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invenzioni verbali


Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
il Castello a fede mia sola; e perché gl
2
1562
istimava troppo questa cosa mia; ma che si fiderebbe
3
1562
fiderebbe liberamente della fede mia, perché da ugniuno intendeva
4
1562
gli detti la fede mia, e così lui mi
5
1562
Papa, sì per la mia innocenzia, ancora per i
6
1562
terminare, tenendo pure la mia bottega aperta, veniva Ascanio
7
1562
potevo mi comportavo questa mia perversa fortuna. Avevomi fatto
8
1562
avevo dato la fede mia al Castellano, il quale
9
1562
bene del Castellano della mia promessa fede, mi comportavo
10
1562
per mancare di quella mia simplice e virtuosa fede
11
1562
da mancare della fede mia in fuora, sì come
12
1562
volte a vedere alla mia stanza, e vedutomi che
13
1562
con virtù della vita mia, e che se più
14
1562
a pensare ai fatti mia, dicendo: - Se un'altra
15
1562
adoperare un poco li mia ingegni, li quali io
16
1562
non le rimandavo. Li mia servitori chiedendomele, io dicevo
17
1562
di modo che li mia giovani e servitori fidelissimamente
18
1562
la paglia, perché nella mia prigione v'era un
19
1562
si dimenticò. A quelli mia lavoranti e servitori il
20
1562
questo tempo quelli nimici mia che la mia bottega
21
1562
nimici mia che la mia bottega s'era serrata
22
1562
parola ingiuriosa a quelli mia servitori e amici, che
23
1562
per sé d'una mia vesta azzurra di raso
24
1562
in dua di quei mia maggior nimici, che l
25
1562
a aggiugnermi dispiaceri ai mia gran mali; ma se
26
1562
mai volta a quella mia prigione, che lui non
27
1562
grandissima diligenza tutti quei mia ferruzzi, come se dire
28
1562
arò rispetto alla vita mia, perché io son certo
29
1562
che lasciatemi stare colli mia dispiaceri e colle mia
30
1562
mia dispiaceri e colle mia tribulazione, e non mi
31
1562
importanza di tutta la mia faccenda. Una sera di
32
1562
Signore Idio, aiuta la mia ragione, perché io l
33
1562
indietro pensando ai fatti mia, detti dei piedi in
34
1562
le mane con la mia orina medesima. Stando così
35
1562
io dico, posato la mia fascia, mi si scoperse
36
1562
mi trovai tronca la mia gamba ritta sopra il
37
1562
e messi mano alla mia borsa, dove io ve
38
1562
c'era di molti mia amici, che con essa
39
1562
peso qui in camera mia -. Giunto a lui, mi
40
1562
se gli è de' mia uomini, io lo voglio
41
1562
essendo certi gentiluomini e mia amici in su la
42
1562
amici in su la mia bottega, mi mostrorno dicendo
43
1562
per un poco di mia sadisfazione lo metterò giù
44
1562
in fra gli altri mia amici un giovane greco
45
1562
arei riconosciuta la vita mia dallui; venendo il bisogno
46
1562
bene e' fia contra mia voglia -. Così eramo risoluti
47
1562
che per la salute mia mi voleva disubbidire, e
48
1562
la verità de' casi mia. Io che non mi
49
1562
la qual cosa molti mia conoscenti mi venivan dicendo
50
1562
appresso venne a bottega mia quello de' Bettini, e
51
1562
XC. ¶ Avendo atteso alla mia bottega, e seguitavo alcune
52
1562
io arei detto della mia indisposizione, la quale Sua
53
1562
iscoperto la ditta opera mia; e avvedutomi che con
54
1562
imprefetta per causa della mia indisposizione: per la qual
55
1562
quale mi rubò li mia cinquecento scudi. Io me
56
1562
ne arei la parte mia a ogni modo. ¶ XCII
57
1562
XCII. ¶ Tornato alla bottega mia, messi mano con gran
58
1562
ancora. Io, auzzato i mia ferruzzi dello ingegno, feci
59
1562
lo ritinsi con la mia. Mòstrolo a' gioiellieri, un
60
1562
mai in tempo di mia vita, perché questo diamante
61
1562
dette, ma in considerazion mia non venne mai tal
62
1562
a nessun di casa mia, perché tu sentirai in
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1562
marrano. Ditegli così da mia parte, che se innanzi
64
1562
Ascanio qui alla bottega mia, io l'ammazzerò a
65
1562
che in tempo di mia vita mai fatta avessi
66
1562
era stato intorbidato la mia gran servitù, e per
67
1562
godessi tutte le cose mia insino al mio ritorno
68
1562
avessi meco de li mia Italiani, e maggiormente di
69
1562
lui, e messogli una mia valigetta in groppa, mi
70
1562
grado, ma di questa mia professione Sua Signoria non
71
1562
aparteneva a l'arte mia. Per la qual cosa
72
1562
nostre della Italia. Quelli mia dua giovani mi dicevano
73
1562
Allora io dissi a' mia giovani: - Ora è tempo
74
1562
era drento tutti e' mia danari con ciò che
75
1562
questo io dicevo a' mia giovani: - Non vi curate
76
1562
essere più sicuro: e' mia son pochi cento di
77
1562
non m'incresce de' mia, ma e' m'incresce
78
1562
t'incresc'egli de' mia pochi, e non t
79
1562
da dovero; ma quella mia vesta di bicchiere, dove
80
1562
io non ridessi: quei mia giovani risono; lui piagneva
81
1562
siepe; così guidavo i mia giovani e 'l Busbacca
82
1562
mi rallegrai con alcuni mia amici; fui pagato della
