parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
borbottavano all’alba. Quando mi voltai al corridoio, mamma
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sue carte di briscola. Mi ordinò di spezzare il
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tua amica, non Lunette. ¶ Mi mozzò il fiato, – Come
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Non so da dove mi venisse questa suggestione ebraica
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papà assieme a Camus. Mi aveva fulminato con Il
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di iniziare il turno mi chiusi in bagno per
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dei miei vent’anni. Mi lasciò una nuova felicità
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uno ai Deux Magots. Mi fece segno di raggiungerla
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maldestro la piazzetta e mi avvicinai. Arrotolò il quotidiano
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stupore, uno smarrimento che mi portavo dietro da quando
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e da salvare, Lunette mi prese la mano e
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prese la mano e mi accompagnò alla metropolitana. Scendemmo
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sotto casa e io mi resi conto di non
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casa era in ordine. Mi tolsi il cappotto e
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che sprigionano batteri letali. Mi voltai, Lunette mi fissava
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letali. Mi voltai, Lunette mi fissava dalla porta del
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andarmene: scelsi l’immobilità. ¶ Mi sentivo una capretta. ¶ Lei
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capretta. ¶ Lei venne e mi accarezzò sulla guancia, mi
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mi accarezzò sulla guancia, mi accompagnò sulla poltrona, poi
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era acre e dolce, mi passò la lingua sul
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la pancia e lei mi sfilò i pantaloni senza
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paura – dissi in italiano. ¶ Mi fissava, e senza abbassare
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la testa lo massaggiò. Mi doleva da quanto era
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Lo tirò fuori e mi fece scivolare le mutande
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avanti il bacino, Lunette mi bloccò e fece scivolare
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mie mani all’areola. Mi sbilanciai in avanti e
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l’inizio del pube, mi bloccò. Mi confinò contro
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del pube, mi bloccò. Mi confinò contro lo schienale
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mano e lo agitò, mi inarcai sulla poltrona, chiusi
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e supino, e quando mi svegliai seppi che qualcosa
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di tornare alla masturbazione mi destabilizzò, dava un preciso
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Hôtel de Lamoignon, quando mi vide Marie annuì prima
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Allora dovevo ascoltarla bene: mi raccontò che stava frequentando
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un romanzo appena uscito. Mi disse di aspettarla e
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Scosse la testa e mi assicurò che in quelle
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me stesso. L’amante mi apparve come un romanzo
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il suo intellettualismo sessuale. Mi colpì, senza però lasciare
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dell’altro. Ci baciavamo, mi sfiorava e la sfioravo
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era lei a fermarmi: mi bloccava le mani, poi
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bloccava le mani, poi mi appoggiava una guancia sul
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generavo sorprese. Al lavoro mi offrii di dare una
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prima di dormire. Mamma mi fissava e rideva sotto
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scale, poi nell’appartamento. Mi prese per mano e
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prese per mano e mi accompagnò in camera da
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in camera da letto. Mi lasciò in piedi, si
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bordo del materasso e mi slacciò i pantaloni. Li
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pantaloni. Li sfilò e mi guardò dal basso, a
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non riuscivo a sostenere. Mi prese in bocca, mi
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ora prima della funzione, mi aveva stretto a lungo
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aveva sempre detto papà. Mi resi conto di quanto
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la bara nella terra mi sussurrò Senza di lui
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del cinema Louxor che mi fece sorridere: Le Dernier
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che usava come ripostiglio: mi assalirono migliaia di libri
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Conservai i ritagli e mi dedicai alla cucina, invasa
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Misi da parte e mi dedicai al salotto: la
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Marais e qualche spicciolo, mi resi conto che il
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sopra delle loro possibilità. Mi informai se qualche brasserie
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proprietari dei Deux Magots: mi offrirono di servire nel
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declino materno. ¶ Invece mamma mi stupì. Annunciò che aveva
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a modo suo. ¶ Io mi affidai al caos. Appartenere
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al segno dell’Acquario mi aiutò nei miei funambolismi
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me portarla a compimento. Mi ero dato come termine
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vent’anni. Il lavoro mi aiutò a conoscere persone
