921
la chiamo sempre: signora! Mi sembra così strano. È
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1921
quanto ne soffrirà... ¶ — Certo mi dà un po' di
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1921
un sorriso: — Passerà... Non mi perdo d'animo... ¶ Silvina
6
1921
il mio terzo marito mi lasciò per salire nella
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1921
grazia di Dio, io mi ridussi a vivere qui
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1921
zio Stanislao. Questo signore mi sembra che lo abbiamo
9
1921
Alhambra, qualche sera fa, mi ricordo perfettamente d'averla
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1921
a sua volta: ¶ — Tutti mi hanno ammirata quella sera
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1921
loro immobilità, pietosi. Ripetè: ¶ — Mi farò coraggio... ¶ E si
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1921
letto e l'abbracciò. ¶ — Mi piaci tanto! disse poi
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1921
ti parlo con confidenza? Mi sembra di conoscerti da
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1921
soggiunse. E sai come mi chiamo io? Mi chiamo
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1921
come mi chiamo io? Mi chiamo Soave. E quanti
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1921
la mano, le domandò: ¶ — Mi perdonate, signora? ¶ Il tono
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1921
o mentire. Così come mi vedete, non più giovinetto
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1921
sono incapace di tacere. Mi promettete almeno, Silvina, di
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1921
la vostra immagine non mi ha più abbandonato. Considerate
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1921
interrogai Silvio ed egli mi disse: — È mia moglie
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1921
di giungere alla conclusione. ¶ — Mi ascoltate, Silvina? domandò il
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1921
quella casa? Quelle ragazze mi chiamano lo zio Stanislao
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1921
dopo! Una voce interna mi diceva: — Meglio così, Stanislao
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1921
quella voce, Silvina, io mi trovo ora qui, dinnanzi
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1921
rideva più. ¶ — Ciò che mi proponete è infame! — esclamò
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1921
Silvina, sospirò, voi non mi avete compreso... ¶ Poi, tesa
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1921
Non sono morto! Come mi vedi sono vivo, e
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1921
poi amaramente, poichè non mi hanno lasciato morire! Ma
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1921
venti giorni di martirio, mi dirai ancora che sono
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1921
Per quanto la follia mi abbia rovesciato il cervello
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1921
il tuo letto, e mi fecero attraversare tante corsìe
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1921
attraversare tante corsìe e mi mostrarono tanti di quei
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1921
Soltanto per un momento mi guardasti sorridendo e presa
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1921
presa la mia mano, mi dicesti: — Non ritornare più
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1921
Non voglio che tu mi veda così. Quando starò
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1921
un giorno all'altro mi avresti mandato a chiamare
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1921
tutto il bene che mi vuoi? ¶ Silvio se la
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1921
Perdonami, Silvina, perdonami... Non mi ricordavo di nulla... ¶ E
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1921
Silvina, continuò: ¶ — Tu sì, mi hai abbandonata qui, sola
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1921
dei vicini pietosi non mi avessero aiutato. E anche
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1921
fondo della stanza, rispose: ¶ — Mi hanno pagato un debito
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1921
pieno di candida malizia. Mi giuri che non mi
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1921
Mi giuri che non mi farai più soffrire? ¶ E
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1921
pellicce, i cappelli che mi piacciono, e di fare
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1921
povero straccio. Silvina non mi ama più! ¶ — Questo è
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1921
amorevole, piena di promesse. Mi diceste, proprio ieri, prima
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1921
così come vi vedo, mi sembrate mille volte indegno
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1921
crudele! Perchè indegno? Chi mi ha ridotto così? Basta
49
1921
è quell'anello che mi avevi promesso, e ne
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1921
grigio inverno. Io allora mi aggiravo per la mia
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1921
settimane, e quando alfine mi ridestai dal suo sonno
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1921
suo sonno malefico, tutti mi dissero che io, più
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1921
dolorosa cecità. Allora io mi rifugiavo accanto al fuoco
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1921
quella di Sterpoli, disgraziato, mi visitavano, e si sedevano
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1921
più teneramente che mai, mi supplicava con gli occhi
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1921
quell'improvvisa apparizione io mi sentii tutto gelare il
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1921
fino a che punto mi disprezzasse. Rimaneva lunghe ore
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1921
nuovi. Dico questo perchè mi riesce estremamente difficile procedere
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1921
poi si riaffacciò, e mi disse, agitando le mani
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1921