83
1562
lui mi rendessi li mia dinari, ma pensavo che
84
1562
molto pericoloso, comandai alli mia giovani e servitori che
85
1562
gentiluomo; e con i mia tre cavalli, soli ce
86
1562
licenzia, e andatomene alla mia osteria, trovai apparecchiato maravigliosamente
87
1562
dua ore fuor della mia ora del mangiare, mangiai
88
1562
con Dio di bottega mia, e lasciommi impedito da
89
1562
facevo, ma li amici mia mi dicevano che non
90
1562
che io perdevo li mia danari e forse un
91
1562
de' Gaddi, aùto questa mia lettera, rispondi subito, perché
92
1562
in mentre che la mia bottega si apriva e
93
1562
prigione, insino a quella mia età de' trentasette anni
94
1562
io dissi loro: - Signori mia, egli è più d
95
1562
fatto grandissime faccende della mia professione: e perché io
96
1562
ma in questa cosa mia si portò come da
97
1562
qual non fu mai mia intenzione; ma, sì come
98
1562
la difesa della vita mia, dove tutti quei bravi
99
1562
per salvazione della vita mia. Ancora misser Luigi Rucellai
100
1562
ringraziate messer Traiano da mia parte, che m'ha
101
1562
si destò tutti quei mia nimici: cominciorno a impedirmi
102
1562
che avevan fatto a mia concorrenza; di modo che
103
1562
ditto tempo. Veduto questi mia nimici che non potevano
104
1562
poteva: e quelli altri mia nimici, massimo messer Traiano
105
1562
per me. Tornatomi alla mia bottega, il detto corsetto
106
1562
ne parlai con alcuni mia amici, e' quali mi
107
1562
quanto potrà la virtù mia -. Spinsi inanzi il cavallo
108
1562
lasciato un paro di mia pianelle nel luogo dove
109
1562
di quelle sarge nella mia saccoccia, con fretta dissi
110
1562
io uscissi di casa mia -. A questo mio compare
111
1562
Eccellenzia che terminassi la mia provisione, e mi consegnassi
112
1562
gli domandai la medesima mia faccenda, che e' me
113
1562
che vedevo che questa mia faccenda andava in lungo
114
1562
goffi ferri con i mia; per la qual cosa
115
1562
che mi mettessi le mia belle stampe che tu
116
1562
ho in Roma la mia bottega aperta con lavoranti
117
1562
volsi scavalcare alla bottega mia; e mandai per quel
118
1562
in ordine subito quella mia casina benissimo. Dipoi l
119
1562
e sotto alla casa mia ci era una lavandara
120
1562
dato cena a parecchi mia amici, con grandissimo piacere
121
1562
la porta della casa mia, ché l'un colpo
122
1562
che lui contava questa mia arrabbiata faccenda, facendo l
123
1562
accordo con i nimici mia per farmi tornare, e
124
1562
più bella - così di mia altri modelletti e coselline
125
1562
tu che con la mia medicina, venendovi, io li
126
1562
macinato. Essendo venuto molti mia amici a vedere il
127
1562
volevo che fussino della mia povera sorella che era
128
1562
il restante della roba mia, tanto arme quanto ogni
129
1562
cognato, marito della ditta mia sorella: veniva di Fiorenze
130
1562
fuora, e a guardia mia era restato un mio
131
1562
avevo mai veduto a' mia bisogni. Questo fattorino mi
132
1562
era corsa in camera mia; per la qual cosa
133
1562
Firenze in casa la mia sorella, dove io fui
134
1562
venne a vedere molti mia amici; fra gli altri
135
1562
cattivo uffizio, aspetti la mia sanità, che come io
136
1562
delle monete e della mia partita di Firenze; ma
137
1562
potevo andare con i mia piedi, mi feci portare
138
1562
E facendomi motto molti mia amici di Corte, molto
139
1562
rallegratomi assai con li mia amici, cominciai la medaglia
140
1562
da per me, di mia pura invenzione; e che
141
1562
far nulla dell'arte mia, ma perché di continuo
142
1562
sopraggiunsi adosso. Fidandomi de' mia stivali ch'erano assai
143
1562
collo. Giunto a casa mia, vi trovai certi mia
144
1562
mia, vi trovai certi mia amici, ai quali, in
145
1562
trenta anni della vita mia, né mai insino a
146
1562
Signori e Cardinali amici mia, li quali grandemente mi
147
1562
più in su la mia casa o in su
148
1562
può dire: "Dammi la mia gioia perché io non
149
1562
non ho paura de' mia peccati -. Rizzatosi il Governatore
150
1562
potrebbe essere la rovina mia. Ai quali io risposi
151
1562
gli darei l'opera mia in quel modo che
152
1562
mandato per l'opera mia, suggellata in quel modo
153
1562
sopra ditto -. Preso la mia opera, me ne andai
154
1562
il filo della servitù mia; quando e' vedde che
155
1562
bene per difetto della mia smisurata infirmità, e per
156
1562
in nulla de' casi mia, perché io vi farò
157
1562
io m'attendevo alla mia bottega e mie faccende
158
1562
in casa; e alla mia bottega tenevo un compagno
159
1562
il tempo della vita mia di vedere o sentire
160
1562
io fussi con la mia Angelica siciliana. Per quella
161
1562
dovessi trovare con la mia Angelica siciliana, e veduto
162
1562
qualche cosa contra la mia natura, perché vi conosceva
163
1562
spada, ammazzare quelli parecchi mia nimici. Questo uomo pure
164
1562
voler prima finir la mia medaglia, di già eramo