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copiose e nessuna avance. Mi concessi carezze impercettibili alle
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impercettibili alle donne che mi lasciavano banconote come ringraziamento
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tocco dell’indice. Antoine mi suggerì di essere meno
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Il mio amico non mi aveva mai lasciato dalla
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incontravo in università e mi salutava appena, ora si
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dopo le lezioni e mi seguiva con lo sguardo
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salire, poi la vidi. Mi scusai per l’appartamento
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per l’appartamento sottosopra, mi scusai ancora e la
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di terrore e incredulità, – Mi va. ¶ Era martedì. E
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del mattino. Nel frattempo mi specializzavo in piatti italiani
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mamma e Marie, io mi sentivo fuori luogo. Troppo
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qualche centimetro e questo mi salvò, lei rimaneva di
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Lunette per dirglielo, lei mi diede appuntamento al Trocadéro
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di qua – disse, e mi fece strada. Passammo davanti
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di place du Trocadéro. ¶ Mi fermai all’inizio di
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Lunette venne vicino e mi prese sottobraccio, bisbigliò – Antoine
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prese sottobraccio, bisbigliò – Antoine mi ha detto che non
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la memoria. Vieni – e mi condusse all’entrata, fino
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il nostro silenzio. Lunette mi diede il mazzo di
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che la farfalla nera mi prese la mano. Strinse
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bicchieri al Café e mi rifugiai più di una
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una volta da Marie. Mi diede in prestito Il
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leggo ogni volta che mi innamoro e ogni volta
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farla evitare agli altri. Mi ordinò una nuova strategia
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histoire communiste – mormorò Lunette. ¶ Mi misi sul divano e
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iniziai un’altra favola, mi venne accanto. Leggevo del
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facendo lo spaventapasseri, Lunette mi baciò. ¶ Ancora una volta
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delicatezza. Si muovevano piano, mi baciarono in punta e
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altri non capivano. Philippe mi prese da parte e
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accadendo. ¶ Capì tutto mamma, mi chiamò al telefono e
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chiamò al telefono e mi invitò a cena la
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a Nantes. Madame Marsell mi raccontò che il maquillage
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di aspettarla a tavola, mi guardai intorno e trovai
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andare ai Deux Magots, mi bloccai con la testa
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calci il portaombrelli e mi precipitai fuori, filai giù
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accadde il qualcosa che mi abbatté: Lunette si presentò
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Antoine e dissi che mi ero dimenticato di passare
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occhio vidi Lunette che mi seguiva con lo sguardo
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voglia di parlare, lui mi prese di peso e
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prese di peso e mi portò sul divano. Si
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Rescue Remedy e Agrimony. Mi ordinò di aprire la
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l’antidoto all’amore. ¶ Mi versò cinque gocce dell
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avrebbe fatto soffrire – e mi baciò sulla fronte. ¶ Aspettai
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che papà uscisse, poi mi trascinai all’Hôtel de
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romanzi nel montacarichi e mi trascinò fuori. ¶ L’angoscia
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della complicità. Eravamo amici. Mi chiese se volevo mangiare
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mai smesso di rileggere. Mi fece entrare in un
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collezione di calamai. Quando mi raggiunse si era cambiata
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e i piedi scalzi. Mi offrì un vassoio con
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angolo del divano e mi tirò accanto a lei
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prima della conclusione, quando mi svegliai, per un attimo
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oblio durò una miseria. Mi venne da piangere, e
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lei se ne accorse. Mi strinse di nuovo. ¶ – Poi
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sospesi della mia esistenza: mi rivelò che a Deauville
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della mia inoffensività, invece mi diedi alla rivoluzione. ¶ – Vorrei
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strano amalgama. La testa mi scoppiava. Feci per andarmene
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L’idea di sfiorarla mi atterriva, fu lei a
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e tornò sul divano. Mi spettinò e chiese se
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di leggerezza. A casa mi chiusi in bagno e
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chiusi in bagno e mi lavai la faccia, desistetti
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un’impresa erotica che mi aiutò a sopportare i
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passare da Marie che mi aiutava a orientarmi tra
