parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Novelle, 1554

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
1
1554
cortese e magnanima signora mia, mentre che lo spirito
2
1554
cominciando a sodisfarvi, una mia novelletta molto breve, recitata
3
1554
testimonio de la servitú mia verso voi e tutta
4
1554
di qui a Verona mia nobilissima patria, che in
5
1554
piú che la vita mia, né altro in dono
6
1554
giorni sono ad una mia vicina avvenne, che da
7
1554
snodando disse: - Veramente, sorella mia, tu hai al presente
8
1554
voce diceva: - Ecco, signora mia, ecco che io son
9
1554
dicendo: - Eccomi qui, signora mia, qual mi vedete, che
10
1554
come fio de la mia servitú vi pago e
11
1554
veste, e per la mia fede io averò altrettanto
12
1554
fatte, impegnandovi la fede mia per quanto amor vi
13
1554
testimonio de l'osservanza mia verso voi; ché essendo
14
1554
il camino e con mia vergogna e vostro poco
15
1554
cominciarvi a narrar la mia istoria, che in Siena
16
1554
nemicizia ha la casa mia, essendo solo rimaso de
17
1554
Salimbene ha la vita mia che morta era, a
18
1554
che morta era, a mia sorella donata, convenevol cosa
19
1554
che cosí sia, che mia sorella ed io per
20
1554
favellando a dire: - Angelica mia carissima, io ti priego
21
1554
la vita nostra, sorella mia carissima, ché da tanti
22
1554
la rovina e morte mia. Ma, Dio buono, dove
23
1554
aita. Anselmo Salimbene, sorella mia cara, che noi credevamo
24
1554
ed ha ottenuta la mia liberazione. Che un amico
25
1554
Ora, dolce ed amata mia sorella, avendo io la
26
1554
tuo liberato la vita mia da la morte, tu
27
1554
E non credere, sorella mia amabilissima, che amore sí
28
1554
e in cui ogni mia speme dopo Dio aveva
29
1554
avversa! o miseria di mia vita sottoposta a cosí
30
1554
estinguesti insieme con la mia carissima madre che al
31
1554
mio nascimento uccidesti, questa mia vita infelicissima e d
32
1554
tanta miseria dispone la mia maligna sorte condurmi, e
33
1554
che perduta averò la mia tanto cara onestá, la
34
1554
perché ne la mente mia non cape che in
35
1554
ogni tuo voler ubidientissima. Mia sorella da te ha
36
1554
tu venendo a casa mia insieme con tua sorella
37
1554
sono venuti a casa mia, ove Carlo per schiavo
38
1554
par de la vita mia carissimo, io intendo far
39
1554
che Angelica sia perpetuamente mia, e con giusto ed
40
1554
sua possederla pigliandola per mia legitima moglie, e Carlo
41
1554
giovane come è la mia amata Angelica, si debbia
42
1554
io liberamente, di certa mia scienza, dono per dote
43
1554
per dote a la mia cara sposa Angelica Montanina
44
1554
che sí, e la mia che no. Ma poi
45
1554
ha da la prima mia openione rimosso e sforzato
46
1554
a la donna: - Anima mia, io vo' levarmi, perciò
47
1554
gli diceva: - Deh, vita mia, non ti partir cosí
48
1554
vostra far a la mia scrittura scudo. Il che
49
1554
tua perseguiranno. Tu moglie mia sarai e reina, e
50
1554
di questo la fede mia chiamando li dèi in
51
1554
Le cose che in mia lontananza ne la Numidia
52
1554
dir cominciò: - O Sofonisba mia cara, o vita de
53
1554
o vita de la mia vita e a me
54
1554
come ti averei, o mia cara speme ed ultimo
55
1554
conosciuta? Certamente né tu mia moglie saresti, né io
56
1554
Cirta, ove la vita mia che è la bellissima
57
1554
fosse, tu, Sofonisba, liberamente mia rimarresti, perciò che con
58
1554
t'ho promesso, o mia Sofonisba, tu morirai e
59
1554
ministro. Cosí, o vita mia, quanto per me si
60
1554
il veleno a la mia vita? Tolgano li dèi
61
1554
divina bellezza de la mia bellissima Sofonisba raddolciranno i
62
1554
lei non noceranno. Moglie mia dolcissima, io delibero che
63
1554
visso. Ma tu, moglie mia cara, che in tante
64
1554
gli disse: - Piglia la mia coppa de l'oro
65
1554
possibili per far che mia consorte e reina restasse
66
1554
voi vogliate perpetuamente esser mia, io, mentre che viverò
67
1554
sarò vostro prendendovi per mia legitima sposa. - Udendo questo
68
1554
disse: - Buona vita, signora mia; come state voi? egli
69
1554
io non conoscessi la mia bassezza non esser de
70
1554
io ho fatto, signora mia, è stato necessario farlo
71
1554
pace tra la famiglia mia e la Vigliaracuta, tra
72
1554
piú falsi parlari la mia verginitá mi rapisti? Ecco
73
1554
altra beltá che la mia non miravate, che altra
74
1554
a par de la mia fosse, e che in
75
1554
hai a far questa mia sí desiderata vendetta, la
76
1554
a la presenza di mia madre, dei miei fratelli
77
1554
è qui, in casa mia mi sposò e meco
78
1554
confessando, diffender la fama mia, a ciò che se
79
1554
lagrimando le disse: - Padrona mia, voi m'ingannate, e
80
1554
libera donazione d'ogni mia facultá a la valorosa
81
1554
scritta e sottoscritta di mia mano, di nuovo faccio
82
1554