165
1562
ero intento a quella mia opera. ¶ LXVI. ¶ Un giorno
166
1562
ore da casa alla mia bottega; perché avevo la
167
1562
se ne andava alla mia bottega, forse per far
168
1562
ho veduto con li mia occhi -. A questo il
169
1562
subito pensai a' fatti mia, considerato alla potenzia de
170
1562
considerato alla potenzia de' mia nimici, e quel che
171
1562
giorni, che accanto alla mia osteria è tornato una
172
1562
osteria, ivi trovai la mia Angelica, la quale mi
173
1562
Io mi trovavo innella mia borsa a caso un
174
1562
per esser legato di mia mano, conoscendomi per il
175
1562
non era legato di mia mano e che non
176
1562
Signoria reverendissima. Letto alla mia Angelica la lettera, con
177
1562
ti vuoi menare la mia Angelica a Roma, lassami
178
1562
contentava di darmi la mia Angelica. Così restati d
179
1562
e le dissi: - Beatrice mia cara, bastat'egli quello
180
1562
me: e baciato la mia Angelica, lei con lacrime
181
1562
sangue che versava la mia mano. Entrato ne l
182
1562
aiuto per fasciar la mia mana, quella bellissima gentil
183
1562
ne andai a casa mia, mettendomi a finire la
184
1562
assai alla fine della mia medaglia, avvenne che misser
185
1562
appresso, avendo finito la mia medaglia, la stampai in
186
1562
senza sua causa e mia perdeva un suo fidele
187
1562
fatiche a difendere la mia povera vita. Seguitando fini
188
1562
in Banchi con molti mia amici, venne a passare
189
1562
a ripintaglio la vita mia. Soprastato che Pompeo fu
190
1562
facevano molte braverie: quelli mia compagni volson metter mano
191
1562
fatto suo. Isdegnati quelli mia amici si partirno da
192
1562
LXXIII. ¶ Intanto li nimici mia, di Banchi a lento
193
1562
pigliassi la roba della mia casa, e ne tenessi
194
1562
Roma, ritrovato parte delli mia amici, dalli quali io
195
1562
condurre onorevolmente a casa mia, pensai servirmi di quelli
196
1562
ti facevo rifare quella mia dua regni, che noi
197
1562
Maestà alcune parole di mia qualità, oltra l'arte
198
1562
molto amico di quelli mia nimici, disse: - Beatissimo Padre
199
1562
disegni per l'arte mia; ma che io speravo
200
1562
tempo, che con i mia disegni io darei noia
201
1562
io vorrei dare quella mia figlioletta a Benvenuto, non
202
1562
a finire l'opera mia e servire la zecca
203
1562
tavola, e messomi la mia spada accanto, che per
204
1562
male, perché l'arte mia tal cosa mi prometteva
205
1562
il tempo della vita mia: ma istà di buona
206
1562
vendette fatte per le mia mane -. Le sue parole
207
1562
ricevuto dalla immortale anima mia; e quella sola allui
208
1562
della zecca, e per mia innamorata mi avevo preso
209
1562
metter mano per la mia spada per difendermi da
210
1562
anni, avendo preso per mia serva una giovane di
211
1562
proposito per l'arte mia: ancora mi compiaceva alla
212
1562
mi compiaceva alla giovinezza mia del diletto carnale. Per
213
1562
qual cosa, avendo la mia camera molto apartata da
214
1562
apartata da quelle dei mia lavoranti, e molto discosto
215
1562
fare, perché era di mia commessione che loro tutta
216
1562
tanto fuor della natura mia, si era che talvolta
217
1562
romori, che nella bottega mia s'era sentito; e
218
1562
del ladro e de' mia affanni, e quello che
219
1562
sconfisse e rubò la mia bottega; però il mio
220
1562
a fine l'opera mia, sopravenne quella grandissima inundazione
221
1562
crescevano. E perché la mia casa e bottega el
222
1562
alla salute della vita mia, di poi all'onore
223
1562
d'oro a quelli mia lavoranti in guardia, e
224
1562
dell'acqua, ritornai alla mia bottega, e fini' la
225
1562
scontrate Benvenuto, ditegli da mia parte che lui stesso
226
1562
istudio finirei l'opera mia, che nessuna mai de
227
1562
portassi sù l'opera mia, perché voleva vedere come
228
1562
Monsignor reverendissimo, io la mia cipollata non ho finita
229
1562
che poteva de' casi mia. Essendo il Papa innel
230
1562
tenere a far la mia scusa di non aver
231
1562
giunto allui, pose alla mia opera nome una cipollata
232
1562
mai facessi alla vita mia. In capo di cinquanta
233
1562
ne l'assicurare quella mia desiderata sanità, non mancavo
234
1562
che, subito che la mia si vide, ogniuno gli
235
1562
mondo che finire quella mia bella opera; ma che
236
1562
e l'opera è mia, e ne farò quanto
237
1562
io darei l'opera mia e non la sua
238
1562
per tanto l'opera mia io non gnene vo
239
1562
molto innanzi con le mia gran fatiche, non voglio
240
1562
che io uscissi della mia bottega, mi volsi a
241
1562
di dentro e la mia in mezzo; dipoi tutti
242
1562
quelle donne, massimo alla mia, che impossibile saria il
243
1562
i libri inanzi, la mia bella figura chiese da
244
1562
avevano in mezzo quella mia figura, non mai restate
245
1562
l'altra domandava la mia figura in che modo
246
1562
quelle bestie donne alla mia figura, alla quali noi
247
1562