Silvina, Silvina è caduta... ¶ Mi buttai attraverso la siepe
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1921
vidi finalmente Silvina che mi correva incontro, con le
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1921
cuore, così pallida che mi fece paura. Ci incontrammo
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1921
Ci incontrammo ed ella mi cadde fra le braccia
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1921
di felicità, come se mi si fossero aperte improvvisamente
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1921
d'ogni giorno, certamente mi avrebbe respinto con un
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1921
sopra di me, innocente. ¶ Mi stupivano gli occhi delle
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1921
gruppi nella strada affollata, mi guardavano sorridendo. Mi stupivano
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1921
affollata, mi guardavano sorridendo. Mi stupivano i ragazzi che
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1921
ragazzi che, vedendomi assorto, mi saettavano nelle orecchie le
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1921
carta, e poichè nè mi muovevo, nè mi mostravo
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1921
nè mi muovevo, nè mi mostravo adirato, nè li
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1921
so come esercitarlo. ¶ «Voi mi vedete passare ogni sera
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1921
sempre, voi che già mi siete più cara della
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1921
fantastica dalla quale non mi riebbi che molto tempo
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1921
ai miei pensieri. Se mi fossi abbandonato al mio
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1921
delle mie sorelle. Infine mi fermai su questa vaga
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1921
tossire nella stanza vicina. Mi riscossi e m'affacciai
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1921
adagio adagio l'uscio, mi bastò di fare un
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1921
vuoi da me? Perchè mi spii? ¶ Non si muoveva
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1921
pieni d'odio, che mi guardavano dall'ombra. ¶ — Andiamo
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1921
l'uscio. Ma io mi posi fra lei e
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1921
sia impazzito! ¶ E allora mi guardò con ironia e
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1921
labbra con disprezzo e mi restituì la lettera senza
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1921
fossi in pericolo, io mi ucciderei per salvarti. Ora
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1921
sincera con me: non mi nascondi nulla? Non c
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1921
di tutti quelli che mi guardano, ah! ah! Paris
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1921
andata? Paris, Paris non mi lasciare anche tu... ¶ Ogni
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1921
fazzoletti e li contava. ¶ — Mi darai un bacio, ora
89
1921
città. ¶ — Ah! esclamava, tutti mi vogliono un gran bene
90
1921
a me, purchè tu mi voglia bene, sarò in
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1921
Silvina, amor mio, sussurrava, mi vuoi bene? Non sei
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1921
in silenzio. ¶ — Che cosa mi dici con quei tuoi
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1921
questa crudele passione che mi trascina a risuscitare dal
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1921
perchè il piacere che mi dà questo fantasticare so
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1921
infine le diceva: — Tu mi guiderai ed io ti
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1921
un'amica molto graziosa, mi dicono, e la tenete
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1921
di oleandro e non mi sono mossa più. Mi
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1921
mi sono mossa più. Mi parve un secolo. Finalmente
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1921
qualcuno dalle ville vicine mi udisse. Ho aspettato. Poi
100
1921
Sudavo freddo, la testa mi doleva. Nelle orecchie avevo
101
1921
soffio nella stanza e mi accarezzò la faccia. Finalmente
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1921
io resistere o fuggire? Mi aveva detto: — Sarò tua
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1921
capo, su me, e mi seppellì vivo sotto le
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1921
L'idea della morte mi balenò subito nel cervello
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1921
al mio fianco, e mi avvolse con il suo
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1921
civetta? — urlavo, ed ella mi additava con gesto servile
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1921
Si può morire. E mi pareva di udire una
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1921
insensibile, leggiero e felice. Mi vedevo disteso sopra un
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1921
donne che dicevano singhiozzando: — Mi pento di averlo offeso
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1921
pento di averlo offeso! Mi pento di non averlo
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1921
dita; s'avvicinava e mi appuntava quella rosa sullo
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1921
quella rosa sullo sparato. — Mi pento, diceva guardandomi come
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1921
dirle — Vedi? per te mi sono ucciso. Ora mi
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1921
mi sono ucciso. Ora mi ami? No: non potevo
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1921
la mia disperazione. Improvvisamente mi accorsi di correre lungo
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1921
alla casa di Clauss. Mi fermai. Improvvisamente tutti quei
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1921
folletti svanirono, ed io mi ritrovai solo, sotto una
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1921
una delle mie tasche mi punse la coscia. Trattenni
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1921