dal mio volere, prego mia madre e tutti i
83
1554
non cerchino de la mia morte far contra persona
84
1554
fòra stata la vita mia lieta e contenta avendovi
85
1554
piú che l'anima mia, né m'è possibile
86
1554
amorevol padre, illustrissima signora mia, mandatovi per la differenza
87
1554
fine finirá medesimamente questa mia acerbissima vita, se vita
88
1554
nobile amore a la mia bassezza non convenirsi. Io
89
1554
perciò che ottimamente la mia condizione e quella di
90
1554
giovine fuoruscito di casa mia, e male a me
91
1554
aver a grado la mia servitú e pascermi qualche
92
1554
Filippo Baldo. Avuta la mia risposta, ella con allegro
93
1554
Madama, signora e padrona mia, ciascuno che mi conosce
94
1554
aspro tormento ¶ struggendo questa mia trist'alma e accesa
95
1554
apre la porta. ¶ Alma mia diva, angelica sirena, ¶ reale
96
1554
passa ogni ben la mia felice pena. ¶ S'a
97
1554
pazzie. ¶ Poi che, signora mia, mi comandate che io
98
1554
son uscito di questa mia mala credenza e porto
99
1554
le donzelle, che la mia che vi amo assai
100
1554
ora che fa la mia cara consorte? chi le
101
1554
a la moglie: - Zanina mia cara, lascia pur dire
102
1554
che se la signora mia madre non l'avesse
103
1554
a la signora: - Per mia fede, questo nostro facchino
104
1554
il corpo de la mia consorte, se cosí ricerca
105
1554
dopo che tu sei mia moglie, hai fatto a
106
1554
cosí le disse: - Moglie mia cara, io non vorrei
107
1554
Biga: - Porterai questa a mia moglie e le dirai
108
1554
era in letto: - Consorte mia, attendi bene a la
109
1554
e dirgli pianamente: - Anima mia, svegliati e non dormir
110
1554
mie tribulazioni. Io ho mia moglie che da qualche
111
1554
vero che a la mia presenza ella non fa
112
1554
non vi meravigliate che mia moglie sia col viso
113
1554
bene a scriver questa mia istoria. E cosí avendola
114
1554
Vera e santissima, signora mia molto vertuosa, è stata
115
1554
la sua donna: - Moglie mia, i medici dopo lunga
116
1554
punto bisogno de la mia penna che in lodarle
117
1554
la tale. - E questa mia cognizione non avverrá per
118
1554
Ma venendo a la mia novella che intendo narrarvi
119
1554
disse: - Monsignore, madama tale mia padrona, - e nominò l
120
1554
sei venuto in casa mia per uccidermi. - A queste
121
1554
venendo a la camera mia, dentro il mio luogo
122
1554
fido, che a la mia moglie ti pongo a
123
1554
le disse: - Oimè, madonna mia, che vuol dir questo
124
1554
se lo stringeva. Anima mia di qua, cor mio
125
1554
mio di lá, vita mia in su, speranza mia
126
1554
mia in su, speranza mia in giú, e simili
127
1554
Non dormir piú, anima mia. Destati, destati, ché io
128
1554
perché con la donna mia devesse giacersi? - E in
129
1554
disse a Nardella: - Anima mia, sta di buona voglia
130
1554
ché io ancora per mia legitima moglie ti sposerò
131
1554
sia; non so se mia moglie o Nardella sia
132
1554
ne viverò da par mia e farò pensiero non
133
1554
del signor ambasciatore e mia, narrare in quel modo
134
1554
se non con la mia morte, io ti dico
135
1554
saranno, e di Cartagine mia infelice patria, mentre ella
136
1554
terribilissimo spavento, se la mia fortuna dopo sí gran
137
1554
in tutta la vita mia piú lieta e fortunata
138
1554
veramente aventurosa e felicissima mia rovina, o fortunatissima mia
139
1554
mia rovina, o fortunatissima mia disgrazia, se cosí glorioso
140
1554
debito fine de la mia vita è giunto, cessa
141
1554
caro, di raccender la mia ammorzata anzi spenta speranza
142
1554
miei e d'ogni mia domanda. L'altre cose
143
1554
stato adesso de la mia fortuna tanto alto salire
144
1554
le disse: - Lascia, reina mia, questi tuoi pensieri e
145
1554
verrá de l'osservanza mia verso voi e tutta
146
1554
forse stata la vita mia, la mia conversazione e
147
1554
la vita mia, la mia conversazione e la mia
148
1554
mia conversazione e la mia passata maniera dei modi
149
1554
sostengo me e la mia povera famiglia. Io de
150
1554
ed io de la mia dote, con l'accrescimento
151
1554
disse: - Voi sapete, signora mia, il sospetto che i
152
1554
la presenza di questa mia cameriera che è qui
153
1554
non voglio che questa mia cameriera. La signora Beatrice
154
1554
fin qui è stata mia donna d'onore, come
155
1554
fallo riaverò la signora mia consorte. - Delio, conoscendo l
156
1554
bisogno, né voglio che mia madre né altri sappia
157
1554
dirai a la signora mia madre, se ella dimanda
158
1554
tosto, tu porterai questa mia lettera che ora ti
159
1554
che questa sia la mia stanza fin che questa
160
1554
modo: "Poi che, signora mia, la mia innocenzia appo
161
1554
che, signora mia, la mia innocenzia appo voi non
162
1554
genera. E perché la mia vita, come debole, non
163
1554
ho eletto in questa mia ultima lettera far nota
164
1554
per testimonio de la mia innocenzia. Ché non volendo