occasione di descrivere qualche mia opera notabile, aspetterò di
248
1562
era che in e' mia acciai io intagliavo molto
249
1562
Caradosso, dissono che la mia era assai meglio fatta
250
1562
mi discosterò alquanto dalla mia professione, volendo narrare alcuni
251
1562
accidenti intervenuti in questa mia travagliata vita; e perché
252
1562
dove corse la vita mia a ripentaglio grandissimo. E
253
1562
il proprio della natura mia, lo presi in casa
254
1562
molti libri sicondo la mia possibilità; in modo che
255
1562
convitato molti virtuosi amici mia, sopragiuntoci a punto ne
256
1562
e mi attendevo a' mia studi. Accadde una domenica
257
1562
tutti vennono alla volta mia, pregandomi che io non
258
1562
bene; anzi presi la mia spada e da me
259
1562
veduto alcune cose della mia professione, apresso a quelle
260
1562
io nella propria beva mia, feci una tal risposta
261
1562
subito mi ritornai alla mia bottega, non potendo stare
262
1562
a' tutti quelli guadagnati mia amici. I mia lavori
263
1562
guadagnati mia amici. I mia lavori in questo tempo
264
1562
qual cosa molto contra mia voglia feci. Così salitomi
265
1562
che io tenevo per mia, la facevo tanto volentieri
266
1562
solo seguiterò descrivere questa mia vita che io ho
267
1562
dimostrare troppo fuor della mia professione, ne lascierò la
268
1562
la causa che la mia botte non gli stiacciò
269
1562
fatto quello che dai mia maggiori mi è stato
270
1562
spagnolesco: che giunta la mia palla della artiglieria, percosso
271
1562
patente crocione sopra la mia figura, mi disse che
272
1562
mio disegnare e i mia begli studii e la
273
1562
begli studii e la mia bellezza di sonare di
274
1562
fare per la parte mia in defensione della Chiesa
275
1562
tutti a cinque i mia pezzi di artiglieria dirizzandogli
276
1562
che, dato fuoco ai mia soffioni, non tanto gittai
277
1562
far bello la vita mia, troppe me ne avanzeria
278
1562
dove era la stanza mia, la quale io poteva
279
1562
di dar fuoco alla mia artiglieria innanzi che egli
280
1562
io fussi, lasciando la mia sorella maggiore a guida
281
1562
guida de l'altra mia sorella minore, la quale
282
1562
tutti quelli della casa mia erano morti di peste
283
1562
era restata viva quella mia sorella minore, la quale
284
1562
Firenze, perché la voglia mia era volta a tornarmene
285
1562
Michelagnolo, lodò tanto questa mia opera, che a me
286
1562
lo condusse a bottega mia, e per sua grazia
287
1562
comandato per la parte mia. Riccamente mi messi in
288
1562
mezzodì in su la mia bottega una quantità di
289
1562
e male informazioni delli mia avversari, per esser di
290
1562
Anniballe aveva alla casa mia, m'accrebbe tanto còllora
291
1562
del Palazzo, corsi alla mia bottega, dove trovatovi un
292
1562
saltai in casa delli mia avversari, che a casa
293
1562
Solo vi restò la mia berretta, la quale assicuratisi
294
1562
la quale assicuratisi e' mia avversari che discosto a
295
1562
un certo giovane di mia età, il quale si
296
1562
a me, guardando li mia disegni, mi domandò se
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io portai l'opera mia alla ditta gentildonna madonna
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cotal grazia. Tornatomi alla mia bottega, Lucagnolo aveva in
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bene come l'opera mia innel suo genere non
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1562
madonna Porzia mandato alla mia bottega un suo maestro
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1562
giuli, pensando che li mia fussino quattro o cinque
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di mulino. Erano li mia danari la metà più
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1562
tutto che di quelli mia danari allui ne venissi
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1562
potevano bisognare per alcuna mia affari, e tutto il
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1562
quel che fanno e' mia a me; perché, sì
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così, dove la virtù mia non ha potuto arrivare
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amici, mezzo contra la mia voglia, avevo preso per
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io vedessi alla vita mia; e per i sua
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voi altri; e da mia parte digli che mi
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1562
a me la parte mia, mi disse: - Io ti
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1562
belli studi della arte mia. La notte seguente mi
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1562
mi toglie la roba mia con le fatiche insieme
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che io scrivessi di mia mano, dicendo d'essere
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prima io avessi li mia dinari. Crebbe còllora al