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i fontamaresi delle province. Mi sarei iscritto a Giurisprudenza
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ci abbracciammo, ricordo che mi baciò sul­l’orecchio
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E l’altra decisione? ¶ – Mi voglio operare, e lo
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spiegai la questione e mi disse che aveva affrontato
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per questo il liceo mi stava stretto. Luc, il
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che in tredici mesi mi avevano sfiorato. Era la
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Stavano sempre appiccicati, lui mi raccontò che Marion aveva
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modo per starle vicino. ¶ Mi aggrappai al simbolismo ebraico
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felice. ¶ E così feci: mi confidavo con me stesso
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da papà. Con mamma mi limitavo a raccontare il
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Connors. Gli sorrisi mentre mi portavano via in barella
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di fronte a me. Mi portarono fuori e mi
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Mi portarono fuori e mi riportarono dentro per un
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palla da tennis infangata. Mi misi a piangere, mio
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lavaggi tiepidi. Il medico mi esplicitò un avvertimento: niente
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successivi. A ogni indurimento mi raccoglievo a uovo finché
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Per sfogare lo spasmo mi affidai alla mia attività
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giorno, in piena notte, mi alzai dal letto e
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leggendo 1984 di Orwell perché mi era stato assegnato dal
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diressi da Marie. Quando mi vide restò immobile. Aveva
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la stessa edizione. ¶ Marie mi invitò in giardino, si
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l’angolo delle labbra. Mi chiese com’era la
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la scuola nuova, se mi trovavo bene, e come
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Feci due passi e mi avvicinai a lei, da
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moduli per il prestito mi accorsi che sì, stava
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il bacetto a Marie mi aveva lasciato e il
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e Emmanuel uscissero e mi ero messo il pigiama
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ero messo il pigiama, mi ero lavato i denti
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spento le luci e mi ero seppellito a letto
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solitudine dei Marsell che mi accerchiava, l’indecisione atavica
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andai da Antoine e mi autoinvitai a casa sua
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meccanismo era infallibile: Marie mi consigliava due titoli, io
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incontravamo per la discussione. Mi concentrai sugli scrittori americani
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donna. ¶ Lunette di Belleville mi aprì all’universo. Così
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un fidanzato intorno. Antoine mi aveva rivelato una confidenza
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ero un dannato amico. Mi guardavo allo specchio: ero
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la bocca non stonava. Mi rasavo i due peli
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dubbia su un’amaca. ¶ Mi appellai a Marie, sapevo
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nella chimica, Libero – e mi spiegò che esisteva qualcosa
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a casa con chi mi avrebbe insegnato l’arte
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sostituita con un’altra mi creò un’attenuante di
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e con il cuscino, mi sentivo del tutto impreparato
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e un’improvvisa timidezza. Mi bloccai, lei si scostò
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a ingannare la goffaggine. Mi imbarazzavo per come ero
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come ero io, e mi imbarazzavo per come era
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dell’Opéra e lei mi invitò a casa. Ero
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a cielo aperto. Papà mi prendeva per mano e
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prendeva per mano e mi lasciava, Forza Libero, forza
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di un’epoca. Poi mi sentii chiamare, non capii
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cervello di Lunette. Papà mi aveva messo in guardia
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era in ritardo e mi ritrovai da solo con
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la schiena per calmarla mi accorsi che non portava
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salutai appena. ¶ – Libero –, Lunette mi chiamò. ¶ Mi voltai. ¶ – A
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Libero –, Lunette mi chiamò. ¶ Mi voltai. ¶ – A Miller non
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rifiuto di Lunette non mi scalfì. Dopo che declinò
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amicizia. Ai Deux Magots mi ritrovai a dirigere rotte
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cuffia, matematica e chimica mi davano grossi problemi. Antoine
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un daltonismo che non mi aveva mai rivelato. Il
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in Costa Azzurra e mi affidai alle cure di
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2015
di papà. Con lui mi godevo la Parigi da
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esplorata in canoa biposto. Mi portò a vedere il
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più accadde qualcosa che mi abbatté. ¶ Coincidenza numero uno