165
1554
piú non era in mia libertá, avendone io a
166
1554
farvi conoscer l'innocenzia mia. Ma folto ed oscuro
167
1554
saperei de l'innocenzia mia darvi che il mio
168
1554
e veggendo che la mia morte v'aggrada, ed
169
1554
debbiate restar colpevole. La mia morte altro non sará
170
1554
mi ha detto la mia signora non è un
171
1554
forte vi meravigliarete, signora mia, di vedermi qui come
172
1554
far che io di mia voglia seco resti né
173
1554
a lasciarmi con questa mia donzella e questo servidore
174
1554
disse: - Poi che la mia sincera fede appo voi
175
1554
fede appo voi, signora mia, non può de la
176
1554
io che la vita mia v'annoia e che
177
1554
roba che da par mia potrei onoratamente vivere. - Ricordati
178
1554
ora dinanzi a la mia donna e da lei
179
1554
E perché da la mia, che è imaginaria, io
180
1554
adunque contento rimenar questa mia signora a casa sua
181
1554
io non sono in mia libertá, né posso in
182
1554
posso in questo a mia voglia disporre, essendomi giá
183
1554
pur che de la mia fede a quella per
184
1554
Io vo' tentar la mia fortuna. Se la cosa
185
1554
amo, conoscerá chiaramente la mia servitú esser vera e
186
1554
a Cornelio disse: - Anima mia dolce, che fate voi
187
1554
del mondo la parte mia. - Questo è, - soggiunse l
188
1554
Proto - per la fede mia ch'io ti conosco
189
1554
per segno de la mia servitú e dei molti
190
1554
volentieri metto la lingua mia ne le cose pertinenti
191
1554
molto che ne la mia patria di Cesena avvenne
192
1554
provederemo al rimanente. La mia fante è consapevole del
193
1554
Tuttavia, mercé de la mia diligenza, io ho ritrovato
194
1554
cosí le disse: - Anima mia dolce, come sei stata
195
1554
mi viva. Oimè, vita mia, chi m'assicura che
196
1554
poi le disse: - Moglie mia carissima, poi che intender
197
1554
lasciar qui senza la mia compagnia, non è possibile
198
1554
provedere. Avete adunque, moglie mia carissima, da me udita
199
1554
mantenere il grado che mia madre, secondo che mi
200
1554
chi cercherá debellare la mia onestá e levarmi l
201
1554
picciola parte macchiar la mia pudicizia. Ora di questo
202
1554
altro pegno che la mia sincera fede, la quale
203
1554
egli le disse: - Consorte mia carissima, io lodo molto
204
1554
io con l'arte mia in spazio di poche
205
1554
di donna con certa mia composizione, che tu continovamente
206
1554
par de la vita mia. Ma il non esser
207
1554
vertú e de la mia fede. De la sua
208
1554
con lettere. La fede mia poi e l'obligo
209
1554
e costanza de la mia donna posso viver sicuro
210
1554
sempre poter far di mia moglie ciò che mi
211
1554
mettere, che la donna mia non recherete a far
212
1554
gli disse: - Signor Alberto, mia padrona, la signora Barbera
213
1554
Alberto, voi, per la mia fede, avete un grandissimo
214
1554
non porta pena. La mia signora vuol sapere da
215
1554
ritornai, sovvenutomi de la mia deliberazione, la detta novella
216
1554
non abbia in questa mia novella espresso, non ho
217
1554
scusimi appo te la mia servitú, e pensa che
218
1554
t'impegno la fede mia che da leal cavaliero
219
1554
non ci fummo, la mia signora Fenicia mi disse
220
1554
era pentito di pigliar mia figliuola per moglie, che
221
1554
ma io so come mia figliuola è stata allevata
222
1554
salvezza de l'anima mia. Poi con tutto il
223
1554
egli, a cui la mia fede è stata di
224
1554
basteranno. Mio padre e mia madre e tutti i
225
1554
piglino per testimonio la mia fede, la quale io
226
1554
diede raccomando l'anima mia, che desiosa d'uscire
227
1554
di tanti affanni. - Figliuola mia, - dissero la madre e
228
1554
al mio sposo di mia fé non calse. ¶ Fatte
229
1554
saranno conformi a le mia parole, perciò che io
230
1554
cosí su la fede mia a la presenza di
231
1554
altra piglio io per mia legittima sposa, essendo però
232
1554
tutta la colpa fu mia. - In questi ragionamenti, a
233
1554
Ma per compiacervi con mia eterna doglia e poco
234
1554
Giuro a Dio, signora mia, che io di questa
235
1554
che io di questa mia sposa mi ritrovo molto
236
1554
che è qui, per mia legitima ed amorevole consorte
237
1554
soldati spagnuoli ne la mia libraria mi sono rimasi
238
1554
piú che la vita mia amato, se voi tanto
239
1554
a la vecchia: - Mamma mia dolce, io son pure
240
1554
quanto amorevolmente a la mia avete risposto, ed oltra
241
1554
l'aita de la mia servente, poi che ebbi
242
1554
come la sua e mia sventura volle, senza pur
243
1554
è rimasa in camera mia. Ecco la mia fante
244
1554
camera mia. Ecco la mia fante, che ad ogni
245
1554
a novellare, ancor che mia professione non sia, io
246
1554
Ben venga l'anima mia. - E la donna altresí
247
1554
vezzi accarezzava dicendole: - Anima mia dolce e cor del
248
1554
che io con la mia lunga e fedelissima servitú