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fu mostro per di mia mano, ne prese grandissimo
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bottega che fusse tutta mia: e io così feci
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io esca alquanto della mia professione, volendo descrivere la
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volendo descrivere la vita mia, mi sforza qualcuna di
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presto pigliando la parte mia che altrimenti, essentito e
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di quella altra arte mia: e subito me ne
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per virtù della arte mia, e anche s'era
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torto -. Così prese la mia impresa, e conduttoci in
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parlare de l'arte mia, quale è quella che
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1562
scostavo mai da quella mia bella arte del gioiellare
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uno scoppietto diritto, di mia mano; e drento e
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tale. Ancora facevo di mia mano la finissima polvere
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palla il peso della mia polvere, detta palla mi
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arte e dagli studii mia, ancora che questo fussi
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1562
io andavo a questa mia caccia, miglioravo la vita
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caccia, miglioravo la vita mia grandemente, perché l'aria
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1562
giorno a caso della mia bottega, vidde a sorta
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si fussi. Mostrò li mia vasetti in fra molti
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alcuni di questi, amici mia; e io baldanzoso di
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notte con molta più mia sadisfazione, che con la
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1562
studi. Chiamato in casa mia, lo pregai che mi
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1562
di testa a quella mia bella figura, quel Michelagnolo
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1562
Questa mia Vita travagliata io scrivo
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1562
cominciato a scrivere di mia mano questa mia Vita
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di mia mano questa mia Vita, come si può
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1562
gli dittavo la Vita mia; e perché ne pigliavo
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io cammino sopra la mia età de' cinquantotto anni
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1562
sendo in Fiorenze patria mia, sovvenendomi di molte perversità
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Andrea di Cristofano Cellini; mia madre madonna Elisabetta di
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1562
qualche onore alla casa mia, li quali a questo
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e per l'arte mia, quali non è materia
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onorato prencipio alla casa mia, che se io fussi
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Val d'Ambra li mia antichi, e quivi avevano
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vecchi, d'accordo, li mia levorno via Cristofano, e
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dare le spese alla mia moglie, e sattisfarla alli
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la donna è la mia e la dota voglio
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rifare la madre di mia madre. Avvenne che la
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era, fece chiamare la mia sorella e me, e
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tutto che l'età mia fussi tenerissima, dove i
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mondo, circa i casi mia, si era che io
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parte sonavo, molto contra mia voglia. ¶ VII. ¶ Dicendomi queste
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1562
non facci la voglia mia. Ma tieni a mente
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di lasciar tanto a' mia figliuoli, che potranno sovenire
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per la merzé a' mia virtuosi e ricchi figliuoli
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figliuoli tua e i mia, quanto io ti dissi
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diedi, sì per esser mia natura il far delle
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detteno cappa e saio mia belle e nuove: ché
