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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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acque.... e sopra la mia testa vagolano le nuvole
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e inutile, come la mia vita.... ¶ «Le onde mormorano
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Agata. ¶ Io ripenso alla mia prima giovinezza severa e
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memorie che vide nascere mia madre. Povera madre! Troppo
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è morta, per la mia giovinezza fantastica. Quando il
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tristezza ha abbattuto la mia fronte, ho sognato le
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le bianche mani di mia madre ed ho anelato
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alla morte appunto di mia madre, morte tragica e
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lontano dalla casa ove mia madre, cerea ne’ fiori
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tanti anni avanti, presso mia madre. E ricordava sempre
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dell’elegante appartamento di mia madre: magro, alto, dalla
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tua cugina. ¶ E la mia cugina, che non conosceva
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parco che avea veduto mia madre bambina non volle
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cominciai molto quietamente la mia nuova vita alla Villa
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quella bizzarra bambina di mia cugina. Ella passava le
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passato secolo, vicino a mia cugina, la guardava in
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Agata – la sorella di mia madre – nessuna traccia visibile
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squisito della vita di mia madre. Io la ricordava
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profilarsi nelle nebbie della mia infanzia: l’avea veduta
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era rimasto vivo nella mia mente giovanetta.... Ella dovea
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sulla pallida fronte di mia cugina quando, china sul
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ma non morto nella mia mente: un’altra sera
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ultime luci del tramonto.... mia madre e un’altra
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pallida, a lato di mia madre, pareva in preda
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dolore; ella piangeva e mia madre costernata le parlava
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io era solo nella mia cameretta quando mi vidi
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Agata nella Biblioteca, quando mia cugina all’improvviso si
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La bionda figura di mia zia – la madre di
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sorella a quella di mia madre, per salutare la
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rivolse motto su la mia imprudenza e su quel
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vecchia scranna vicino alla mia silenziosa cugina, più bianca
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solo nella Biblioteca, sulla mia vecchia scranna, vicino al
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al vuoto posto di mia cugina. Quel posto vuoto
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il cuore. Ripensava a mia madre, ai dolorosi giorni
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donna spaventata da quella mia paurosa rigidezza mi fu
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cui era piena la mia mente da fanciulletto. ¶ In
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cannocchiale.... ¶ — Possibile tutto questo, mia Agnese? ¶ — Oh, signor Enrico
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Di che temete, voi, mia buona Agnese? ¶ — Sì, ho
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vero, Heinrich? ¶ — Come volete, mia Delfina. ¶ Mi chinai per
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guardavano di sfuggita la mia bella compagna e certo
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del sole con la mia piccola amica.... ¶ Il professore
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cuore io faceva già mia fidanzata la vezzosa fraülein
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sue nebulose... Delfina era mia fidanzata, certamente: tra poco
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matematica per parlarmi della mia felicità.... E la mia
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mia felicità.... E la mia fantasia che andava a
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figuretta snella di Delfina, mia sposa, al mio fianco
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di Roma, in quella mia cara Italia, così lontana
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insolito atto affettuoso una mia mano tra le sue
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lasciato un momento questa mia decrepita casa. Tu hai
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i più tristi della mia vita! Presto comprenderai perchè
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quando mi recava alla mia lezione. Io era giovane
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dapprima si oppose alla mia domanda, poi finì per
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E così essa fu mia moglie. Fu uno de
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mezzo a noi, nella mia casa. Perfino in me
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nulla, per guarirla!... La mia vita, la mia posizione
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La mia vita, la mia posizione, la mia casa
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la mia posizione, la mia casa eran qua, nel
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lasciandomi unico conforto la mia povera bambina, la mia
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mia povera bambina, la mia piccola Delfina, che somiglia
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vuoi portarmi via la mia piccola bambina?... Tu sai
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cuore con me, nella mia Italia. ¶ Ed ora, in
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ella avea preso la mia mano e aveva mormorato
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alla frase rassegnata. ¶ Oh, mia piccola amica Delfina! Io
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in ogni angolo della mia mente, in tutto il
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nonno? ha disseccato la mia giovinezza, ha amareggiato la
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la fonte vivida della mia vita: per venticinque anni
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rose.... la passione di mia madre. Ecco la vasca
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Magni fidanzato della contessina mia figlia. ¶ E rivolto al
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orti, portava sino alla mia casetta, nascosta nel verde
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abitazione divideva, con la mia, la completa signoria di
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piccolissima casa, dietro la mia, del tutto sepolta tra
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degli orti e, dalla mia, protetta o meglio celata
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figlietta più piccola della mia e, come una buona
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tutte le mattine, dalla mia finestra, vedeva il felice
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paese. Ritornatovi vidi con mia grandissima maraviglia un’inaudita
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la forza, ma farti mia. Ci sono riuscito?.... ¶ La
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era stato tracciato dalla mia buona amica. ¶ — Deve essere
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essere qua. ¶ E la mia mente corse ancora alla
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che tante volte la mia buona amica mi aveva
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che tante volte la mia buona amica mi aveva
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passava pel paesello, la mia buona amica mi aveva
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seppe lo scopo della mia visita, mi strinse le
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Capivo bene che la mia presenza doveva essere un
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della povera madre, la mia buona amica, perchè avessero
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tra il frastuono della mia vita d’ogni giorno