249
1554
e da voi, vita mia, ottenere, mi sia ingegnato
250
1554
Non dite, cara la mia padrona, che da me
251
1554
gran parte de la mia giovanezza in seguitarvi giorno
252
1554
pure intiepidito. Io, signora mia, non vi potendo di
253
1554
mio potere. Egli, padrona mia, non può oggimai essere
254
1554
E volendo la fede mia provare, fatene tutte quelle
255
1554
e se vedessero questa mia novella mi bandirebbero la
256
1554
perciò molto, ne la mia patria avvenne. Io non
257
1554
indutta, come fu la mia vicentina di cui intendo
258
1554
giovini che la patria mia alora avesse. Di Bernardino
259
1554
pazzia è stata la mia ad accendermi sí fieramente
260
1554
rispetto a la fama mia ch'io gli scriva
261
1554
oportunitá le disse: - Pasqua mia, - tale era il nome
262
1554
al monastero de la mia parente? - Sí so, - disse
263
1554
Sei tu qui, anima mia e cor del corpo
264
1554
disse: - Io sono, Pasqua mia, in affanno grandissimo del
265
1554
il solito. Va, Pasqua mia cara, e fa come
266
1554
per nome: - Madonna Lucrezia mia padrona vi prega con
267
1554
degnaste di rispondermi. - Signora mia, - rispose Giacomo, - nel vero
268
1554
e pazzia sarebbe la mia farla avvisata di quello
269
1554
m'inganni, e la mia sia una falsa sospezione
270
1554
costei che la vita mia, e per amor di
271
1554
con la fante. Ma mia avola diceva la cosa
272
1554
di buona voglia, ché mia figliuola sará sempre al
273
1554
casa vostra e la mia, per madonna Adornina figliuola
274
1554
gioia godendo: - Per la mia fé, romano, - disse, - io
275
1554
mi conoscete, e la mia vita a tutte è
276
1554
persona che ne la mia cella ho tanti giorni
277
1554
mie, andate a la mia cella e accompagnate qui
278
1554
nel chiazzetto de la mia camera. Io, che fin
279
1554
me ne venni, ove mia zia mi ha, la
280
1554
e la moglie tua, mia nipote, ti restituirei. Ma
281
1554
cosí le rispose: - Madre mia molto reverenda, io son
282
1554
mi farete riaver la mia moglie. Io non so
283
1554
t'ha conservata Faustina mia nipote miracolosamente, e odi
284
1554
esprimere cosí rispose: - Madre mia onoratissima, quando io sia
285
1554
disse la badessa: - Nipote mia cara, leva gli occhi
286
1554
cambiata: - Oimè, - disse, - madre mia, questo è quello scelerato
287
1554
sapendo che a questa mia novelletta egli sará tale
288
1554
a Padova, ove ho mia moglie e tutta la
289
1554
non starebbe, o figliuola mia, bene, e non mi
290
1554
natura a la vita mia giá mai. - Il santo
291
1554
egli a la presenza mia non l'averia saputo
292
1554
a la tua e mia padrona, e dille che
293
1554
venir de la vita mia di quello che sono
294
1554
egli riguardo a la mia giovanezza, che ancor dicenove
295
1554
la sinceritá de la mia servitú che a voi
296
1554
sono a scrivervi questa mia. Ben vi vo' far
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quella benedetta anima di mia madre, che sempre mi
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fatta monaca con una mia sorella maggiore, che si
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santa Radegonda. Ora, commar mia, v'ho io fatto
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mi discopra con la mia vecchia, la quale, quando
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si dorme ne la mia camera; ché de le
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ne dite voi, commar mia cara? - Alora la buona
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le tue mani la mia vita e l'onor
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al fine de la mia casa: quella sará, che
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innanzi e indietro, la mia commare che sta lá
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farò che la famiglia mia tutta sará a letto
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letto, e alora la mia commare si troverá in
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amante faceva. - Oimè, figliuola mia, - disse lo scelerato frate
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non ne posso. - Figliuola mia, - soggiunse il frate, - egli
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e pensi che la mia servitú e il zelo
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i principali de la mia milizia si ritrovino a
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la sua donna: - Moglie mia, voi ne avete fatto
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mi avete giacersi con mia moglie? Poltronieri e gaglioffi
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e l'ammazza. ¶ Siena, mia antica patria, fu sempre
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il Ghisi: - Unica signora mia e vita de la
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e vita de la mia vita, quando vi paresse
