Giacomo Leopardi, Canti, 1837

ALL'ITALIA ¶ O patria mia, vedo le mura e

ben hai donde, Italia mia, ¶ Le genti a vincer

e guarda, o patria mia, ¶ Quella schiera infinita d

si perde ¶ La mente mia. Di vanità, di belle

non già da questa mia ¶ Stanca ed arida terra

noi prescrisse impara, ¶ Sorella mia, che in gravi ¶ E

e il sogno ¶ Della mia fanciullezza. Ogni più lieto

ogni montagna. O donna mia, ¶ Già tace ogni sentiero

non si ragiona. ¶ Nella mia prima età, quando s

apparia, che travagliosa ¶ Era mia vita: ed è, né

né cangia stile, ¶ O mia diletta luna. E pur

insinuava il sole ¶ Nella mia cieca stanza il primo

Dunque sei morta, ¶ O mia diletta, ed io son

e perde ¶ La giovanezza mia come vecchiezza; ¶ La qual

Il fior dell'età mia. Nascemmo al pianto, ¶ Disse

si stanca ¶ La mente mia. Che se una volta

Dolor ti strinse di mia negra vita, ¶ Non mel

Stille saetta, alla capanna mia ¶ Dolcemente picchiando, mi risveglia

Oh, disse, Elvira, Elvira mia! ben sono ¶ In su

che quella bocca alla mia bocca ¶ Premer fu dato

felice estimo ¶ La sorte mia. Due cose belle ha

ti mirai. Ben per mia morte ¶ Questo m'accadde

il mondo abbella, ¶ Elvira mia, col tuo sembiante. Alcuno

sul novello ¶ Aprir di mia giornata incerta e bruna

i dolci affanni ¶ Della mia prima età: ¶ I dolci

fantasia; ¶ E la tristezza mia ¶ Era dolore ancor. ¶ Fra

che cori, o Silvia mia! ¶ Quale allor ci apparia

tornami a doler di mia sventura. ¶ O natura, o

fra poco ¶ La speranza mia dolce: agli anni miei

Cara compagna dell'età mia nova, ¶ Mia lacrimata speme

dell'età mia nova, ¶ Mia lacrimata speme! ¶ Questo è

e quante volte ¶ Questa mia vita dolorosa e nuda

speranze; ameni inganni ¶ Della mia prima età! sempre, parlando

il fine ¶ Della sventura mia; quando la terra ¶ Mi

la ricordanza ¶ Trovo, dolcezza mia? Più non ti vede

alle fanciulle, ¶ Dico: Nerina mia, per te non torna

confina; ¶ Ovver con la mia greggia ¶ Seguirmi viaggiando a

è male. ¶ O greggia mia che posi, oh te

ancor poco, ¶ O greggia mia, né di ciò sol

Più felice sarei, dolce mia greggia, ¶ Più felice sarei

Dolcissimo, possente ¶ Dominator di mia profonda mente; ¶ Terribile, ma

è fatta ¶ La mente mia d'allora ¶ Che tu

vidi pria, ¶ Di qual mia seria cura ultimo obbietto

e quale un giorno ¶ Mia delizia ed erinni! E

per sempre, oggetto ¶ Della mia vita un dì: se

Parve, e fu, la mia lingua alla beata ¶ Prole

piante, ¶ Parte la donna mia: pietà, se trova ¶ Pietà

strugge. ¶ Ma per sentenza mia, ¶ Uom saggio e sciolto