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invenzioni verbali


Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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Ad opre nobili Virtù mi chiama; ¶ Per voi l
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gli occhi del Lettore mi fanno temere un evento
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di pedanteria, con cui mi presento si può dedurre
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la sorte un dì mi fece: ¶ Agamennone l'ama
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al Campo andiamo: ¶ Tutto mi fa tremar. ¶ ARSINDO ¶ Ma
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aperto ¶ Tutto il cuor mi leggesti, e il grande
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una dolce beltà schiavo mi rese. ¶ Col favor di
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turba imbelle. ¶ Oltre io mi spingo, ed inseguendo irato
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fibre, e al cuor mi scese un moto, ¶ Che
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affetto. ¶ Un orribil timor mi presagisce, ¶ Ch'ei fra
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dardo, ¶ Che il cuor mi strazia … e che ad
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e che ad amar mi spinge ¶ Ad onta mia
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Numi! ¶ (vacilla) ¶ il cuor mi s'agghiaccia … ¶ il Teatro
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pronto agli Dei dolce mi fia, ¶ Se il ceder
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severa ¶ Ad opra tal mi servirà di scorta. ¶ So
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spirò. ¶ PIRRO ¶ Ciel! che mi narri! ¶ CALCANTE ¶ Quest'orribil
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non so che, che mi tormenta il cuore. ¶ Signor
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strapparli dal cor sperar mi giova ¶ Quest'affetto funesto
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Voi, che il cuor mi vedete, amici Numi, ¶ Deh
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insiegue! ¶ Tutto l'onda mi tolse, e non mi
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mi tolse, e non mi resta, ¶ Che un mal
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un irritato Cielo ¶ Semivivo mi getta, e quasi esangue
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E un segreto terror mi dice all'alma, ¶ Che
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ferma) ¶ Il cuore ¶ Agitato mi sento al loro aspetto
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Proscenio ¶ POLISSENA ¶ Ove mai mi conduci? - Ah! m'abbandona
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Erope, al duol, che mi soverchia il seno ¶ siede
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infausti annunzj! ¶ EROPE ¶ Fremer mi fai. -Da quai tartaree
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Del pianto mio chieder mi puoi ragione! ¶ Ah! perché
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mio dolor che mai mi lascia ¶ L'invido Ciel
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disperazione) ¶ se il lacrimar mi toglie! ¶ Ecuba geme di
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Lungi da me, né mi concede almeno ¶ Per estrema
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in preda! … ognun morta mi brama! ¶ Dunque, o Destin
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in mirarlo solo ¶ Straziar mi sento in mille parti
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sorpresa) ¶ tu piangi! … tu mi chiami a nome! ¶ Forse
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ritrovo! … ¶ POLISSENA ¶ Il Ciel mi rende ¶ Tutto ciò che
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i Numi ¶ Libero alfin mi t'hanno reso in
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in mezzo al Mar mi vidi ¶ D'ogni forza
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di tormentarmi l'onde ¶ Mi gettai semivivo in questi
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me l'orrida man mi sembra, ¶ Che spietata tuttora
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il duro peso, ¶ E mi rendono i Numi assai
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mia destra ¶ Oprar potrai, mi scorgerai, tel giuro, ¶ Del
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giogo fatal, da cui mi sciogli. ¶ PIRRO ¶ con amarezza
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avanti l'amor mio mi spinse: ¶ Vedo, che la
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portar lungi da me mi sento! ¶ La mia fierezza
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cuor, da cui straziar mi sento ¶ Contro me, contro
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Contro me, contro te mi provo invano. ¶ Io t
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fra l'armi ognor mi siegue. ¶ Del dì la
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in me, né ritrovar mi posso. ¶ Il mio scudo
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onora, e troppo indegna ¶ Mi vogliono gli Dei de
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e sostanze il Ciel mi tolse, ¶ Or, che costretta
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Né ti sovvien chi mi dié vita, e quale
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Greco Campo intiero ¶ Bieco mi guarda, e forse brama
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amare. ¶ PIRRO ¶ Tutto creder mi giova, ed il tuo
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dover schiava infelice ¶ Sottomessa mi veda ad un pianto
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Signor … ma tu così mi tratti? ¶ PIRRO ¶ Principessa, perdona