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sarei d'openione, vita mia cara, che voi vedessi
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suo madrigale, ¶ cangia sperar mia voglia, ¶ ché non si
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sará cagione che questa mia novella non potrá esservi
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non vo' a la mia narrazione dare, ma un
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ad una rete ¶ la mia diletta sposa, e ratto
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meco insieme ¶ uccise la mia donna. Ahi sorte fiera
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sono ingannati. ¶ Ne la mia patria Vinegia, cittá ricchissima
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Luzia cominciò: - Isotta, sorella mia carissima, tu ancora non
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farmi contesa. Ma la mia disgrazia volle che la
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la camera de la mia cara compagna a cotal
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quale è che la mia madonna Luzia ed io
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buona memoria di madonna mia madre, che molto spesso
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con aita di Cassandra mia fante, per via de
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l'orto a la mia camera ne veniva, ed
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molto piú de la mia vita stimo lui. E
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minima particella la fama mia, o lasciar un tantillo
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pregiudicio a la fama mia e denigrar la chiarezza
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di quello che la mia poca possibilitá sostiene. Che
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messer Aloise a casa mia venisse come ladrone, né
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come ladrone, né contra mia voglia. Ben vi venne
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cessò di raggirare la mia debol mano, a ciò
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il debito de la mia servitú e di tanti
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cotal materia, come con mia grandissima sodisfazione ed infinita
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Pertanto ritornando a la mia novella, che fu alora
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io vi serbava questa mia unica figliuola che qui
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operasse intendo con una mia novella raccontarvi, la qual
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e disse: - Vada questa mia cortesia a par de
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la strada a la mia liberalitá. Non vedi ch
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io sia di questa mia vita non solo liberal
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re, contra ogni credenza mia, se cosí vorrete confessare
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disse: - L'altra figliuola mia che il re mio
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t'impegno la fede mia, che subito che sia
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questa fanciulla sorella di mia moglie, la qual, come
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che mancar de la mia solita liberalitá. - Fattosi dunque
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malignitá tua o colpa mia, ma per le velenose
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che molto volentieri questa mia novella leggeranno. La mostrarete
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vita vostra e la mia? e in qual bilancia
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a la moglie: - Consorte mia, io ho comperata una
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ché per l'anima mia io ve ne caverò
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alquanto d'animo: - Signora mia, - le rispose, - non incolpate
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le disse: - Voi sète mia prigioniera. - Voleva ella uscirgli
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sí le disse: - Signora mia, voi sapete quanto tempo
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sapendo che a casa mia di vostra voglia non
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voluto con la presenza mia rallegrare. Voglio altresí farvi
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salutandola le disse: - Signora mia, noi siamo par pari
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ufficio a la presenza mia con il signor Ermes