gigli, di rose. Più mi avanzo e più intorno
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1921
le tenebre s'infittiscono. Mi sembra di essere in
121
1921
Quella lingua di luce mi punge, mi spaventa. Vorrei
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1921
di luce mi punge, mi spaventa. Vorrei indietreggiare e
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1921
sprofonda in un imbuto, mi appiattisco in un angolo
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1921
un passo, e ora mi sfiora, quasi mi tocca
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1921
ora mi sfiora, quasi mi tocca. — Chi è? domanda
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1921
Allora un gran panico mi invase, e corsi qua
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1921
sedia e quel rumore mi gelò il sangue. Mi
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1921
mi gelò il sangue. Mi pareva d'udire passi
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1921
giro di chiave, e mi rifugiai in un angolo
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1921
rifugiai in un angolo. Mi raggomitolai in un angolo
131
1921
penoso, balbettavo: — Indietro! Non mi toccare! Va via! Va
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1921
una mano fredda che mi sfiorasse le palpebre. Stavo
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1921
muovermi. Quella luce non mi cagionava nessuna maraviglia, nè
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1921
ciò che cercavo. Ma mi pareva di non potermi
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1921
so quale, che continuamente mi distraeva e mi svagava
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1921
continuamente mi distraeva e mi svagava, deviando i miei
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1921
petto? O meglio: chi mi aveva fatto quella bella
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1921
abbandonate. Una voce interna mi diceva: — Tu devi esser
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1921
storia di Daria, ma mi fossi lasciato andare a
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1921
che per intere settimane mi tenne sospeso tra vita
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1921
l'immagine di Daria mi riapparve nella precisione lucida
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1921
cui tutte le cose mi apparivano macchiate e grondanti
143
1921
ne vado e non mi vedi mai più... ¶ Buttò
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1921
nè tua madre. Almeno mi dicessi dov'è quell
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1921
bere. Egli si alzò, mi portò il boccale e
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1921
del tavolo, a guardarmi. Mi sembrava che il suo
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1921
alla fronte. Quell'occhio mi stizzì a tal punto
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1921
Non è questo che mi tormenta. Anche i Ciclopi
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1921
sparpagliò questi pensieri sconnessi, mi ricordai e scoppiai in
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1921
che non volevo ricordare mi ritornò alla memoria, e
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1921
cuore, un coltello che mi colpiva, senza tregua, sempre
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1921
oste si mosse e mi battè sulla spalla. ¶ — Ora
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1921
le conosco! — disse mentre mi alzavo. — Per pochi soldi
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1921
te le farà passare. ¶ Mi sbattè la porta dietro
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1921
propagavano con lunghi echi. ¶ — Mi ucciderò! — dissi. — Perchè non
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1921
così forte che già mi pareva d'esser morto
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1921
limite della spiaggia; poi mi volsi e rapidamente me
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1921
tu? — disse. — Sì, sì, mi ricordo. Ma lei dov
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1921
lei dov'è andata? Mi scappa sempre, quel demonio
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1921
sponda del letto e mi fissò attentamente, a lungo
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1921
Va là, allontanati. Non mi voglio sporcare. Allora è
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1921
dunque davvero? Ah! quanto mi addolora! Tu non sai
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1921
Tu non sai quanto mi affligga questo pensiero sciocco
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1921
dorati? — ¶ Egli parlava e mi guardava teneramente con occhi
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1921
tutto. Non spaventarti. Non mi insultare. Abbi pietà di
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1921
tutto da solo. Ascolta. Mi aveva detto: — Da questa
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1921
compensato. Tu sarai felice. Mi ha detto così ed
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1921
maledetta è venuta e mi ha detto: — È inutile
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1921
torcendomi le mani. O mi dici dov'è, o
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1921
afferro tutto ciò che mi capita fra le mani
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1921
si arrestò ansante. ¶ — Comprendi? — mi domandò. ¶ — Comprendo, — mormorai. — È
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1921
schiacciata contro le coltri. Mi alzai lentamente, e, cercando
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1921
in punta di piedi mi avvicinai all'uscio e
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1921
il tempo di parlare, mi prese con forza per
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1921
per la mano e mi tirò fuori dell'uscio
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1921
per tutta risposta Soave mi trascinò verso il fondo
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1921
suoi immensi spiritati occhi, mi bisbigliò: ¶ — Dov'è Daria
