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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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1903
Meglio. Dunque siedi. Che mi dici? Il furiere che
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1903
non la conosco. Ma mi hanno detto che è
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1903
si amano. Tu ora mi vuoi bene, lo so
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1903
tu giurami che non mi lascerai mai, che resterai
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1903
io t'aiuterò, che mi difenderai come io ti
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1903
tua sorella.... Tu non mi lascerai mai, non è
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1903
giovane. ¶ - Volete scherzare? Che mi mettete in mano? Due
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1903
che! - fece Longo - Ora mi si mette a giurare
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1903
e il meno che mi spetta son cinque lire
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1903
altro... Avevo... lui... E mi son messa a ritrovarlo
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1903
che due lire non mi bastano neppure per l
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1903
buona sera alla compagnia! ¶ Mi volsi. E al suono
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1903
col carbonchio. Il pagliaccio mi s'è affiochito per
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1903
santa giornata e non mi lavora più come prima
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1903
che a un tratto mi vien fuori con l
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1903
volesse spellar le mani. ¶ - Mi dica, dottore, lei che
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è isterica? Davvero non mi pareva. E che ha
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1903
vista al trapezio? ¶ - Sì, mi pare... ¶ - Eh?... - fece l
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in saccoccia. ¶ - Scusi se mi permetto..... Ma qui a
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1903
notte per poco non mi sono spaccato il capo
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1903
piccoli colpetti secchi, egli mi si mise allato e
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1903
dei rigagnoli. L'ercole mi pigliava pel braccio, dolcemente
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1903
domenica. Senza complimenti... Lei mi fa chiamare alla porta
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1903
a lavorare, la Rosina mi viene a narrare i
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1903
alla testa dell'ercole, mi parve di vedere impallidito
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1903
subito lasciò la mano, mi voltò le spalle e
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1903
mia stanza da letto mi feci al balcone che
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1903
le spalancò a dietro. Mi rivoltavo per tornar dentro
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1903
naturale emozione che anche mi penetrava mi tenne desto
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1903
che anche mi penetrava mi tenne desto sotto le
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1903
avevo preferito questa che mi dicevano uggiosa e difficile
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1903
m'era parso come mi avessero inteso e pianto
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1903
ammogliarmi là basso: ma mi sarebbe toccato di seppellirmi
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1903
di que' possidenti che mi avrebbe, sì, preso a
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1903
sotto gli occhi mentre mi rasciugavo la faccia al
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1903
conducevano alla prigione. ¶ Non mi vide. Ah, fu meglio
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1903
fatta una colletta - e mi vi dovetti anch'io
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1903
fossero annunzii di concorsi. Mi facevo fin mandare da
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1903
di un mio zio mi fece ottenere un congedo
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1903
giorni, durante i quali mi sostituì a Casagiove un
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1903
d'andarsene! ¶ Quelli inservienti mi riconobbero. ¶ - Oh, signor dottore
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Beato chi vi rivede! ¶ Mi sorrideva anche il convalescente
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1903
per mano e or mi poneva di faccia al
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1903
che sono qua dentro? Mi dia la mano almeno
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1903
quella sera, si ricorda? Mi avrà perdonato? Non può
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1903
Non può immaginare cosa mi sentivo dentro, allora... Non
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1903
sulle coltri era calda: mi pareva febbricitante. Egli era
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1903
sa che la Rosina mi scappò via col pagliaccio
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1903
preparata la fuga e mi sorvegliava. L'ombra che
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1903
che vuole, a volte mi cascavan le braccia. I
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1903
ricordi, caro lei, che mi tormentano sempre. Cercavo di
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1903
tutte queste linee che mi segnano in petto con
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1903
più. ¶ - Lo sa che mi portò via pur Bamboccetta
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1903
cupo - Voglio guarire e mi voglio vendicare! ¶ - Perchè non
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1903
riposare un tantino?.. ¶ E mi levai. Vedevo mover daccapo
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1903
ancora? ¶ E l'ercole mi strinse la mano, aspettando
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1903
scolari circondavano il letto. ¶ Mi trassi da parte. L
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1903
La lezione pratica principiava. Mi trassi a dietro a
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1903
allo stipite della porta mi sentivo quasi male. Ah
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1903