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le rispose: - Io, signora mia, non mi guarderò dal
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non lascio andar la mia moglie ov'ella vuole
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il pregai che per mia sodisfazione volesse narrarmi l
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E cosí questa, madonna mia illustrissima, vi mando, supplicandovi
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soggiunse: - Voi sète, vita mia, gravemente ingannato, perché io
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esser noi state, signora mia cugina, fin che fanciullette
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Grandissima dapocaggine sarebbe la mia, se io non facessi
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io senza goder la mia giovanezza divenga vecchia. Io
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questo adunque, signora cugina mia carissima, io caramente te
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prego, supplicandoti con ogni mia forza che il prego
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viene spesso a casa mia, e meco di cose
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Ben venga l'anima mia. - Madonna Bindoccia senza altramente
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Niceno, disse: - Oimè, anima mia, che il giorno ne
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sará quello che con mia moglie viene a giacersi
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Per l'anima di mia madre che io farò
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notte, quando a casa mia in tanta fretta venisti
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uomo alcuno che con mia figliuola si giaccia? Tu
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Signori miei, voi, la mia sventura, a costui mi
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che Angravalle, a la mia onesta vita, a la
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in ordine da par mia, e circa dui anni
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Corneto. Ma la onestá mia e i buon costumi
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è cara la vita mia; egli, come vedete, d
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Il che anco con mia inestimabil sodisfazione si fará
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presto per sposarvi per mia vera e legitima moglie
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a visitar madama Fregosa mia padrona, venne la nuova
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Battista deveva accordarsi con mia sorella e non andarvi
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di messer Domenedio e mia, e non peccar piú
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non mi mossi, madama mia onoranda, a scrivervi al
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madama Gostanza Rangona Fregosa, mia padrona e signora. Qui
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servigio, che questa novella mia non vi sará discara
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io potessi provar questa mia openione esser in molti
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dotta bocca che la mia pena bastevole a dir
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che mentre visse fu mia tramontana stella, tutte le
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la balia, - è Cinzia mia padrona, che assai piú
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disse: - Io so, padrona mia, per certo che Giulio
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voi de l'opera mia averete bisogno, e in
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con silenzio a la mia camera. Fingendo poi che
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strumento divino de la mia ricuperata libertá, conoscendo ora
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l'indegnitá de la mia servitú. E qual io
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ti meravigli de la mia venuta cosí a buon
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amo come la vita mia propria. So anco che
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ne stia in questa mia patria, ov'è un
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molto alieno da la mia natura e da la
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veder ne la patria mia. Onde la vita mia
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mia. Onde la vita mia faceva con Camillo ed
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infamato, e che la mia innocenzia appo il publico