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Coincidenza numero uno: Antoine mi convocò un pomeriggio alle
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gradinate del Sacré-Cœur. Mi annunciò che non era
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anno più di lui. Mi aveva già informato di
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Fui preso dal panico, mi alzai e salii i
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giorni dopo che Antoine mi aveva raccontato la sua
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si consumò subito e mi mozzò il fiato, non
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2015
Adolescenza ¶ Per qualche tempo mi concentrai sul mio sperma
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contraddizioni della Chiesa che mi aveva messo in testa
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tuoi castighi”, – dissi, e mi avvicinai all’orecchio del
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con le carte; Antoine mi teneva alla larga da
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Forte dei Marmi; Parigi mi piaceva. ¶ In tutto questo
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il miracolo si completò: mi irrobustii fisiologicamente e ottenni
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più solido e capriccioso. Mi lasciava svuotato, e un
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un vassoio di pasticcini. Mi affacciavo al finestrone della
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pomeriggio lui e mamma mi annunciarono che sarebbero andati
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volevo potevo invitare Antoine. Mi chiusi in camera e
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amico di vecchia data. Mi inteneriva e mi schifava
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data. Mi inteneriva e mi schifava. Quando papà e
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sorridersi. A fine serata mi dissero che avevano una
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sfuggita all’incontro e mi concentrai su papà. Si
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teste immobili. Ogni tanto mi metteva una mano sulla
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tutto nella Peugeot 305, poi mi voltai e corsi in
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letto dei miei e mi scagliai sul cuscino di
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Lorraine e appena Antoine mi accolse vuotai il sacco
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e un’eleganza timida, mi sorrise, se ne andava
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a metà coscia. Antoine mi lanciava occhiatacce, alla fine
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straniero, il libro che mi aveva consigliato Mademoiselle Rivoli
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2015
di un libro che mi sfuggiva da quasi due
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toi? ¶ Annuii. ¶ Venne e mi abbracciò, mi portò nel
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Venne e mi abbracciò, mi portò nel cortile sul
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sì, un piccolo dettaglio mi rimbecillì più del dovuto
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entità che fino allora mi aveva terrorizzato. Qualcosa di
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2015
di una edizione e mi consigliava la Gallimard. Mi
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2015
mi consigliava la Gallimard. Mi aiutò a compilare la
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2015
guardai – Emmanuel. ¶ Marie annuì, mi disse di aspettarla nella
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Quando arrivai a casa mi misi a letto e
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2015
polpastrelli, aveva le grinze. Mi procurò uno sbadiglio. Leggere
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procurò uno sbadiglio. Leggere mi annoia­va nelle viscere
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Appena seppe il titolo mi diede appuntamento a place
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mani con le mani, mi fece segno di entrare
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sorso di Coca e mi accorsi che gran parte
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entravano salutavano mio padre. Mi presentò a qualcuno di
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2015
la zona bar. ¶ Poi mi chiamò e io lo
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boccate. ¶ Dissi grazie e mi ritirai da dov’ero
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e una smorfia divertita. Mi venne all’orecchio, – Quell
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ogni interesse sessuale e mi fiondai a casa di
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place de la Bastille, mi svelò di averlo acquistato
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citarlo solo per citarlo. Mi raccontò del Nobel rifiutato
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dei litigi con Camus. Mi svelò un’ombra sulla
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e una dolcezza che mi preoccupava. Era tenero, vivace
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a tuo figlio, – e mi rintanai in camera. ¶ Quando
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l’abat-jour acceso. Mi sedetti sul bordo del
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mettermi in ghingheri e mi diressi da Marie. Quando
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2015
seno contro la spalla, mi voltai e lo vidi
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2015
al centro dell’amaca, mi accarezzò la nuca e
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fiuto per gli uomini. Mi dispiace averti rovinato la
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questa vacanza sei tu – mi tremò la voce, ma
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2015
accenno di erezione. Maturò, mi girai, lei mi trattenne
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Maturò, mi girai, lei mi trattenne e tornò ad
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2015
accarezzarmi la testa. Non mi mossi, ero accaldato, ancora
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2015
mia intimità. Quando smise mi ritrovai con un piacere
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sussurrò Mon petit Libero. Mi strinse in un abbraccio
