Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

tutti coloro i quali mi furono prodighi di ausilio

cui le opere ponderose mi sono state di appoggio

ingegno elettissima. ¶ Troppo lungo mi riuscirebbe noverare, a uno

come proficua e feconda, mi sentirei largamente compensata delle

dici bugie? Il topolino mi ha raccontato che tu

Perchè fiuti? Cosa cerchi? Mi segui come un cagnolino

Sa Iddio quanto Ermanno mi è caro e di

e antica famiglia senese. ¶ - Mi basterebbe che Ermanno somigliasse

più misera. Lei stesso mi ha detto, in confessione

avrò fatto il soldato, mi sposerò. ¶ La degnazione amichevole

sospiri di Titta. Palmina mi ha fatto le sue

proposte giunte da Cortona mi sembrano onestamente vantaggiose e

le viste di nuotare. ¶ - Mi affogo, mi affogo - ripeteva

di nuotare. ¶ - Mi affogo, mi affogo - ripeteva con terrore

straniera, acciocché la bambina mi arrivasse qui e fosse

e che veracemente io mi abbeveri del tuo sangue

dormito da Villa, che mi ha regalato il vestito

La piccola ieri sera mi si è addormentata qui

le carte dicono che mi sposerà - asseriva Palmina con

idea. ¶ - Allora perchè, quando mi sono confessato stamattina, monsignore

sono confessato stamattina, monsignore mi ha dato per penitenza

signore di Orvieto. Essa mi onora... ¶ Il forestiero lo

gente? ¶ - Sì, vorrei questo. Mi hanno detto che a

onorare la nostra città. ¶ - Mi rallegro davvero - disse la

sarà stato lucumone etrusco? Mi dica di sì, mi

Mi dica di sì, mi faccia questo piacere! ¶ La

le prime parole. ¶ - Io mi sono addottorato da poco

stare ancora qualche tempo. Mi vuole, Mamsell' Dreikäsehoch - che

palma sull'altra, esclamando: ¶ - Mi chiami imbecille, signora, mi

Mi chiami imbecille, signora, mi chiami bestione. Me lo

appariva timida infantilmente. ¶ - Perchè mi dice monna Vanna? - ella

Mamma, il signor Frì mi burla - Ermanno disse, allontanandosi

e rorida, tremava impercettibilmente. ¶ - Mi dica, monna Vanna, mi

Mi dica, monna Vanna, mi dica! - Fritz Langen ripetè

egli l'avviluppava. ¶ - Ermanno mi chiama - ella disse, sciogliendosi

dirmi che se tu mi chiami Paterino, io devo

oltraggio, nella tua ignoranza, mi davi gran vanto di

sera, scalzo, perchè se mi lasci le scarpe nei

di pensare così; Iddio mi punirebbe se io facessi

Aspetto che Bindo Ranieri mi venga a prendere, quando

Meglio così. Dal rumore mi pareva che dovesse essere

Preferisco aspettare Bindo Ranieri. ¶ - Mi butti allora una scala

giorno più bella. Tu mi aspettavi, senza saperlo. Guai

spenta: ¶ - Andate, andate, Titta. Mi direte, più tardi che

tu e la mamma mi siete stati raccomandati al

Non posso vederti così, mi fai male. Non piangere

lui straniera. ¶ - Ah! niente mi trattiene? - Fritz Langen esclamò

amare. Tutto il cuore mi hai preso, e adesso

hai preso, e adesso mi cacci via. - Ma la

per lei mille scuse. Mi ha parlato di un

era bugiardo. Una volta mi disse che quel giorno

veduta e tu invece mi dicesti che ti aveva

senza che il peccato mi inspirasse orrore. - E parole

Vanna supplicò, gemendo: ¶ - Non mi abbandoni, padre mio - e

di licenziarsi le disse: ¶ - Mi sono occupato di lei

domanda: ¶ - Perchè don Vitale mi ha chiamato gambero? ¶ - Perchè

si spazientiva. ¶ - È sera? Mi racconti una bella novità

sogno! Ero sveglia e mi pare di aver sognato

sogno bellissimo, quando tu mi hai svegliato con i

raccoglieva tanti gigli e mi diceva: sono tutti per

ti ho svegliato? ¶ - Sì, mi pareva che fosse vero

con gravità semplice: ¶ - Sì, mi piacerebbe servire Iddio e

intenerito di Vanna. ¶ - Perchè mi rispondi così? - ella gli

Già; il signor rettore mi dava tue notizie tutt

cipiglio. ¶ - No, aspetto che mi vengano a prendere e

con curiosità poco benevola. ¶ - Mi seccherebbe piovesse domani - Ermanno

dei Bisenzi. Forse Dio mi ha reso cieco al

al miracolo, perchè non mi trovo nella sua grazia

Serena, disposta, per quanto mi sembra, a graffiare gli

nascita. La signora Vanna mi ha detto che Palmina

La storia del testamento mi consola quasi della sua

stropicciarsi le mani. - Sai? Mi convinco sempre più che

che si chiama bébé, mi pare lo scolaro di

dove la gente brulica, mi hanno impressionato più dei

Caracalla, ma il presente mi ha indotto a riflettere

cinque secoli. ¶ - Loro signori mi devono capire - egli diceva

tempi andati. Lor signori mi devono capire. ¶ - Molto probabilmente

pepe»: ¶ - Senti, Ermanno, questa mi pare una ingiustizia. Sarebbe

nascosta dietro una cortina, mi avesse lasciato credere che