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1921
è? Dov'è? ¶ Io mi sentivo morire. Nuovamente il
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1921
esclamò Soave. — Dunque non mi ero ingannata! Non era
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1921
non era lei. E mi salì alla gola un
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1921
in casa, ed io mi stavo spogliando. Era già
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1921
mamma mia! Io non mi muovo: ero fredda come
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1921
il cuore in bocca mi affaccio sull'uscio, e
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1921
in ginocchio e prega. Mi avvicino a lei, e
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1921
prendo questo scialle, e mi butto anch'io per
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1921
non posso più fuggire. Mi faccio piccina contro il
187
1921
voce alta, e ride. Mi passa dinnanzi senza vedermi
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1921
e torna indietro. Io mi nascondo il viso nello
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1921
Sii buona, rondinella. E mi pare che mi stia
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1921
E mi pare che mi stia addosso e che
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1921
spicco un salto e mi butto giù per la
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1921
scesa come una pazza, mi nascondo in una pianta
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1921
un volto ombrato che mi sorrideva, uno strizzar d
194
1921
due labbra scarlatte che mi facevano: pss pss... E
195
1921
me sul sedile. ¶ — Non mi riconosci? — domandò una voce
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1921
mille volte) ah! ah! mi dette subito ragione. E
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1921
da ieri che Kate mi racconta tutte le storie
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1921
con le ciliege che mi fanno portare? ¶ Con un
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1921
sotto il naso. Poi mi si buttò con tutto
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1921
spalla e guardandomi sorridente mi confidò: ¶ — Vuoi sapere come
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1921
confidò: ¶ — Vuoi sapere come mi piacerebbe un cappellino? Come
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1921
neri, i colori vivaci mi stanno che è un
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1921
ella soggiunse: ¶ — Venticinque lire... ¶ Mi guardò come aspettando da
204
1921
sedici... ¶ Ancora una volta mi guardò, ma quel suo
205
1921
quel suo sguardo non mi disse nulla. Mi ero
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1921
non mi disse nulla. Mi ero già distratto e
207
1921
e la sua gola mi sarebbe sembrata più candida
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1921
sottana. A un tratto mi si buttò sulla bocca
209
1921
si buttò sulla bocca, mi dette un morso, e
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1921
riconobbi. Questo fortunato incontro mi rallegrò, e confortò le
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1921
strada. ¶ — Ma Daria? Che mi dici di lei? ¶ Egli
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1921
cravatta nuova (veramente splendida) mi dava un po' di
213
1921
quella di Cesare! ¶ Daria mi guardava raramente. I nostri
214
1921
Cesare e di Calpurnia, mi sembra nuova. E a
215
1921
Quelle parole di Daria mi esilararono. Mi agitai, le
216
1921
di Daria mi esilararono. Mi agitai, le versai da
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1921
bere; ma neppure allora mi riuscì di annodare quel
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1921
moine da scimmia? Non mi ricordavo bene, ma mi
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1921
mi ricordavo bene, ma mi pareva di ricordare di
220
1921
Quando guardo le donne mi sembrano scimmie bianche. Infatti
221
1921
sgradevole, qualche cosa che mi ripugnava dentro. Eppure — pensavo
222
1921
Non si accorge che mi burlo di lui. Ma
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1921
infatti rideva. Rideva e mi guardava. E anche Clauss
224
1921
guardava. E anche Clauss mi guardava, sorridendo ambiguamente. Alfine
225
1921
guardava, sorridendo ambiguamente. Alfine mi toccò una mano e
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1921
toccò una mano e mi disse: ¶ — A proposito di
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1921
e quegli occhi terribili? ¶ Mi alzai e andai a
228
1921
quando fui nel salotto mi pentii d'essermi mosso
229
1921
semplici, quelle parole mentivano. Mi sembrava che Clauss si
230
1921
fece in me e mi alzai di scatto con
231
1921
tutto il resto. Ma mi sollevai subito, e udii
232
1921
altra, Clauss e Daria mi guardavano. Quantunque la ombra
233
1921
loro quattro pupille che mi fissavano sfavillando. E vidi
234
1921
IX. ¶ Quella macchia bianca mi rimase negli occhi. Quella
235
1921
e continuai a camminare. Mi pareva di udire un
236
1921
dove andare. La testa mi doleva, e pensavo: — Questa
237
1921
cravatta, questa maledetta cravatta mi soffoca... Finalmente, dietro un
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1921
bottiglie e i caratelli. Mi guardò (era guercio) e
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1921
non si mosse. Io mi sedetti a un tavolo
240
1921
volte, e gridai che mi portasse da bere. Egli
241
1921
bene? ¶ — Grazie, — soggiunse, — ciò mi conforta assai. Chi può
242
1921
me... ¶ — No, no, non mi burlo nè di te
243
1921
un fiore. ¶ — Tu non mi hai mai domandato, — soggiunse
244
1921
darsi che egli non mi leggesse negli occhi altro
245
1921
pure voglio che tu mi aiuti a uscire da
246
1921
da questo equivoco che mi ripugna e mi addolora
247
1921
che mi ripugna e mi addolora. Daria... — (e quel
248
1921
bassi, le gote che mi cominciavano a bruciare, — perchè
249
1921
cominciavano a bruciare, — perchè mi hai rimproverato d'aver
250
1921
una pazza paura. Se mi fossi imbattuto in Daria
251
1921
d'un tratto, e mi sentii disarmato e pronto
252
1921
concludere solennemente la pace. ¶ Mi condusse presso il cancello
253
1921
