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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Giacometti, La morte civile, 1861

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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AGATA Eh no! La mia esclamazione che riguardava solamente
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Ah, ora capisco. La mia buona nutrice sperava di
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questi? ¶ FERNANDO Da galantuomo, mia cara, perché i mestieri
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mano Emma) Volete, la mia cara Emma, che scendiamo
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io non ho conosciuta mia madre perché è morta
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questa buona Rosalia fosse mia madre!... ¶ AGATA (E probabilmente
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cuore. Dicono che la mia salute è un po
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e quando penso che mia madre è morta per
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avete inteso di dire, mia cara Agata? ¶ AGATA Nulla
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madre, che amo come mia madre. ¶ AGATA Già, già
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innocente; povera, abbandonata dalla mia famiglia, accettai questo uffizio
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aia, che è la mia unica risorsa. Il dottor
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io le ascolterò colla mia solita pazienza. ¶ ABATE Per
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è l'aia di mia figlia e tanto basta
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rendo ragione che alla mia coscienza, la quale non
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miei intimi rapporti, la mia famiglia. Che Rosalia è
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le ho scoperto la mia debolezza... e non vorrei
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descrizione ha risvegliata la mia curiosità. Andate ad introdurlo
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non senza ordinare alla mia gente di stare sull
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vostra anima. ¶ CORRADO Alla mia anima ci penso io
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luogo ben sicuro - la mia abbazia gode tuttora il
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è figlio d'una mia sorella, e si trova
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vi è nota la mia condizione civile, mi vedete
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figlia? ¶ CORRADO Sí; la mia Ada, che non ho
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egli è che la mia fibra si è fatta
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di aia. ¶ CORRADO Aia? mia moglie! - e presso chi
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vi comprendo, in fede mia... Ad ogni modo confortatevi
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non mi sembrava cosí. Mia moglie aveva un fratello
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dirigeva per entrare in mia casa, gli chiusi il
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sangue... e difatti la mia lama aveva già spaccato
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masso della carcere. La mia immaginazione mi fu sempre
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basta. - Avevo lasciata la mia figliuolina Ada, dell'età
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sano, robusto, felice! la mia fronte si rinfrescava, i
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che intesi che la mia Ada non vive con
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un mistero... ¶ CORRADO La mia Ada credersi figlia di
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ho fatto per rivedere mia moglie, ed ora che
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della vostra: forse una mia parola, fors'anche l
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rendere infelici per cagion mia... no, sono pronta a
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me? ¶ ABATE Tutt'altro, mia cara. ¶ ROSALIA Ella ormai
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si è ricoverato alla mia abbazia. ¶ ROSALIA (con estrema
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di una condanna. - Addio, mia signora. ¶ ROSALIA E che
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ruggito? No, pensateci voi, mia cara, e disponetevi a
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vicina) Che cos'avete, mia buona Rosalia? ¶ ROSALIA Nulla
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ROSALIA Tutt'altro, figlia mia! ¶ EMMA Ah? cosí mi
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mi fate dimenticare la mia disgrazia? Oh! ascoltate, voglio
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papà, e per conseguenza, mia madre... io era seduta
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la colpa non fu mia, bensí di quel pietoso
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occhi quando gli chiuse mia madre! (Si pone a
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l'immagine d'una mia figlia. ¶ EMMA Avete una
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sarei cosí buono se mia figlia fosse con me
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è il nome di mia figlia. - Nessuno ve l
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Nemmeno vostra madre? ¶ EMMA Mia madre è in cielo
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orribile dubbio. Se la mia Ada è morta, la
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male? ¶ CORRADO (rimettendosi) No, mia fanciulla, non abbiate timore
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dovevate essere preparata alla mia apparizione in questa casa
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colpita di terrore la mia persona, o piuttosto l
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mentire. Dov'è la mia Ada? che ne faceste
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di languore. ¶ CORRADO La mia Ada?... e con simile
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per tredici anni la mia pesante catena? perché curvai
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letto nuziale? di rivedere mia figlia? - E perché ho
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corrose le spranghe della mia ferriata? perché, colla morte
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in cui avevo lasciata mia moglie? Chi sono venuto
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Sí, quello pure di mia madre, che morí di
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Le mie gioie? la mia felicità? ¶ CORRADO Credo, infine
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Io ho vissuto per mia moglie e per mia
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mia moglie e per mia figlia; altrimenti non sapete
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Rosalia avrà desiderata la mia morte, l'avrà attesa
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adesso che vivo. La mia Ada cosí bella!... Ma
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la moglie e la mia piccola Emma; non mi
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rassomigliava un poco alla mia Emma, e per una
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cattivo sogno, riabbraccerò la mia Emma nella vostra Ada
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si persuadesse che la mia Emma non era morta
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del medico: "Senti, o mia fanciulla, ti hanno ingannata
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ho ancora scontata la mia pena, che sono fuggito
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aggrada. Volete distruggere la mia opera di redenzione? La
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e veduto. Ho veduto mia figlia, piú bella di
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bella di un angiolo, mia figlia, alla quale io
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respiro dentro di lei. Mia figlia, che ama un
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insegnarle a piangere sulla mia sciagura, a pregare pel
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orribile gelosia. Vi domando mia figlia. ¶ ROSALIA Ma non
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stringa al seno la mia... la nostra Ada - poi
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scosso) Tu?... per cagion mia! ¶ ROSALIA È bene che
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Piuttosto, sentimi, Corrado, la mia risoluzione è presa. La
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che ricerchi è la mia, è questa - prendila, essa
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Lo sono, sí; la mia energia è caduta; non
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posso piú resistere; la mia anima di bronzo si
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ho espiata qui la mia colpa, assai piú che
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per dirvi che compatisco mia moglie se amò, che
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che le porte della mia abbazia non si apriranno
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tutto. Ho mantenuta la mia promessa? ho saputo rassegnarmi
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promesso di dividere la mia sorte, di seguirmi dovunque
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dalla miseria. Quindi la mia riconoscenza rassomigliava ad un
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l'animo di lasciare mia figlia. La nostra Ada
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che è stata la mia vita in questi tredici
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ben naturale - quella della mia morte. ¶ ROSALIA Della tua
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per dormire - (arrestandosi). E mia figlia?... che importa? io
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che, nell'atto della mia preghiera, ho provato per
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povera Rosalia? ¶ EMMA Come mia madre. ¶ CORRADO E godreste
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perché sono venuto, o mia fanciulla; per dirvi, no
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volevo lasciarvi. ¶ EMMA Rosalia mia madre?... ma non sogno
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credere il povero Corrado. Mia madre non è morta
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siete voi... sei tu mia madre? ¶ ROSALIA (con terrore
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sé, costernata) Ah! la mia confessione lo ha reso
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ucciderlo io... Ah! la mia Ada... la mia Ada
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la mia Ada... la mia Ada!... ¶ ROSALIA Chiama sua