Rosa? Perchè ella non mi si rivelava? Perchè mi

mi si rivelava? Perchè mi lasciava nell'errore e

nell'errore e perchè mi avrebbe buttata poi dentro

in forma di soliliquio: ¶ - Mi pareva una bestiaccia nel

secolare, quando sei arrivato, mi piacevi di più, eri

di questo lei non mi disapproverà. ¶ Il nobile signorino

detto monsignore. «La Chiesa mi autorizza anche ad abbreviare

Figliuolo, coraggio. ¶ - Il respiro mi soffoca. ¶ - Coraggio, figliuolo. Tu

lettere di mammà: ¶ - Oggi mi scrive che lei è

la punta delle scarpe - mi scrive di non domandare

di un Paradiso. Così mi scrive mammà. Lei è

brutte di collera. ¶ - Signorina, mi dia un consiglio - Pericle

Serena disse convinta. - Lei mi pare più savio dei

della vita. E poi mi piace. Con quella sua

gote di melograno, lei mi piace. È cosa detta

le sta bene e mi piace; anche lei mi

mi piace; anche lei mi piace. È bravo, è

capire? Capisco io e mi basta. ¶ - Che discorsi mi

mi basta. ¶ - Che discorsi mi fai? Spiegati - e voleva

pesche mature. ¶ - Come mai, mi ha detto così? In

Le cose che tu mi dici. ¶ Egli tentò d

le stelle del cielo. ¶ - Mi piacciono queste cose - ella

si corresse e ripetè: - Mi piacciono queste idee. ¶ Ermanno

per la felicità che mi dànno, e quando noi

monna Vanna. Lei così mi pare Ebe, dea dell

la fronte. ¶ - Come? Lei mi chiede le mie generalità

la facciata del Duomo mi sembrano più invecchiate di

allora dalla campagna e mi segue; poi ho requisito

parli di lei e mi offra la sua manina

se la tenne ferma. ¶ - Mi dica di lei! ¶ - Io

più stretta. ¶ - No, no, mi dica, dolce monna Vanna

mortificarmi? - ella chiese. - Perchè mi tiene di questi discorsi

Sì, ricordo; sì ricordo; mi lasci. ¶ - Bella Italia! - Fritz

rivedere. Quando ci pensavo mi faceva male. ¶ - Tutto ricorda

la mia dolce sciocchina. Mi dia un bacio - Vanna

fugge? Non abbia paura. ¶ - Mi lasci - ella supplicò con

in lei. ¶ - Stia qui; mi ascolti. Oh! lei trema

con la famiglia. Non mi tenga il broncio, monna

ostile del figlio. Questo mi piace. Degno epilogo del

ma il dolore che mi concedi è poco! Ti

è fuoco, le viscere mi si torcono. Oh! Gesù

Oh! Gesù buono, tu mi ami, se mi dai

tu mi ami, se mi dai strazio! ¶ Il mattino

Serena. ¶ - No, no, non mi dispero. ¶ - Allora perchè piangi

Ieri, a quest'ora, mi chiamava. Adesso non mi

mi chiamava. Adesso non mi chiama più. La sua

morto in lei; questo mi dà passione. ¶ Nuovamente egli

occhi di stupore. ¶ - Perchè mi dici così? ¶ - Perchè al

a Firenze a studiare; mi perfezionerò nell'arte di

dottore. L'ozio non mi piace, e poi guarire

avvenire è segnato. Io mi sono vincolato a Dio

la mia intenzione. Lei mi annoia; le sue visite

annoia; le sue visite mi annoiano. La prego di

una finestra. È chiaro? Mi ha capito? ¶ Vanna, smorta

gridare: ¶ - Sissignore, vado. Non mi tocchi. Vado e non

guardò e non rispose. ¶ - Mi pareva che vostra madre

corruccio. ¶ - No, figliuolo, non mi ha detto niente. Piangeva

la baciò devotamente. ¶ - Lei mi è più che padre

e giacchè monsignor vescovo mi onora della sua parzialità

il cuore di Ermanno. - Mi tratterrò due giorni a

di paura. Io, viceversa, mi sono impietrato di stupore

Volevo condurla in Persia; mi sarebbe piaciuto vederla alle

la sposi? ¶ - Perchè non mi vuole; anzi, in queste

settimane trascorse a Firenze, mi ha pregato di non

Persia a cercare se mi riuscisse di trovar un

riflettere a malizia, osservò: ¶ - Mi è affezionata, mi è

osservò: ¶ - Mi è affezionata, mi è fedele, povera donna

Anzi Palmina questa volta mi è contraria - Vanna disse

ella riprese: ¶ - Figliuolo, io mi trovo sola e triste

trovi sola? Perchè non mi hai tenuto con te

ho alzata la voce. Mi perdoni, signor rettore. ¶ Monsignore

meglio il suo concetto: ¶ - Mi pareva di avere inteso

figliuolo, ma qualche volta mi fai soffrire. ¶ Monsignore intervenne

di corruccio. ¶ Ermanno balbettò: ¶ - Mi sia benigno, monsignor vescovo

animo turbato; la parola mi dà sgomento. ¶ Il viso

cospetto della verità rivelata. ¶ - Mi sono umiliato, mi sono

rivelata. ¶ - Mi sono umiliato, mi sono umiliato.... disse Ermanno

di cui la Chiesa mi ha rivestito. Inginocchiatevi, chierico

orgoglio e di fallacia. ¶ - Mi accuso - Ermanno balbettò, smarrito

che legge nei cuori, mi sarà misericordioso. - Ed egli

avermi perduto e invece mi hai riconquistato. Guardami, sono

il cappello di velluto. ¶ - Mi dia retta, signora. In

ci voglio andare, perchè mi piace, e lasciarla sola