del 18.. il mio portinaio mi mise sul deschetto che
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1903
mise sul deschetto che mi serviva da tavola da
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1903
quasi non così presto mi aspettavo. Come! - pensavo - Tu
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1903
e di stanza, quasi mi si precipitava addosso. ¶ Io
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1903
abbracciati e baciati. Egli mi guardava, ora, con gli
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1903
telegramma. Egli lo spiegò, mi trasse al balcone, me
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1903
gli occhi. ¶ - Ecco leggi! - mi fece - È mia madre
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1903
Non hai capito? Io mi sposo. Io parto. ¶ - Parti
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1903
letto? Dice «tutto pronto»..... ¶ Mi si arrestò d'avanti
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si arrestò d'avanti. Mi mise la mano sulla
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1903
I parenti di lei mi scrivono lettere affettuosissime..... E
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1903
pagare io!.... ¶ S'interruppe. Mi guardò, meravigliato. M'afferrò
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1903
afferrò pel braccio e mi scosse, faccia a faccia
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1903
rimpetto a me, Barra mi stendeva le mani. Io
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1903
muto. ¶ - Ma che hai? - mi ripetette - Tu tremi?.... Tu
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1903
Ma come!... E non mi hai detto nulla! ¶ - Che
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1903
mortificato, quasi. Certo, egli mi voleva dire che l
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1903
Va pure - mormorai. ¶ E mi parve di rispondere, freddamente
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1903
M'ero levato. Egli mi si avvicinava, confuso. ¶ - Almeno
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forte, così forte!.... E mi prese un tremito invincibile
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1903
tremito invincibile: la gola mi si serrò... ¶ Ma, novellamente
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1903
questo ambiguo momento. Barra mi parve volgare e ipocrita
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1903
la sua frettolosa espansione mi disgustò. ¶ - Vai, vai! - gli
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1903
rossastro del fanale, e mi parve che il Vico
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cupo e più silenzioso. ¶ Mi sentivo piegare. Cercai il
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1903
tastai la fredda coltre, mi vi gettai sopra, bocconi
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E a un tratto mi misi a singhiozzare, convulsamente
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processo Dreyfus, la posta mi recapitò, fra l'altre
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letterate. Quella calligrafia donnesca mi sorprese, dunque, e m
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triste infermità d'occhi, mi domandai perchè mi scrivesse
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occhi, mi domandai perchè mi scrivesse a quel modo
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1903
era il suo. Poi mi risovvenni della fatal necessità
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1903
le sue epistole, e mi rimase, soltanto, nello spirito
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1903
operazione alla quale egli mi dovrà sottoporre e che
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1903
sia, tanto, insomma, che mi dia da vivere. Pazienza
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1903
una buona vicina che mi fa da segretario. Il
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1903
via non funebre. ¶ - Guarirò - mi disse - Il dottore me
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la sua persona vibrava. ¶ Mi parve di udire un
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il mio amico. ¶ E mi parlò della sua vicina
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de' colori più delicati. ¶ - Mi scriverete ancora qualche volta
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di volta in volta, mi si rifaceva vivo il
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di Totò del Lago mi appariva come quella d
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letteratura. ¶ - Sarà egli guarito? mi domandavo - E come sarà
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emozione, picchiai al numero 40. ¶ Mi venne ad aprire un
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alle pareti. La stanzuccia mi parve quella d'un
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la sua stanza... ¶ Egli mi continuava a sgranar gli
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tavolinetto: uscì nel corridoio, mi prese per mano, silenziosamente
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per mano, silenziosamente, e mi condusse rimpetto, d'avanti
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buco della serratura, poi mi fece atto perchè lo
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con tal sorriso che mi gelò il sangue. Le
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d'oro, se non mi sbaglio - esclamò - Totò cuor
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soglia della sua stanza mi salutò con la mano
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Era per questo che mi sentivo scorrere il sangue
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rizzarsi. ¶ - No! No!... Che mi volete fare?.. ¶ - Pazienza, bella
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sognato delle ciliege. E mi pareva di averne pieno
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dimenticava. ¶ - Tante volte, quando mi cercano, chiedono di quella
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Santa Caterina! E così mi lascia!..... ¶ Allora lo scemo
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e fumando mezzo toscano mi misi a guardarlo come
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siciliano - comprenderai ch'io mi trovo nelle biblioteche non
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mozzicone di sigaro. ¶ - Andiamo - mi fece, dopo avere acceso