nessun costo.... ¶ Ma quando mi strinse la mano per
254
1921
e andai dove Clauss mi mandava. Alla porta di
255
1921
campanello. Bussai, una vecchia mi venne ad aprire ed
256
1921
penombra, le cose che mi stavano intorno. Non mi
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1921
mi stavano intorno. Non mi sentivo affatto turbato: anzi
258
1921
maschera da arlecchino. Poi mi avvicinai al pianoforte, sfogliai
259
1921
giovane e bionda, che mi sorrise. Contento e soddisfatto
260
1921
È Carlo Clauss che mi manda... Egli vorrebbe... ¶ M
261
1921
vano dell'uscio e mi guardava. Quello sguardo mi
262
1921
mi guardava. Quello sguardo mi sgomentò. ¶ — Clauss? — sibilò ridendo
263
1921
le sue spalle e mi guardarono. La vecchia guardò
264
1921
i conquistatori di donne! ¶ Mi danzava quasi intorno, con
265
1921
con gli occhi pareva mi volesse divorare e graffiarmi
266
1921
e della bambina, e mi domandò: ¶ — Che cosa può
267
1921
venne fino a me, mi porse la mano, come
268
1921
angolo. ¶ — Se è così, — mi disse, — eccomi pronta ad
269
1921
voi che Clauss non mi ama? Lui stesso ve
270
1921
mite e benevola, io mi sentivo a poco a
271
1921
di fuggire. Ma non mi mossi e cercai invece
272
1921
qualche parola insignificante che mi salvasse. Stando così, a
273
1921
pizzo candido, molto lavorato (mi ricordo, questa immagine è
274
1921
suono della mia voce mi stupì. Io non sapevo
275
1921
Sollevai il capo. Ella mi guardava, ora, con occhi
276
1921
delle mie parole e mi sforzai di ridere. ¶ — Dico
277
1921
un istante più tardi? Mi è stato detto che
278
1921
mano sulla mia bocca. — Mi farete morire di crepacuore
279
1921
più, mai più. E mi pareva di perdere un
280
1921
Daria, Daria, — mormorai, — non mi disprezzate? Non vi ricordate
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1921
parole? ¶ — No, — disse, — non mi ricordo. Non voglio ricordarmi
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ricordo. Non voglio ricordarmi. ¶ — Mi perdonate? ¶ — Sì, — disse, — ti
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il mio fervore cadde. Mi sollevai e, senza guardarla
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l'intensità della luce, mi stupirono come se avessi
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molto presto. Camminando celermente, mi sembrava di esser portato
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portato dal vento, tanto mi sentivo felice. ¶ VII. ¶ Non
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quell'immagine unica che mi era rimasta fissa negli
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e palpiti, come se mi fosse apparsa viva soltanto
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Lentamente c'incamminammo. Clauss mi teneva per mano. La
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mano era fredda. ¶ — Vedi, — mi disse dopo un lungo
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Egli si fermò e mi disse: ¶ — Ritorna domani. Ho
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bisogno di te. Addio! ¶ Mi strinse la mano. Poi
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strinse la mano. Poi mi baciò sulla gota e
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mai amato nessuno... ¶ E mi lasciò solo. ¶ V. ¶ Solo
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nessuno. Lo stesso rossore mi avvampava il viso, ed
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l'avevo umiliata. Ella mi odiava, ora, per la
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È bella! Questo pensiero mi turbava. Cominciai a passeggiare
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allora sapevo spiegarmi perchè mi fossi inchinato per dirle
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cercavo di spiegare perchè mi fossi inchinato e avessi
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dei suoi abiti). — Nessuno mi difende! — diceva. — Sono sola
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apparendomi improvvisamente nello specchio, mi richiamò alla realtà. Sentii
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me, una disperazione insensata. Mi pareva che Clauss fosse
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il suo riso vitreo mi feriva l'orecchio ed
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quelle cose meschine che mi stavano intorno e si
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ai compagni di Clauss; mi ricordavo che uno aveva
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sedette sul mio letto, mi guardò e si mise
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esclamò. — Tu puoi testimoniare. Mi ha schiaffeggiato! Sì! Mi
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Mi ha schiaffeggiato! Sì! Mi ha colpito sul viso
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veduto, tutti possono testimoniare. Mi ha colpito sul viso
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ella è fuggita, io mi sono precipitato giù per
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le ho detto — tu mi hai acciecato! Non posso
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della sua carrozza. Macchè! Mi ha respinto con una
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Va via! — Come! — esclamo, — mi colpisci, mi acciechi, e
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Come! — esclamo, — mi colpisci, mi acciechi, e poi mi
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mi acciechi, e poi mi compensi così? Mi scacci
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poi mi compensi così? Mi scacci via? Come un
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il mio petto, che mi respinge. Ella dice con
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tale si avvicina e mi rialza. È Pietro Trema
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pena, signore! — dice mentre mi spolvera. — Quella donna è
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pensavo, — è impossibile che mi abbia respinto, scacciato come
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presi un ronzino e mi feci condurre. Tutto era
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è. È ritornata. E mi metto a calciare la
