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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Magalotti, Lettere su le terre odorose a monsignor Leone Strozzi, 1705

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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se stesso e nella mia venerazione. Io non vorrei
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scarabattoli della sig. Marchesa mia Signora, alla quale intanto
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Illustriss. a dar per mia parte l’enorabuena de
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E. Illustriss. con una mia semplicità, che consiste in
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malissimo impiegato panegirico della mia dettatura, per non correr
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di vedere impaniare la mia vanità al difficile assunto
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patti chiari, e dalla mia parte servitù lunga. Io
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che la fatica della mia mano torna tutta addosso
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comandamento della sig. Marchesa mia signora. I Buccheri, o
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non ci arrivassero, la mia generosità non si facesse
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e la sig. Marchesa mia signora si contentano di
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diciamo pur anche la mia ambizione maggiore: il ricercare
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sua confusione; e questa mia passione è arrivata a
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lo farebbono se la mia borsa potesse trasformare i
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deciferare alla sig. Marchesa mia signora quella replica che
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Illustriss. a farle per mia parte l’anno passato
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fatto con l’istessa mia disobbedienza, surrogando al debito
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bene, quando dopo la mia morte resterà dispensato il
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con la debolezza della mia immaginativa la robustezza d
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pare? Voi ridete della mia semplicità: ma avvertite che
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adottare per parto della mia mente un pensiero, che
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che avete fatto alla mia vanità, vi riconvenga su
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dove è arrivata la mia soprastizione! che dove racconto
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trova ancora labefattata la mia da quella sontuosa coperta
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generosità della signora Marchesa mia signora, questi dalla vostra
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ancora degli attestati della mia ossequiosa riconoscenza. E per
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o più tosto per mia disgrazia, questi attributi in