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che proffessione era la mia: al quale io dissi
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virtuoso onore la casa mia, e tu attendi a
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veniva a vedermi alla mia cameruccia, che lui mi
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a una di quelle mia sorelle che mi portassero
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padre e la casa mia. In questo tempo venne
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1562
da lui; e veduto mia disegni e mia lavori
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1562
veduto mia disegni e mia lavori, disse: - Io son
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1562
voglio, per aiuto, de' mia Fiorentini; e perché il
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uno gentil giovanetto di mia età, il quale ancora
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1562
di legname, giovane di mia età a punto, mi
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mi sono adirato con mia madre, e se io
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1562
a punto l'età mia di diciannove anni, insieme
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1562
spero che le mane mia sieno tali, che sanza
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1562
serbai per la vita mia; e con esso me
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questo Arsago, dicendogli in mia presenza alcune parole ingiuriose
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avendo finite l'opere mia cominciate, volevo essere mio
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Io gli ricordai e' mia danari: lui sbeffandomi; a
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questo Firenzuola. Sentito le mia ragione, quale io dicevo
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1562
intendere, subito preso la mia protezione, disse al Firenzuola
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1562
bene aiutare la casa mia. Destossi la invidia da
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ancora perché li avversari mia erano stati a parlare
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1562
avevo parlato, fidandomi della mia gran ragione che io
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mandatici tutti fuora, in mia difesa disse Prinzivalle agli
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è questa che i mia figliuoli hanno teco! ¶ LXXXVIII
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lietamente ragionando pur della mia opera; e io subito
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ponga nell'orto della mia casa? - Di nuovo disse
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me le acconci innuna mia stanza, dove le saranno
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già messo innordine la mia basa, feci portare giù
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stetti al fesso della mia porta, e fuori tenevo
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intese che tutta la mia opera del Perseo si
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1562
un mezzo giorno, alla mia Piazza, per vedere quel
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1562
nell'orto della casa mia, innel quale la si
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1562
per un poco di mia sattisfazione -. E partitosi, io
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1562
io avevo fatta alla mia partita di Francia, e
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1562
in lode smisuratissime della mia opera; dappoi che io
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1562
con isperanza di maggior mia salute inverso 'l mio
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Sandrino insino a casa mia, i quali dicevano tanto
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Benvenuto e digli da mia parte che e' m
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più trovandomi nella patria mia, scuola di tutte le
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so bene la smisurata mia gran fatica, e cognosco
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1562
e cognosco che la mia buona fede ha mosso
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1562
mano al Duca da mia parte: il quale gli
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gli era venuto per mia guida un giovane mio
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mi ritornai a casa mia. ¶ XCV. ¶ L'altro giorno
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avere un resto di mia salari, il quale mi
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egli possibile che la mia opera mi sia stimata