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io persevererò ne la mia fedel servitú, e con
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truovi, io, lasciata la mia padrona, con altra mi
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per sodisfazion tua e mia ch'eternamente sia testimonio
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di leggero conoscer la mia lealtá e la malignitá
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chiarire de l'innocenzia mia. Vedi adunque, con quelle
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fosse a l'innocenzia mia convenevole e manifestatrice de
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s'usi. Ma, per mia fé, chi me l
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in parte la coscienza mia, sapendomi esser di questo
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lasciarmi la tua e mia picciola figliuolina e mi
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fare, non la riputando mia, ché, secondo che ora
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che tu sia piú mia. Statti con Dio e
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Camillo, e conoscerá la mia innocenzia e la malvagitá
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mandar cosa veruna senza mia saputa; ed alora vorrò
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io sono non per mia colpa caduta in tua
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ed impegno la fede mia che di quanto tu
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l'amore de la mia figliuoletta me la fa
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oimè! io senza colpa mia debbo perder quella cosa
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mi sprezza e senza mia colpa m'abbandona? Chi
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dal quale la vita mia dipende leva da me
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è tanto tua quanto mia, e tu sei cosí
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vecchi, mio padre e mia madre dico, che tanto
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1554
cara e dolce la mia pratica, che pure mostravi
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mio padre e a mia madre lascierai? Sí che
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crudeltá che ora senza mia colpa m'usi, non
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la carta bianca di mia mano sottoscritta ed affermata
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per vinculo de la mia fede, non esser cosa
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morire che de la mia parola mancar giá mai
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giá mai. Io a mia figliuola quanto richiesto m
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1554
basta che per bocca mia ella intenderá tutto l
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Voi, sire, voi a mia figliuola l'onore, a
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e a tutta casa mia ogni sua gloria levar
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che io de la mia total rovina il ministro
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come sfacciato ruffiano meni mia figliuola al chiazzo? Pensate
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vituperarmi, di porvi in mia diffesa ed ogni aita
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di voler fare se mia figliuola non vi compiace
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con doni persuader a mia figliuola che pieghevole ai
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se non quanto la mia e loro servitú aver
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vado a casa a mia figliuola, e farò puntalmente
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tenga eternamente Aelips per mia signora e mia soprana
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per mia signora e mia soprana donna? Certo, che
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porto ferma openione, figliuola mia carissima, che non poco
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che secondo l'openion mia, quale ella si sia
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corona sono, largamente la mia pura fede gli impegnai
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manderei. Egli udendo la mia libera promessa, dopo molte
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compiacere. Fa stima, figliuola mia, di far un dono
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al re de la mia parola. Tu sei saggia
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1554
minima particella de la mia ammirazione. E invero ho