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mandano ufficii - e io mi dò per malato e
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bozze di stampa. E mi preme più quello, naturalmente
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Si può dire che mi son venuti a chiamare
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tua scelta. E poi mi telefoni al giornale. D
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mortuaria il cui senso mi durò dentro per qualche
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e greve. L'aria mi pareva satura d'una
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miseria. ¶ - Spero che non mi chieggano di costui - m
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scale della biblioteca. ¶ Come mi seccava di dover mentire
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II. ¶ - Stazza l'aspetta - mi disse l'usciere di
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guardia alla porta, come mi vide - Ha domandato di
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per cercare qualche libro mi capitava di entrare nella
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semplicità di quell'uomo mi vi tratteneva per un
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mani il libro che mi occorreva, lui seduto alla
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candidamente. In quel punto mi sentii quasi intenerito da
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più alte, e non mi pareva di doverne cavare
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effetto morale, pareva che mi volesse ammonire sulle cose
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disposta ad architettare, ora mi offeriva un più sottile
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libertà, e tutto questo mi sembrava mascherato da quel
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qualche momento in cui mi si mettesse tutto quanto
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tedio e di stanchezza mi allontanò dal mio compagno
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persone la cui comunione mi diventava, là dentro, ogni
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costui scrivania, si voltò. Mi venne incontro e mi
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Mi venne incontro e mi tese le mani. ¶ - Mille
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Le mani di Stazza mi si protendevano, tremanti. Lasciai
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gli balbettò - Se lei mi permette... Vado. Spero bene
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No, no! - disse lui - Mi permetta, mi scusi. Voglio
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disse lui - Mi permetta, mi scusi. Voglio essere ossequente
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con un moto sdegnoso. ¶ - Mi permette? - chiedevo. ¶ - Guardi, guardi
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un po' con chi mi sostituiscono quel disgraziato. Aspetti
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disgraziato. Aspetti. Legga pure. ¶ Mi pose quella carta sottocchi
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taverna. ¶ - Vuol vedere Stazza? - mi fece un di que
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Venga, venga! Eccolo lì... ¶ Mi levai e corsi al
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giorno, per l'incomodo. ¶ Mi rimisi a sedere, pensoso
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Tornai a levarmi e mi accostai daccapo alla vetrata
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una pace profonda. ¶ Improvvisamente - mi dimenticavo nella mia bisogna
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alto: ¶ - Si, è morto. ¶ Mi vidi di faccia l
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le braccia, smarrito. ¶ - Stazza! - mi fece. ¶ E battè palma
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ballatoio, curiosamente. ¶ Il direttore mi chiese: ¶ - Scende? ¶ Non mi
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mi chiese: ¶ - Scende? ¶ Non mi sentivo la forza. Ma
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vero? Già: son puntuale. Mi hanno mandato via di
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via di là - e mi mostrava il palazzo ove
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anche lei sulla strada. ¶ Mi pose una mano sul
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tristezza profonda. ¶ - Se lei mi mette subito il visto
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suoi persecutori infantili. ¶ - Quella? - mi dissero, come ne parlavo
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no, domani non posso: - mi dichiarò gravemente la vecchia
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lunedì. V'accomoda? ¶ - Ma mi dovrete giurare di venire
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e in quello seguente mi rimisi a rintracciarla. Per
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mette a Piazza Francese. Mi vi avventurai tra' mucchi
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al sommo della scala. Mi trovai faccia a faccia
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color di rosa. ¶ - Bè? - mi fece, seguitando ad arrotolare
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tutte!... ¶ Ma già quelle mi sospingevano, seguitando a gridare
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petto. ¶ - È la Virginia - mi soffiò all'orecchio il
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Ha visto la Virginia? - mi fece il donnone riconducendomi
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scale, scusandomi. ¶ Il donnone mi faceva dietro: ¶ - Sa, badi
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storia la biondina. Ma mi riescì di sapere poco
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settimane appresso. La virago mi raccontò che la vecchia
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vidi al collo. Chiarina mi disse che alla pazza
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Virginia. ¶ - Ah, caro Lei, - mi fece il donnone, sull
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sguardo ansioso. ¶ - Milia, dimmi... Mi vuoi bene? E se
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O vai tu, o mi levo e ci vado
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sola la mia signorina. Mi volete dare un occhio