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condurre. Sì che la mia opera ha 'uto il
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contenta de l'opera mia, anzi più di ogni
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che considerassi bene quella mia opera del Perseo, e
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voleva impacciarsi de' casi mia in modo nessuno. Allora
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mi darebbe solo la mia provvisione delli dugento scudi
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via il resto dei mia migliori anni e non
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la conducevo sicondo la mia promessa, io mi contentavo
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servite meglio? Considerate, Signora mia: se Vostre Eccellenzie illustrissime
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ne venne a casa mia, dove io gli mostrai
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1562
piacevole cosette dell'arte mia, le quale Sua Eccellenzia
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quale io dissi: - Signora mia, io mi sono preso
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le dissi: - Sappiate, Signora mia, che io nollo darei
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comperato i marmi di mia danari, e ho tenuto
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non istimi punto i mia aiuti o mia disaiuti
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i mia aiuti o mia disaiuti? - Anzi, gli stimo
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1562
Anzi, gli stimo, Signora mia; o perché vi offero
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mi fido tanto delli mia faticosi e disciplinati studii
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io vi facessi la mia sepoltura in tutti quei
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1562
di legno con la mia buona regola, e felicemente
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1562
che se l'opera mia non mi pareva che
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1562
e se bene la mia opera era poco innanzi
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1562
gittato gli occhi alla mia opera, ei mostrò d
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1562
disse molto bene della mia opera, dicendo: - Il modello
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1562
suo podere a vita mia naturale, il qual podere
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1562
le mie faccende ai mia lavoranti e andassilo a
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1562
del letto presi li mia panni e mi cominciai
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1562
alla presenza dell'opera mia; e non sia nessuno
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1562
aprire le bocche della mia forma e nel medesimo
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1562
feci pigliare tutti i mia piatti e scodelle e
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1562
gli mettevo dinanzi ai mia canali, e parte ne
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1562
liquido, e che la mia forma si empieva, tutti
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e' s'empié la mia forma; per la qual
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1562
dolcemente mi riposavo. Quella mia buona serva, senza che
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E così tutta la mia povera famigliuola, rimossa da
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1562
ricordo in tempo di mia vita né desinare con
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e messomi mano alla mia borsa, tutti pagai e
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dua giorni freddare la mia gittata opera, cominciai a
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1562
bronzo che era nella mia fornace. E fu cosa
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1562
Or veduta l'opera mia tanto bene venuta, subito
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innanzi. Ora veduto quei mia Signori tanto piacevoli inverso
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partissi, detti ordine ai mia lavoranti che seguitassino sicondo
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da vantaggio -. A quella mia lettera Michelagnolo non fece
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suo v'era li mia, e' me ne dava
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quel utile della parte mia che e' mi si
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1562
me basta che quei mia dinari voi me gli
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io mi persi la mia fattura di quel suo
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ci convenimmo che quei mia dinari e' gli tenessi