250
2015
che sapeva di sorella, mi disse Vienimi a trovare
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2015
la biblioteca nel IV. Mi diede un bacio sulla
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2015
sulla guancia e io mi ritrovai che camminavo verso
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2015
di darmi la liberazione mi guardai allo specchio. Ero
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2015
merci. Tre grazie che mi provarono la loro presenza
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2015
foglia, la tolsi e mi stesi. Avvicinai il naso
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2015
comandamento che mio padre mi diede a Deauville era
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2015
che dal trasferimento francese mi sarei potuto sentire in
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2015
Il primo giorno papà mi accompagnò insieme a mamma
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2015
mano per presentarmi e mi accorsi che non mi
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2015
mi accorsi che non mi attraeva: troppo magra, troppo
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2015
troppo magra, troppo fresca. Mi guardai intorno, eravamo in
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2015
sporgente. Si chiamava Camille. Mi guardò una volta. ¶ Colpivo
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2015
Lorenzo. Rivolevo me stesso. Mi alzai di scatto e
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2015
il pianto, quando uscii mi trovai di fronte Antoine
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2015
di fronte Antoine Lorraine. Mi fissò, – Ci abitueremo, non
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2015
abitueremo, non ti preoccupare – mi appoggiò una delle sue
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2015
andai vicino e lui mi anticipò: l’avrei trovato
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2015
Rescue Remedy che papà mi allungava quando non riuscivo
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2015
agli altri. Le ragazze mi guardavano come un compagno
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2015
aveva modi gentili e mi chiedeva se volevo un
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2015
o per la pronuncia. Mi interessavano poco i miei
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2015
che chiese subito se mi mancasse l’Italia. Mi
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2015
mi mancasse l’Italia. Mi mancava, certo, anche se
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2015
inizio del liceo non mi sentii solo. Il mio
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2015
risi anche io quando mi disse che il primo
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2015
primo giorno di scuola mi aveva scambiato per un
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2015
Con lei seppi che mi vergognavo a farmi vedere
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2015
ragazze che ritenevo deludenti. Mi dannavo per quel razzismo
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2015
mangiare un gelato, lei mi prese la mano e
280
2015
smettemmo di parlarci e mi dispiacque. Andò peggio ad
281
2015
Il suo petit bisou mi lasciò un eros diverso
282
2015
strano: mia madre che mi prende sottobraccio, vestita con
283
2015
lupetto di seta, e mi porta prima a Notre
284
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e il Cristo che mi guarda dal crocifisso. La
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prete che sorride e mi chiede di parlargli d
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seno a punta. Antoine mi disse Non guardare, porco
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non c’era. Poi mi ritirai in camera e
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ritirai in camera e mi baciai il dorso della
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sgabello fino al suo, mi trattenne con le sue
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franchi buttati. ¶ Quando arrivammo mi stesi sull’amaca ad
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andai in bagno e mi lavai i denti e
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di carta igienica e mi ritirai nel loculo, mi
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mi ritirai nel loculo, mi stesi sulla branda. ¶ Mi
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mi stesi sulla branda. ¶ Mi rigirai. Le molle cigolavano
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una masturbazione circense che mi avrebbe sostenuto per l
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con possibilità di fallimento: mi vidi di nuovo al
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già bevuto due rosé, mi confida del suo amore
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grazie a me. Piange, mi tira a sé con
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sento le sue lacrime. ¶ Mi fermai. L’elastico del
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Anche lei lo fa, mi tiene stretto, ancora, e
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o no? ¶ La mattina mi svegliai prima di tutti
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di reato. Quando mamma mi chiamò erano tutti in
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il suo croissant e mi strizzò l’occhio. Fu
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e che l’eros mi provocava timidezza. ¶ Rimasi accucciato
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con Marie sulla battigia. Mi chiamò da lui. Gli
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ne avevo voglia, poi mi sentii toccare da dietro
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mano di Marie che mi sollevava la maglietta e
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sollevava la maglietta e mi toglieva il cappellino, – Avanti
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pas? – chiese papà mentre mi caricava sulle sue spalle
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La brezza della Normandia mi gelò, – Ti piace? ¶ – Moi
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aime ta mère – e mi lanciò nell’oceano. ¶ Riaffiorai
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nell’oceano. ¶ Riaffiorai e mi trovai solo, mio padre
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più di un decennio. Mi lasciò con il suo
