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Ortensio Lando, Commentario delle piu notabili, et mostruose cose d'Italia, et altri luoghi,di lingua aramea in italiana tradotto, nel qual s'impara, et prendesi istremo piacere, 1548

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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ragioire, & dar qualche spasso, mi sono risoluto nell'animo
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il presente commentario, che mi e (non so per
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al Fiorentino, anzi riverentemente mi ringratiò che degno reputato
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servigio, promettendomi ch'egli mi sarebbe ossequente piu che
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vaghe donne, et che mi avvertirebbe fedelmente secondo la
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capi. Mentre cotai cose mi riferivano, accendevasi tutta via
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portarno per Milano, qual mi dicevano esser una città
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cosa & degna di stupore mi parve ch'egli appena
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che per proprio nome mi salutò et tutto pieno
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habbiamo à bastanza, tempo mi pare di ristorare il
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che troppo singolar beneficio mi faceva degnandomi della sua
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ma di un'acqua mi dette bere, dotata diquelle
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gratie al S. egli mi diede la sua benedittione
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miei salutevoli ricordi. Io mi persuado d'haver veduto
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si possa; oime, che mi viene la saliva in
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Quando io ne mangiava mi doleva con Aristoxeno, che
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Aristoxeno, che Iddio non mi havessi dato il collo
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nel trangugiarli maggior piacere, mi doleva che il corpo
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di zucchero & cinamomo. Io mi strugo sol à pensarvi
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di Poggio reale. Non mi voglio scordar d'avvertirti
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dal S. Hercole bentivoglio; mi ricordo haver mangiato con
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cose che gustevoli parute mi sono, accioche di cosa
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che gia piu fiate mi dettero: hanno i Bresciani
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et alli Brianceschi, et mi soviene che il consultissimo
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ne punto aggravano, io mi maraviglio grandimenti che que
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tinaccio di detto vino mi affogassi parerebbemi far una
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si appartiene, parte perche mi penso che non sarai
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instruire ti potrei, ma mi confido del tuo nobile
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questo buon Fiorentino, ilquale mi par huomo della tavola
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città, la cui prudentia mi dava gran stupore, & mostruosa
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dava gran stupore, & mostruosa mi pareva in si giovenile
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per non dir peggio) mi parvero. Io vi vidi
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Strana et mostruosa cosa mi parve il veder condur
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le Siciliane. Mostruosa cosa mi parve veder que Siciliani
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del corpo. Notabil cosa mi parve l'udir in
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ma sol quel che mi parve trasordinario. Dico adunque
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adunque che mirabil cosa mi parve vedere in quella
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par che canti. Strano mi parve che Iddio ottimo
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i forni. Maravigliosa cosa mi parve il fatto della
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che di ciò non mi dessi maraviglia, concio fusse
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remi per lasciutto: Mostruoso mi parve vedere molte caraffe
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nel muro percuotessero. Mostruoso mi parve, che in una
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piu famoso, che mai mi si persuaderà, che tale
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à Roma benche duro mi paresse lasciando la dolcissima
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quella Riviera attentissimamente contemplai & mi risolsi à credere che
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humana: dura & mostruosa cosa mi parve, che in Roma
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l'intemperanza nostra. Grata mi fu in questo luogo
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le gambe di ferro: mi fu mostro: che si
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strada gridava, scostative, non mi vi appressate tanto: molti
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honestamente trattato fui. Non mi curai di gir à
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stanno in gabbia. Strano mi parve veder il lor
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viso ornati, ma altrove mi transferisco, & dove mi transferirò
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altrove mi transferisco, & dove mi transferirò io? se non
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transferirò io? se non mi transferisco à Bologna per
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nome detta Felsina? ne mi curerò per sodisfare al
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co propi occhi vedute: mi venne davanti alli occhi
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di Francia: Stravagante cosa mi parve, che quei dalle
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condotta all'hospedale27 , ilche mi dette tanta allegrezza, che
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di Aquilegia, ma ben mi accorsi che niuna cosa
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non trovai chi veramente mi sapesse dire l'historia
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Mentre sono in Modona mi venne rifferito, come dui
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i fatti suoi: io mi ritrassi nel mio albergo
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l'indispositione mia, & humanamente mi visitarno & liberamente mi presentarno
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humanamente mi visitarno & liberamente mi presentarno. Chi potrebbe mai
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la ineffabil Carità che mi mostrò la Reverenda & illustre
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sorella che Angel beato mi pareva veggendola, & udendola: risanato
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beccato? Uscito di Reggio, mi abattei in un cavagliere
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varie cose ragionammo, egli mi dimandò di mia conditione
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qual pensiero mosso, preso mi havessi si lungo & faticoso
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trovar ne potessi: egli mi disse, che securamente andassi
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io volessi, che non mi mancherebbono delle novità, & tante
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delle novità, & tante che mi verrebbono à noia, lasciata
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di virtù & di nobiltà, mi parve questa divina donna
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prima pagata non era: mi fu raccontato che essendo
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del mare. Quivi mostruoso mi parve veder montagne senza
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per molti giorni tempesta; mi fu mostrata la Corsica
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già detta Cirne. Incontanente mi venne disio di vederla
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ben'armato in Corsica mi condussi. È l'isola
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misura, & per cosa certa mi fu detto essersi ritrovato
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quanto li nimici istessi mi dissero) per diffetto di
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sono. Hai quanto dissimili mi paiono dalli antichi padri
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il piano, ma detto mi venne che se ito
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una fiata dell'impresa mi trovai pentito, giunsi una
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di non albergar male, mi si parò davanti il
