Marco Missiroli, Senza coda, 2005

diventa nero e se mi tocco fa male. E

detto piano piano e mi ha anche promesso che

guarda la signorina lei mi porta il formaggino con

che sono cattivo e mi picchia. Invece quando sono

lo dice più e mi parla poco. ¶ Fa’ che

c’erano tutti che mi guardavano e mamma era

la lingua?” ¶ “Oggi papà mi ha chiesto il favore

da Carmine, a papà?’.” ¶ Mi pizzica la cosa nella

pancia, è cattiva e mi dà sempre i morsi

morsi. Oggi quando papà mi ha chiesto il favore

delle volte che non mi fanno muovere. Gesù Bambino

picchia anche quando lei mi mette la mano davanti

ride più e non mi dice più che sono

glielo offrì. ¶ “Mio padre mi ha detto che lo

gentile con me. Oggi mi ha cambiato la maglia

cambiato la maglia e mi ha messo l’alcol

stato zitto e mamma mi ha detto che sono

Quando le ho viste mi veniva da piangere ma

Gesù, il giorno non mi piace per niente, la

niente, la notte invece mi piace molto. Di notte

io non dormo perché mi dispiace che sei solo

continuò: “Dobbiamo ubbidirgli”. ¶ “Non mi importa! Io a casa

venire!” ¶ “A me sì. Mi ha detto che se

ci vede che parliamo mi manda via!” ¶ “Non ci

anticipò la domanda: “Non mi ha dato ancora niente

oltre il parabrezza. ¶ “Se mi capita una macchina come

riprendeva al volo. “Se mi capita a me io

che fanno paura lei mi dice: “Pietro, girati dall

papà è felice e mi fa parlare con Nino

parole di ogni volta. ¶ “Mi raccomando mentre camminate… La

casa torno. Le chiavi, mi raccomando…”. ¶ “Va bene,” rispose

lo vedo, suo padre mi ricorda! E per questo

questo deve starsene fuori. Mi capisci?” ¶ Pietro annuì guardandolo

di vista. Il pasticcere mi ricorda! E il pasticcere

lo voglio far ricordare! Mi capisci?” ¶ Pietro fece cenno

quando torno a casa mi metto davanti alla televisione

insisté Carmine. ¶ “No… Non mi piacciono molto le arance

sei tu che quasi mi tagliavi un dito con

a raccogliere i rami. Mi ha anche insegnato come

le mani. “E poi mi ha detto che i

è amica della madre mi ha detto che è

mio… Se ha bisogno mi trova in cucina… Dio

fino a metà gamba. ¶ “Mi dispiace,” disse. ¶ Luigi andò

parole. ¶ Non va via. Mi morde, mi morde nella

va via. Mi morde, mi morde nella pancia ma

così muore subito e mi lascia stare per sempre

le croste in faccia.” ¶ “Mi dispiace tanto…” disse Nino

però la prima strofa mi piace molto…” ¶ Pietro cominciò

vero?” ¶ “Sì,” disse Pietro. “Mi piacciono i lampi a

lampi e i tuoni mi facevano paura. Quando fuori

c’era il temporale mi infilavo sotto le coperte

forte. Dovette tenerla ferma. ¶ “Mi trema la mano.” ¶ “Faccio

secchio alla ruota sporca. “Mi fai lavorare solo a

vai veloce papà?” ¶ “Sì, mi piaceva andare molto veloce

curve strette così mamma mi finiva addosso…” ¶ “E mamma

rideva?” ¶ “Rideva sempre e mi diceva che guidavo malissimo

di stringerlo. “Amore…” ¶ “Non mi ha detto niente!” E

a Luigi. ¶ “Perché non mi hai avvertito che andavi

ho presi di treni. Mi vedi, sono ancora qui

tra poco sì però.” ¶ “Mi sa proprio che devo

non ha neanche urlato. Mi ha detto: “Saluta papà

fianco, abbozzando un sorriso. ¶ “Mi vuole parlare… Me l

ha detto tua madre. Mi vuole parlare ora!” gli

è tua madre che mi sta aspettando.” Anche il

tuo padre. Tra poco mi alzo e vengo da

le scarpe trasparenti e mi faceva ridere vedere le

che sono bravo perché mi guarda sempre quando facciamo

facciamo il bagno. Lei mi saluta e io la

che è fredda e mi piace restare in acqua

in acqua così mamma mi guarda e ride. Perché

Dopo papà ha scritto: “Mi dispiace che non ho

idea di Senza coda mi venne in un ufficio

bancomat e solo dopo mi facevo rimborsare dai miei

e con qualcosa che mi stava sfuggendo. Perché continuavo

prima volta dipanai cosa mi attraversava. Non erano solo

più tardi, il 30 aprile 2004, mi inviò una mail Sergio

letto Senza coda e mi è piaciuto. Ha bisogno