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utero, il sentore che mi sarebbe sfuggita qualsiasi donna
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con la faccia buia: mi avvertì che Emmanuel e
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miei libri sugli indiani, mi rannicchiai sull’amaca. Era
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si fermò da me. Mi baciò e si tolse
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sua aria di azzardo mi convinse a prendere il
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e prima di entrare mi sorrise. Lo ignorai e
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briscola meglio dell’istinto. Mi fidavo del futuro più
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mo’ di ananas. Io mi rintanai nel loculo, le
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il primo segnale quando mi ritrovai seduto di fronte
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era rientrata. ¶ Quella notte mi addormentai a fatica, mi
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mi addormentai a fatica, mi svegliarono la sete e
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un sentore di profezia. Mi alzai, uscii dal loculo
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capire che una situazione mi impauriva. Quella notte, davanti
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su la testa e mi fissò, poi disse piano
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riesci a dormire, Grand? ¶ Mi avvicinai all’amaca, Marie
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si mise a sedere, mi disse che le dispiaceva
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Libero. ¶ – Nemmeno a te. ¶ Mi abbracciò e mi disse
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te. ¶ Mi abbracciò e mi disse di sedermi con
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paura, avevo stupore. Lei mi fece spazio e io
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fece spazio e io mi accucciai nell’angolo. ¶ – Sei
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era confusa dalla notte. Mi afferrò la mano e
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ti preoccupare, dormirò qui – Mi tirò a sé e
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tirò a sé e mi lasciò altro spazio. Finii
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andata e solo allora mi ero accorto del gonfiore
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per la prima volta, mi ero accarezzato e avevo
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Emmanuel. La mia gelosia. Mi ero accanito con la
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cambiò. Il battesimo erotico mi rese mansueto e intelligente
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mansueto e intelligente. Mamma mi chiamava Ometto di mondo
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interpretarla. A ogni preoccupazione mi rifugiavo alla toilette e
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rifugiavo alla toilette e mi liberavo. Venire significava correggere
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di cinque-sei secondi mi provocavano tremori e l
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il mio nuovo spirito mi stava aprendo le porte
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pomeriggio in cui papà mi invitò ad assistere a
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pregiudizio che stava rileggendo, mi disse che ero il
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ometto di mondo e mi tenne stretto. Fu allora
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migliore amico e non mi sarei sposato. ¶ Emmanuel tornò
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rimase in camera e mi chiamò. – Sai cosa fa
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e se lo mise. Mi scompigliò i capelli e
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glicine, e aspettai che mi chiamassero per il roast
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dettagli: Emmanuel che non mi guardò mai e il
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beef francese, scialbo, poi mi domandò se l’indomani
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di Notre-Dame, mamma mi portò davanti a un
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casa mia. La Madonna mi ignorò. In cambio, quell
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da soli. Invitarono Emmanuel. Mi immaginai mamma in pareo
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dal lettino. La gelosia mi provocava eccitazioni amare e
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e mortificazioni del corpo. Mi scrutai nudo davanti allo
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più strette dei fianchi. Mi salvavo per gli occhi
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scendevamo le scale, papà mi avvertì che Emmanuel avrebbe
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Libero. Tentennai e mamma mi bruciò sul tempo: – Le
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foulard di seta e mi disse – Perché non vieni
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l’affanno di disturbare. Mi ero sistemato al centro
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l’acutezza delle angolature, mi spostai a sinistra e
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Fu allora che lei mi chiese di allungare una
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disse Emmanuel. ¶ Rischiai e mi ritrovai sul palmo tre
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me li prese e mi pulì le dita con
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piccoli incontri con Marie. ¶ Mi raccontò che era una
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premeditazioni insospettabili. Quando Marie mi domandò se avevo già
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una frase che papà mi aveva consigliato di usare
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Marie lo sussurrò mentre mi pizzicava lo zigomo – Il
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ancora in Costa Azzurra mi era capitata una stanza
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tutta mia. Quell’anno, mi disse papà, avrei dovuto
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papà, avrei dovuto adattarmi. ¶ Mi limitai a scaricare la
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Venne verso di me, mi mostrò dove avrei dormito