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1554
essermi piú cara la mia onestá che la vita
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1554
affare, e meno a mia madre e miei fratelli
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veduta il re la mia incorruttibil e ferma onestá
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mio casto proponimento da mia pari me ne vivessi
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il rimanente de la mia vita col viso fregiato
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cagione intesa de la mia morte avesse, eternamente con
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l'ultima e ferma mia risoluzione con maturo trascorso
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domandai Aelips in camera mia e le esposi la
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1554
contessa le disse: - Figliuola mia cara, giá fu tempo
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Non sai tu, figliuola mia, che io piú teneramente
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1554
lo dica. Pertanto, figliuola mia carissima, con le braccia
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restaremo. Sí che, figliuola mia, io ti prego che
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tu brami la morte mia, figliuola crudele ed ingrata
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Rasciugate le lagrime, madre mia, e piú non v
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1554
bella Aelips: - Eccovi, signora mia, - disse, - il vostro re
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vita e l'anima mia, - e quella, mal grado
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1554
forma le rispose: - Unica mia da me infinitamente, e
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che io quanto la mia vita bramo vi richiederò
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presente vivuta da pari mia senza biasimo sono, da
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1554
biasimo sono, da pari mia anco onoratamente mora. Se
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1554
animo né la volontá mia, che sempre vi faranno
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1554
la limpidezza de la mia onestá porrete, con l
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1554
porrete, con l'immatura mia morte che ne seguirá
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disse: - Levatevi su, signora mia, e di me punto
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su per Dio, signora mia, levatevi. Rimanga questo tagliente
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luogo, come ad instanzia mia ha fatto ad alcuni
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ascoltiamo Vespasiano. Questa adunque mia novella accetterete con quella
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di molti anni innanzi mia madre morí, me ne
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1554
non che secondo la mia servitú sia da voi
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ragionamenti cosí disse: - Mamma mia, io mi ritrovo ne
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scampo de la travagliata mia vita, perché è impossibile
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e viva. Consegliami, cara mia mamma, a dammi aita
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sperava pure, veggendo la mia servitú esser molto grata
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pietá; ma ora ogni mia speranza è ita al
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sarebbe de la vita mia? Egli m'anciderebbe certamente
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valeria scusa alcuna. Mamma mia cara, aiutami, aiutami per
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1554
aiutami per Dio, cara mia mamma! - E questo dicendo
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1554
nessuno. Lascia costui, figliuola mia, volgi il tuo pensiero
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sfacciata? Sí che, figliuola mia, lasciati consigliare e resta
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ardente sospiro, disse: - Cara mia mamma, io conosco che
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1554
colori, le rispose: - Signora mia, a chi sta con
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gli disse: - Vedi, vita mia ed anima de l
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anima de l'anima mia, io non so giovine
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andar a provar la mia fortuna, che non potrá
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le disse: - Oimè, mamma mia, io son morta, perché