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per cento a vita mia durante naturale. ¶ LXXXI. ¶ In
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1562
la maggior parte dei mia dispiaceri; e così mi
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io avevo fatto la mia faccenda con Bindo Altoviti
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Altoviti, col perdere la mia testa di bronzo e
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1562
e 'l dargli li mia danari a vita mia
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mia danari a vita mia, io fui chiaro di
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1562
tirare a fine la mia opera, non mi potevo
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sempre insino a questa mia età di tanti smisurati
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al fine di questa mia, se bene travagliata, vita
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a dar fine alla mia opera, e la sera
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si erano sotto i mia disegni: e perché io
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Duchessa, e dissi: - Signora mia, io mi pensavo che
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1562
che, per essere molto mia professione, io conosco in
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1562
quanto per l'altre mia faccende di mia figliuoli
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1562
altre mia faccende di mia figliuoli e figliuole -. E
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1562
vero -. Allora, arrossiti li mia occhi e alquanto divenuti
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1562
io gitterò via li mia dinari, perché queste perle
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1562
a' suoi portieri in mia presenza, che mi lasciassino
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1562
il quale disse: - Signora mia, lasciate fare a me
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1562
piacevolmente gli mostrai i mia disegni, e con strema
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1562
presso e finiti li mia bastioni, per aver dato
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1562
di quel capitano queste mia parole, mi si volse
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1562
io, avendo finiti i mia bastioni, toccai parecchi scudi
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1562
che ne portava la mia opera, non fussi causa
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1562
e' mi guastavano la mia opera, e l'altro
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1562
io benignamente rispondevo: - Signora, mia unica patrona, io non
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1562
dissi che in casa mia io aveva la sorella
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1562
non volevo, in casa mia persona. Allora lei disse
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1562
buon'ora, consegnato alla mia sorella gioie e cose
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1562
quanti diversi modi la mia crudel fortuna mi straziava
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1562
del tempo in casa mia, vedendomi lavorare quelle grand
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1562
allegro, e rallegrai la mia famiglia, cioè la mia
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1562
mia famiglia, cioè la mia sorella con le sue
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1562
io feci in detta mia fornacina venne bene superlativo
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1562
non pareva alli amici mia il dovere che io
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1562
vedere sino a casa mia, dandomi grandissimo animo al
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1562
di far la parte mia; sì che, Signor mio
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1562
metter mano alla borsa mia, volendo che la mia
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1562
mia, volendo che la mia opera andassi un poco
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1562
la dico per difesa mia, e non ne voglio
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1562
che stimava tanto la mia fattura quanto il diamante
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1562
appiccassi al petto di mia mano, e mi dette
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1562
avessi fatto tutto di mia mano. Così avendomi straziato
498
1562
basta che con certi mia disegni e' ne fece
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1562
mai veduto opere di mia mano di scultura: - e
500
1562
lavoravo, per finire la mia opera; e mi conveniva