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bar du Soleil. Lì mi sentii chiamare. ¶ – È un
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di me. ¶ La salutai. ¶ Mi raggiunse – È un’ingiustizia
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Così conobbi Marie Lafontaine. Mi offrì un jus d
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trasferimento in Francia, non mi piaceva il calcio ma
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guardia forestale, i libri mi davano noia tranne le
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le storie di indiani. Mi chiese come mai gli
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Dipende. ¶ – E l’utero? ¶ Mi fissò, poi disse – Non
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rimasi in silenzio. Lei mi abbracciò di colpo, si
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Reale: il giorno prima mi ero trovato sulla scrivania
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che non ti aspetti. Mi domandavo in che modo
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guardaroba, prima di entrare, mi sentii prendere la mano
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accese una sigaretta e mi diede una pacca sulle
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festeggiare il senno ritrovato mi portarono al Tombon de
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fretta, con io che mi voltavo a immaginarla insieme
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sentirmi a casa, così mi invitò ogni volta che
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famiglia. ¶ Lo chiamai e mi autoinvitai per una cena
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marce, Marione? ¶ – Per chi mi hai preso? ¶ Mi chiamò
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chi mi hai preso? ¶ Mi chiamò che si era
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moto. Lo raggiunsi e mi accorsi che il serbatoio
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con il nostro Marcello: mi fa sognare. Facciamo un
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venuto un sedicenne che mi ha chiesto un consiglio
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È una donna che mi piace. Da quel momento
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senso di antipatia non mi abbandonò, crebbe, s’insinuò
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e le posizioni che mi ricordavano Lunette. Le evitò
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ne scelse altre che mi intenerirono per la sua
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a sgretolarsi e io mi buttai su me stesso
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chiusura dell’osteria, Giorgio mi parlava del momento giusto
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in carrozzella. ¶ – Sei sicuro? – mi fece l’occhiolino, – Se
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addii costruttivi per poco, mi tormentò sull’Aids allo
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Aids allo sfinimento. E mi mostrava la Sandra, una
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a fine serata e mi indicò Mauro, un trentenne
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sarebbe tornata a Milano? Mi rivelò che l’aveva
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Marika venne da me, mi prese una mano e
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sui seni, erano appuntiti, mi massaggiò tra le gambe
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gambe. Odorava di sapone, mi slacciò i pantaloni e
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slacciò i pantaloni e mi spogliò. Lo sentii indurirsi
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preservativo dalla borsa e mi disse di scartarlo. ¶ Ubbidii
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di scartarlo. ¶ Ubbidii e mi accorsi che stavo perdendo
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stavo perdendo durezza. ¶ – Tranchilo – mi massaggiò di nuovo e
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feci scendere a metà, mi incartai. ¶ – Fatti aiutare dal
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aiutare dal pisello – e mi mostrò come andava srotolato
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soldi. ¶ Sorrise ancora e mi fece sedere, si mise
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Le afferrai il sedere, mi lasciai cadere all’indietro
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jouis, mon amour. ¶ Marika mi accarezzò, piano, poi si
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nuovi incontri, se capitava mi dedicavo a Frida. Si
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mendicando orgasmi senza felicità. Mi inseguiva, le sfuggivo. A
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emotivo. Un pomeriggio bussai, mi disse che voleva stare
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sola, la sera stessa mi concesse di entrare per
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una tacca sul bancone. Mi confidò che la sera
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esistenzialismo con masturbazioni che mi facevano riappropriare del corpo
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le ragazze che adesso mi chiamavano Tranchilo, il tragitto
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del Natale a Parigi mi mancherete tu e il
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Qualche mattina, nel dormiveglia, mi capita di sentire la
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merci pour ça. Poi mi buttai nella mischia, visto
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trafelata e in imbarazzo, mi diede un bisou veloce
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per immaginazione, anche quando mi risvegliai a casa di
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occhi chiusi come soffrisse, mi abbuffai finché si sfilò
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splendore del suo sedere mi tramortì. Avverai così il
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modo del nascondiglio, lei mi redarguì per il preservativo
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buona parte della notte. ¶ Mi destarono il suo profumo
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nella tasca esterna che mi concedeva nei viaggi. Mi
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mi concedeva nei viaggi. Mi buttai sotto la doccia