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giorno. Ritorna domani. Io mi scosto dall'uscio e
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scosto dall'uscio e mi faccio in mezzo alla
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debbo parlare.... subito... Tu mi hai quasi acciecato. Domani
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chiarito. Ah! eppure questo mi dispiace. Io preferisco la
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un bambino; la luce mi intimidisce e arrossisco di
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mentire con te? Tu mi piaci, perchè tu solo
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una parola buona. Non mi ricordo bene, ma le
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bocca. Eppure temo che mi manchi il coraggio di
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bellissimo? ¶ Si inchinò e mi disse addio. ¶ Io chiusi
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le sue spalle e mi gettai, esausto, sul letto
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due aiuole fiorite. ¶ — Ebbene? — mi domandò. ¶ Non gli avevo
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di nuovo sorrise. Poi mi prese le mani e
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prese le mani e mi chiese: ¶ — Mi vuoi bene
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mani e mi chiese: ¶ — Mi vuoi bene? ¶ — Certo... — mormorai
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qual liquido filtro che mi rende oblioso così della
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lieve sforzo, molto lieve, mi decidessi ad uscire dalla
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e di vagare dove mi piace, presente in ogni
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il sole, la luce mi dà un acuto dolore
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musica. Ebbene: un uomo mi ha ucciso impedendomi di
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po' lenta e faticosa, mi parvero, al primo incontro
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silenzio di tutti. E mi sembrò che parlasse soltanto
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parlare, in un angolo, mi alzai per guardar fuori
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a me e bruscamente mi domandò: ¶ — E tu, ragazzo
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Io li sentii che mi penetravano dentro, nell'anima
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contatto quasi carnale che mi riempì di vergogna. ¶ — Nulla
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vecchio, e quel sogno mi sembra ancor più bello
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la sua stravagante eloquenza mi riusciva nuova e mi
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mi riusciva nuova e mi turbava profondamente. Vivere e
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Era cresciuto con me, mi era fedelissimo. Un giorno
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braccio. — Sei pazzo? — Egli mi guarda con gli occhi
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amore. Un altro servo mi narrò queste cose, più
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lama nel cuore. Quando mi fu condotto dinnanzi per
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tua sposa? Egli ammutolì, mi guardò con occhi che
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felicità? Immagina che cosa mi avrebbe risposto quell'uomo
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Io, disse, io stesso. ¶ Mi guardò sorridendo. ¶ — E non
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senza vergogna, che Clauss mi aveva profondamente toccato. Quasi
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aveva profondamente toccato. Quasi mi faceva paura. Talora, non
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pace. Ben presto anzi mi accorsi che io non
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fin dall'infanzia. Non mi abbandonò più. ¶ Vivevo dunque
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neppure un giorno. Quando mi abbracciò piangendo e sentii
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già allora, dalla soglia, mi pareva superiore ad ogni
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Ma poco dopo, quando mi volsi per guardare da
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si stipava dentro. ¶ Io mi sentivo straordinariamente ilare; assaporavo
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pelato e cerimonioso. Egli mi aspettava sull'uscio, vestito
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una palandrana color tabacco; mi guidò su per una
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una scala semibuia e mi assegnò una camera al
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letto di ferro, tutto mi dispiacque fra quelle quattro
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malinconia di quell'ora mi è rimasta per molti
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trovarlo? Te lo dirò. ¶ Mi infilai il soprabito e
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è un caffè concerto? — mi domandò Paolo quando fummo
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una canzone che dice (mi pare): Je ne sais
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corna del diavolo! ¶ Sterpoli mi guardò e disse: ¶ — Siamo
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stupefatto. E quelle donne mi sorridevano senza guardarmi, e
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guardarmi, e senza toccarmi mi accarezzavano. ¶ Salimmo una scaletta
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fino a terra. ¶ Clauss mi guardò. ¶ — Sei tu? — disse
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è posto per tutti. ¶ Mi avvicinai ed egli mi
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Mi avvicinai ed egli mi baciò. Poi ordinò che
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profonda e velata che mi dette i brividi. — È
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la seconda volta che mi insultate in pubblico, tu