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Ingrata ¶ Almen compisci, o mi dividi il cuore. ¶ POLISSENA
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gl'opprime. ¶ CALCANTE ¶ Che mi racconti! ¶ ARSINDO ¶ Il ver
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uso, l'insegne; Eppur mi sembra, amico, ¶ Di Priamo
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pronto ti rende; ¶ Uopo mi fa dell'opra tua
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naufrago Stranier; Molto ei mi sembra ¶ Commosso in rimirar
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tempo rimembrar, in cui mi fece ¶ D'ogni tuo
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smaniando) ¶ Dimmi - Palesa ¶ Chi mi tradì … ¶ con impazienza furiosa
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ARSINDO ¶ ritenendolo ¶ A preparar mi siegui ¶ La morte lor
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dall'onde il Ciel mi trasse, ¶ Ei vuol, ch
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Quella furia crudel che mi divora, ¶ E che la
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la Patria a vendicar mi sprona. ¶ Se dal Campo
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corvi, e gl'orsi … ¶ Mi strazj il mio Nemico
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Forse Pirro … ¶ POLISSENA ¶ Io mi perdo … ¶ a parte ¶ POLIDORO
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POLISSENA ¶ Empio! … ¶ (inorridita) ¶ Che mi comandi! ¶ POLIDORO ¶ con furia
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POLISSENA ¶ a parte ¶ Ah! mi tradii … ¶ (alto) ¶ Perdona, ¶ Germano
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trafigga ¶ A quei, che mi salvò, che per giovarmi
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fraterno affetto, ¶ Se non mi seducesse un debil raggio
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Polissena, Arsindo. ¶ POLISSENA ¶ Ei mi lascia - Egli freme. O
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inumana a punir, che mi sedusse. ¶ Perfida - scelerata - e
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le mie vendette io mi figuro. ¶ Amici, olà, che
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l'inumana a risparmiar mi pieghi. ¶ Ella cadrà tel
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morte, ¶ E che grazia mi chieda, e non l
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punita. ¶ Tu la Schiava mi chiama. ¶ ad Arsindo ¶ E
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La morte sua … cosa mi cal del resto? ¶ Eccola
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sé ¶ Avidi miei furori ¶ Mi assistete al cimento, o
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ironìa amara ¶ Ah! chi mi tien, che un ferro
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con quel guardo ¶ Quasi mi disarmò - Ma non s
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son … ¶ (alla Guardia) ¶ Dove mi guidi? ¶ (la Guardia sorte
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incognita mano il cuor mi preme! ¶ s'avvicina ¶ Stelle
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quale ¶ Spettacolo feral cinta mi vedo! ¶ inorridita ¶ A che
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rivale il Germano, e mi prepari ¶ Qual'a Donna
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quell'empio cuore ¶ Condannar mi poté! - Crudel che feci
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l'averti amato ¶ Questa mi meritò fatal mercede? ¶ O
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o dover! ¶ (smarrita) ¶ Chi mi soccorre? ¶ Madre … German … tutto
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perché mai la destra ¶ Mi trema al fatal colpo
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soffio esalar, che ancor mi resta ¶ D'una misera
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De' sguardi tuoi; reo mi confesso in faccia ¶ Agl
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Germano, ¶ Se ogni speranza mi togliesti, lascia ¶ A questo
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tuoi delitti? Il sen mi vuoi ¶ Strappar di propria
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mia - L'affetto tuo mi rendi. ¶ POLISSENA ¶ Stelle! che
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dal mio destino ¶ Aborrita mi vedo. ¶ PIRRO ¶ Io sono
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voltandosi al cadavere ¶ Egli mi chiama … ei chiede ¶ Da
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gemé sovente ¶ Spettro feral mi si fe avanti, e
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inclito Spettro, e sì mi disse. ¶ "Andate, inerti, andate
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soverchia ¶ Quasi a morte mi spinse, e il guardo
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illus. ¶ Amabil Dea, che mi t'aggiri al fianco
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co' tuoi trasporti ¶ Più mi festi provar, che i
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giacché tutto il Ciel mi tolse, almeno ¶ Polissena si
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Non temer … ¶ POLISSENA ¶ Dove mi guidi? ¶ Lasciami per pietà
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che il fato mio mi tragga. ¶ Vedrai, se il
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supplizio. ¶ PIRRO ¶ Ah! tu mi strappi il cuore. ¶ Seguimi
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il sangue versar grave mi fora. ¶ Le fiere stragi
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stesso, ¶ E giacché tutto mi togliesti, almeno ¶ Accelera, che