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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Emmaus, 2009

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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giusto lo scorcio della mia ragazza, una volta, con
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quindicenni, eravamo a casa mia, in uno di quei
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Uno – eravamo in camera mia. Proprio attaccata al letto
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Là fuori, in giardino, mia madre stava dicendo che
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il figlio. Poveretti, disse mia madre. Tacque per un
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eravamo già in giardino, mia madre uscì per chiedermi
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Ce ne andammo che mia madre era ancora là
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soli. Davanti a casa mia, le bici ferme, un
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Era stata un’idea mia. A casa sua non
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un sofà, con la mia fidanzata, sotto un plaid
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campanello della porta, la mia fidanzata si tirò giù
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e due, parlando: la mia fidanzata si rinfilò sotto
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un loro spettacolo, la mia fidanzata ballava con lei
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certo punto, parlando, la mia fidanzata iniziò ad accarezzarmi
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lì sul tavolino, la mia fidanzata rispose, era sua
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sulla cornetta e disse Mia madre... Andre allora le
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Si salutarono e la mia fidanzata mi fece un
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ad Andre in vita mia, e nemmeno ero mai
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tasca dei jeans. La mia fidanzata stava ancora telefonando
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non crederci che la mia fidanzata avesse accettato, non
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quattro. Un giorno, la mia fidanzata. ¶ Si muovono diverse
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È un sortilegio. La mia fidanzata, ad esempio, vede
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L’ho spiegato alla mia fidanzata. Voglio che tu
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e il bigliettino della mia ragazza – la magrezza, poi
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aspettasse che dicessi la mia. Se pensava qualcosa era
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ci disse, ma la mia voce non ne voleva
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ne voleva sapere della mia calma, pareva vedere un
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cosa era meravigliosa nella mia vita, ma io non
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e mi vergognavo della mia felicità. Se non è
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chiesa, voglio raccontarle la mia vita, gliela raccontai, qualcosa
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alla fine. È della mia infelicità che vorrei pentirmi
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cosa lì, suonare la mia musica, disse. ¶ Non lo
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quattro volte in vita mia, tanto che le avevo
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incontrai un’amica della mia fidanzata. Mi chiese di
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era l’amica della mia fidanzata. Tutti sudati, a
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sua bocca lontano dalla mia, come voleva lei. Incrociai
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che scopavo in vita mia. Neanche con le nostre
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soffriva da matti quella mia visita fuori orario, ma
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mi avevano restituito la mia vita. Lo dissi a
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venendo via da casa mia. Si bloccò, tremava. Torniamo
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nemmeno stirare, a casa mia, camicie come quella, disse
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i suoi pianti, la mia forza, i suoi passi
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che era stata la mia fidanzata, e io andai
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si fermò sotto casa mia, parcheggiando di punta, un
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alberi, dietro a casa mia. ¶ Pensai che Luca era
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ragione, disse allora la mia fidanzata, Luca non può
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se fosse stata colpa mia. ¶ Tipo? ¶ Io ero seduto
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che? ¶ Arrivati sotto casa mia, restava da salutarci. Ma
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spiegarlo – era inscritto nella mia freddezza, che nessuno avrebbe
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potevo aggiungermi, con la mia chitarra, e loro erano
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po’ defilato, con la mia chitarra, e feci quello
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c’era uno della mia terra, tanto si erano