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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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mio mestiere m’innamora. Mi sono sforzato tanti anni
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Africa, in piena guerra. Mi costa, questo mestiere, mi
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Mi costa, questo mestiere, mi costa, di sonno e
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fenomeno di narcisismo: perché mi garba contemplarmi in questo
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parola e renderla densa; mi trascino dietro, fra il
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d’uomo. La quale mi permetterà molte cose e
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fu una diserzione quando mi riportarono giù in barella
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Sua Eccellenza Pirzio Biroli. Mi ha garantito ancora una
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in giro d’ispezione, mi sedeva accanto per accendere
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del mondo, restringendomisi attorno, mi davano un senso vago
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senso vago di soffocazione. Mi ribellavo: scrivevo lettere, chiedevo
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loro sensibilità, tutto questo mi è restato oscuro. Arrivarono
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di volontà. E non mi son mai mosso per
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maggiore Gonella. ¶ Quest’uomo mi ha dato l’ebbrezza
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il suo aspro linguaggio mi ha offeso. Alle tenerezze
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al mio temperamento e mi ci son sempre ribellato
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giorno, andare di qui, mi dà una pena indicibile
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buio e graveolente. Lì mi rifugio a bere il
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nella posa ibseniana di «mi dai una sigaretta?». ¶ Ho
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tukul di Gaber Hisciàl mi ricordano pause di smarrimento
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silenziosa. Forse per questo mi ci sono affezionato, ad
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graduati della compagnia, che mi si radunavano intorno nel
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sue speranze. Pur ieri mi diceva il vecchio Sciumbasci
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lavoro. ¶ GIUSTI: Signor Maggiore, mi permetto di consigliarla a
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Duecentocinquanta contro cinquemila. Non mi domando e credo che
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normali. Ma ora… Lei mi capisce, Ghizzoni; non è
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Ah già, alpino… dove mi attacco, vedo il fondo
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quel giorno…? ¶ GHIZZONI: Sì, mi ha scritto l’altro
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Anzi… una lettera che mi ha un po’ sorpreso
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un po’ sorpreso perché mi ringrazia di un braccialetto
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GHIZZONI: Il braccialetto? Eh! Mi dice che tutte le
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Stavolta, invece… No, non mi guardi con codesti occhi
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bimbe in Italia, che mi scrivono. Mi scrivono per
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Italia, che mi scrivono. Mi scrivono per un po
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serenità. ¶ GHIZZONI: Sì, ma… mi sembra che questa serenità
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condizioni – l’ameba non mi risparmierà più per molto
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Spero che Lei non mi consideri un uomo a
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dal novero delle possibilità… Mi spiego? ¶ GHIZZONI: Perfettamente. ¶ MAGGIORE
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almeno la lasci. Se mi permette… (E gliela porge
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va bene, ma… Lei mi capisce… più simbolo che
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Ghizzoni, la sua bimba. Mi pare che questa sia
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unica cosa veramente importante. Mi permetta d’esser franco
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d’esser franco e mi prometta di non fraintendermi
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torno perché… appunto perché mi manca un perché. Ho
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sono degli ascari che mi seguono da anni. Se
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ci fosse qualcuno che mi richiamasse… Non ho più
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lassù a guardarvi… Eppoi, mi pare che te lo
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Sì, ero un po’… Mi par di ricordarmi, ma
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GIUSTI (interrompendolo): Senti, Ghizzoni: mi pare che il tuo
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quei quattro soldi che mi son messo da parte
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di belle storielle che mi raccontava mia madre quand
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iena e lo sciacallo mi mangiassero, ho ucciso mille
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le gerarchie. Ma io mi domando come potrebb’essere
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Caccia grossa, ragazzi!» ¶ Poi mi vide e vide le
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In linea ¶ Il capitano mi dice: «Lei prende il
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ma non si lamenta. Mi chino sulla ferita: non
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dalla parete che strapiomba. Mi domando cosa ho da
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sono eterne. Gli ascari mi giacciono intorno, ravvolti nella
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tanti giorni, ormai, che mi sembra di non aver
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son buffo io che mi ci son buttato dentro
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preghiera mattutina e poi mi tufferò, respirando largo, nella
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un sonno cancrenoso che mi perseguita da una settimana
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simile profitto di guerra mi dà, eh sì, mi
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mi dà, eh sì, mi dà un certo piacere
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ci penso e più mi sembra irrimediabile. Nessun avvenimento
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assorbire da quel che mi circonda? E invece, nulla
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ne ho appena ventisei – mi abbandono a questa pazza
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di vista, la guerra mi delude. Credevo che il
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Credevo che il coraggio mi costasse un po’ di
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indifferenza, d’atonia nervosa. Mi divertivo a esagerare il
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gonfiarlo: più che morto, mi sforzavo a immaginarmi mutilato
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poi rattenerlo. Vedere se mi riusciva. Avvezzarmici. ¶ Ma questo
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Ero contento di me. Mi dicevo che a poco
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a poco questo esercizio mi sarebbe diventato familiare e
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ma era proprio coraggio?) mi veniva da una specie
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che, a ritirarla, io mi debba svegliare. Sono sveglio
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il respiro. ¶ Del resto mi trovo bene così: ho
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una deliziosa confusione che mi trasfigura le cose e
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Tutta la vita che mi sta intorno è come
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serate d’inverno, quando mi mettevano a letto troppo
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russare… Quando la stanchezza mi sfilaccia i tendini e
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del bivacco, il mondo mi si decompone così, le
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dissociano, un caos smisurato mi ridda intorno senza pausa
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te. ¶ O Macallè, ¶ Non mi t’han fatto nemmanco
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comoda per dormire. ¶ Io mi smarrii in certi pensieri
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del camion: lo stomaco mi si rovescia. ¶ Questi della
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linguaggio fiorito: a noi! ¶ Mi sono intorno tutti, quei
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Con questi della retrovia mi son mescolato. Mi rifiuto
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retrovia mi son mescolato. Mi rifiuto di pensare che
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Le complicazioni internazionali…» ¶ Allora mi venne a mente un