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il getto. Glielo dissi: Mi hai lasciato solo. Glielo
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lasciato solo. Glielo ripetei: Mi hai lasciato. Poi feci
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Poi feci quello che mi aveva insegnato fin da
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fin da piccolo, quando mi permetteva di assistere mentre
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il rasoio leggero leggero. Mi tolsi i due peli
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toilette di Monsieur Marsell. Mi vestii con il completo
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non aveva detto niente, mi aveva fatto segno di
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ma non cercò Mastroianni. Mi guardava come fosse cieca
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guardava come fosse cieca, mi passò le dita dalla
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finì spettinandomi la nuca. Mi fece segno di andare
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posso lasciarla di più – mi aggiustò la cravatta, – Basteranno
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la cravatta, – Basteranno, – poi mi baciò sulla fronte, e
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per l’incrocio che mi separava dalla mia via
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montgomery di papà che mi sballottava per l’andatura
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l’avrei più fatta. Mi fermai davanti alla pasticceria
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e comprai due bignè, mi rimisi a correre con
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aveva la diversità che mi aiutava a essere dove
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È perfetto per festeggiarvi, mi permetto di lasciarti un
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ristorantino erano cinquantamila lire. Mi feci raccontare com’era
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che suonava, ci addormentammo. Mi svegliai che lei era
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avrei fatto richieste indecenti, mi giurò che la mia
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si avviò al bancone, mi disse Bonsoir e si
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la serata e io mi godetti la meraviglia dei
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Un sottile brontolio che mi tenne sveglio. La vedevo
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audacia che credevo dimenticata. Mi voltai, allungai una mano
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era stata mia. ¶ Quando mi svegliai lei era alla
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ci sarebbe stato. Così mi guidò lei in una
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stendemmo a letto. Marie mi passò una mano sotto
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strozzava come un boa. Mi voltai piano, appena incrociai
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che anche Monsieur Marsell mi aveva colto in flagrante
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di non dirti niente. ¶ Mi raccontò di come lei
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subito. La tenni stretta, mi spettinò e disse che
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Marsell, invece era Frida. Mi chiedeva come stavo, raccontò
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che provava a chiamarmi. Mi giustificai che era per
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Scesi per primo, quando mi raggiunse smettemmo di parlarci
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era già lì. Marie mi domandò se la telefonata
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capisci, Grand, uno. ¶ Poi mi fece promettere di ricominciare
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ora. ¶ Per il ritorno mi concessi un altro taxi
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c’era un libro. Mi avvicinai e vidi che
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cominciò dal segno che mi aveva detto di cercare
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che tornai in ufficio mi barcamenai nell’attesa di
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il pomeriggio in cui mi rivelò che si chiamava
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di attraversare l’oceano. Mi spiegò che sapeva troppo
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Lunette. E come ultima: Mi manchi anche tu. ¶ Andai
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femminile diversa da Lunette mi violava. Volevo carni, non
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accetta per il sublime. Mi chiese se avevo voglia
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dieci lanci a testa. Mi raccontò come aveva perso
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un purgatorio affettivo che mi portò a chiamarlo per
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vidi entrare Frida. ¶ – Libero, mi servirebbero due case-history
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Scesi da lassù, lei mi guardò stranita, presi il
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punta di piedi: e mi baciò sulla guancia. Poi
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alleggerire la mia presenza. Mi sentivo il secondo Buddha
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minuti per non insospettire. Mi mettevo su uno dei
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pizza fatta dai francesi. Mi raccontò del fratello tossicodipendente
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una comunità di recupero. Mi disse di avere un
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faceva sentire adeguati. Soprattutto: mi risvegliava. Ogni volta che
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le vie di mezzo. Mi ritrovai una sua mano
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sua mancanza di resistenza. Mi eccitò questo, la sua
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a eroderle l’aplomb mi costrinse a chiudermi in
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Martini era quel corpo. Mi lavai la faccia e
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di rimettermi al lavoro mi guardai allo specchio: un
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d’ambra. Di colpo mi ordinò di cercarle delle