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so di che cosa mi possiate accusare... Sono vostro
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donna? E perchè piange? ¶ Mi curvai un poco e
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a tanti uomini? ¶ Poi mi ritrassi in un angolo
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con un sospiro, voi mi ridate la vita. ¶ Silvina
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improvvisa in quel silenzio. Mi trovai di fronte a
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cui era fuggita, e mi pareva un'eternità, non
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suo viso tanto mutato mi avrebbe allora detto brutalmente
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dalla mia inaspettata apparizione, mi guardava senza fiatare, io
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nulla da me. Non mi vedresti qui senza una
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in disordine, Silvio che mi volgeva le spalle abbandonato
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con me, disse, non mi negherai ora questa grazia
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un'amorosa pedata e mi disse: — Buon dì! ¶ Ma
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m'aveva veduto nascere, mi strinse le mani in
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nell'andare, tanto ora mi sembrava lunga al ritorno
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riposo dell'inferma. Esse mi guardarono, interrogandomi con gli
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dopo un poco Adalgisa mi disse sommessamente: — Tutto il
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padre nel corridoio. Egli mi si fermò un istante
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in silenzio passò oltre. Mi avvicinai a una finestra
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di mia madre non mi abbandonò, e presa una
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non ritornare via... non mi abbandonare... non abbandonare tuo
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sarebbe prolungata ancora, allorchè mi parve di udire nel
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affannoso di un uomo. Mi avvicinai lentamente all'uscio
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non vidi nessuno. Quando mi volsi, mia madre mi
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mi volsi, mia madre mi chiamò, e presami con
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tu. Allora, soltanto allora, mi ricordai che Silvina prima
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gli aveva detto: — Non mi aspettare. Non tornerò mai
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madre era morente, e mi sembrò che negarle l
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Così, mamma? ¶ Ed ella mi accennò di sì, e
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col capo, e non mi guardava, non diceva una
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Scompare dai miei racconti, mi scivola quasi dalla memoria
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romanziere di grido non mi sentirei molto mortificato per
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Stroztki disse vedendola: — Non mi sbaglio? Questa, Silvina, sembra
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boni ragazzi! Per chi mi prendete? ¶ Ma due mani
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Madonna gli disse: — Perdifiato, mi darai la collana d
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vedo come la vita mi sembrasse già allora disperata
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sempre di ragionare. Io mi rivolto, con un'irascibilità
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della mia precoce senilità, mi rivolto contro me stesso
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senza che la verità mi balenasse mai per un
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dare un significato. Se mi affaccio alla finestra, solo
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altra ombra, la vertigine mi prende alla nuca e
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prende alla nuca e mi tira giù a precipizio
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nel vuoto. Basterebbe che mi abbandonassi. Ma invece, vile
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ho ideato poco fa, mi abbranco con tutte e
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per non vedere, e mi ritraggo spaurito, e ripiombo
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è andato or ora. Mi ha lasciato qui, accanto
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tra noi. E Luisa mi diceva: — Se noi sentiamo
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di questa maledetta parete. ¶ Mi ricordo come fosse ieri
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quando la vecchia Savina mi fece salire fino al
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di casa Sterpoli, che mi parve tanto inospitale, squallida
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ne avrei posseduti più, mi sembrò quanto di meglio
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sarà finito per noi, mi faceva orrore il pensiero
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nuda fra le braccia. Mi gettai lungo e disteso
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materasso di crine, e mi sembrò di affondare in
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Non ricordo se allora mi assopii, o se soltanto
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assopii, o se soltanto mi abbandonai a quella voluttà
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lontana l'alba, quando mi parve di udire proprio
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di pianto subitamente represso. Mi levai a sedere sul
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turbare il silenzio che mi circondava da ogni lato
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sparpagliandosi sul davanzale, e mi pareva ancora di salire
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dove ogni notte ora mi corico disperatamente solo, e