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sardesco, ma quel che mi confortò à fatto si
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ma niuna cosa piu mi premeva che il vedere
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forse otto miglia quivi mi fermai per ristorar i
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Trecchi lor cari parenti, mi ci fece andare & per
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prima giunta si fattamente mi dispiacque, che io credetti
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però guari ch'io mi avidi che l'era
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ne Sale, ne Salina39 . Mi parve mostruosa cosa il
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li capitava alle mani: mi fu detto per cosa
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contemplo diligentemente questa città mi stupisco come si facilmente
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castelli, castelletti, & castellacci.48 Non mi voglio scordare d'haver
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consagrato à S. Vincenti, & mi maravigliai ch'egli non
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teneva la carne.49 Non mi mancò in Milano chi
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mancò in Milano chi mi si mostrasse cortese, & affabile
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di molto notabil essempio mi parve la S. Contessa
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Ermaphroditi gia detti Androgini: mi furono mostrati dui huomini
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sue verrine) conceduto. Quivi mi dissero i paesani non
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questo paese (per quanto mi racontò maestro Grillo phisico
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il di seguente: ilche mi fecero sbigottire, et temere
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altri di cent'anni: mi parve certamente di vedere
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che veggendo queste vecchie mi ramentai di Livia, di
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seccare & ogni, & qualunque volta mi abbatteva à vino che
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à vino che non mi aggradasse, raschiava con un
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aspettato vitello. Io che mi ricordai d'haver letto
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che sagace intelletto: egli mi fu uno essempio di
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in lui vidi, che mi dispiaceva, et facevami molesta
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vi andai incontanente, ne mi mancò la compagnia del
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per l'avenir chi mi dica esser ciò cosa
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meriti suoi? perche non mi concede Iddio, si come
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non accade raccontare: & cosi mi aviai alla volta di
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mia ventura, che io mi rincontrassi nel magnifico M
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soggiunsi che se mai mi venisse voglia di farmi
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di farmi frate, io mi sarei fatto nel paese
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vedessi quella perfettione qual mi dicevano, ne vi conosceva
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parola d'Iddio, & poi mi dite, che la vita
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vedere, di quel che mi credeva: Hor quivi, & non
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S. Hercole Riminaldo, ilquale mi da speranza di doventar
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S. Giulio zerbinato, liquali mi parvero di tal valore
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et giunto à Rovigo, mi ricordai del Celio Rodigino
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molti Platoni, et ingannato mi ritrovo, non odo favellare
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insegnar qual cosa adoperar mi debba per salvar l
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rapina, come guardar la mi debba da peccati, che
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per il che, io mi diedi tutto all'investigatione
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brenta già detta Meduaco, mi condussi alla maravigliosa & possente
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fra molte cose grandimenti mi maravigliai intendendo da certi
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trovati inganni, amutinamenti, & tradigioni. Mi maravigliai intendendo, che nelle
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le commissioni libere. Mostruoso mi parve il vederci, Nani
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Pisa, ne Soria: Notabil mi parve di veder molti
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Mentre sono in Vinetia mi vien detto, che ci
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in Vinetia molti mesi, mi venne desiderio di gir
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M. Francesca Ruvissa, laquale mi parve la Sibilla cumana
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molte cose in Italia mi piacquero stremamente, ma molto
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piu furono quelle, che mi spiacquero, non hò scritto
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le quali, l'Italia mi venne in odio, & feci
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non star nell'Anchona, mi spaventai dell'habitar in
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di non impazzire: già mi sentiva il capo formicolare
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austro vano combattitore. Non mi piacque il star in
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di buona voglia essendo. Mi spaventai di star in
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Camena, Sulpitia, & Virginia. Quanto mi sono io di cuor
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i frati. Brutta cosa mi parve vedere li Italiani
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tre Giulij. Brutta cosa mi parve, che ogni sciagurato
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chi humilmente si veste. Mi spiacque l'udir, che
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per sfamarsi. Oh come mi venne a noia il
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povero. Pensate poi, che mi dovea parere vegendo i
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la mia deliberatione, pregandolo mi risolvi se egli vuol
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nel mio paese: egli mi rispose, che molto volentieri
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cosa, che di Sicilia mi adduchi due belle mule
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Tetigio alle facende & io mi posi in viaggio per
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quattro, ò cinque anni, & mi convenne starmi dieci, et
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con assai intrepida fronte: mi trovai lieto et contento
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di Apollo, & acciò non mi reputi alcuno bugiardo, darolli
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quasi che allhor io mi credei d'esser traportato
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vega in ogni luogo: mi son ritrovato dove la
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La dolcezza del canto mi fece adormentare, & di tal
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Morpheo, Phabetore, & Phanto, liquali mi parevano rasimigliarsi à certi
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si stette guari, che mi apparve Giove con la
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di Silla (per quanto mi sovviene della descrittione) Hò
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mila huomini (sel vero mi fu rifferito.) Ho veduto
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sarei troppo prolisso: non mi stendero molto in dirvi
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che dedicarno all'amore & mi sono ritrovato presente alli
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giorni con i Thraci, & mi sono riso della lor
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tre di buon cuor mi raccomando: ¶ Di Vinegia alli
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presso de vari scrittori mi è accaduto di ritrovarle
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anche insieme utile, non mi son contentato di dir
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ornent munera rara dapes: mi maraviglio di Plinio, che
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frequenti (si come Plinio mi dice) nel Benaco: pur
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modo, se il vero mi narra Liombruno grammatico nella
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autore del presente Chatalogo. ¶ Mi par d'udir mormorare