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è un certo Paris. Mi conosce. Lo conosco. L
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e tacque. Chi era? Mi conosceva per nome? Aveva
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Paris? Il suo accento mi riusciva nuovo. Certo, di
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chiuse a chiave. Poi mi parve che si gettasse
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dalle sue labbra morte, mi parve il brontolìo di
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nel più profondo silenzio. ¶ Mi ricordo che poco dopo
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ricordo che poco dopo mi riassopii, richiudendo le palpebre
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invernale, e che quando mi ridestai era giorno fatto
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alcuna gioia, e neppure mi mossi per avvicinarmi a
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stavo senza pensiero. Non mi sarei mosso più. Perchè
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non desideravo più nulla. Mi sarei sentito meno solo
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che non riconobbi, che mi parve di non aver
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distinguevo le parole, ma mi pareva che fosse una
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fosse una preghiera. Allora mi levai a sedere sul
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allora rispose, ed io mi lasciai ricadere sul letto
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abiti contro i mobili, mi sarebbe sembrato che ella
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sospesa da terra. Allora mi ricordai, per una strana
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sue maledette pantofole. ¶ Improvvisamente mi rovesciai di dosso le
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dosso le coperte e mi buttai con un salto
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il mio vecchio soprabito, mi lanciai di corsa giù
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dietro l'altro. Nemmeno mi scusai. Anche per la
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ogni tanto sui cantoni mi dicevano quanto fossi in
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in ritardo. Infatti Esposito mi aspettava camminando nervosamente su
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nel cortile, e quando mi vide giungere trafelato, ansimante
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vide giungere trafelato, ansimante, mi venne incontro a braccia
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a braccia aperte e mi strinse a sè come
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a disperare, amico mio! mi disse tutto d'un
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nome che egli pronunziò mi sfuggì proprio in quel
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androne. Prima di svoltare, mi gridò: ¶ — Non temere: dopodomani
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ne ero dimenticato. ¶ III. ¶ Mi sedetti al tavolo di
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esistenza sbagliata. Ora invece mi toccava riannodare quel filo
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segnava le 11. Senza dubbio mi trovavo dinnanzi alla donna
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alla donna di cui mi aveva parlato Esposito nel
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firmata Adì. Era lei! Mi parve che nella sua
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Le ore della mattina mi bastarono appena per leggerne
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un solo sguardo. «Tu mi hai affascinata come il
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occhi una luce diabolica. Mi seguivi senza parlare, e
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seguivi senza parlare, e mi pareva che strisciassi ai
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piedi. Pensavo: — Ecco, ora mi avvolgerà in una spirale
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all'infuori di me! Mi avrà, ma a prezzo
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a me stessa che mi sono ingannata, e che
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ho creduto di amarlo. Mi sono data a lui
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nei tuoi abbracci che mi spremono dalle vene più
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andranno a finire? E mi pareva di vedere un
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diceva quel biglietto, non mi è più possibile sopportare
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sopportare questa pena. Egli mi impone di partire con
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mia macabra scoperta. Ma mi sentii incapace di muovere
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abbraccio. Un pensiero che mi fece sorridere fu questo
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chino, senza salutare nessuno, mi allontanai. ¶ IV. ¶ Ormai non
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più tornato indietro. Veramente mi sarebbe riuscito impossibile sostituire
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lei che io conoscevo. Mi stupì molto di non
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fretta dall'ombra e mi urtò con tanta violetta
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che per poco non mi fece cadere. ¶ — Signore! gridai
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Signore! gridai voltandomi. E mi fermai meravigliato. Dinnanzi a
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andati... Allora anch'io mi sono messo a cercarla
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nel mio sgabuzzino e mi rinchiusi a doppio giro
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Finalmente c'ero: nulla mi avrebbe più smosso di
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se nulla fosse avvenuto. Mi spogliai lento, ripensando alle
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nè che il caso mi avesse condotto ad abitare